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Saturday, April 30, 2022

Arrivano nuovi aiuti per le imprese femminili: chi può chiederli e come - QuiFinanza

Un’importante novità in arrivo per le donne. A partire da maggio prende il via il Fondo impresa femminile che incentiva le donne ad avviare e rafforzare attività imprenditoriali. Un sostegno fortemente voluto dal ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti, che diventa operativo a partire dal mese di maggio con l’apertura degli sportelli di presentazione delle domande.

“Lo scopo principale di questo intervento è agire per creare un ambiente fertile per le nuove imprenditrici”, ha dichiarato Giorgetti, sottolineando come non ci siano limiti d’età per accedere alle agevolazioni volte anche a recuperare “il gap del tasso di occupazione femminile che separa l’Italia dagli altri paesi europei, specialmente nel Mezzogiorno”.

Si tratta di incentivi “che nascono per aiutare le imprese vere, non prenditori di contributi” ha proseguito Giorgetti. La domanda per ricevere i contributi, “non deve nascere per prendere il contributo, ma dev’esserci un’idea imprenditoriale, il coraggio, lo spirito che è quello che poi crea lo sviluppo”, ha sottolineato il ministro, che ha aggiunto come lo Stato supporta “le idee valide, di donne che si mettono in gioco. Ci sono tante donne pronte ad accettare la sfida”.

La misura parte del PNRR

Il Fondo impresa femminile sostiene la nascita, lo sviluppo e il consolidamento delle imprese guidate da donne attraverso contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati. Dispone di una dotazione finanziaria complessiva pari a circa 200 milioni di euro, di cui 160 milioni di euro di risorse PNRR e 40 milioni di euro stanziati dalla legge di Bilancio 2021.

La misura rientra nel pacchetto di interventi promossi dal Mise a sostegno della impresa femminile, indicati come prioritari nella missione “Inclusione e coesione” del PNRR, che ha messo a disposizione una dotazione finanziaria complessiva di 400 milioni di euro.

In questa prima fase il Fondo prevede l’apertura di sportelli online e l’attivazione di azioni di accompagnamento, formazione e valorizzazione della cultura imprenditoriale delle donne.

Con prossimi provvedimenti ministeriali verranno poi rifinanziate le altre misure già avviate come Imprese ON (Oltre Nuove Imprese a Tasso zero), a supporto della creazione di piccole e medie imprese e auto imprenditoria, e Smart&Start, a supporto di startup e PMI innovative.

Chi può richiedere gli aiuti

Il Fondo sostiene le imprese femminili di qualsiasi dimensione, già costituite o di nuova costituzione, con sede in tutte le regioni italiane.

Anche le persone fisiche possono presentare domanda di finanziamento, con l’impegno di costituire una nuova impresa dopo l’eventuale ammissione alle agevolazioni.

La misura si rivolge a quattro tipologie di imprese femminili:

  • cooperative o società di persone con almeno il 60% di donne socie
  • società di capitale con quote e componenti degli organi di amministrazione per almeno i due terzi di donne
  • imprese individuali con titolare donna
  • lavoratrici autonome con partita IVA.

Le agevolazioni vengono concesse per programmi di investimento in questi settori:

  • industria
  • artigianato
  • trasformazione dei prodotti agricoli
  • servizi
  • commercio
  • turismo.

Quanto spetta

Il finanziamento dipende da quale tipologia di impresa si ha.

Se una libera professionista vuole costituire una nuova impresa, oppure l’impresa è stata costituita da meno di 12 mesi, si possono presentare progetti d’investimento fino a 250 mila euro. Il Fondo mette a disposizione un contributo a fondo perduto che varia in funzione della dimensione del progetto:

  • per progetti fino a 100mila euro, l’agevolazione copre fino all’80% delle spese (o fino al 90% per donne disoccupate) entro un tetto massimo di 50mila euro;
  • per progetti fino a 250mila euro, l’agevolazione copre il 50% delle spese, fino a un massimo di 125mila euro.

Se invece si ha un’impresa attiva da più di 12 mesi, si possono presentare progetti d’investimento fino a 400mila euro per sviluppare nuove attività o per ampliare attività esistenti. In questo caso, il Fondo prevede un mix di contributo a fondo perduto e finanziamento a tasso zero, con una copertura fino all’80% delle spese ammissibili, per un massimo di 320mila euro, da rimborsare in 8 anni.

In entrambi i casi, non è richiesto un valore minimo del progetto d’investimento, che dovrà essere realizzato in 24 mesi.

I piani di spesa possono prevedere le spese per investimento e il costo del lavoro. Sono finanziabili anche le spese per il circolante, entro un massimo del 20% del programma di spesa ammissibile (o del 25% per le imprese con più di 36 mesi). Solo per le imprese con oltre 36 mesi di vita il contributo al circolante è concesso interamente a fondo perduto.

Le proponenti possono inoltre richiedere, al momento della compilazione della domanda, il servizio di assistenza tecnico-gestionale che comprende:

  • un tutoraggio, in fase di realizzazione del progetto, per accompagnare le imprese nell’utilizzo delle agevolazioni, supportarle nel predisporre le richieste di erogazione del finanziamento o altra documentazione di progetto, e trasferire competenze specialistiche, mediante incontri on line o in presenza che verranno pianificati insieme al tutor
  • un voucher di 2 mila euro da utilizzare a copertura del 50% del costo sostenuto dalle imprese per l’acquisto di servizi di marketing o comunicazione strategica del valore minimo di 4mila euro.

Come e quando presentare domanda

La presentazione della domanda prevede una prima fase di compilazione e un successivo invio della domanda da effettuare sulla piattaforma online di Invitalia (qui trovate anche tutti i moduli necessari), che verrà attivata in funzione delle date di apertura dello sportello.

Lo sportello verrà aperto in due fasi successive:

  • per le nuove imprese, o costituite da meno di 12 mesi, la compilazione sarà disponibile a partire dalle ore 10.00 del 5 maggio 2022, mentre la presentazione della domanda sarà possibile dalle ore 10.00 del 19 maggio 2022
  • per le imprese avviate, costituite da oltre 12 mesi, la compilazione sarà dalle ore 10.00 del 24 maggio 2022, mentre la presentazione a partire dalle ore 10.00 del 7 giugno 2022.

Per accedere alla piattaforma, raggiungibile dalle ore 10.00 alle ore 17.00 dal lunedì al venerdì (esclusi i giorni festivi), è necessario essere in possesso di una identità digitale (SPID, CNS, CIE).

Inoltre, è importante disporre di una firma digitale e di un indirizzo di posta elettronica certificata (PEC) del legale rappresentante delle società già costituita al momento della presentazione, oppure della persona fisica in qualità di socio o soggetto referente della società costituenda.

In fase di compilazione, la piattaforma effettuerà alcuni controlli automatici con il Registro delle imprese che permetteranno una veloce segnalazione di eventuali informazioni da aggiornare o rettificare per presentare la domanda in modo corretto.

La compilazione, firmata digitalmente, si concluderà con il rilascio del “codice di predisposizione della domanda”, che servirà in fase di presentazione della domanda.

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Friday, April 29, 2022

Piazza Affari positiva: FTSEMib +0,8% - SoldiOnline.it

Generali in altalena a Piazza Affari, nel giorno dell'assemblea degli azionisti. Buona performance per ENI dopo la trimestrale. Spicca il balzo di Tenaris

mercato-andamentoI maggiori indici di Borsa Italiana e le principali piazze finanziarie europee hanno chiuso in territorio positivo l’ultima seduta della settimana.

