Concluso l’accordo sugli sconti al supermercato: dal 1° ottobre al 31 dicembre ci sarà il “trimestre anti-inflazione” sui beni essenziali e di largo consumo. Come anticipato da Il Messaggero a fine agosto, l’industria alla fine ha detto sì al piano del ministro delle Imprese, Adolfo Urso. Ieri è stato siglato l’accordo con Centromarca, Federalimentare, Ibc e Unionfood, in attesa dell’apposito protocollo.
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L’iniziativa coinvolge anche artigiani, cooperative, commercianti e grande distribuzione, in primis Federdistribuzione. Commercianti che hanno aderito un mese fa: il protocollo con loro è pronto.
Caro spesa, sconti fino al 10%
Si seguirà il modello già messo in campo dalla Francia, con sconti dal 2-3% fino al 10%, su una lista variabile di prodotti: alimentari, dell’igiene personale e per l’infanzia. Secondo Assoutenti le famiglie potrebbero risparmiare fino a 4 miliardi entro fine anno, anche se su questa stima le imprese e i commercianti frenano. Sarebbe un risparmio medio di 155,3 euro in tre mesi per una famiglia tipo. Si punta comunque a ridurre molto l’aumento annuale del “carrello della spesa”, accompagnandone la discesa già vista negli ultimi mesi e avvicinandolo, nei primi mesi del 2024, al 5-6% dall’attuale 9,6%. Addirittura un «colpo definitivo contro l’inflazione», secondo Urso.
COME FUNZIONERÀ
Tutto dipenderà da quante imprese e quante iniziative verranno effettivamente messe in campo. Entro il 23 settembre si conoscerà la lista degli aderenti, che sarà pubblicata sul sito del Mimit. Lato industria sicuramente ci saranno grandi aziende come Barilla, Lavazza, Mutti e Nestlè. Potrebbe poi influire il combinato disposto con l’avvicinarsi delle festività natalizie: i grandi marchi industriali stanno perdendo volumi di vendita e ci potrebbe essere una spinta alle promozioni per vendere di più. In ogni caso l’iniziativa funzionerà così: le imprese produttrici si impegneranno a «tenere bassi» o «bloccati» i prezzi di listino, ma sempre considerando «i propri conti economici». La singole imprese distributrici allargheranno quindi le attività promozionali già fatte negli ultimi mesi, così come il perimetro dei costi fissi. Possibilmente ritoccheranno poi il costo dei prodotti a marchio, implementando le linee di convenienza.
I BENI
Gli sconti al supermercato saranno sponsorizzati da un’apposita pubblicità progresso della presidenza del Consiglio e le iniziative saranno firmate, anche all’ingresso dei negozi, da un bollino tricolore “anti-inflazione” del governo. L’elenco dei beni e la percentuale di sconto, come detto, saranno variabili. Ci saranno però sicuramente i prodotti confezionati: carne, pasta, uova, zucchero, latte, riso, sale, cereali e farina. Ma anche saponi, detergenti e pannolini. Sui cibi freschi si sta facendo un ragionamento a parte, vista la volatilità dei loro prezzi e i problemi in agricoltura dovuti ai cambiamenti climatici. Su frutta e verdura l’industria non dovrebbe abbassare i listini, ma questi prodotti potrebbero rientrare in alcune promozioni settimanali o linee di convenienza delle singole catene di supermercati. L’olio potrebbe quindi avere un prezzo bloccato.
Proprio sui prezzi bloccati, però, protestano le associazioni dei consumatori: se lo si fa ad esempio sulla pasta, il cui costo sta già scendendo, si rischia per paradosso di avere svantaggi invece che svantaggi. Associazioni, come l’Unione nazionale consumatori, che lamentano di non essere state coinvolte da Urso. Federconsumatori parla di un «patto lacunoso», con pochi dettagli, e chiede di creare sia dei meccanismi di monitoraggio anti-speculazione che un’app per far individuare ai cittadini i prezzi più bassi.
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Prezzi, caro-spesa: sconti fino al 10%. Dal 1° ottobre il trimestre anti-inflazione nei supermercati - ilmessaggero.it
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