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Monday, October 31, 2022

Bollette gas, buone notizie in arrivo: verso un calo dei costi fatturati per il mese di ottobre - Il Fatto Quotidiano

Nei prossimi giorni l’Autorità per l’energia comunicherà con effetto retroattivo il prezzo del gas per il mese di ottobre per i 7 milioni di consumatori ancora in regime di maggior tutela. E’ la prima applicazione del nuovo metodo di aggiornamento dei costi della materia prima annunciata in estate, che prevede oltre all’aggiustamento ex post anche il passaggio ad adeguamenti mensili invece che trimestrali. Il risultato per una volta dovrebbe essere positivo: dopo gli aumenti dei mesi scorsi si attende infatti un inedito calo. Merito della discesa delle quotazioni sul mercato europeo Ttf e sul Punto di scambio virtuale italiano, a cui ora vengono ancorate le decisioni dell’Arera. Un trend legato sia alle temperature – che in gran parte del Continente sono ben superiori alla media del periodo – sia al rallentamento dell’attività economica, preludio a una probabile recessione. I consumi sono calati e i prezzi, complici gli stoccaggi già pieni, li hanno seguiti.

I prezzi sul Ttf di Amsterdam, che in agosto avevano superato i 330 euro al Megawattora, la scorsa settimana sono scesi sotto i 100 e ora si sono assestati intorno ai 125. Sul Mercato del giorno prima italiano, nuovo riferimento per i calcoli Arera, la media è scesa dai 150,2 euro al Megawattora dell’ultima settimana di settembre ai 36,3 dell’ultima settimana di ottobre. La media del mese è poco sopra i 50 euro. Meno di un terzo rispetto ai valori indicati all’inizio di ottobre dall’autorità agli operatori per consentire loro di quantificare l’acconto per i consumi del mese: alla componente gas era stato infatti assegnato un valore di 1,96 euro al metro cubo e 183,4 al Megawattora con un rincaro del 70% rispetto al trimestre precedente (quando grazie agli aiuti del governo gli aumenti erano stati sterilizzati). Alla luce del reale andamento dei prezzi, le tariffe definitive che verranno comunicate a breve da Arera saranno molto inferiori. I venditori che abbiano già fatturato l’acconto dovranno, dopo il ricalcolo, pagare agli utenti un conguaglio.

La notizia è decisamente positiva anche per il nuovo governo, che in legge di Bilancio dovrà decidere se e in che misura rifinanziare tutte le misure anti rincari varate a partire dalla fine del 2021: dallazzeramento degli oneri generali di sistema alla riduzione al 5% dell’Iva sul gas, a cui si sono poi aggiunti i costosissimi crediti di imposta per l’acquisto di energia da parte delle imprese. Nel frattempo a novembre è atteso un nuovo vertice europeo che – fuori tempo massimo – dovrebbe tirare le fila sul tetto al prezzo “dinamico”, gli acquisti comuni e il limite ai ricavi dei produttori di energia da rinnovabili.

Riduzioni dei costi dovrebbero arrivare anche per l’elettricità: come è noto i prezzi dell’energia elettrica si formano sulla base del prezzo di produzione marginale e sono dunque legati a doppio filo a quelli del gas, nonostante le tante proposte di “disaccoppiamento” degli ultimi mesi. In questo caso per vedere un risparmio bisognerà però aspettare la fine dell’anno e sperare che il quadro non torni a peggiorare. Infatti gli aggiornamenti restano trimestrali e l’ultimo, annunciato il 29 settembre con un aumento del 59% del prezzo di riferimento, si applica fino a dicembre.

Il tutto vale appunto solo per gli utenti in maggior tutela, regime che in base alla normativa attuale si esaurirà per quanto riguarda il gas il prossimo gennaio. Chi invece ha aderito a un’offerta sul mercato libero – ormai la maggior parte dei consumatori – si è spesso salvato dai rincari dei mesi scorsi grazie al prezzo bloccato, che però ha una durata predefinita. Al termine del periodo di blocco, l’operatore può modificarlo al rialzo. Una tutela teoricamente robusta era stata fornita dal governo Draghi che la scorsa estate ha vietato la modifica unilaterale delle condizioni di fornitura fino al 30 aprile 2023. Ma diverse aziende hanno tentato di aggirare il divieto: nei giorni scorsi ha dovuto intervenire l’Antitrust.

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Mps, con la chiusura dell'aumento si guarda al futuro - Bluerating.com

Con la chiusura dell’aumento di capitale del Monte dei Paschi di Siena, inizia di fatto una nuova era per la banca più antica al mondo.
Come scrive L’Economia de Il Corriere della Sera, durante la settimana entreranno nelle casse senesi  2,5 miliardi di euro. Poco meno di un miliardo servirà per accompagnare in pensione, con uno scivolo lungo fino a 7 anni, circa 4.150 dipendenti, che lasceranno Mps entro la fine di novembre.

Finanziariamente parlando, l’operazione di aumento è nata interamente garantita dal consorzio che vede impegnate come capofila Bank of America, Citi, Credit Suisse e Mediobanca; martedì 1 e mercoledì 2 novembre ci sarà l’asta sulla quota di capitale inoptato, dove si individueranno e si peseranno gli investitori veri. Le ultime fondazioni di origine bancaria a farsi avanti sono state Cariplo, la Compagnia di Sanpaolo, Crt, Cuneo, oltre ad un interesse di Modena e anche di alcune casse previdenziali come l’Enpam. Lo Stato italiano, attraverso il ministero dell’Economia, sottoscriverà pro quota fino a un massimo di 1.605 milioni: da coprire ne restano quindi 900.

Nonostante le incertezze sui sottoscrittori, l’operazione voluta dal ceo Luigi Lovaglio procede a vele spiegate. Le uscite programmate stanno già portando a rivedere gli equilibri interni, e la vera sfida sarà fare funzionare bene la banca sottraendo in un colpo solo poco meno del 20% dei suoi 22.100 dipendenti attuali.

“Quando la Bce ha esaminato il caso Mps, ha posto come priorità nell’operazione di risanamento l’attenzione ai costi, soprattutto perché si sono evidenziate nelle direzioni generali un eccesso di addetti rispetto alle effettive esigenze” ha ricordato Lando Maria Sileoni, segretario generale della Fabi, primo sindacato nel mondo delle banche italiane.

“Quando la prima fase di questa riorganizzazione interna sarà conclusa si apriranno nuovi spazi che andranno occupati da assunzioni di giovani con profili professionali rivolti a interpretare le esigenze della banca del futuro, soprattutto in tema di digitalizzazione e smaterializzazione, sia del denaro, che dei servizi connessi” ha aggiunto Sileoni. Ma per il futuro c’è tempo: adesso Mps deve chiudere con il passato e concentrarsi su quanto c’è da fare entro la fine di novembre.

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Saturday, October 29, 2022

Caro bollette, per contrasto l'Italia spende 62,6 miliardi - Adnkronos

Per contrastare il caro bollette, nell’Ue a 27 solo gli esecutivi di Germania e Francia hanno stanziato in termini assoluti più risorse di quelle messe in campo dal governo Draghi. Se tra settembre 2021 fino ad ora Berlino ha approvato una spesa in più anni pari a 264,2 miliardi di euro, Parigi, invece, ha destinato 71,6 miliardi, mentre il governo Draghi ne ha erogati 62,6 miliardi. A dirlo è l’Ufficio studi della Cgia che ha elaborato i dati Bruegel, da cui emerge come famiglie e imprese tedesche potranno beneficiare su un ammontare complessivo di aiuti pari al 7,4 per cento del Pil.