Il FTSEMib ha guadagnato lo 0,82% a 24.252 punti, dopo aver oscillato tra un minimo di 24.129 punti e un massimo di 24.409 punti; tuttavia, nell'intera settimana il principale indice di Borsa Italiana ha ceduto lo 0,11%. Anche il FTSE Italia All Share ha messo a segno un progresso dello 0,82%. Performance simili per il FTSE Italia Mid Cap (+0,81%) e per il FTSE Italia Star (+0,96%). Nella seduta del 29 aprile 2022 il controvalore degli scambi è sceso a 2,1 miliardi di euro, rispetto ai 2,21 miliardi di giovedì.

Alle 17.30 il bitcoin si era stabilizzato a 39.000 dollari (meno di 37.000 euro).

Lo spread Btp-Bund ha oscillato tra i 180 e i 185 punti.

L’euro è tornato sotto gli 1,055 dollari.

Generali in altalena a Piazza Affari (+0,56% a 18,1 euro). L’assemblea degli azionisti della compagnia assicurativa ha approvato il bilancio del 2021 e ha eletto il consiglio di amministrazione che rimarrà in carica per tre esercizi, fino all’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2024; il CdA sarà composto da 13 membri. Nel dettaglio, la lista presentata dal consiglio di amministrazione uscente – lista di maggioranza – ha conseguito il 55,99% dei voti.

ENI ha registrato un rialzo dell'1,76% a 13,39 euro. Il Cane a sei zampe ha comunicato i risultati finanziari del 1° trimestre 2022, periodo in cui il colosso petrolifero ha beneficiato di un contesto economico più favorevole. Di conseguenza, il ENI ha evidenziato un forte miglioramento dei ricavi e della redditività. Il management ha fornito anche alcune indicazioni finanziarie e operative per l’intero 2022.

Spicca il balzo di Tenaris (+5,26% a 14,81 euro). ALcune banche d'affari hanno rivisto al rialzo il target price sulla società dopo la diffusione dei risultati del primo trimestre 2022.

Chiusura positiva per IntesaSanpaolo (+1,5% a 1,9548 euro). L'assemblea degli azionisti dell'istituto ha approvato il bilancio del 2021 e ha nominato il nuovo consiglio di amministrazione che resterà in carica nel triennio 2022/2024; il CdA sarà composto da 19 membri. Inoltre, i soci hanno approvato un nuovo piano di acquisto e disposizione di azioni proprie finalizzato all'annullamento di massime 2.615.384.615 azioni proprie.

Molto bene anche UniCredit (+1,94%).

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Thursday, April 28, 2022

Autodichiarazione Aiuti di Stato Covid entro la scadenza del 30 giugno 2022: dall’Entrate modello e istruzioni - Informazione Fiscale

Autodichiarazione Aiuti di Stato Covid entro la scadenza del 30 giugno 2022: dall'Agenzia delle Entrate arrivano, dopo una lunghissima attesa, il modello da utilizzare e le istruzioni da seguire. Tutti i dettagli nel provvedimento del 27 aprile 2022.

Autodichiarazione Aiuti di Stato Covid al via: dopo più di un anno di attesa dall’Agenzia delle Entrate arriva il modello da utilizzare e le istruzioni da seguire per la compilazione.

Le imprese e i soggetti che hanno percepito contributi a fondo perduto, crediti d’imposta e altri tipi di ristori previsti dal Decreto Rilancio in poi devono comunicare le informazione relative alle somme ricevute.

C’è tempo fino alla scadenza del 30 giugno per procedere con l’invio telematico: tutte le indicazioni da seguire sono contenute nel provvedimento numero 143438 del 27 aprile 2022.

Con questo ultimo tassello, quanto previsto dall’articolo 1 del primo Decreto Sostegni approvato a marzo 2021 diventa pienamente operativo ma continua a stimolare la riflessione su un punto chiave dallo Statuto dei diritti del Contribuente.

Il testo all’articolo 6, comma 4, recita:

“Al contribuente non possono, in ogni caso, essere richiesti documenti ed informazioni già in possesso dell’amministrazione finanziaria o di altre amministrazioni pubbliche indicate dal contribuente”.

Di certo, in questo caso non si può parlare di una violazione delle disposizioni previste, ma la perplessità rispetto alla natura dell’autodichiarazione Covid è legittima se si pensa che i benefici sono stati riconosciuti dall’Agenzia delle Entrate.

Su un tema simile, infatti, si era concentrato anche il direttore Ernesto Maria Ruffini durante l’audizione del 5 maggio.

Chi ha ricevuto i contributi a fondo perduto nel corso del 2020 ha indicato le cifre nel prospetto dedicato agli Aiuti di Stato per permettere all’Agenzia delle Entrate, che ha erogato le somme, di procedere con l’iscrizione del beneficio ottenuto nell’apposito Registro (RNA).

Un passaggio ridondante, ma necessario per mancanza di alcuni dettagli relativi alle norme comunitarie, sottolineava Ernesto Maria Ruffini.

Agenzia delle Entrate - Provvedimento numero 143438 del 27 aprile 2022
Definizione delle modalità, dei termini di presentazione e del contenuto dell’autodichiarazione per gli aiuti della Sezione 3.1 e della Sezione 3.12 della Comunicazione della Commissione europea del 19 marzo 2020 C(2020) 1863 final, recante “Quadro temporaneo per le misure di aiuto di Stato a sostegno dell’economia nell’attuale emergenza da Covid-19”, come modificate con la Comunicazione C(2021) 564 del 28 gennaio 2021, nonché definizione delle modalità di restituzione ai sensi dell’articolo 4 del decreto del Ministro dell’economia e delle finanze 11 dicembre 2021 e modalità tecniche con cui l’Agenzia delle entrate rende disponibili ai Comuni le autodichiarazioni presentate dagli operatori economici

Autodichiarazione Aiuti di Stato Covid, chi deve inviare il modello entro la scadenza del 30 giugno 2022

Come previsto dall’articolo 1, commi da 13 a 17, del DL n. 41 del 2021 le imprese che hanno ricevuto Aiuti di Stato in varie forme durante l’emergenza Covid devono presentare un’apposita autodichiarazione per attestare che l’importo complessivo dei sostegni economici fruiti non superi i massimali indicati nel Quadro Temporaneo e che siano rispettate le diverse condizioni previste.

Con il Decreto dell’11 dicembre 2021, il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha stabilito le prime istruzioni su questo adempimento, ma all’Agenzia delle Entrate è stato riservato il compito di definire il modello da utilizzare, con le relative istruzioni, e i tempi da rispettare per l’invio.

Agenzia delle Entrate - Modello autodichiarazione Aiuti di Stato Covid
DICHIARAZIONE SOSTITUTIVA DI ATTO NOTORIO DEL RISPETTO DEI REQUISITI DI CUI ALLE SEZIONI 3.1 E 3.12 DEL TEMPORARY FRAMEWORK PER LE MISURE DI AIUTO A SOSTEGNO DELL’ECONOMIA NELL’EMERGENZA EPIDEMIOLOGICA DA COVID-19

Oggetto della comunicazione sono gli Aiuti di Stato che rientrano nel cosiddetto regime ombrello e sono stati erogati in linea con quanto stabilito nei provvedimenti approvati dal Decreto Rilancio di maggio 2020 al secondo DL Sostegni di maggio 2021.

