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Wednesday, December 7, 2022

Borse ancora senza bussola con incognita Fed. Il petrolio resta ai minimi da gennaio - Il Sole 24 ORE

4' di lettura

(Il Sole 24 Ore Radiocor ) - Le Borse europee sono incerte dopo tre sedute consecutive e in particolare dopo la netta contrazione di inizio settimana di Wall Street, in due sessioni -3,2% S&P500 e -2,9% il Nasdaq. Il FTSE MIB di Piazza Affari è in calo dopo aver ceduto l'1,7% in tre sessioni. Il nervosismo degli investitori per le prossime mosse delle banche centrali - l'appuntamento chiave è quello della Federal Reserve della prossima settimana, ma gia' oggi sono attese le scelte delle banche centrali di Polonia, Canada e Brasile - si accompagna al timore per la recessione in arrivo come pronosticato dai leader di due grandi gruppi bancari Usa, il ceo di JpMorgan Jamie Dimon e quello di Goldman Sachs David Salomon. In Asia il sollievo per le riaperture della Cina sono compensate dai negativi dati sugli scambi commerciali di novembre.

Gli occhi degli investitori sono puntati su due date: il 13 e il 14 dicembre. La prima (martedì prossimo) è quella in cui negli Stati Uniti uscirà il nuovo dato sull’inflazione. La seconda, cioè mercoledì 14, è la giornata in cui si riunisce la Federal Reserve, la banca centrale americana. Se è dato quasi per scontato che alzerà i tassi d’interesse di 50 punti base (dunque meno dei 75 delle ultime riunioni), l’incognita maggiore che tiene i mercati sulle spine è un’altra: cosa farà la Fed nel 2023? Fin dove porterà i tassi d’interesse? Questo ha tenuto i mercati sulle spine lunedì e martedì, e verosimilmente li terrà in ansia fino a mercoledì prossimo.

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In questo contesto, in Asia la Borsa di Tokyo (NIKKEI 225) ha terminato la seduta in ribasso, con le vendite che si concentrano sui titoli del comparto tecnologico, seguendo la correzione del listino Nasdaq negli Stati Uniti, mentre riappaiono i timori di una nuova accelerazione della stretta monetaria da parte della Federal Reserve americana. L’indice di riferimento Nikkei cede lo 0,72%, a quota 27.686,40, e una perdita di quasi 200 punti. Sul mercato valutario inizia a concretizzarsi il processo di rafforzamento dello yen, sul dollaro a un livello di 137,50, e sull’euro a 143,70

Anche le altre piazze asiatiche sono in negativo (HANG SENG).

Cina, in netto calo scambi commerciali a novembre

La Cina chiude il mese di novembre con un surplus commerciale di 69,84 miliardi di dollari, circa 10 in meno rispetto alle previsioni degli analisti, scontando l’indebolimento della domanda esterna e i lockdown anti-Covid sul fronte interno che hanno colpito i consumi interni. Secondo i dati diffusi dalle Dogane cinesi, l’export ha registrato un tonfo annuo dell’8,7% (contro stime a -3,5%), mentre l’import uno del 10,6% (contro il -6%).

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