Il Ftse Mib chiude la seduta in calo dell’1,64% a 25.505 punti, classificandosi come il peggiore tra i listini europei. A Francoforte il Dax segna una flessione dell’1,3%, a Londra il Ftse 100 dell’1% e a Parigi il Cac 40 dell’1,4%.
Sul tema crisi bancaria, gli investitori restano nervosi. «Abbiamo tutti già visto come le cose possano evolversi velocemente nel weekend e il movimento di avversione al rischio in atto in chiusura di settimana evidenzia quanto siano nervosi gli investitori», commenta Craig Erlam, senior market analyst di Oanda.
Dall’altra parte dell’oceano proseguono in netto rosso i listini Usa: -1% il Dow Jones, -1,08% l’S&P e -0,9% il Nasdaq. Dopo le tensioni della settimana e la riunione della Banca Centrale Europea, che ha comunque aumentato i tassi di interesse di 50 punti base, i listini la prossima settimana attenderanno la riunione della Federal Reserve. Il meeting si terrà il 22 e 23 marzo.
Guardando a Milano, scivola in fondo al listino Fineco, che ha perso il 4,06%, Bper il 2,78%, Banca Mediolanum il 3,30%, Unicredit il 3,59%, Intesa Sanpaolo il 2,45%, Mediobanca l’1,18%, Banco Bpm lo 0,23% e Banca Mps l’1,51%. Cali anche per Iveco (-4,33%), Tim (-4,07%), Leonardo (-2,93%), Moncler (-2,49%).
Unica a restare in territorio positivo è Saipem, che ha segnato un +1,69%. Fuori dal listino principali in rialzo anche Mondadori che ha chiuso a +0,11% a 1,77 euro, con Mediobanca Securities che ha confermato la raccomandazione outperform alzando il prezzo obiettivo da 3,20 a 3,30 euro, dopo conti trimestrali definiti molto solidi. In rally, infine, Webuild che ha guadagnato un +7,4% dopo i conti che hanno stracciato il consensus.
Ore 14:30 Persistono i timori per la crisi bancaria, Ftse Mib in rosso con le banche e Tim
I listini europei espandono le perdite dopo l’apertura di Wall Street. Alle 14:45 il Ftse Mib è calo dell’1,3%, il Dax scivola dell’1,2%, il Ftse 100 dello 0,9% e il Cac 40 dell’1,2%. I netto calo anche i listini Usa con il Dow Jones che perde lo 0,5% in apertura, l’S&P lo 0,3% e il Nasdaq lo 0,06%. Persistono le preoccupazioni per la tenuta del settore bancario. Durante la notte, 11 banche Usa hanno chiuso un accordo per il salvataggio di un’altra banca Usa, First Republic, alla quale hanno fornito 30 miliardi di dollari.
Ore 13:10 Altra ondata di vendite su Credit Suisse
I futures di Wall street accelerano al ribasso (-0,55% quello sul Dow Jones e -0,36% quello sull’S&P500) e con essi gli indici europei. Il Dax perde lo 0,15%, il Cac40 lo 0,40%, il Ftse100 lo 0,17% e il Ftse Mib lo 0,34% a 25.831 punti alle 13:10 con lo spread Btp/Bund in aumento a 191 punti base e le banche e i titoli del risparmio gestito di nuovo sotto pressione insieme a Tim (-3%) e Leonardo (-2,33%). A Zurigo non si allenta la morsa su Credit Suisse (-11,15%) anche se il consiglio di vigilanza della Banca Centrale Europea, riunitosi oggi, 17 marzo, ha detto di non veder alcun contagio alle banche della zona euro dalle turbolenze di mercato che hanno travolto il colosso elvetico e alcune banche statunitensi, secondo quanto ha riferito all’agenzia Reuters. Le autorità di vigilanza sono state informate che i depositi sono rimasti stabili in tutte le banche della zona euro e che l'esposizione a Credit Suisse è irrilevante.
