Nel giorno in cui l’Ue ha versato all’Italia la prima rata da 21 miliardi di euro per il Pnrr (che si somma ai 24,9 miliardi di anticipo ricevuti ad agosto), il consiglio dei ministri ha approvato un decreto legge per rafforzare l’attuazione dello stesso Piano nazionale di ripresa e resilienza. Della quarantina di articoli che compongono il testo fanno parte anche alcune misure fiscali, ma meno di quelle che erano state preparate dai tecnici e che avevano fatto salire la tensione nella maggioranza. Alla fine, con l’obiettivo di potenziare la lotta all’evasione fiscale, uno degli obiettivi del Pnrr, è rimasto l’anticipo delle sanzioni per chi non usa il Pos e un portale per il contrasto al lavoro sommerso. È stata invece depotenziata la norma che inizialmente prevedeva l’estensione della fattura elettronica a tutte le partite Iva soggette alla flat tax (fino a 65 mila euro di ricavi). Secondo indiscrezioni raccolte al termine del Consiglio dei ministri, la Lega, con il ministro dello Sviluppo, Giancarlo Giorgetti, ha ottenuto che l’estensione riguardi solo i contribuenti con ricavi superiori a 25 mila euro. Anche l’obbligo delle comunicazioni preventive all’Enea sul Superbonus del 110%, più che una stretta come annunciato all’inizio, nella bozza entrata in consiglio dei ministri è niente di più che una misura per potenziare il «sistema di monitoraggio dell’efficientamento energetico».
Multe e Pos
L’articolo 15 della bozza dispone l’anticipo dal primo gennaio 2023 al 30 giugno di quest’anno dell’entrata in vigore della doppia sanzione (30 euro più il 4% del valore della transazione) a carico di chi non accetta i pagamenti con bancomat e carta di credito. La Confcommercio ha provato a opporsi, con un duro comunicato, ieri mattina: «La diffusione dei pagamenti elettronici va perseguita con l’abbattimento delle commissioni e dei costi a carico di consumatori ed imprese», non con le sanzioni. Ma alla fine l’anticipo di sei mesi è passato. Ora la battaglia si sposta in Parlamento.
Lavoro nero
Nasce il «Portale nazionale del sommerso», che «sostituisce e integra le banche dati esistenti attraverso le quali l’ispettorato del lavoro, l’Inps e l’Inail condividono le risultanze degli accertamenti ispettivi». Obiettivo: ridurre l’area del lavoro nero e aumentare il recupero dei contributi evasi.
Le misure per la PA
Una parte consistente del provvedimento è dedicato a interventi nell’ambito della pubblica amministrazione. L’obiettivo è potenziare e modernizzare l’attività degli uffici pubblici, inserendo e formando nuovo personale. Non a caso il ministro per la Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, ha ribadito che l’obiettivo del governo «è riportare il numero di dipendenti pubblici, tra cinque anni, a quota 4 milioni, contro i 3,2 milioni attuali, e abbassare di 5-6 anni l’età media, ora sopra i 50». Un primo passo in questa direzione è l’articolo del decreto che a partire dal prossimo 1 luglio stabilisce l’accesso ai concorsi pubblici tramite il portale InPa. Tutte le amministrazioni centrali dovranno pubblicare sul portale (una sorta di Linkedin per l’accesso ai posti della pa) i loro bandi di concorso. Il potenziamento di InPa prevede che la piattaforma assolva al ruolo di porta di accesso alle procedure di mobilità dei dipendenti all’interno della pubblica amministrazione. Una norma stabilisce inoltre che le amministrazioni predispongano per i neo assunti «un ciclo formativo con durata e intensità proporzionate al grado di responsabilità, sui temi dell’etica pubblica e sul comportamento etico». In materia di parità di genere, le amministrazioni pubbliche sono tenute a «rafforzare l’impegno a favore dell’equilibrio di genere», adottando specifiche linee guida. Un potenziamento sia in termini di personale sia di dotazione finanziaria è previsto per la Scuola Nazionale dell’Amministrazione. Nel decreto trova spazio anche lo stanziamento da 60 milioni in favore del Formez, che avrà il compito di rendere più efficienti le procedure di assunzione di personale pubblico, anche nell’ambito delle funzioni del Pnrr.
Nasce 3-I Spa
Un pacchetto complessivo di misure che dovranno, insomma, coadiuvare e accelerare l’iter del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Proprio come nel caso della costituzione di 3-I Spa, una nuova società per lo sviluppo, la manutenzione e la gestione di soluzioni software e di servizi informatici a favore degli enti previdenziali delle pubbliche amministrazioni centrali. A prevederne la costituzione è appunto il Pnrr e azionisti della società saranno Inps, Inail e Istat. Un’ulteriore norma provvede al riordino dell’Agenzia Spaziale Italiana e il trasferimento dei poteri di indirizzo direttamente in capo a Palazzo Chigi. Nel decreto sono inserite anche le norme per il Sud presentate dal ministro Mara Carfagna. A cominciare dal rafforzamento delle Zes, le zone economiche speciali, e nuove risorse per i vincitori del bando per la valorizzazione dei beni confiscati alla mafia per fare fronte alle spese di gestione.
Pos e carte di credito, da giugno doppia multa a chi non li accetta. Flat tax, le novità - Corriere della Sera
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