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In rapporto al Pil, l’unico Paese che precede i tedeschi è Malta (7,7 per cento). Seguono appunto la Germania (7,4), la Lituania (6,6), la Grecia (5,7) e i Paesi Bassi (5,3). In termini complessivi, in questo ultimo anno i 26 paesi dell’Ue (non sono disponibili i dati dell’Ungheria) hanno messo a disposizione di famiglie e imprese 566,2 miliardi di euro, pari al 3,9% del Pil europeo.

Per contrastare il caro bollette, continuna la Cgia, il governo Meloni potrebbe disporre per questo ultimo scorcio del 2022 di un importo non superiore a 15 miliardi di euro, di cui 10 lasciati in “eredità” dall’esecutivo Draghi e altri 5 che dovrebbero giungere dall’Ue. Bruxelles, infatti, potrebbe consentire ai singoli paesi di recuperare i fondi strutturali 2014-2020 non ancora spesi o non impegnati in modo vincolante. Se, come probabile, il nuovo governo estenderà anche per il prossimo mese di dicembre le misure approvate con il decreto Aiuti ter (costo di circa 5 miliardi di euro), a nostro avviso gli altri 10 miliardi a disposizione sono certamente rilevanti, ma non sufficienti a sterilizzare in misura significativa gli extra costi che famiglie e imprese saranno chiamate a sostenere in questa ultima parte dell’anno.

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Superbonus edilizi, che cosa cambierà nelle procedure e nella cessione del credito Chi vedrà confermato il 110 - ilmessaggero.it

Bonus edilizi: grande attesa per ciò che farà il nuovo Governo. Tra chi ha già i cantieri aperti, e magari bloccati per la difficoltà di cedere i crediti, e chi attende di aprirli, le incertezze sono tante e si mischiano alle incertezze nel reperire i materiali e le attrezzature per allestire gli stessi cantieri. Senza dimenticare che le norme in materia hanno già registrato un ventina di cambiamenti: un vailamme per tecnici, utenti e imprese.

Tutto è legato alla Legge di Bilancio e alla necessità, intanto, di rifinanziare i bonus di cui ha diritto chi è in regola con le procedure. E poi c'è la dichiarata volontà di ricalibrare tutti questi strumenti per evitare storture e abusi. 

Di certo dal 1° gennaio 2023 addio a bonus facciate e bonus barriere architettoniche: il superbonus sarà utilizzabile fino al termine del 2023 solo per i condomini e anche per le case popolari, sia pure con limitazioni. Dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2024 l'aliquota scenderà al 70%. Alla fine del 2024 scadranno pure ecobonus, sismabonus ordinari e bonus ristrutturazione, arredi e giardini.

Per il rifinziamento serviranno almeno 23 miliardi, la differenza fra i 33,3 previsti e i 56,3 impegnati, per di più limitandosi ai superbonus risparmia energia senza considerare quelli per le migliorie antisismiche.  

Ripartirà davvero la cessione del credito? E le Poste continueranno a essere l'oasi di chi si è avventurato fra bonus e regole?  Asseverazioni e controlli, sia pure aggiunti in corsa dal Governo Draghi di fronte all'emergere di abusi che hanno però di fatto penalizzato anche chi era già in regola, di certo non diminuiranno, ma la cessioni dovrebbe essere snellita. Peccato che nel frattempo - e ogni giorno lo scenario peggiora - gli istituti bancari abbiamo alzato la loro quota di guadagno. Il credito fiscale concesso è sceso - se parliamo del 110% - dal 105% al 100% e ora è precipitato a  94%. E non tutti possono permettersi di portare tutto l'importo in detrazione per non subire questi tagli.

Verrà ascoltata l'Ance, l’associazione nazionale dei costruttori edili, che ha chiesto di allungare la scadenza di qualche mese? Difficile: il nuovo Governo vuole intanto ridurre l'aliquota all'80% per riportare i preventivi a prezzi frutto di confronti e concorrenza che, con i costi tutti a carico dello Stato, erano finiti in cavalleria. Anche Draghi, del resto, la pensava così.

E come ridurre la complessità delle procedure? Chiaro che con il 110 i proprietari di appartramenti nei condomìni erano tutti d'accordo (non tiravano fuori in euro) e miglioravano l'efficienza energetica del palazzo. Se invece ci sarà da mettere le mani nelle tasca le discussioni nelle assemblee si accenderanno. C'è anche una via standard all'ecobonus (75%) con meno scalini burocratici e detrazioni diluite in 10 anni e non più in 4.

E chi ha già iniziato i lavori magari adeguandosi (e non era facile) a tutte le nuove regole volute dal penultimo Governo? La tutela, in questi casi, dovrebbe essere garantita. Difficile poi la questione, annunciata, di vincolare i bonus al reddito o alla classe degli immobili, ovvero quelli di lusso. Se ne può parlare nelle case monofamiliari indipendenti, ma nei condomini la questione diventerebbe assai complicata da applicare. 

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Inflazione: non solo energia e voli, è caro burro e riso - Agenzia ANSA

 Non solo prezzi record per l'energia e i voli, con quelli internazionali che in un anno segnano un +113,2%, la corsa dell'inflazione impatta sempre di più sul carrello della spesa con burro, zucchero, riso al top per rincari. Se 'l'energia del mercato libero segna record su record con il prezzo che quadruplica (+329%) rispetto a ottobre 2021, nella top 40 - stilata dall'Unione Nazionale dei Consumatori - sale prepotentemente l'olio diverso da quello di oliva, che con +56,1% vince per gli alimentari. A seguire il burro, secondo per il cibo con +42,9% Poi lo zucchero (+35,9% su ottobre 2021) e il riso (+30,6%). 

"Chiediamo che il Governo Meloni rinvii la fine scadenza del mercato tutelato del gas prevista per il primo gennaio 2023, 2 mesi appena, e che intervenga anche su quello della luce, visto che per le microimprese scade il primo gennaio 2023. In un momento di prezzi impazziti serve mantenere sia il ruolo di Acquirente unico che di Arera, per la fissazione dei prezzi di riferimento, una funzione che, come dimostra il divario tra il libero e il tutelato, è fondamentale" afferma Massimiliano Dona, presidente dell'Unione Nazionale Consumatori. Se si amplia il raggio di ricerca, facendo lo slalom tra le corsie dei supermercati, è difficile trovare qualcosa che non sia a rischio stangata. E' il caso non solo del pane (+15,9%) ma anche di latte conservato (+29,4%), margarina (+28,2%), vegetali freschi (+25,1%), farina (+23,7%).

Per non parlare della pasta (fresca, secca e preparati di pasta), che segna un +22,5%, delle uova (+18,7%), il latte fresco parzialmente scremato (+18,3%), pollame (+18%), vegetali surgelati (+15,3%) e del latte fresco intero (+14,8%). "Non solo l'inflazione non rallenta la sua corsa, ma accelera in maniera esponenziale, con un balzo del 3,5% in appena un mese, che in termini di aumento del costo della vita significa una stangata a famiglia pari in media - rileva ancora Dona - a 975 euro su base annua, 107 per cibo e bevande, 874 per abitazione, elettricità e combustibili. Se poi si considera l'inflazione tendenziale, pari a +11,9%, la mazzata annua vola in media a 3324 euro, 2016 per l'abitazione, 761 per mangiare e bere", conclude il presidente dell'Unione Nazionale Consumatori.
   