Ore 12:45 Il Ftse Mib vira al ribasso. Salgono Webuild e Saipem, in rosso Fineco e Tim
Dopo l’apertura in rialzo i listini europei cambiano direzione. Alle 12:45 il Ftse Mib scivola sotto la parità segnando un -0,25%, insieme anche al Dax (-0,29%) e il Cac 40 (-0,39%). Resta invece piatta Londra (+0,01% il Ftse 100).
Sul fronte macro da segnalare che l’indice dei prezzi al consumo nell’area euro a febbraio, secondo la lettura definitiva, è cresciuto dello 0,8% a livello mensile e dell’8,5% su base annua (in linea al consenso).
A Milano continua l’ascesa di Webuild che si posiziona in vetta al listino con un progresso di oltre l’8%. Tengono ancora banco i conti e il piano pubblicati il 16 marzo. Il nuovo business plan 2023-25 anticipa una «solida crescita della top-line», il mantenimento di «una cassa netta positiva» e un book-to-bill medio superiore a 1,1, commenta Equita.
In positivo Eni che segna un +1,23% in seguito alla notizia di una nuova scoperta nelle sequenze del Miocene Superiore del prospetto esplorativo denominato Yatzil, situato nelle acque dell'offshore messicano. Secondo le stime preliminari, il ritrovamento può contenere circa 200 milioni di barili di petrolio equivalente. Il Messico è un Paese chiave nella crescita organica di Eni, con una produzione attuale di oltre 30.000 barili al giorno.
Progresso di oltre il 1,4% anche per Saipem, su cui Morgan Stanley ieri ha alzato la raccomandazione a overweight da equalweight. In spolvero A2A (+0,5%), dopo i conti positivi. Riducono i guadagni i finanziari dopo le tensioni dei giorni scorsi legate ai casi Svb e Credit Suisse. Restano in rialzo Banco Bpm (+1,19%), Unicredit (+0,25%), Intesa Sanpaolo (+0,2%). In fondo al listino si posiziona Fineco (-3%), seguito anche da Tim (-2,5%) e Leonardo (-2,5%).
Ore 10:30 Indici europei sempre in rialzo, anche il Ftse Mib grazie a Eni ed Enel
Proseguono in rialzo le Borse europee nell’ultima seduta di un’altra settimana di forti turbolenze. Il Dax sale dello 0,68%, il Cac40 dello 0,53%, il Ftse100 dello 0,86% e il Ftse Mib dell’1% a 26.187 punti grazie soprattutto a Eni, Enel, Banco Bpm, Saipem e Tenaris e con lo spread Btp/Bund a 187 punti base. I futures di Wall Street si rafforzano (+0,08% quello sul Dow Jones e +0,17%, quello sull’S&P500).
Il sentiment è migliorato grazie alle misure adottate sia in Europa sia negli Stati Uniti per sostenere gli istituti di credito sotto pressione, evitando probabilmente una vera e propria crisi bancaria. Dopo il sostegno della Banca Nazionale Svizzera a Credit Suisse (-5,19% a Zurigo), First Republic Bank, banca regionale californiana sotto stress a causa della fuga dei clienti, riceverà a breve un aiuto straordinario da un consorzio di banche private: 30 miliardi di dollari di liquidità.
Ore 09:05 Ftse Mib sopra 26.200 e spread in calo a 188
Borse europee ben impostate in avvio dopo le ultime sedute turbolente. Il Dax guadagna lo 0,85%, il Cac40 lo 0,81%, il Ftse100 lo 0,77% e il Ftse Mib l’1,37% a 26.273 punti. Attenzione, però, che è il giorno delle quattro streghe: scadono contemporaneamente molti contratti derivati e la volatilità potrebbe aumentare.
