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Friday, January 13, 2023

Ferie illimitate, dopo Netflix e Linkedin anche Microsoft sceglie il modello libero (ma solo negli Usa) - Corriere della Sera

Le ferie illimitate arrivano anche alla Microsoft. Il colosso americano non richiederà più ai dipendenti negli Stati Uniti di registrare formalmente le ferie grazie a una nuova politica più flessibile sulla gestione del tempo libero del personale. L’annuncio, che segue la scia delle nuove policy adottate in Adobe, Salesforce, LinkedIn ( già di proprietà di Microsoft), Oracle e Netflix, è arrivato tramite una mail ai dipendenti. Kathleen Hogan, chief people officer di Microsoft, come riporta The Verge, nel messaggio fa riferimento a un piano di “Discretionary Time Off” (Dto) ovvero “Tempo libero discrezionale” per tutti i dipendenti negli States. Si tratta di permessi da usare liberamente dal lavoratore, senza dover prima accumulare i giorni da utilizzare. «È cambiato radicalmente il come, il quando e il dove si svolge il nostro lavoro», spiega Hogan nella nota interna. «Posta la nostra trasformazione, modernizzare la nostra politica sulle ferie, introducendo un modello più flessibile, è stato un passo naturale».

Come funzionano le ferie illimitate?

I cambiamenti saranno effettivi dal 16 gennaio e la nuova policy interesserà anche i neoassunti che non dovranno più aspettare per accumulare ferie. Oltre a questa nuova politica di ferie illimitate, Microsoft offrirà 10 festività aziendali, permessi, assenze per malattia e salute mentale e assenze per servizio di giuria o lutto familiare. Previsto anche un bonus, da capire ancora l’entità, per le ferie accumulate e non godute. I dipendenti che hanno un saldo ferie non utilizzato riceveranno un pagamento una tantum ad aprile. La nuova politica rientra nel welfare di Microsoft che dal 2021 ha scelto di puntare sullo smart working e che l’anno scorso ha concesso un bonus di 1.500 dollari al personale per la pandemia. Al momento il nuovo modello sarà valido sono in territorio statunitense e questo perché per la big tech, che ricordiamo ha licenziato mille persone nel 2022 ovvero l’1% della sua forza lavoro, è difficile a livello normativo offrire ferie illimitate ai lavoratori in altri Paesi.

Non solo Microsoft

Microsoft non è certo la prima big tech ad adottare ferie illimitate. Come detto Salesforce, LinkedIn, Oracle e Netflix (oltre a Goldman Sachs ma solo per i dipendenti senior) offrono politiche simili e secondo una survey di XpertHR, nel 2021, circa il 4% delle aziende statunitensi offriva piani di ferie illimitate. Si tratta di un modello che ha ovviamente luci e ombre. Se rappresenta un buon biglietto da visita in termini di employer branding (quale lavoratore non vorrebbe avere ferie illimitate?), può essere una complessità in più da gestire a livello di team di lavoro specialmente nei periodi in cui l’attività è intensa per i lavoratori e le assenze sono scoraggiate.

Un portavoce di Microsoft ha fatto sapere che l’azienda ha preso in considerazione i possibili difetti di un sistema di questo tipo e che lavorerà per garantire un minimo di giorni di ferie. Il tempo libero illimitato può anche essere un vantaggio per i datori di lavoro: richiede meno burocrazia e attività amministrative oltre al fatto che i dipendenti che si dimettono o vengono licenziati non vanno risarciti per le ferie accumulate e non godute.

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