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Friday, October 28, 2022

Ue, l'intesa finale sullo stop alle auto a benzina e diesel dal 2035. C'è la deroga per la Motor Valley italiana - Open

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  1. Ue, l'intesa finale sullo stop alle auto a benzina e diesel dal 2035. C'è la deroga per la Motor Valley italiana  Open
  2. Arriva l'intesa in Ue, stop alle auto benzina e diesel dal 2035  Agenzia ANSA
  3. Stop diesel e benzina in Europa: arriva l’accordo  Virgilio Motori
  4. Auto, intesa Ue: vietate vendite di benzina e diesel dal 2035  Il Sole 24 ORE
  5. Raggiunto l'accordo: stop alle endotermiche nel 2035, resta l'apertura sugli e-fuel - Quattroruote.it  Quattroruote
  6. Visualizza la copertura completa su Google News

Ue, l'intesa finale sullo stop alle auto a benzina e diesel dal 2035. C'è la deroga per la Motor Valley italiana - Open
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L'inflazione vola a +11,9% su base annua: aumento del 12,7% per il carrello della spesa, record dal 1983 - Il Sole 24 ORE

4' di lettura

Secondo le stime preliminari, nel mese di ottobre l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (Nic), al lordo dei tabacchi, registra un aumento del 3,5% su base mensile e dell’11,9% su base annua (dal +8,9% del mese precedente).

Lo comunica l’Istat, aggiungendo che l’inflazione di fondo, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, accelera da +5% a +5,3% e quella al netto dei soli beni energetici da +5,5% a +5,8%.

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«È necessario risalire a giugno 1983, quando registrarono una variazione tendenziale del +13%, per trovare una crescita dei prezzi del carrello della spesa, su base annua, superiore a quella di ottobre e a marzo 1984 per un tendenziale dell’indice generale Nic pari a +11,9%», segnala l’Istat.

Da precisare che l’inflazione acquisita per il 2022 è pari a +8,0% per l’indice generale e a +3,7% per la componente di fondo.

La scheda dei beni

Continuano quindi a salire il prezzi del cosiddetto “carrello della spesa”. Nel mese di ottobre i prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona passano da +10,9% a +12,7%, e quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto da +8,4% a +8,9%. I prezzi dei Beni alimentari (da +11,4% a +13,1%), sia lavorati (da +11,4% a +13,4%) sia non lavorati (da +11,0% a +12,9%).

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Wednesday, October 26, 2022

Prima grana per il ministro Giorgetti, la ricapitalizzazione di Mps è un flop e Bruxelles sente odore di… - Il Fatto Quotidiano

Bruxelles teme che la ricapitalizzazione iper diluitiva di 2,5 miliardi di euro avviato la scorsa settimana da Monte dei Paschi di Siena, possa costituire un aiuto di Stato illegale. Lo scrive il quotidiano britannico Financial Times. L’Antitrust Ue starebbe esaminando la questione dei 125 milioni di commissioni che andranno al consorzio delle banche garanti (ossia che si impegnano a comprare, a prezzo molto favorevole, le nuove azioni che non dovessero trovare acquirenti sul mercato). Le commissioni sono più alte del valore che Mps ha in borsa. Del consorzio fanno parte Citigroup, Bank of America, Credit Suisse, Mediobanca e la società del finanziare Davide Serra Algebris. L’aumento di capitale è partito lo scorso e per ora i risultati non sono esaltanti. Anzi. L’andamento dei prezzi delle azioni e dei diritti di acquisto di nuovi titoli (quasi azzerati) lasciano intendere che di nuovi investitori nella banca ce ne saranno ben pochi. L’inoptato (ossia le nuovi azioni che non si riescono a vendere) rischia di superare gli 800 milioni di euro. Altri 1,6 miliardi sono infatti assicurati dal ministero del Tesoro che possiede il 64% della banca toscana.

Interpellata sulle indiscrezioni di stampa la Commissione europea non ha voluto rilasciare commenti specifici. Lo riferisce la portavoce Ue responsabile per la Concorrenza, Arianna Podestà. “In generale spetta allo Stato membro valutare se una misura specifica comporti un aiuto di Stato”, precisa, ricordando che se una misura costituisce aiuto di Stato deve essere notificata dal Paese a Bruxelles “per la valutazione” prima che qualsiasi aiuto sia concesso ai beneficiari “a meno che non sia coperta da esenzioni per categoria”.

Secondo gli investitori internazionali – evidenzia il Financial Times – le commissioni pagate al consorzio sono eccezionali e “fuori mercato”. Il Tesoro sta acquistando il 64% delle azioni dell’aumento di capitale “solo dopo che ai sottoscrittori è stato offerto un accordo insolitamente redditizio“, osserva il quotidiano della City, evidenziando che “secondo le norme dell’Ue, lo Stato può partecipare solo se tutti gli investitori, pubblici e privati, sono soggetti alle stesse condizioni”. “La domanda – ha affermato un funzionario Ue a condizioni di anonimato – è se a una qualsiasi delle parti che sostengono l’emissione di diritti sia stato offerto un trattamento più vantaggioso rispetto ai contribuenti italiani che non ricevono alcuna offerta di riduzione del rischio o altri incentivi”. Plausibile che Mps sia stata obbligata ad offrire queste cifre contrattando da una posizione di estrema debolezza e nella consapevolezza delle difficoltà che avrebbe incontrato la ricapitalizzazione.

Il Tesoro sta “invitando” le fondazione bancarie a dare un contributo all’operazione puntando a raccogliere un centinaio di milioni. Ieri fondazione Cariplo ha deliberato di intervenire nell’aumento con 10 milioni di euro. “Non abbiamo alcuna ipotesi” di sottoscrivere l’aumento di capitale di Mps, ha invece affermato Mario Cera, presidente della Fondazione Banca del Monte di Lombardia. “No comment” dalla Fondazione Cariverona. I soldi raccolti con l’aumento serviranno in larga misura a finanziare il maxi piano di uscite incentivate dalla banca. Nei giorni scorsi oltre 4mila dipendenti hanno comunicato di volersi avvalere dello scivolo fino a sette anni predisposto dalla banca. Le uscite previste nel piano sono 3.500 ma la società ha detto che accoglierà tutte le richieste.

Stamane l’amministratore delegato di Unicredit Andrea Orcel ha affermato che “La priorità in cui si concentra l’intera organizzazione è l’esecuzione del piano”, replicando all’ipotesi di riaprire i colloqui con Mps una volta che Siena avrà completato l’aumento. “Per il momento stiamo generando più valore di qualsiasi acquisizione che potremmo fare”, sottolinea Orcel ribadendo che “non ci lasceremo trascinare in acquisizioni che non raggiungono i nostri obiettivi“.

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Mercedes-Benz vende le sue attività in Russia. “Azioni cedute all’investitore locale Avtodom”

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Finanziamento auto, se succede questo non dovete pagare nulla: la verità che non conosce nessuno - motorzoom.it - Motorzoom.it

Fate attenzione quanto mettete in conto un finanziamento auto: se succede questo incredibile intoppo, occhio, non dovete pagare nulla: la verità che non conosce nessuno. Ve la diciamo noi.

Finanziamento auto: un mondo, lì fuori. Proposte, idee, operazioni che sembrano super convenienti. Ma a volte, incredibile: l’auto non viene consbegnata. E allora: bisogna pagare le rate? Andiamo a vedere che cosa succede e come funziona in casi del genere.

auto-finanziamento-ok-(motorzoom)
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Cosa succede se la concessionaria non consegna il veicolo nei tempi concordati? Chi compra può sospendere le rate per il finanziamento?

Si sta discutendo di una delle situazioni più incredibili e negative in cui può inciampare un acquirente che apre un finanziamento auto. Se il mezzo non è disponibile, ma per accelerare le pratiche ndecide di sottoscrivere il contratto e avviare con la banca l’iter per la erogazione di un prestito finalizzato al pagamento a rate, che succede se l’auto comunque non arriva?

Non ti consegnano l’auto: devi pagare lo stesso le rate?

finanziamento-(motorzoom)
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La concessionaria a volte ritarda a consegnare l’auto. E magari ben oltre un tempo ragionevole. A tal punto che parte già il primo versamento delle rate. A quel punto l’acquirente cosa deve fare?