Aiuti di Stato Covid Riferimenti normativi
Cancellazione acconto IRAP; Contributi a fondo perduto, Credito d’imposta per l’adeguamento degli ambienti di lavoro; Bonus affitto, Disposizioni in materia di imposte dirette e di accise nel Comune di Campione d’Italia; Esenzioni dall’imposta municipale propria-IMU per il settore turistico articoli 24, 25, 28, 120, 129-bis e 177 del Decreto Rilancio
Esenzioni dall’imposta municipale propria per i settori del turismo e dello spettacolo articolo 78, del decreto Agosto
Contributo a fondo perduto da destinare agli operatori IVA dei settori economici interessati dalle nuove misure restrittive; Credito d’imposta per i canoni di locazione degli immobili a uso non abitativo e affitto d’azienda; Cancellazione della seconda rata IMU concernente gli immobili e le relative pertinenze in cui si esercitano le attività riferite a specifici codici ATECO articoli 1, 1-bis, 1-ter, 8, 8-bis, 9 e 9-bis del Decreto Ristori
Contributo a fondo perduto da destinare all’attività dei servizi di ristorazione articolo 2 del decreto Natale
Esenzione dalla prima rata effetti connessi all’emergenza dell’IMU 2021 degli immobili per specifiche attività dei settori del turismo, della ricettività; credito d’imposta per i canoni di locazione degli immobili a uso non abitativo articolo 1, commi 599 e 602, della Legge di Bilancio 2021
Contributi a fondo perduto; contributi a fondo perduto per le start up; Ulteriori interventi fiscali di agevolazione e razionalizzazione connessi all’emergenza COVID-19; Esenzione canone rai; Esenzione dal versamento della prima rata dell’imposta municipale propria; articoli 1, articoli 1-ter, 5, 6, 6-sexies del Decreto Sostegni
Contributi a fondo perduto; Credito d’imposta per i canoni di locazione
degli immobili a uso non abitativo e affitto d’azienda
articoli 1 e 4 del decreto Sostegni bis

Di conseguenza sono chiamati a inviare l’autodichiarazione sugli Aiuti di Stato per verificare il rispetto dei limiti e delle condizioni previste dal Quadro temporaneo le imprese e in generale tutti i soggetti che hanno ricevuto i contributi a fondo perduto, i bonus, i ristori.

Nelle istruzioni pubblicate il 27 aprile dall’Agenzia delle Entrate, si legge:

“Nel caso in cui la dichiarazione sostitutiva sia stata già resa unitamente al modello di comunicazione/istanza presentato per l’accesso agli aiuti di cui sopra, per i quali il relativo modello includeva la dichiarazione sostitutiva (come, ad esempio, l’istanza per il riconoscimento del contributo a fondo perduto perequativo di cui all’articolo 1, commi da 16 a 27, del decretolegge n. 73 del 2021), la presentazione della dichiarazione non è obbligatoria sempre che il beneficiario non abbia successivamente fruito di ulteriori aiuti tra quelli di cui in premessa”.

In questo ultimo caso tutte le informazioni devono essere inviate nuovamente: l’autodichiarazione deve riportare gli ulteriori Aiuti di Stato Covid ricevuti e quelli indicati nella precedente dichiarazione sostitutiva già presentata.

L’Agenzia delle Entrate, inoltre, specifica che bisogna comunque procedere con l’invio nei seguenti casi:

  • fruizione degli aiuti riconosciuti ai fini IMU senza aver compilato nella precedente dichiarazione sostitutiva il quadro C;
  • superamento dei limiti massimi spettanti e necessità di riversare gli aiuti eccedenti i massimali previsti;
  • la stessa misura è stata allocata in parte nella Sezione 3.12, sussistendone i requisiti ivi previsti, e in parte nella Sezione 3.1 del Temporary Framework, qualora residui il massimale stabilito.
Agenzia delle Entrate - Istruzioni sul modello autodichiarazione Aiuti di Stato Covid
Istruzioni per la compilazione del modello di autodichiarazione sugli Aiuti di Stato Covid.

Autodichiarazione Aiuti di Stato Covid, istruzioni per l’invio del modello entro la scadenza del 30 giugno 2022

L’autodichiarazione, utilizzando il modello messo a disposizione dall’Agenzia delle Entrate, può essere inviata a partire da oggi, 28 aprile 2022.

La scadenza per procedere tramite l’apposito servizio web disponibile sul portale dell’Agenzia delle Entrate o tramite i canali telematici è fissata al 30 giugno.

Dopo tanta attesa il termine ultimo cade, quindi, in un periodo particolarmente fitto di impegni per i contribuenti e gli addetti ai lavori.

Tutti i soggetti interessati possono procedere direttamente o tramite soggetto incaricato della trasmissione delle dichiarazioni.

La ricevuta che attesta la presa in carica o lo scarto arriva entro cinque giorni dall’invio. In caso di rifiuto, sarà comunque considerata tempestiva la dichiarazione trasmessa nuovamente entro i cinque giorni successivi alla comunicazione dell’esito.

Nel comunicato stampa pubblicato insieme al provvedimento si legge:

“Anche i contribuenti che si avvalgono della definizione agevolata delle somme dovute a seguito del controllo automatizzato delle dichiarazioni (articolo 5, commi da 1 a 9 del Dl n. 41/2021) devono inviare la dichiarazione entro il 30 giugno oppure, se successivo, entro il termine di 60 giorni dal pagamento delle somme dovute o della prima rata. Si tratta, nello specifico, dei contribuenti con partita Iva attiva al 23 marzo 2021 che, a causa della situazione emergenziale, nel 2020 hanno subìto una riduzione superiore al 30 per cento del volume d’affari rispetto all’anno precedente”.

Autodichiarazione Aiuti di Stato Covid, nuove istruzioni in arrivo sui versamenti necessari in caso di mancato rispetto dei limiti

Con il documento pubblicato il 27 aprile 2022, l’Agenzia delle Entrate annuncia anche l’arrivo di una risoluzione per istituire i codici tributo da indicare nel modello F24 per versare volontariamente parte degli Aiuti Covid ricevuti in caso di superamento dei limiti previsti dal Quadro temporaneo.

Gli importi eccedenti devono essere volontariamente restituiti o sottratti da aiuti successivamente ricevuti entro il termine di presentazione della dichiarazione dei redditi relativa al periodo di imposta in corso al 31 dicembre 2021.

Nell’arco temporale a cui fa riferimento l’autodichiarazione sul monitoraggio degli Aiuti di Stato i beneficiari devono rispettare i limiti che seguono.

Aiuti di importo limitato - Sezione 3.1 del Quadro temporaneo per le misure di aiuto di Stato a sostegno dell’economia nell’attuale emergenza da Covid-19
Tipologia di impresa Importo Periodo
Impresa unica 800.000 euro Dal 19 marzo 2020 al 27 gennaio 2021
1.800.000 euro Dal 28 gennaio 2021 alla data del 31 dicembre 2021
Imprese operanti nel settore della pesca e dell’acquacoltura 120.000 euro Dal 19 marzo 2020 al 27 gennaio 2021
270.000 euro Dal 28 gennaio 2021 alla data del 31 dicembre 2021
Imprese operanti nel settore della produzione primaria di prodotti agricoli 100.000 euro Dal 19 marzo 2020 al 27 gennaio 2021
225.000 euro Dal 28 gennaio 2021 alla data del 31 dicembre 2021
Aiuti sotto forma di sostegni a costi fissi non coperti - Sezione 3.12 del Quadro temporaneo per le misure di aiuto di Stato a sostegno dell’economia nell’attuale emergenza da Covid-19
Tipologia di impresa Importo Periodo
Impresa unica 3.000.000 di euro Dal 13 ottobre 2020 al 27 gennaio 2021
10.000.000 di euro Dal 28 gennaio 2021 al 31 dicembre 2021

Per una completezza di informazioni va poi segnalato che le soglie sono state ulteriormente innalzate con la proroga del Quadro temporaneo degli Aiuti di Stato al 30 giugno 2022.