Il salvataggio di First Republic dimostra che la liquidità c’è
A far rimbalzare i mercati non solo la Banca Nazionale Svizzera che ha concesso un finanziamento da 50 miliardi di franchi a Credit Suisse, per superare la crisi di liquidità esplosa dopo che il principale azionista, la Saudi National Bank, si è rifiutato di intervenire (nel futuro di Credit Suisse potrebbe esserci uno spezzatino, con Ubs a farla da padrona acquisendo i pezzi più pregiati e diventando l’istituto più importante della Svizzera, secondo Fabrizio Barini di Integrae Sim), ma anche il salvataggio, da parte di un pool di banche guidate da Goldman Sachs, Morgan Stanley, JP Morgan Chase e Citigroup di First Republic, la banca regionale che avrebbe potuto seguire le sorti di SVB, per una cifra di 30 miliardi.
Semplice rimbalzo dei mercati o il peggio è alle spalle?
«Il segnale che la liquidità, quando serve, è disponibile», commenta Barini che, però, si interroga: si tratta di un semplice rimbalzo dei mercati o il peggio è veramente alle spalle? «Il fatto che la crisi di SVB, Signature Bank e Credit Suisse siano esplose, quasi, all’improvviso non lascia tranquilli. La decisione della Bce, che ha confermato il rialzo di 50 punti base, lascia intendere che la situazione non sia assolutamente tranquilla e dopo un rally che ha portato le Borse a recuperare interamente le perdite accumulate con lo scoppio della pandemia, una pausa di riflessione sia auspicabile». Il consigliere della Bce e banchiere centrale francese, Francois Villeroy de Galhau, ha spiegato che la decisione della Banca centrale europea di alzare i tassi di riferimento della zona euro di mezzo punto riflette la priorità di Francoforte nella lotta all'inflazione e al contempo segnala una forte fiducia nella solidità delle banche europee. “Le banche francesi ed europee sono molto solide", ha detto in un'intervista all'emittente radiofonica Bfm.
A Milano salgono le banche, Enel, Eni e Stellantis
Con lo spread Btp/Bund in calo a 188 punti base sul listino milanese recuperano terreno le banche, in particolare Intesa Sanpaolo (+1,33%) e Bper (+1,04%), e i titoli del risparmio gestito come Banca Generali (+1,49%), Banca Mediolanum (+1,13%) e Fineco (+1,28%). Bene Enel (+1,23% a 5,36 euro), che ha chiuso il 2022 con un utile netto di 5,4 miliardi di euro, in calo del 3,6% rispetto al 2021 ma sopra la guidance di 5-5,3 miliardi indicata. Invece, Eni (+2,63% a 12,48 euro) ha deliberato di sottoporre all'assemblea la proposta di autorizzazione all'acquisto di azioni proprie per un periodo fino alla fine di aprile 2024. Il nuovo programma di buyback ha un valore di 2,2 miliardi, che potrà essere incrementato fino a un massimo complessivo di 3,5 miliardi. Inoltre, ha deliberato la quarta tranche del dividendo 2022 di 0,22 euro per azione. Anche Stellantis (+0,84% a 16,05 euro) ha annunciato il lancio della prima tranche del programma di riacquisto di azioni proprie, che coprirà un importo massimo di 500 milioni di euro. In evidenza, infine, A2A (+1,13% a 1,38 euro) che ha formalizzato un'offerta non vincolante per entrare nel capitale sociale dell'utility di Alba Egea con una partecipazione di maggioranza (50,1%) attraverso un'operazione di aumento di capitale. Infine, scende dello 0,33% a 6,02 euro Dovalue con l’ad, Andrea Mangoni, in pole position per ricoprire la carica di amministratore delegato di Mundys (ex Atlantia).
Ore 07:50 Europa attesa in rialzo, ma attenzione è il giorno delle tre streghe
Le Borse europee dovrebbero mantenersi nella scia di quelle asiatiche e di Wall Street e salire (+0,44% il future sull’Eurostxx50). Occhio, però, è il giorno delle tre streghe (scadono contemporaneamente molti contratti derivati: i futures su indici, le opzioni su indici azionari e le opzioni su azioni), quindi la volatilità potrebbe aumentare.