Da un lato c’è il venditore che non ha rispettato i tempi di consegna e dall’altro c’è l’istituto di credito che vuole ciò che gli spetta, vale a dire il pagamento delle rate. Come uscirne? Come gestire questa impasse? È possibile bloccare il pagamento delle rate?

Cosa accade se non paghi le rate del finanziamento auto

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auto-soldi-(motorzoom)

Il mancato pagamento delle rate per il finanziamento auto mette l’acquirente di fronte a delle conseguenze. La più immediata è la apertura delle procedure per il recupero del credito.

Se l’inadempienza prosegue scatta la procedura di recupero crediti con la richiesta di un decreto ingiuntivo al tribunale da parte del creditore. Segue la notifica del decreto e l’avviso a pagare entro 10 giorni la rata (o le rate) del finanziamento auto.

Il passaggio successivo, se l’acquirente non paga, è il pignoramento dei beni con il rischio della segnalazione alla Centrale rischi finanziari (Crif) come cattivi pagatori che impedisce di accedere a ulteriori finanziamenti e prestiti fino a 2 anni.

Ma in caso di mancata consegna? Le norme in vigore parlano di due casi: quello della finanziaria legata al venditore e quello della finanziaria scelta in autonomia del compratore.. Nel primo caso se la concessionaria non consegna l’auto, l’acquirente può sospendere il pagamento delle rate. Ma anche annullare il contratto sottoscritto.

Nella seconda situazione, se la finanziaria viene scelta dall’acquirente, il contratto di acquisto dell’auto è indipendente da quello di compravendita. Per cui l’inadempimento del venditore non comporta la sospensione del versamento delle rate pattuite per il finanziamento auto. Dunque l’acquirente deve continuare a pagare la finanziaria,

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Tuesday, October 25, 2022

Tod's, Della Valle non raggiunge il target dell'opa - Ultima Ora - Agenzia ANSA

(ANSA) - ROMA, 25 OTT - Alla chiusura del periodo di adesione all'opa lanciata da Deva Finance della famiglia Della Valle sulle azioni sul mercato di Tod's (il 25,5% del capitale) le richieste di adesione non sono sufficienti a raggiungere la condizione di poter salire almeno al 90% del capitale (considerando anche la quota del 10% di che Lvmh tramite Delphine, di intesa con Della Valle, intende mantenere).
    Le adesioni all'opa risultano pari al 48,9% delle azioni oggetto dell'offerta. Da qui si può calcolare che porterebbero la quota di Della Valle e Lvmh a circa l'87% del capitale. (ANSA).
   

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Il prezzo del gas sta scendendo - Il Post

Blackout WhatsApp: chat bloccate e notifiche ferme per due ore. Poi riparte - Il Sole 24 ORE

I punti chiave

1' di lettura

Dopo circa due ore di blackout, WhatsApp ha ripreso lentamente a funzionare. funziona. L’app di messaggistica di proprietà di Meta, dalla mattinata di oggi (25 ottobre) era finita un vistoso down, segnalato immediatamente da moltissimi utenti su altri social (come su Twitter).

Non è ancora chiaro quale possa essere l’origine del disservizio, ma le chat sono rimaste a lungo bloccate. In principio sembrava un problema di doppia spunta: infatti le chat della mattinata funzionavano a singhiozzo e senza la classica doppia spunta di ricezione. Poi, col passare dei minuti, intorno alle 9 l’applicazione ha proprio smesso di funzionare. Per poi dare segnali di ripresa verso le 11, dopo due ore di “silenzio”.

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WhatsApp non funziona, Facebook e Instagram sì

Per il momento non si segnalano, invece, disservizi alle altre applicazioni del gruppo Meta: da Facebook a Instagram, il funzionamento sembra regolare. Tanto che alcuni utenti hanno segnalato i disservizi di WhatsApp anche su queste piattaforme.

In passato, invece, diversi down avevano riguardato l’intero macrocosmo di Zuckerberg, coinvolgendo Instagram e Facebook. Per ora, invece, pare essere solo un problema di WhatsApp.

Problemi già ieri

Alcune avvisaglie, con numerose segnalazioni, erano giunte già nella serata di ieri (24 ottobre), con WhatsApp che in molte zone d’Italia funzionava a singhiozzo. Stamattina, invece, il down generale. Con problemi simili che, secondo quanto segnala Downdetector, dovrebbero coinvolgere un po’ tutta Europa.

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Monday, October 24, 2022

Cina, l’economia cresce più delle attese (+ 3,9%). L’import di petrolio russo salito in… - Il Fatto Quotidiano

Archiviato il congresso del partito comunista e assicurato a Xi Jinping il mandato a vita arriva l’atteso dato sul prodotto interno lordo cinese, rimandato senza spiegazioni la settimana scorsa. Relativo al terzo trimestre dell’anno, il risultato è migliore delle attese. L’economia è cresciuta del 3,9% rispetto allo stesso periodo del 2021 e dello 0,4% nel confronto con i tre mesi precedenti. Il bilancio dei primi 9 mesi dell’anno è però insoddisfacente se rapportato agli annunci di Pechino: la crescita è stata del 3%, ben lontana dal “circa 5,5%” governativo indicato a marzo. Ha pesato la politica “covid zero” con repenti e severi lockdown che hanno interessato varie aree del paese incluse città e zone ad alta intensità industriale. Le crescita è rallentata anche dalla grave crisi del settore immobiliare tuttora in atto. Oggi è stato diffuso anche il dato sulla produzione industriale a settembre è aumentata del 6,3% su base annua, anche in questo caso superando le attese di un rialzo del 4,5% e il dato del 4,2% di agosto. Nella serie di dati diffusi oggi ci sono anche le vendite al dettaglio, risultate ancora deboli: solo +2,5%, contro una previsione 3,3%, a testimonianza di una domanda interna ancora debole.

Sul fronte dei mercati esteri la Cina ha segnato in settembre un surplus commerciale di 84,74 miliardi di dollari a settembre, contro gli 80,3 miliardi attesi. L’export, secondo i dati diffusi delle Dogane sale del 5,7%, più delle previsioni, mentre l’import dello 0,3%, mancando le stime dell’1%. L’import cinese di petrolio dalla Russia è salito a settembre del 21,5% annuo, attestandosi a livelli di poco inferiori al principale fornitore che è l’Arabia Saudita, dato che le raffinerie indipendenti hanno acquistato greggio dalla Russia a un prezzo più basso a fronte di margini di raffinazione interni deboli. Le forniture dalla Russia, tra petrolio via oleodotti e spedizioni marittime, sono salite a 7,46 milioni di tonnellate (contro 7,53 milioni dall’Arabia Saudita), secondo le Dogane cinesi: si tratta di 1,82 milioni di barili al giorno, meno degli 1,96 milioni di agosto e del record di quasi 2 milioni di maggio.

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Mercati indifferenti al nuovo governo. Borsa italiana positiva con tutta l'Europa - Il Fatto Quotidiano

Sostanziale indifferenza di mercati e investitori alla formazione del nuovo governo italiano. Nell’immediato la lista dei ministri non suscita né entusiasmi né particolari preoccupazioni. La borsa italiana sale del 2,2% nell’ambito di una buona giornata dei mercati europei. Francoforte guadagna l’1,8%, Parigi il 2%, Londra lo 0,6%. I rialzi sono favoriti dalla discesa del prezzo del gas (sotto i 100 euro al megawattora) e dal momentaneo allentarsi dell’emergenza energetica. A piazza Affari tutti i titoli in positivo con Pirelli a tirare la volata (+ 4,7%). Le azioni Tim, gruppo su cui il partito della presidente del Consiglio Giorgia Meloni aveva ipotizzato alcune operazioni, sale del 3%. Tra le partecipate dal Tesoro Eni sale dell’1,9%, Enel del 3,3%, Fincantieri dello 0,9%. Leonardo sulla parità.