Aiuti di importo limitato - Sezione 3.1 del Quadro temporaneo per le misure di aiuto di Stato a sostegno dell’economia nell’attuale emergenza da Covid-19
Tipologia di impresa Importo dal 31 dicembre al 30 giugno 2022
Impresa unica 2.300.000 euro
Imprese operanti nel settore della pesca e dell’acquacoltura 345.000 euro
Imprese operanti nel settore della produzione primaria di prodotti agricoli 290.000 euro
Aiuti sotto forma di sostegni a costi fissi non coperti - Sezione 3.12 del Quadro temporaneo per le misure di aiuto di Stato a sostegno dell’economia nell’attuale emergenza da Covid-19
Tipologia di impresa Importo dal 31 dicembre al 30 giugno 2022
Impresa unica 12.000.000 euro

Tutti i dettagli per verificare le condizioni previste e calcolare l’eventuale superamento dei limiti degli Aiuti di Stato, tenendo conto della definizione di impresa unica e dei periodi in cui i contributi, i bonus, le agevolazioni sono state ricevute sono contenuti nel Decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze dell’11 dicembre 2021.

Ministero dell’Economia e delle Finanze - Decreto Ministeriale dell’11 dicembre 2021
Decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze recante modalità di monitoraggio e controllo degli aiuti riconosciuti ai sensi delle Sezioni 3.1 e 3.12 della Comunicazione della Commissione europea del 19 marzo 2020 C(2020) 1863 final “Quadro temporaneo per le misure di aiuto di Stato a sostegno dell’economia nell’attuale emergenza da COVID-19” e successive modificazioni, in attuazione delle disposizioni di cui all’articolo 1, commi da 13 a 17, del decreto-legge 22 marzo 2021, n. 41, convertito, con modificazioni, dalla legge 21 maggio 2021, n. 69.

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Borsa Italiana, il commento della seduta di oggi (28 aprile 2022) - SoldiOnline.it

Giornata nervosa per i titoli del settore bancario. Seduta incerta anche per Tenaris. Coima RES ha registrato un balzo del 20,4% in scia all'OPA di Evergreen

trading-graficoI maggiori indici di Borsa Italiana e le principali piazze finanziarie europee hanno terminato in territorio positivo una seduta caratterizzata da diversi alti e bassi.

Il FTSEMib ha registrato un progresso dello 0,95% a 24.056 punti, dopo aver oscillato tra un minimo di 23.835 punti e un massimo di 24.248 punti. Il FTSE Italia All Share ha guadagnato lo 0,94%. Segno più anche per il FTSE Italia Mid Cap (+0,85%) e per il FTSE Italia Star (+0,79%). Nella seduta del 28 aprile 2022 il controvalore degli scambi è sceso a 2,21 miliardi di euro, rispetto ai 2,33 miliardi di mercoledì.

Alle 17.35 il bitcoin era tornato sopra i 39.500 dollari (poco più di 37.500 euro).

Lo spread Btp-Bund ha sfiorato i 185 punti.

L’euro si è attestato a 1,05 dollari.

Seuda nervosa per i titoli del settore bancario.

Performance positiva per IntesaSanpaolo (+0,27% a 1,926 euro), mentre UniCredit ha ceduto l'1,08% a 8,736 euro. S&P Global Ratings ha confermato i rating "BBB/A-2" sui due istituti di credito.

In rosso anche il BancoBPM (-0,88%).

Chiusura positiva per Tenaris (+0,46% a 14,07 euro). La società ha diffuso i risultati finanziari del 1° trimestre 2022. I numeri dei primi tre mesi dell’anno hanno evidenziato un forte miglioramento del fatturato e della redditività. Il management prevede un’ulteriore crescita delle vendite nel secondo trimestre del 2022, mentre l’Ebitda margin dovrebbe stabilizzarsi, in quanto i maggiori prezzi di vendita dovrebbero compensare l’incremento dei costi.

E' proseguito il rimbalzo di NEXI (+2,73%).

Al MidCap riflettori puntati su MediaForEurope (ex Mediaset) dopo la diffusione dei risultati finanziari del 2021. Le azioni di categoria B hanno subito una flessione del 7,28% a 0,84 euro, mentre quelle di categoria A hanno perso lo 0,56%. Il management ha proposto la distribuzione di un dividendo 2022 (relativo all’esercizio 2021) di 0,05 euro per azione per ogni azione di categoria A e B.

Coima RES ha registrato un balzo del 20,4% a 9,87 euro. Evergreen ha comunicato di aver assunto la decisione di promuovere un’offerta pubblica di acquisto e scambio volontaria totalitaria sulla totalità delle azioni della società quotata a Piazza Affari. L’offerente riconoscerà un corrispettivo pari a 10 euro per ciascuna azione portata in adesione oppure un’azione dello stesso offerente per ogni titolo di Coima RES. Sulla base del prezzo ufficiale delle azioni alla chiusura del 27 aprile 2022 (8,2 euro), il corrispettivo in denaro incorpora un premio del 23,5%. Qualora ad esito dell’offerta siano raggiunte le necessarie soglie di partecipazione azionaria, Evergreen intende procedere al delisting di Coima RES.

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I big del petrolio all’incasso del dividendo della guerra. Utili da record per la francese Total e la… - Il Fatto Quotidiano

Il gruppo francese Total ha chiuso il primo trimestre dell’anno con un utile triplo rispetto allo stesso periodo del 2021. Come tutte le aziende del settore anche Total beneficia dell’incremento dei prezzi di petrolio e gas favoriti anche dalla guerra in Ucraina. Nell’ultimo anno il greggio è aumentato del 60%. Il bilancio si è chiuso con profitti per 8,4 miliardi di euro nonostante le svalutazioni legate all’abbandono di alcuni progetti con controparti russe. Il risultato è superiore alle attese degli analisti, il titolo ha chiuso la seduta di borsa con un rialzo del 3,7%. Alla luce dei dati il gruppo ha deciso di portare da 2 a 3 miliardi il suo programma di riacquisto di azioni proprie, una tecnica utilizzata per accrescere il valore dei titoli a beneficio degli azionisti. Il dividendo aumenterà del 5% rispetto al 2021. Mentre la produzione di idrocarburi di Total è diminuita dell’1% rispetto al primo trimestre del 2021 le vendite di gnl (gas naturale liquefatto) aumentate del 34%. Il gruppo francese ha affermato che si aspetta che i prezzi del petrolio e del gas rimarranno elevati nei prossimi mesi, con un potenziale calo della produzione russa di greggio da 2 milioni a 3 milioni di barili al giorno e minori esportazioni di combustibili raffinati dal paese.

A conferma del momento d’oro la società svizzera Glencore, quotata a Londra e tra i primi trader di materie prime al mondo, ha annunciato un altro anno di profitti eccezionali grazie ai forti movimenti nei prezzi degli idrocarburi. Le previsioni di Glencore evidenziano come l’industria del commercio di materie prime stia vivendo uno dei periodi più redditizi di sempre. Sulla base della performance del primo trimestre, i profitti quest’anno sarebbero “ampiamente” al di sopra della fascia alta del suo range compreso tra 2,2 miliardi e 3,2 miliardi di dollari, ha affermato Glencore. L’indice Bloomberg Commodity Spot quest’anno è salito di circa un terzo, registrando nuovi record mentre i prezzi di tutto, dal gas naturale al carbone e all’alluminio, sono aumentati. La volatilità dei mercati ha contribuito ad aumentare i guadagni per i grandi trader di materie prime, tra cui figurano oltre a Glencore, Mercuria, Vitoil e Trafigura.

