ROMA – Doccia gelata per il governo Meloni sulle nozze tra Lufthansa e Ita Airways. L’Italia – che quasi pretendeva un via libera della Commissione Ue già a gennaio – dovrà aspettare ancora.
La Commissione Ue, garante della corretta competizione tra le imprese anche del comparto aereo, avvia un’indagine approfondita sull’acquisizione del 41% di Ita Airways per mano del colosso tedesco dei cieli.
Da oggi, la Commissione Ue – che esamina il dossier già da alcuni mesi – avrà altri 90 giorni lavorativi per dire la sua sull’acquisizione. Il verdetto europeo arriverà – si teme – soltanto il 6 giugno 2024.
Quali sono i dubbi dell’Antitrust Ue su Ita-Lufthansa
Basta aiuti dallo Stato
E fino a quella data la fragile compagnia italiana, nata dalle ceneri di Alitalia, dovrà mantenersi con le sue sole forze finanziarie: non potrà contare né sul supporto finanziario germanico; né su altri sostegni del nostro Stato.
Alla nascita di Ita, proprio la Commissione Ue ha autorizzato l’Italia a versare solo 1350 milioni al nostro nuovo vettore: 700 nel 2021, 400 nel 2022 e 250 nel 2023. Ogni euro in più si configurerebbe come aiuto di Stato.
Per questo motivo il ministero italiano dell’Economia – che vende Ita – auspica una decisione definitiva dell’Europa “in modo da supportare sviluppo e crescita di Ita Airways anche in vista della stagione estiva”. In ogni caso, il governo “continua con determinazione nel percorso intrapreso”.
I dubbi di Vestager
Spiega Margrethe Vestager, commissaria europea responsabile della Concorrenza: "Intendiamo valutare più nel dettaglio l'operazione e garantire che l'acquisizione di Ita non riduca la concorrenza nel settore del traffico a corto e a lungo raggio e non comporti un aumento dei prezzi”.
Non solo. Bruxelles vuole capire anche se l’intesa tra Ita e Lufthansa possa determinare “una minore disponibilità o una qualità inferiore dei servizi di trasporto aereo da e verso l'Italia”.
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Usa, Canada, Giappone
Più nel dettaglio, la Commissione Ue teme che portare Lufthansa nel capitale di Ita riduca la concorrenza “su alcune rotte tra l'Italia e gli Stati Uniti, il Canada, il Giappone e l'India".
Lungo queste direttrici Lufthansa, i suoi partner, la stessa Ita assicurano copiosi voli diretti da aeroporti che i viaggiatori raggiungono comodamente.
Peraltro Lufthansa è supportata – nelle offerte per l’America del Nord, il mercato mondiale più redditizio del Mondo – dalle alleanze commerciali con United Ailines e Air Canada.
I concorrenti di Lufthansa, in questo scenario, potrebbero avere difficoltà a proporre gli stessi viaggi a tariffe convenienti per gli utenti.
In arrivo severi paletti
Allarmano l’Europa anche le rotte che collegano l’Italia all’Europa centrale. Svariate compagnie low cost – che si muovono lungo le stesse direttrici – possono contare su scali meno comodi da raggiungere, come Charleroi in Belgio e Orio al Serio (Bergamo, Italia).
Altro nodo: l’aeroporto di Milano Linate dove – avverte adesso la Commissione Ue – Ita Airways potrebbe avere o addirittura rafforzare una “posizione dominante”.
Situazione che renderebbe “più difficile per i concorrenti fornire servizi di trasporto passeggeri da e verso" lo scalo lombardo.
Tutte queste obiezioni della Commissione Ue – sulle rotte a lungo raggio e su Linate – lasciano intendere una cosa precisa: a giugno 2024, l’eventuale semaforo verde di Bruxelles sarà sottoposto a una serie di condizioni stringenti.
In altre parole, Lufthansa, le sue controllate come Swiss e Austrian, infine Ita dovranno rinunciare a tutta una serie di voli e collegamenti per non schiacciare gli altri vettori.
L’offerta germanica
A gennaio, Lufthansa ha provato a vincere i dubbi di Bruxelles. I tedeschi hanno indirizzato, così, una proposta di pace alla Commissione.
Hanno dato la disponibilità – non a caso – a ridurre i voli di Lufthansa, di suoi vettori controllati e di Ita in partenza da Milano Linate e diretti a Francoforte, Düsserdolf o Stoccarda.
Come anche i voli da Roma Fiumicino verso Francoforte, Monaco e Zurigo. I tedeschi hanno offerto infine un taglio sulle rotte da Milano e Roma verso Bruxelles, dove pure sono forti, troppo forti. Ma tutto questo alla Commissione Ue non basta. L’indagine continua, ancora più approfondita.
Resta l’ottimismo
Dopo lo slittamento a giugno del verdetto europeo, Lufthansa conserva il suo ottimismo. L'azienda tedesca continua a "credere fermamente" che la procedura "sarà autorizzata" a seguito di ulteriori approfondimenti.
I tedeschi restano convinti che il loro “investimento in Ita avrà un effetto positivo complessivo sulla concorrenza in Italia e in Europa".
Ita-Lufthansa, l'Ue gela Meloni: “Indaghiamo ancora, verdetto solo a giugno sulle nozze” - la Repubblica
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