Giornata positiva anche sul mercato dei titoli di stato. Tutti in calo i rendimenti nell’area euro. Il Btp decennale italiano paga il 4,58%, 15 punti base (0,15%) in meno rispetto alla chiusura di venerdì scorso. Scendono anche gli interessi sul bund decennale tedesco al 2,32% (- 9 punti). Lo spread, ossia il differenziale di rendimento tra i due titoli, scende così a 226 punti. In discesa i rendimenti spagnoli (- 12 punti) e francesi (- 10 punti).

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L’economia europea peggiora più velocemente delle attese. L’attività produttiva rallenta soprattutto in Germania

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Credit Suisse paga 238 milioni alle autorità francesi per chiudere l’inchiesta sull’evasione fiscale di 5mila clienti

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L’economia europea peggiora più velocemente delle attese. L’attività produttiva rallenta… - Il Fatto Quotidiano

Peggiorano le prospettive economiche dell’area euro. Gli indici Pmi (purchasing management index, ossia la raccolta degli orientamenti dei responsabili degli acquisti aziendali) che monitorano l’attività economica hanno segnalato oggi un calo superiore alle attese. In ottobre l’S&P Pmi manifatturiero è sceso da 48,4 a 47,9, ben al di sotto di quota 50 che segna lo spartiacque tra espansione e contrazione dell’economia. L’indicatore relativo ai servizi cala da 48,8 a 48,2. Il risultato complessivo è un Pmi composito che scende da 48,1 a 47,6. I dati indicano “un’ intensificazione della fase negativa dell’economia tedesca all’inizio del quarto trimestre” che “rafforza i segnali di una recessione imminente nella principale economia dell’area euro” secondo l’economista di S&P Global Phil Smith.

In particolare l’indice tedesco è precipitato a 45,7 punti, ben al di sotto dei 47 punti attesi. L’indice dei servizi è risultato, come nelle attese, a 44,9, ma il Pmi complessivo sull’attività economica segnala una decisa contrazione a 44,1 da 45,7 di settembre, contro le attese per un rallentamento più soft a 45,5. Ieri a Alfred Kammer, responsabile per l’Europa del Fondo monetario internazionale ha avvertito che nei mesi invernali la metà dei paesi euro si troverà in recessione tecnica (ossia con due trimestri consecutivi di arretramento del Pil). Le stime sul Pil italiano sono di + 3,2% nel 2022, – 0,2% nel 2023 e + 1,3% nel 2024.

Il pessimismo non contagia però gli amministratori delegati di 1.300 tra le più grandi aziende al mondo interpellati dalla società di consulenza Kpmg. Più di 4 su 5 a livello globale (86%) prevedono l’arrivo di una fase recessiva, ma il 58% si aspetta che questa sarà leggera e breve. Il 73% dei ceo prevede che la recessione interromperà la crescita prevista della propria organizzazione, ma tre quarti (76%) hanno già adottato misure precauzionali in vista di una recessione incombente.

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Nomisma, Gas sotto i 100 euro, verso la riduzione delle bollette - Agenzia ANSA

"La vera notizia è che il prezzo del gas è sceso sotto la soglia dei 100 euro e quindi le bollette smetteranno di aumentare, anzi si prevede una riduzione nei prossimi mesi". Così il presidente di Nomisma Energia, Davide Tabarelli. "In Italia, ma anche in Europa, dovremmo fare più sistema per l'estrazione del gas e per produrre energia. Vedere di importare il Gnl dal Texas è assurdo, bisognerebbe chiedere all'Olanda alla Norvegia di vederci il gas a più basso prezzo, riconsideriamo la Libia che è piena di gas. Noi stiamo andando verso un razionamento, lo sanno tutti. Possiamo farcela solo se farà caldo ma siamo in inverno".

Ulteriore calo delle quotazioni del gas naturale al Ttf di Amsterdam. I contratti futures sul mese di novembre cedono il 14,9% a 96,65 euro al MWh, confermandosi al livello dello scorso 14 giugno. In calo del 13,04% a 177,5 penny per singolo Mbtu le quotazioni del metano a Londra. A spingere i prezzi al ribasso i livelli delle scorte al 93,43% nell'Ue, con con 1040,79 TWh di riserve accumulate e le temperature più miti della media in tutto il Continente.

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Saturday, October 22, 2022

Jeep Avenger, la gamma e i prezzi - Il Sole 24 ORE

La Jeep Evanger dopo aver debuttato in anteprima al Salone di Parigi sarà in vendita fra febbraio e marzo del 2023 nella variante elettriche, ma verrà offerta solo per i mercati italiano e spagnolo anche col motore termico a benzina di 1.200 cc turbo da 100 cv. La versione di lancio la 1st Edition col top della dotazione costa di quasi 40mila euro, incentivi inclusi. Così come l'Avenger benzina 1st Edition costa 27mila euro.

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Friday, October 21, 2022

Borse, Europa tenta rimonta con Wall Street. Gas crolla a 110 euro dopo accordo Ue - Il Sole 24 ORE

4' di lettura

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - La delusione per le trimestrali di molti big europei, da Adidas a Kering, pesa sulle Borse europee ma, con la risalita di Wall Street, gli indici stanno nettamente ridimensionando il passivo. Questo mentre viaggia in forte calo il gas (-11% a 112 euro al MWH) dopo l’accordo sul «price cap», arrivato sul filo di lana nella notte tra i Ventisette paesi membri dell’Unione europea, dopo ore di confronto. Scende l’indice FTSE MIB di Milano - mentre si attende a breve l’incarico a Giorgia Meloni (FdI), da parte del presidente della Repubblica Italiana - per formare il nuovo governo, mentre il DAX 40 di Francoforte e il CAC 40 di Parigi sono vicini alla parità. Giù anche il FT-SE 100 di Londra, con il Paese alle prese con i dubbi sul futuro di Downing Street.

Sale invece Wall Street secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, nell'incontro dell'1-2 novembre, i rappresentanti della banca centrale Usa discuteranno la possibilità di procedere successivamente con rialzi inferiori rispetto al ritmo adottato negli ultimi mesi. Restano i timori per l'andamento dell'economia: "Una recessione e' sempre piu' probabile
prima della fine dell'anno", ha affermato Ataman Ozyildirim, direttore del centro di ricerca del Conference Board, dopo la pubblicazione del suo superindice dell'economia statunitense (LEI), diminuito a settembre per il sesto mese su sette (-0,4% a 115,9 punti, con attese per un calo dello 0,3%).

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Infine, riflettori puntati sull’eventuale revisione del rating S&P per Italia e Regno Unito, con la decisione in arrivo in serata dopo la chiusura della Borsa americana.

A Milano realizzi su Saipem, debole il lusso

In questo clima, a Milano tra i titoli si registrano realizzi sia su Saipem, dopo l’exploit della vigilia per la maxi-commessa in Qatar, sia su Interpump Group, giovedì premiata dopo un’acquisizione. Debole il lusso con Moncler, tecnologici e bancari. L’unica in controtendenza è Leonardo - Finmeccanica, sulle indiscrezioni di possibili forniture di aerei militari dell’Italia alla Polonia, mentre Enel dopo l’accordo per cessione del 50% di Gridspertise al fondo Cvc per 300 milioni. Resta sopra i 2 euro Banca Mps. Fuori dal listino principale strappa Antares Vision, il cui titolo si è “acceso” sull’ipotesi di delisting (ma la società ha spiegato di non avere preso alcuna decisione su eventuali operazioni straordinarie).