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Amazon perde 3,8 miliardi in tre mesi: il titolo crolla a Wall Street - Corriere della Sera

Amazon chiude il primo trimestre con una perdita di 3,8 miliardi di dollari, con ricavi in crescita del 7% a 116,4 miliardi, leggermente sotto le attese degli analisti che scommettevano su 116,43 miliardi. Per il secondo trimestre Amazon stima 116-121 miliardi, meno dei 125 miliardi attesi dal mercato. Sulla base di questi dati, i titoli Amazon sono arrivati a perdere fino al 10% nelle contrattazioni after-hours a Wall Street.

Il peso ell’investimento in Rivian

Il rosso trimestrale di Amazon è legato in parte alla perdita da 7,6 miliardi sul suo investimento in Rivian, la società che produce veicoli elettrici e che ha perso più della metà del suo valore nei primi tre mesi dell’anno. Amazon nel primo trimestre ha registrato un calo delle vendite online del 3,3% a 51,13 miliardi, mentre quelle nei negozi fisici sono salite del 17% a 4,59 miliardi. I ricavi di Amazon Web Service sono saliti del 37% a 18,44 miliardi, sopra le attese degli analisti. Meglio del previsto anche le vendite in Nord America, cresciute del 7,6% a 69,24 miliardi.

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Generali, le famiglie si schierano per la battaglia: Benetton sosterrà la lista Caltagirone - Corriere della Sera

Manca un giorno all’assemblea per il rinnovo del board che guiderà le Generali nel prossimo triennio. Con i giochi che di fatto si chiudono oggi alle 12, termine entro il quale è possibile esprimere il voto in vista della plenaria di domani. L’esito sarà noto solo quando il presidente Gabriele Galateri leggerà i punti all’ordine del giorno. L’ago della bilancia lo farà il mercato in un assemblea che prevede un’affluenza record, tra il 65 e il 70%.Oggi la sensazione è che l’orientamento di alcuni azionisti di matrice familiare sia forse più chiaro.

L’appoggio delle famiglie industriali e il peso dei Benetton

Fonti vicine alla famiglia Benetton indicano che la cassaforte Edizione, che custodisce il 4% del Leone — una quota che a valori di mercato pesa per oltre un miliardo — avrebbe deciso di sostenere la lista presentata da Francesco Gaetano Caltagirone che ha già l’appoggio dalla Delfin di Leonardo Del Vecchio, assieme attorno al 20%, sostenuta da Fondazione Crt con il suo 1,73%. È possibile che attorno alla lista Caltagirone si coaguli anche il consenso di altre dinastie industriali — in un allineamento tutto italiano e di matrice familiare —, che avrebbe il consenso anche di alcune casse, come quella Forense. Nomi come i Seragnoli, i Minozzi e forse anche i Lavazza potrebbero appoggiare lo schieramento che si oppone alla «lista del cda» che candida invece il ceo di Generali Philippe Donnet al terzo mandato e che vede l’appoggio di Mediobanca.

Non è per schierarsi in una battaglia che peraltro non è quella di Edizione. Anzi, l’auspicio dei Benetton sarebbe che, concluso il voto, le parti tornassero a dialogare — dicono le fonti — per il bene di un gruppo che con 60 miliardi è tra i maggiori possessori di debito pubblico italiano e che gestisce 700 miliardi di asset, nazionali ed esteri. È un ruolo da paciere quello che si ritaglia la famiglia Benetton, i cui esponenti hanno preso una decisione all’unanimità, riuniti in Edizione attorno al presidente Alessandro. Che dalla sua nomina al vertice della cassaforte ha deciso di imprimere una svolta ai destini delle controllate Atlantia e Autogrill. E ora ha preso posizione anche sul Leone. Il 4% di Generali resta una quota non strategica. È un investimento finanziario e per questo va protetto perché è possibile che Edizione nel lungo termine possa in parte disporne se avrà bisogno di sostenere le necessità delle sue tre società strategiche, Atlantia, Autogrill e United Colors.

Le ragioni del sostegno a Caltagirone

È la visione di Alessandro, quella di un imprenditore, che ha fatto scattare le scelte. Non è un voto contro. Entrambi i piani hanno lati positivi. Ma i Benetton hanno deciso di appoggiare chi nelle Generali ha investito: Caltagirone e Del Vecchio, anch’essi due imprenditori, hanno puntato circa 3 miliardi a testa. Quindi è giusto che possano esprimere rappresentanti in consiglio, sostiene la famiglia. La logica è che tutti assieme debbano lavorare al miglior risultato e che dopo l’assemblea si torni a occuparsi delle Generali, cosa che passa appunto per la ricomposizione delle parti.Con questo voto, l’obiettivo della dinastia è di accorciare la distanza tra le posizioni delle due liste e inaugurare un nuovo dialogo che superi i confronti, anche aspri, che ci sono stati tra i candidati. I Benetton conoscono bene Del Vecchio con il quale hanno partecipato alla prima privatizzazione della Sme. E con Caltagirone sono stati soci nel Messaggero e in Grandi Stazioni.

La lista del cda e i voti die fondi esteri

Al momento i pesi vedrebbero infatti prevalere con un margine, anche rotondo, la «lista del cda», sostenuta da Mediobanca con il 17,2% dei diritti di voto, e da De Agostini con l’1,44%. Il mercato deciderà. I fondi, in larga parte esteri, — che potrebbero pesare fino al 15% dei voti — si sono schierati per il rinnovo di Donnet, seguendo le indicazioni dei proxy advisor. Se la lista Caltagirone non vincerà, la compagine potrà comunque avere quattro consiglieri su tredici, ossia Francesco Gaetano Caltagirone, Flavio Cattaneo, Marina Brogi e Roberta Neri. Sempre che la lista di Assogestioni non superi lo sbarramento del 5% e si assicuri un posto in consiglio. Troveranno la sintesi? Le premesse appaiono complicate da un confronto che si è consumato anche a livello personale e che non esclude ricorsi alle vie legali da parte dei contendenti. Gli scenari di una possibile pace parlano di futuri riequilibri dei pesi azionari e dei ruoli nel board nell’ambito di un’intesa nuova. Per ora restano solo scenari

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Wednesday, April 27, 2022

Rottamazione cartelle? Ecco tutte le novità interessanti - Leggilo.org

In arrivo buone notizie per i contribuenti, a quanto sembra ci sarebbero delle novità per la rottamazione della cartelle esattoriali. Ecco di cosa si tratta e come comportarsi. 

I contribuenti in debito con il Fisco possono tirare un sospiro di sollievo, infatti grazie alla proroga della rottamazione quater, molti sono stati salvati dall’avvio delle procedure esecutive e di riscossione coattiva. Scopriamo nel dettaglio quali sono le novità e cosa sta succedendo.

cartelle esattoriali proroga
Cartelle esattoriali: nuova proroga

Lo Stato ha deciso di venire incontro a tutti quei cittadini e soprattutto alle imprese in difficoltà economica. Purtroppo dopo più di due anni di pandemia per il Covid 19 e ora con gli aumenti dei prezzi dei beni di prima necessità per la guerra in Ucraina, molte famiglie italiane non riescono ad arrivare a fine mese.

Per questo motivo si vocifera che la rottamazione delle cartelle esattoriali è stata rimandata proprio per agevolare le persone in difficoltà. Nel dettaglio ad essere in favore di questa scelta è soprattutto la Lega, ma in ogni modo, anche le altre forze politiche difficilmente si opporrebbero ad una nuova rottamazione.