I futures sugli indici statunitensi sono deboli (-0,08% quello sul Dow Jones e +0,07% quello sull’S&P500), ma ha rassicurato gli investitori, dopo il fallimento di Silicon Valley Bank, il maxi trasferimento di liquidità a First Republic Bank. Una trentina di banche statunitensi trasferiranno complessivamente trenta miliardi di dollari dei loro depositi alla banca californiana in affanno a causa della fuga dei clienti: la liquidità resterà parcheggiata lì almeno per centoventi giorni.
Il Btp rende oltre il 4% post Bce
Il rendimento del Treasury Usa a 10 anni cala al 3,55%, viceversa quello del Btp 10 anni sale al 4,17% post Bce. «Il principale spunto positivo derivante dal meeting della Bce è l'abbandono, da parte dell’istituto di Francoforte, di ogni preciso riferimento a rialzi dei tassi prospettici», commenta Roberto Rossignoli, Portfolio Manager di Moneyfarm. Quindi, nonostante il rialzo dei tassi d’interesse di 50 punti base, già ampiamente preventivato dagli operatori, «è lecito aspettarsi una maggior cautela nell’impostazione della stretta monetaria. Un’altra notizia positiva riguarda le revisioni al rialzo delle stime di crescita per l’Eurozona, a segnalare un 2023 meno drammatico, per ora, del previsto. Ci preoccupano un po’ di più l’outlook sull’inflazione, secondo la presidente della Bce, Lagarde, non ancora debellata, ed eventuali indecisioni su mosse da implementare a tutela del sistema bancario, sulle quali il governatore durante la conferenza stampa è stato più vago», conclude Rossignoli.
Euro in rialzo sul dollaro in attesa dei dati macro
Il dollaro è debole. Il cross euro-dollaro viaggia a 1,064 (+0,43%) in attesa di alcuni dati macro. Alle 11:00 l’indice dei prezzi al consumo finale a febbraio dell’Eurozona (preliminare: +0,8% mese su mese; +8,5% anno su anno; consenso: +0,8% mese su mese; +8,5% anno su anno). Mentre alle 14:15 toccherà all’impiego della capacità produttiva a febbraio negli Stati Uniti (precedente: 78,3%; consenso: 78,4%) e la produzione industriale a febbraio (precedente: invariato; consenso: +0,4% mese su mese). Per chiudere alle 15:00 con la fiducia dei consumatori dell’Università del Michigan preliminare a marzo (precedente: 67 punti; consenso: 67,5 punti) e il superindice a febbraio (precedente: -0,3% mese su mese; consenso: -0,2% mese su mese).
L’oro si rafforza sopra 1.900 dollari l’oncia
Tra le materie prime sale l’oro (+0,69% a 1.936 dollari l’oncia), meno acquistato il petrolio (Wti +0,35% a 68,59 dollari al barile e Brent +0,29% a 74,92 dollari al barile).
A Milano focus su Enel, Eni, Stellantis e A2A
Sul listino milanese, oltre alle banche e ai titoli del risparmio gestito, sono da monitorare Enel, che ha chiuso il 2022 con un utile netto di 5,4 miliardi di euro, in calo del 3,6% rispetto al 2021 ma sopra la guidance di 5-5,3 miliardi indicata, Eni che ha deliberato di sottoporre all'assemblea la proposta di autorizzazione all'acquisto di azioni proprie per un periodo fino alla fine di aprile 2024. Il nuovo programma di buyback ha un valore di 2,2 miliardi, che potrà essere incrementato fino a un massimo complessivo di 3,5 miliardi. Inoltre, ha deliberato la quarta tranche del dividendo 2022 di 0,22 euro per azione. Invece, Stellantis ha annunciato il lancio della prima tranche del programma di riacquisto di azioni proprie, che coprirà un importo massimo di 500 milioni di euro, e A2A ha formalizzato un'offerta non vincolante per entrare nel capitale sociale dell'utility di Alba Egea con una partecipazione di maggioranza (50,1%) attraverso un'operazione di aumento di capitale. Infine, attenzione a Dovalue perché l’ad, Andrea Mangoni, è in pole position per ricoprire la carica di amministratore delegato di Mundys (ex Atlantia). (riproduzione riservata)
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