Wall Street: Twitter ko, Musk pronto a maxi licenziamenti

Il titolo di Twitter cede il 5% a Wall Street, dopo essere sceso fino a -16%. A pesare sono due indiscrezioni: il Washington Post ha scritto che Elon Musk avrebbe intenzione, una volta definito l'acquisto della piattaforma social, di licenziare il 75% dei dipendenti nel giro di pochi mesi. Sul sito di Bloomberg, invece, si legge che l'amministrazione Biden potrebbe sottoporre gli affari di Musk, a partire dall'acquisto di Twitter, a una valutazione in termini di sicurezza nazionale. Secondo Bloomberg, l'amministrazione sarebbe preoccupata per la recente minaccia di Musk di interrompere la fornitura dei servizi satellitari Starlink in Ucraina ma anche per i tweet sulle proposte di pace tra Kiev e Mosca. Nel frattempo, un altro social network, Snap, crolla di quasi il 30% nonostante utili superiori alle attese, a causa della più lenta crescita trimestrale dei ricavi mai registrata.

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I tre bonus casa che si possono avere insieme, per lo stesso edificio - Today.it

Superbonus 110%, ecobonus e bonus barriere architettoniche 2022 sono cumulabili, a certe condizioni. È infatti possibile usufruire di questi tre bonus casa differenti per lo stesso edificio, se il contribuente rispetta tutti i requisiti richiesti per ognuna delle agevolazioni in questione e rientra nei limiti di spesa stabiliti per ciascun intervento. Come spiega nel dettaglio l'Agenzia delle entrate, in presenza di tutti i requisiti, un contribuente può accedere a diversi bonus casa, tra cui il superbonus 110%, anche in riferimento allo stesso periodo temporale e allo stesso edificio o unità immobiliare. Ciò che conta è che gli interventi che si intende agevolare con le diverse detrazioni siano ben distinti tra loro, sia in riferimento all'effettiva esecuzione degli stessi, sia in riferimento alle fatture, alla documentazione e all'eventuale invio della comunicazione per la scelta delle alternative.

Ci sono delle scadenze da rispettare. I tre bonus casa citati permettono di scegliere, al posto della detrazione, l'usufrutto mediante la cessione del credito e lo sconto in fattura. Per questo, in relazione alle spese 2021 e alle rate non ancora fruite del 2020, la comunicazione per la scelta delle opzioni può essere inviata fino al 30 novembre 2022. Il bonus barriere architettoniche, invece, è valido solo per le spese tenute nel 2022 per cui, se si intende fruirne, la comunicazione dovrà essere inviata dal 1° gennaio al 16 marzo 2023. L'Agenzia delle entrate spiega come anche l'ecobonus, come il superbonus 110%, permette solo la sostituzione di componenti già esistenti o di loro parti. Entrambe le agevolazioni non permettono l'installazione di nuovi componenti che prima non esistevano. Per questo, le spese relative alla sostituzione degli infissi potranno essere agevolate solo in riferimento alla superficie complessiva già esistente, usufruendo della detrazione maggiorata al 110% con il superbonus.

Per quanto riguarda invece le spese relative alla parte di superficie occupata dagli infissi che risulterà eccedente, e dunque ampliata nella condizione post-interventi, non sarà possibile usufruire dell'ecobonus, ma si potrà invece beneficiare del bonus ristrutturazioni (nel limite del 50%), che ammette l'esecuzione di opere ex novo. Anche il bonus ristrutturazioni ammette l'usufrutto tramite la cessione del credito o lo sconto in fattura per alcune tipologie di interventi. Per quanto riguarda, invece, i possibili interventi agevolati con il bonus barriere architettoniche, il fisco ribadisce che l'incentivo non pone limiti riguardanti la tipologia di edificio o la tipologia di beneficiario.

Nello specifico, l'agevolazione può essere beneficiata da tutti i contribuenti (persone fisiche, autonomi, società, imprese, associazioni, ecc.) che sostengono le spese relative agli interventi e che possiedono o detengono l'immobile in base a un titolo idoneo (anche comodato d'uso gratuito). In questo caso ci sono dei requisiti da rispettare. In merito alla tipologia di immobile, ciò che conta è che l'edificio o unità immobiliare oggetto di interventi sia esistente e non abbia alcun'altra restrizione riguardante le categorie catastali. In merito ad altre richieste, si evidenzia che il concetto di "prevalenza residenziale" non si applica per il bonus barriere architettoniche, che quindi può essere utilizzato anche su edifici non adibiti ad abitazioni sfruttandone appieno le sue caratteristiche, come la detrazione delle spese in un tempo di 5 anni e l'utilizzo di opzioni alternative alla detrazione, quali la cessione del credito e lo sconto in fattura.

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Thursday, October 20, 2022

Torna il Btp Italia, nuova emissione dal 14 novembre - Ultima Ora - Agenzia ANSA

(ANSA) - ROMA, 20 OTT - Da lunedì 14 a giovedì 17 novembre 2022 si terrà una nuova emissione di BTP Italia, il titolo di Stato indicizzato al tasso di inflazione nazionale pensato per il risparmiatore individuale. Lo ha comunicato il ministero dell'Economia e delle Finanze. Le caratteristiche del titolo sono in linea con quelle delle precedenti emissioni: il nuovo BTP Italia avrà una durata di 6 anni ed è previsto un premio fedeltà pari all'8 per mille per coloro che acquistano il titolo all'emissione e lo detengono fino a scadenza, nel 2028. (ANSA).
   

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Amazon, in Italia la prima denuncia europea contro le recensioni false - TGCOM

"Amazon continuerà a dedicare risorse significative alla lotta contro le recensioni false e a garantire ai clienti un'esperienza di acquisto affidabile", afferma il vice presidente Dharmesh Mehta. "Continuiamo a migliorare i nostri controlli proattivi, a inventare nuove tecnologie e a utilizzare il machine learning per individuare i malintenzionati e trovare nuovi modi per assicurarli alla giustizia", continua Mehta.

La denuncia depositata in Italia prende di mira uno dei principali broker che vendono recensioni false e avrebbe infatti creato una rete di persone disposte a comprare prodotti su Amazon e a pubblicare recensioni a 5 stelle in cambio di un rimborso completo dei loro acquisti.

Recensioni false - Amazon ha anche presentato la sua prima denuncia civile in Spagna contro un broker di recensioni false, Agencia Reviews. L'operatore prendeva di mira venditori e clienti, comunicando tramite il servizio di messaggistica istantanea Telegram per non essere
rintracciato. Secondo le indagini di Amazon, il sospetto truffatore rimborsava completamente i clienti una volta che questi pubblicavano una falsa recensione a 5 stelle. 

Come guadagnare con le recensioni - Oltre a queste azioni legali senza precedenti in Europa, Amazon ha incrementato il numero dei casi negli Stati Uniti, già in forte crescita, intentando 10 ulteriori azioni legali contro i broker di recensioni false e altri soggetti che tentano di aggirare i sistemi di controllo. Amazon ha anche inviato lettere di diffida a cinque siti web con sede in Germania che indirizzavano i visitatori a broker di false recensioni. Da allora tutti e cinque i siti web hanno deciso di interrompere questa attività.

Tuttavia, per eliminare definitivamente le recensioni false, sono necessari collaborazione e investimenti continui in tutto il settore, fanno sapere dal giganto dell'e-commerce. Amazon continua a cercare l'assistenza e il supporto di altri operatori del settore, nonché di agenzie governative, enti normativi e forze dell'ordine per migliorare l'individuazione e aumentare le azioni di contrasto contro i broker di recensioni false.