Rottamazione cartelle esattoriali: ecco cosa sta succedendo

Ricordiamo che la data di scadenza è fissata per il 30 aprile 2022, anche se per via dei giorni di tolleranza, ci potrebbe essere un inadempimento seppur lieve con scadenza il 9 maggio. Lo Stato ha deciso di venire incontro ai cittadini in difficoltà mettendo una proroga per quanto riguarda la rottamazione delle cartelle esattoriali quater.

Dopo questa data, bisogna ricordarsi anche di altri due giorni importanti per i contribuenti da segnare sul calendario, stiamo parlando del 31 luglio del 2022, per pagare le rate scadute nel 2021 e il 30 novembre 2022, per le rate in scadenza quest’anno.

cartelle esattoriali proroga
Cartelle esattoriali, nuova proroga: rottamazione quater rinviata

Ricordiamo che per avere l’agevolazione di pagare a rate le somme è necessario continuare a pagare entro i giorni sopraindicati. Altrimenti, se il contribuente decade dalla rottamazione, non avendo versato l’importo, il Fisco chiederà poi le somme per intero.

Ora non vi resta che segnare con attenzione le date di scadenza e ricordarvi di pagare in tempo le rate rimanenti.

Voi cosa ne pensate? Siete d’accordo con questa scelta?

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Fineco, ecco la rivoluzione: inizia l'era dei fondi passivi - Bluerating.com

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  1. Fineco, ecco la rivoluzione: inizia l'era dei fondi passivi  Bluerating.com
  2. Finecobank lancia i nuovi strumenti passivi anti-inflazione  La Stampa
  3. Fineco: Foti, raccolta netta aprile sara' "molto robusta" - Il Sole 24 ORE  Il Sole 24 ORE
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Fineco, ecco la rivoluzione: inizia l'era dei fondi passivi - Bluerating.com
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Tuesday, April 26, 2022

Opa a segno su Civibank, Sparkasse supera il 45 per cento ed è il primo azionista - Il Messaggero Veneto

CIVIDALE. L’opa di Sparkasse su Civibank è andata a segno. Le adesioni all’offerta pubblica di acquisto sulle azioni hanno raggiunto – martedì 26 aprile – la soglia minima del 45% fissata da CariBolzano per il successo dell’operazione. Soglia raggiunta e superata.

La comunicazione data dall’istituto altoatesino nel pomeriggio precisa infatti che le adesioni all’Opa sulle azioni hanno toccato quota 46,33%. Se a queste si aggiunge lo 0,51% portato in dote da Fondazione Friuli, che nel pomeriggio ha votato in consiglio di amministrazione il suo sì a Sparkasse, la percentuale sfiora il 47% quando mancano ancora otto giorni al termine del tempo utile ad aderire.

Finora

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Tim, Vivendi: “Abbiamo ambizioni più alte di Krr. Pieno sostegno a... - CorCom

STRATEGIE

Il ceo de Puyfontaine: “L’azienda ha molto potenziale in un mercato che ha prospettive per il futuro, Italia più che mai priorità”

26 Apr 2022

Pieno sostegno di Vivendi al piano dell’Ad di Tim, Pietro Labriola. Il presidente e ceo della media company francese, Arnaud de Puyfontaine è stato chiaro, rispondendo alle domande dei soci in assemblea.

“L’Italia resta più che mai una priorità – ha sottolineato –  per il nostro gruppo”. Di qui l’intenzione di “rimettere sulla strada del successo Telecom Italia”, esprimendo “tutto il nostro sostegno” a Labriola e al “nuovo piano strategico e ambizioso” per Telecom Italia. “Vivendi – ha assicurato Puyfontaine – resta determinata a svolgere il suo ruolo di azionista industriale di lungo termine”.

In questo quadro si inserisce il commento sull’offerta del Kkr. “Non è stata un’offerta – ha puntualizzato – ma una manifestazione di interesse, una lettera di intenzione soggetta a molti parametri diversi che non si è mai concretizzata. In ogni caso abbiamo ambizioni molto più importanti sul valore di Tim’.

“Per noi Tim ha molto potenziale in un mercato che ha prospettive per il futuro ed è la ragione per cui siamo primo azionisti – ha aggiunto – Intendiamo agire come azionisti per fare in modo che questo valore sia cristalizzato”.

Indice degli argomenti

I risultati di Vivendi

Il gruppo francese dei media Vivendi ha conseguito nel primo trimestre vendite pari a 2,38 miliardi di euro, in aumento del 7,9% rispetto all’anno precedente a cambi costanti ed escludendo le acquisizioni. Lo ha reso noto la societa’ che nello stesso periodo del 2021 aveva registrato vendite pari a 2,1 miliardi. La divisione pay-tv Canal Plus, la piu’ grande risorsa dell’azienda dopo lo spin-off di Universal Music Group, ha registrato un aumento delle vendite pari al 6% a 1,45 miliardi di euro. Bene anche le vendite dell’unita’ pubblicitaria di Vivendi, Havas, che sono aumentate dell’11,3% a 591 milioni di euro.

3 Maggio 2022 - 09:30

Torna Telco per l’Italia! 5G e banda ultralarga: a che punto è la transizione digitale del Paese?

Networking

Il conglomerato francese Bolloré ha registrato nel primo trimestre un balzo del 33% del fatturato a 5,7 miliardi di euro, grazie in particolare all’aumento dei diritti di movimentazione portuale e all’impennata dei prezzi del petrolio legati alla guerra in Ucraina. A cambi e perimetro costanti, ha comunicato il gruppo, l’attività di trasporto e logistica ha segnato una crescita del 47% a 2,4 miliardi di euro. La filiale africana, la cui vendita per 5,7 miliardi di euro all’armatore italo-svizzero Msc dovrebbe concludersi entro un anno, ha visto crescere le vendite del 16% a 627 milioni di euro. L’attività di logistica petrolifera ha beneficiato dal canto suo “dell’aumento del prezzo dei prodotti petroliferi, in un contesto internazionale segnato dalla guerra in Ucraina” e il suo fatturato è aumentato del 52% a 848 milioni di euro.

“Vivendi ha ottenuto risultati importanti in Europa negli ultimi anni: soprattutto in Italia, dove è stato regolato il conflitto con Mediaset e la situazione su Tim sembra essersi normalizzata, dopo i problemi causati qualche anno fa dal fondo Elliott”, ha detto Yannick Bollore’, presidente del consiglio di sorveglianza di Vivendi, durante l’assemblea degli azionisti del gruppo francese.

L’operazione Oi

L’operazione di acquisizione degli asset mobili di Oi per circa 7 miliradid reais, portata a termine la scorsa settimana assieme a Telefonica e Claro, porterà per Tim Brasil a una creazione di valore complessiva fra i 16 e i 19 miliardi reais (3-3,6 miliardi di euro) grazie a sinergie commerciali e di infrastrutture.