Secondo Dharmesh Mehta, "Continuiamo a migliorare i nostri controlli proattivi, a inventare nuove tecnologie e a utilizzare il machine learning per individuare i malintenzionati e trovare nuovi modi per assicurarli alla giustizia. Assicurare questi malfattori alla giustizia attraverso azioni legali e denunce penali è una tra le tante iniziative importanti con cui proteggiamo i clienti affinché possano fare acquisti in tutta tranquillità" ha sottolineato ancora Mehta.

Esultano le associazioni dei consumatori - "La veridicità delle recensioni è fondamentale per tutelare i consumatori. Per questo abbiamo presentato fin dal 2014 esposti all'Antitrust contro le false recensioni sugli alberghi ottenendo la condanna anche dei siti". Lo ha affermato Massimiliano Dona, Segretario dell'Unione Nazionale Consumatori, commentando la notizia per cui Amazon ha presentato in Italia la sua prima denuncia penale, a livello europeo, contro le recensioni false in cambio di denaro o prodotti gratuiti. 

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Tesla ha raddoppiato i suoi profitti rispetto a un anno fa, ma ha comunque deluso le aspettative degli investitori - Il Post

Wednesday, October 19, 2022

Gas: in Italia sta crollando il prezzo, gli esperti spiegano perché e cosa potrebbe accadere a breve - iLMeteo.it

L'Italia è piena di riserve di metano e il prezzo del gas è crollatoL'Italia è piena di riserve di metano e il prezzo del gas è crollatoIn Italia sta crollando il prezzo del gas: questa potrebbe essere una buona notizia e gli esperti spiegano perché e cosa accadrà a breve.

Le famiglie italiane son già alle prese (e lo saranno a maggior ragione in futuro) con il caro bollette: luce e gas han subito un'impennata dal 2021 e si stima che in tutto il 2022 una famiglia tipo italiana pagherà oltre il doppio rispetto all'anno passato.

Il quotidiano Repubblica, nella sua edizione on line, riporta che il metano italiano costa un terzo rispetto alla media europea e addirittura l'Italia lo esporta. Il nostro Paese ne detiene una grande abbondanza, grazie agli stoccaggi pieni e ad un piano di risparmi: alla luce di ciò, gli operatori stanno vendendo nelle piazze dove le quotazioni risultano più alte.

È però ancora presto per capire se ci saranno benefici in bolletta, anche perché con un andamento così altalenante tutto potrebbe cambiare nel giro di pochissime settimane.

I dati di SNAM, il gestore della rete nazionale, son chiari: in data 28 Settembre sono arrivati 25 milioni di metri cubi di gas al punto di ingresso di Tarvisio, di questi 18 sono stati esportati e 7 tenuti per scorta. Dato che le riserve di stock sono piene al 90% e il metano russo è stato sostituito per i due terzi con Algeria, Norvegia e Azerbaijan, il mercato italiano risulta in extra produzione e, di fatto, è possibile abbassare i prezzi.

Attenzione a suggerire che ci sarà un forte risparmio in bolletta: sarà l'ARERA (Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente) a dettare il costo e un fenomeno così improvviso di pochi giorni non potrà avere conseguenze sulle tariffe. Se però il prezziario rimarrà simile per settimane, allora sì che in inverno potremmo avere qualche beneficio.


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Tuesday, October 18, 2022

Gas sotto i 114 euro: perché il prezzo continua a scendere - Corriere della Sera

Il prezzo del gas continua a scendere. Martedì 18 ottobre è arrivato a 113,51 euro al megawattora al Tff di Amsterdam, il mercato di riferimento per l’Europa, per poi assestarsi a 114 euro registrando un calo di oltre il 10%. Successivamente il prezzo del gas ha aggiornato ancora i minimi di giornata a quota 111 euro, per poi risalire a 113, in calo fino all’11% circa. La discesa dei prezzi è dovuta a diversi fattori, innanzitutto a una riduzione dei consumi. Questo in parte è frutto delle politiche di razionamento messe in campo nei diversi Paesi e di una maggior attenzione da parte dei cittadini alle proprie abitudini di consumo, ma è anche un segno della crisi. A crollare, infatti, sono soprattutto i consumi industriali, il che significa che si produce meno e il rischio della recessione diventa sempre più concreto.

Stoccaggi pieni

A questo si aggiunge il fatto che la maggior parte dei Paesi europei ha già riempito gli stoccaggi. La corsa ad accaparrarsi il gas quindi sta rallentando e di conseguenza anche quella dei prezzi. «Gli impianti di stoccaggio di gas in Europa sono al 92%. La quota russa del gas via gasdotto è scesa al 9%, i 2/3 delle forniture russe è stato tagliato. Grazie a tutto questo siamo preparati per affrontare l’inverno», ha sottolineato la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, in conferenza stampa a Strasburgo.

Il tetto al prezzo del gas. Von der Leyen: ”Meccanismo flessibile”

Anche i progressi raggiunti nel negoziato tra le istituzioni e i Paesi membri dell’Unione europea sul tetto al prezzo del gas sembrano dare i loro frutti, contribuendo a frenare le speculazioni. La proposta della Commissione Ue, come anticipato dal Corriere della Sera, è quella di introdurre un tetto dinamico al Ttf di Amsterdam, per un periodo non superiore a 3 mesi. L’ipotesi di un intervento a livello europeo per frenare la corsa dei prezzi frena le azioni speculative di coloro che finora hanno cavalcato l’ondata dei rialzi. Un segnale che fa ben sperare rispetto all’efficacia di un «price cap» europeo, al di là di quelle che saranno le modalità di intervento. Sui meccanismi di limitazione dei prezzi del gas c’è oggi «una più larga comprensione tra gli Stati membri. Ora il nostro approccio è condiviso molto più largamente», ha detto la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, in conferenza stampa a Strasburgo il 18 ottobre, dopo il collegio dei commissari. «Stiamo adottando un approccio in due fasi», ha proseguito von der Leyen. «Oggi abbiamo stabilito una serie di principi per questo ”meccanismo di tetto flessibile”. Dovrebbe essere sufficientemente flessibile da garantire la sicurezza dell’approvvigionamento e mantenere il consumo di gas sotto controllo e sufficientemente alto da mantenere il mercato funzionante e quindi il flusso di gas, e sufficientemente ampio da poter essere collegato ad altri benchmark», ha chiarito von der Leyen. «Non appena il Consiglio sarà d’accordo sui principi, presenteremo la misura dettagliata per renderlo operativo».

Commissione Ue vara piano su caro energia e forniture gas

Intanto, sempre il 18 ottobre, è arrivato il via libera del Collegio dei commissari europei alla nuova proposta legislativa sull’energia. Il pacchetto di misure «affronta il caro prezzi del gas e assicura la sicurezza delle forniture per questo inverno», annuncia la Commissione. Tra le principali misure approvate figurano «l’acquisto congiunto di gas, la creazione di un nuovo parametro di riferimento per i prezzi del Gnl entro marzo 2023 e, nel breve termine, un meccanismo di correzione dei prezzi per stabilire un limite di prezzo dinamico per le transazioni sulla borsa del gas Ttf; norme di solidarietà predefinite tra gli Stati membri in caso di carenza di approvvigionamento» .

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Borse Ue allungano la serie positiva, occhi sui conti delle big Usa. A Milano sprint di Tim - Il Sole 24 ORE

4' di lettura

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Le Borse europee viaggiano di slancio e provano a dare corpo al rimbalzo dopo tre sedute consecutive positive, sfruttando la solida chiusura di Wall Street (+2,6% S&P500, +3,4% Nasdaq) e il buon orientamento delle Piazze asiatiche. Da Londra viene il primo fattore di sollievo dei mercati: al dietrofront del governo inglese sul piano fiscale che aveva scosso i mercati a settembre seguono le indiscrezioni riportate dal Financial Times secondo cui la Bank of England potrebbe ritardare la vendita dei Gilts per dare stabilità ai titoli sovrani britannici. Intanto continua la frenata dei prezzi del gas nel giorno della presentazione delle proposte della Commissione Ue sul price gap dinamico e temporaneo e sull'introduzione di un nuovo indice di riferimento.
Inoltre, gli investitori sembrano aumentare la propensione al rischio mostrando fiducia per i segnali che potranno arrivare dalle trimestrali americane in calendario nella seduta odierna e di mercoledì (Goldman Sachs, Netflix, Johnson&Johnson, Tesla, Ibm). Così scattano il FTSE MIB di Milano, il CAC 40 di Parigi, il DAX 40 di Francoforte, l'IBEX 35 di Madrid, il FT-SE 100 di Londra e l'AEX di Amsterdam.

A Milano sprint di Tim, corrono anche Poste e Diasorin

Guardando all'azionario, sul Ftse Mib spicca Telecom Italia, perché i tempi lunghi per arrivare a una offerta da parte della cordata guidata da Cdp (i rumors ipotizzano una offerta vincolante non prima di gennaio) aprono la strada alla speculazione sulle manovre dei fondi di private equity, Cvc innanzi tutto, che da tempo guardano al riassetto di Telecom Italia. Incrementi decisamente rilevati anche per Poste Italiane e per Diasorin, già alla vigilia tra le migliori Fuori dal Ftse Mib ancora vendite sui diritti d'opzione (-7,5% a 0,621 euro) e sulle azioni Banca Mps, dopo un primo giorno da incubo per l'aumento di capitale (lunedì azione+diritto è andato a picco del 73%). Bene Webuild che ha ottenuto un contratto da 144 milioni per Fisia Italimpianti in Paraguay.

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Prezzi gas ancora in calo sotto 120 euro, minimi da giugno

Ulteriore flessione per i prezzi del gas naturale ad Amsterdam, che si conferma ai minimi da giugno in scia alle iniziative Ue in tema di price gap e introduzione di un nuovo benchmark: -7,7% il contratto novembre a 118 euro al megawattora. Petrolio in rialzo dello 0,8% a 92,2 dollari al barile per il Brent dicembre e a 86,15 dollari al barile per il Wti novembre.

Andamento dello spread Btp / Bund

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Si allenta pressione su rendimenti titoli Stato, spread stabile

L’avanzata delle Borse si è accompagnata a una riduzione dei rendimenti dei titoli di Stato: sulla scadenza decennale i Treasury americani sono scesi di nuovo sotto il 4%, mentre i BTp e i Bund tedeschi si sono attestati rispettivamente al 2,27% e allo 4,66%, per uno spread Italia-Germania stabile a 240 punti base (stesso valore dell'ultima posizione registrata la vigilia). Per gli esperti sono però necessarie ulteriori conferme da parte della corporate america.

Euro si rafforza, sterlina resta solida

L'euro conferma la risalita sopra 0,98 dollari e scambia a 0,9854. La sterlina, pur restando lontana rispetto ai massimi della vigilia, si mostra in area 1,1350 dollari: secondo il Financial Times, la BoE potrebbe ritardare le azioni di drenaggio della liquidità per favorire la stabilizzazione dei titoli di Stato inglesi.

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Monday, October 17, 2022

Inflazione annua al +8,9%. Carrello della spesa a +10,9% - Agenzia ANSA

L'Istat conferma le stime preliminari dell'inflazione del mese di settembre. L'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, registra un aumento dello 0,3% su base mensile e dell'8,9% su base annua (da +8,4% del mese precedente). L'inflazione acquisita per il 2022 è pari a +7,1% per l'indice generale e a +3,6% per la componente di fondo.

L'Istat ritocca al ribasso le stime preliminari dei prezzi sul beni che compongono il carrello della spesa, limando il dato a +10,9% (nella stima preliminare era 11,1%). "Bisogna risalire ad agosto 1983 (quando fu pari a +11,0%) per trovare una crescita dei prezzi del "carrello della spesa", su base annua, superiore a quella di settembre 2022 (+10,9%)". E' il commento dell'Istat sulle stime definitive di settembre. "L'ulteriore accelerazione dell'inflazione su base tendenziale si deve soprattutto ai prezzi dei Beni alimentari (la cui crescita passa da +10,1% di agosto a +11,4%) sia lavorati (da +10,4% a +11,4%) sia non lavorati (da +9,8% a +11,0%) e a quelli dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +4,6% a +5,7%).

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Rimborso canone Rai, non sprecate altri soldi: come richiederlo - solofinanza.it - SoloFinanza

Da quando il canone RAI è stato inserito in bolletta, nel lontano 2016, tutti hanno dovuto pagare obbligatoriamente la retta annuale, ad alcuni però spetta un rimborso, ecco perché e come ottenerlo.

Non tutti sono a conoscenza dei requisiti da soddisfare per evitare di pagare il canone Rai, o canone TV, proprio per questo motivo tanti abbonamenti sono stati pagati impropriamente, obbligando l’azienda al risarcimento completo.

canone rai rimborso
Rimborso canone Rai – solofinanza.it

Quali sono i requisiti per l’esonero dal canone Rai

Il canone Rai è una tassa di 90 euro l’anno destinata a tutte le persone in possesso di apparecchi radio o tv che siano atti o adattabili alla ricezione delle trasmissioni radio televisive e dal Luglio del 2016 è stato inserito tra le voci della bolletta della luce, incontrando il disappunto di tutti i cittadini.

Il canone quindi è stato reso obbligatorio per tutti gli italiani, non distinguendo gli aventi diritto all’esonero da chi no. Proprio per questo moltissime persone pur rientrando tra le categorie di persone escluse dal pagamento, hanno versato l’intero importo della bolletta compresa di canone alla società di energia elettrica, principalmente per paura di ricevere una multa e quindi di incorrere in sanzioni da parte dell’Agenzia delle Entrate, peggiorando la situazione.

I requisiti per poter evitare di pagare il canone fanno riferimento all’età dell’intestatario della bolletta, all’ISEE e e al possedimento di apparecchi televisivi. Più nello specifico sono esonerate:

  • le persone con più di 75 anni d’età
  • chi ha un reddito complessivo inferiore a €8000 l’anno
  • chi non dispone di apparecchi televisivi all’interno della propria abitazione
canone Rai
Come richiedere il rimborso del canone Rai – freepik

Come ottenere il rimborso del canone

Tra i casi di esonero, oltre a quelli sopra citati, sono incluse anche le persone (dello stesso nucleo familiare) che hanno ricevuto molteplici richieste di pagamento.

Potrà chiedere il rimborso anche chi ha all’interno del nucleo familiare un membro esente per effetto delle convenzioni internazionali come ad esempio diplomatici e militari stranieri.

Per ottenere l’esonero basterà inviare l’autodichiarazione sul sito dell’Agenzia delle Entrate accedendo con le proprie credenziali SPID, CIE o CNS e navigando verso la sezione dedicata al canone Rai.

Stessa procedura dovrà essere effettuata nel caso in cui si voglia ricevere un rimborso di quanto pagato impropriamente.

Chi non ha accesso al portale potrà comunque inviare una raccomandata A/R all’indirizzo dell’Agenzia delle Entrate: “Agenzia delle Entrate – Direzione Provinciale I di Torino – Ufficio Canone RAI, Casella Postale 22, 10121 Torino”.

Il rimborso avrà luogo entro 45 giorni dalla ricezione della richiesta e la somma verrà erogata dall’ Agenzia delle Entrate o dal gestore dell’utenza.

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