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Monday, April 25, 2022

Le Borse chiudono in rosso tra Covid e Fed, euro ai minimi dal 2020 sul dollaro. Twitter balza a ... - Il Sole 24 ORE

4' di lettura

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Il nuovo picco di casi di Covid-19 in Cina, con Pechino che pensa a ulteriori lockdown come fatto in precedenza da Shanghai, ha pesato sui listini azionari e sui mercati finanziari in particolare delle materie prime. Le Borse del Vecchio Continente hanno chiuso in ribasso in scia al rischio di nuovi lockdown e dopo il forte calo dell'ultima seduta segnata dalla volontà della Federal Reserve di accelerare la stretta sui tassi di interesse, quando i listini cinesi sono caduti pesantemente (-5% Shanghai e -3,7% Hong Kong). A Piazza Affari il Ftse Mib ha perso l'1,53%, in linea con il Dax40 a Francoforte (-1,54%), quando a Parigi il Cac40 è sceso del 2,01%, a Londra il Ftse100 dell'1,72% e ad Amsterdam l'Aex del 2,52 per cento. Il timore di una ulteriore frenata dell'economia cinese con ricadute sulla domanda globale fa cadere il prezzo del petrolio, con il Wti sceso sotto i 100 dollari al barile, e quello dei metalli a cominciare dal rame e dall'alluminio. In rosso anche Wall Street mentre le indiscrezioni riferiscono che la trattativa tra Elon Musk e il cda di Twitter sarebbe alle battute finali: vicino l'accordo per la vendita del social network al fondatore di Tesla.

In rosso Wall Street

Andamento in calo per Wall Street, in scia al sell-off della scorsa settimana. Come per l'Europa, pesano i timori per un'accelerazione della Federal Reserve sul rialzo dei tassi e la situazione Covid in Cina. In calo petrolio e rendimenti dei titoli del Tesoro statunitensi: il rendimento del titolo a 10 anni è sceso al 2,82%, allontanandosi dal recente picco oltre il 2,97%, ai massimi dal 2018. Dopo un recupero alla fine di marzo, gli indici hanno ricominciato a perdere quota ad aprile: il conto mensile, ora che siamo all'inizio dell'ultima settimana del mese, è in calo di quasi il 10% per il Nasdaq Composite, del 5,7% e del 2,5% per S&P 500 e Dow Jones.

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Greggio in calo, titoli petroliferi Ko

In chiusura dei mercati azionari europei, il contratto consegna Giugno sul Brent del Mare del Nord scende del 6,06% a 100,21 dollari al barile e quello di pari scadenza sul Wti del 6,09% a 95,85 dollari al barile. Questo ha avuto riflesso sull'andamento dei titoli petroliferi: a Piazza Affari hanno subito forti vendite Tenaris -6,82% e Saipem -6,44% con Eni -4,79 per cento.

Debole il lusso, Enel in controtendenza

Tra i settori, a livello europeo, quelli più penalizzati dalle vendite sono stati quelli di Materie Prime (-5,86%) ed Energia (-4,72%). In rosso anche i finanziari: Banche -2,9% e Assicurazioni -2,82 per cento. A Milano, tra i titoli, Cnh Industrial (-5,41%) è stato tra i peggiori del Ftse Mib, quando hanno chiuso in rosso anche gli altri titoli della galassia Agnelli: Iveco Group -3,34%, Exor -2,54%, Stellantis -2,38% e Ferrari (-0,74%) che sul finale ha limitato i danni recuperando dai minimi intraday. Moncler ha lasciato sul terreno il 4,68%, in una seduta di vendite per il comparto del lusso per i timori sull'economia cinese. Alla Borsa di Parigi i colossi del settore hanno tutti chiuso in netto calo: Kering -4,35%, Hermes -3,91% e Lvmh -3,75 per cento. A Piazza Affari, si sono mossi in controtendenza Enel +1,5% e Banco Bpm +0,65%, quando gli altri bancari hanno avuto performance negative: Intesa Sanpaolo -1,72%, Mediobanca -1,24%, Unicredit -1,19% e Bper -1,05 per cento.

BTp in lieve rialzo a 17e pb, euro ai minimi dal 2020 sul $

Seduta in lieve rialzo per lo spread tra BTp e Bund. In chiusura, il differenziale di rendimento tra il BTp decennale benchmark e il pari durata tedesco è indicato sui livelli dell'apertura a 172 punti base, due in più rispetto ai 170 punti base del closing di venerdì. In deciso calo si segnala il rendimento del BTp decennale benchmark che chiude al 2,59% dopo aver segnato un'ultima posizione venerdì al 2,67 per cento. Sul fronte dei cambi, la moneta unica passa di mano a 1,0704 dollari, toccando i minimi da due anni sul biglietto verde (1,0718 in avvio e 1,0887 venerdì in chiusura). L'euro vale anche 136,701 yen (137,286 e 139,61 venerdì), con il dollaro a 127,675 yen (128,094 in avvio).

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Sunday, April 24, 2022

Scooter Elettrici, ci sono gli incentivi: i prezzi dei modelli acquistabili con lo “sconto” - AutoMotoriNews

Scooter elettrico, sei modelli con incentivi: prezzo e autonomia. Anche grazie al generoso incentivo statale, ecco i modelli che è possibile acquistare

Il ritorno degli incentivi auto (sia termiche che elettriche) è pronto a ridare linfa al mercato delle automobili. Lo stesso dovrebbe accadere anche per le due ruote, visto che i bonus sono previsti anche per gli scooter elettrici. Già finita la quota di 20 milioni di euro prevista per i primi tre mesi del 2022. Era un incentivo non trascurabile, col 30% del costo del mezzo al netto dell’iva in caso di acquisto netto, che arrivava al 40% con la rottamazione di un vecchio veicolo a motore classico.

Incentivi Scooter Elettrici, i prezzi dei modelli che è possibile acquistare
Incentivi Scooter Elettrici, i prezzi dei modelli che è possibile acquistare (Ansa)

Uno sconto decisamente interessante, che sta per tornare: stavolta la quota predisposta dal governo è di 15 milioni di euro, che saranno erogati con la stessa soluzione. Per questo gli interessanti sconti sono pronti a tornare ed è un’occasione sicuramente da non perdere per chi è interessato a uno scooter a emissioni zero.

Ma quali sono i modelli che è possibile acquistare? Ce ne sono vari e tutti interessanti come riporta in un approfondimento la Gazzetta dello Sport:  Piaggio 1 Active, Askoll eS3 Evolution, Yadea C1S Pro, Seat Mo Escooter, Bmw CE-04, e Vespa Elettrica.

Il piccolo scooter ecologico di casa Piaggio è previsto nelle due versioni, ciclomotore e scooter. A quanto pare, la versione più apprezzata è proprio quest’ultima. Le prestazioni interessanti, soprattutto con la batteria rimovibile come per le e-bike. I prezzi di listino partono da 3.490 euro, e ovviamente vanno scontati in base al tipo di incentivo, che ricordiamo può essere del 30% o del 40%. Anche la proposta di Askoll è interessante: si tratta di un ruota alta, dalle forme originali. E’ un due ruote italiano, con l’azienda vicentina che si sta distinguendo per questo tipo di veicoli.

Incentivi Scooter Elettrici, i prezzi dei modelli che è possibile acquistare

SEAT MO 125
Seat Mo escooter (press)

Arriva a una velocità massima di 66 km/h ed ha una doppia batteria: anche in questo caso si può ricaricare comodamente da casa. Il costo di listino è di 3.990 euro, e con l’incentivo si risparmiano 800 euro. Piace anche lo scooter di Yadea, uno dei leader mondiali dopo Honda. L’azienda cinese è arrivata in Italia con una gamma ristretta ma molto interessante. Il C1S Pro è quello più interessante. Lo stile è “orientale” e può non piacere a tutti, ma la qualità è indiscutibile. Velocità massima di 80 km/h e autonomia di 154 km la dicono tutta. Costa 4.690 euro.

C’è anche la proposta di Seat, con un due ruote al top e molto interessante. 137 km di autonomia e grande stabilità. La velocità massima è di ben 95 km/h, praticamente come uno scooter termico di media cilindrata.

Costa 6.750 euro. La proposta di Bmw non è per tutte le tasche: eppure il CE-04 è uno “scooterone” a tutti gli effetti. Costa 12.530 euro ma si parla di un prodotto sicuramente diverso dagli altri. Una vera e propria moto. La Vespa è un grande classico, lo scooter per definizione dell’italiana Piaggio. E’ diventata elettrica già nel 2019 (versione ciclomotore) mentre nella sua incarnazione originale l’abbiamo vista nel 2020, ossia scooter targato. Le prestazioni sono pari a quelle di un 125 a motore termico. Ottima potenza e grande comodità, ha pure lo spazio per un piccolo casco. Il prezzo è di 6.990 euro.

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Saturday, April 23, 2022

Mutui, la festa è finita. Costi in aumento sia per quelli a tasso fisso che per il variabile - Il Fatto Quotidiano

Bankitalia lo aveva anticipato: i mutui stanno diventando più cari. Dopo una lieve discesa, infatti, a febbraio i tassi sono tornati ai livelli di agosto. Il Taeg, indice che rappresenta il costo complessivo di un prestito, è salito all’1,85% contro l’1,78% di gennaio. E a farne le spese sono soprattutto i giovani. Come riporta un’analisi dell’Osservatorio MutuiSupermarket.it, non solo le banche hanno aumentato i premi (spread) che applicano sui tassi fissi e variabili, ma stanno anche sospendendo le offerte destinate agli under 36 nell’ambito del Fondo di Garanzia Prima casa. Operativo dal 2015, il programma è stato rafforzato dal decreto Sostegni bis del maggio 2021, che ha ampliato dal 50% all’80% la parte del prestito coperta dallo Stato per i giovani con un Isee inferiore ai 40mila euro.

Il Fondo è stato poi rifinanziato dalla legge di Bilancio con 242 milioni di euro e il termine per chiedere un mutuo è stato prorogato fino al 31 dicembre del 2022. Sebbene abbia riscosso molto successo, negli ultimi tempi, complice l’incertezza che grava sull’economia, il bonus prima casa giovani sta incontrando alcune difficoltà. Il problema principale è che il tasso proposto dalla banca non può superare quello anti usura fissato ogni tre mesi da Bankitalia e che, fino al 30 giugno, è pari all’1,99% per i mutui fissi e al 2,27% per i variabili. E nella situazione attuale, con l’inflazione al 6,5% e l’incombente rialzo del costo del denaro da parte della Bce, gli istituti di credito rischiano di rimetterci. Crédit Agricole e Avvera del gruppo Credem, ad esempio, non concedono più mutui a tasso fisso, garantiti da Consap, per prestiti superiori all’80% del valore dell’immobile. Una scelta seguita anche da altre banche. Unicredit e Bper hanno sospeso le erogazioni di nuovi mutui a tasso fisso ai giovani con garanzia Consap, mentre Banco Bpm lo ha fatto anche per quelli variabili. Banca Sella, invece, concede ancora prestiti agli under 36 per l’acquisto della prima casa ma solo per importi non superiori al 70% del valore. L’unica eccezione è Ing. L’istituto olandese ha infatti esteso l’offerta mutui fino a somme che coprono il 95% del prezzo della casa.

Insomma, è in corso una stretta del credito che colpisce soprattutto i giovani ma che riguarda anche altri mutuatari. Durante questo mese l’Eurirs a 20 anni, l’indice di riferimento dei mutui a tasso fisso, è arrivato all’1,47%, in crescita dello 0,38%. E continua ad aumentare: il 20 aprile ha raggiunto l’1,65% mentre a dicembre 2020, minimo storico, era pari allo 0,01%. Seppure ancora in territorio negativo, anche l’Euribor, su cui si basano i prestiti a rata variabile, è in rialzo. La media di aprile è di -0,45%, un balzo dello 0,04% sul mese precedente, mentre a dicembre dell’anno scorso era fermo a -0,58%. Ma all’incremento dei due indici bisogna poi aggiungere gli spread applicati dalle banche, a loro volta in rapida ascesa.

Sempre secondo Osservatorio MutuiSupermarket.it, Crédit Agricole li ha aumentati dello 0,27% per i tassi fissi e dello 0,16% per quelli variabili, Bnl dello 0,25% e dello 0,05%, rispettivamente, e Banco di Sardegna dello 0,15% e dello 0,05%. Intesa Sanpaolo, invece, ha ritoccato all’insù solo gli spread per le rate fisse, passati dallo 0,10 allo 0,40%. In controtendenza, Credem che li ha ridotti dello 0,58% per i prestiti di importo compreso tra il 70 e l’80% del valore dell’immobile. A chiedere un mutuo sono soprattutto i giovani fino ai 35 anni – le loro domande rappresentano il 48% del totale – mentre l’acquisto risulta la finalità perseguita dall’84% dei mutuatari. Per quanto riguarda il reddito, a indebitarsi per comprare casa è in maggioranza chi guadagna tra i 1500 e i 2mila euro (30%) e il 36% dei prestiti va dai 100mila ai 150mila euro.

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S&P conferma rating Italia a BBB, outlook positivo - Agenzia ANSA

L'agenzia S&P conferma il rating dell'Italia a BBB con outlook positivo. Lo afferma S&P.

S&P taglia la stima di crescita dell'Italia per il 2022 al 3,1% dal 4,4% inizialmente previsto. "La crescita italiana decelera", afferma S&P prevedendo un deficit al 6,3% quest'anno.

"Entro la fine di giugno, il governo italiano spera di finalizzare le riforme della giustizia, degli appalti pubblici e della concorrenza. S&P ritiene che queste riforme sbloccheranno gli afflussi dei fondi Next Generation EU per un valore superiore al 2% del pil all'anno tra il 2022 e il 2026, compensando i rischi per la crescita derivanti dal conflitto Russia-Ucraina", afferma in una nota S&P prevedendo "per il 2022 un deficit di bilancio delle amministrazioni pubbliche pari al 6,3% del pil, supponendo che le misure introdotte alla fine del 2021 per mitigare lo shock energetico rimangano in vigore almeno fino alla fine di quest'anno". "L'aumento dei prezzi dell'energia ha spinto l'inflazione in Italia ai massimi degli ultimi 30 anni, complicando gli sforzi della Bce per normalizzare la politica monetaria; l'alta inflazione fornisce alcuni benefici fiscali ed è legata alla proiezione da parte di S&P di un forte calo del debito sul pil quest'anno", prosegue la nota. "Tale outlook riflette le ampie riforme pro-crescita che le autorità italiane stanno attuando nell'ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Queste mirano a migliorare l'ambiente imprenditoriale italiano e l'efficacia del sistema giudiziario, ridurre la burocrazia, aumentare la partecipazione al lavoro e finanziare gli investimenti nelle energie rinnovabili - aggiunge S&P -. Nel lungo termine, le riforme - e il loro finanziamento nell'ambito del PNRR - dovrebbero mitigare i rischi per l'economia italiana derivanti dal conflitto tra Russia e Ucraina (secondo l'aspettativa di base di S&P che la situazione non si aggravi fino a includere i membri della NATO).

S&P ha confermato il rating della Gran Bretagna ad 'AA' con outlook positivo. Lo afferma l'agenzia di rating, tagliando le stime di crescita al 3,5% per il 2022 rispetto al +4,4% previsto in dicembre. L'inflazione è attesa attestarsi al 6,3% quest'anno, ai massimi da 30 anni.

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Tim in Borsa chiude a +2,2% in attesa offerta Kkr su Sparkle - Ultima ora - Ansa.it - Agenzia ANSA

Tim chiude tonica in Borsa e indossa la maglia rosa nel listino principale, in attesa dell'offerta di Kkr per Sparkle e il dossier su N...