Mondadori Portfolio via Getty Images
Il caso Alitalia imbocca l’ultimo miglio verso la soluzione. Decisivo l’incontro di oggi a Bruxelles tra la Commissaria europea Margrethe Vestager e il ministro per lo Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti. “La Commissione e le autorità italiane hanno raggiunto un’intesa comune sui parametri chiave per garantire la discontinuità economica tra Ita e Alitalia. I contatti continueranno ora a pieno ritmo a livello tecnico”, sottolineano da Palazzo Berlaymont. “Oggi è stato compiuto un passo importante verso la soluzione del problema”, dice il ministro leghista senza sbilanciarsi. Ma le condizioni non sono semplici da ingoiare per il governo: drastici tagli del personale, flotta più che dimezzata e altre condizioni per garantire la discontinuità tra Alitalia e la newco Ita.
A quanto apprende Huffpost, nel colloquio con Vestager, Giorgetti si è lamentato dell’eccessiva rigidità della Commissione europea nelle trattative, anche in considerazione del fatto che l’economia risente della pandemia e non si riprenderà subito. Il colloquio a Palazzo Berlaymont doveva durare mezz’ora. È durato molto di più. Dopo l’incontro di oggi, spetterà all’Italia presentare a Bruxelles una tabella di marcia dei prossimi passaggi tecnici, che vanno dalle richieste per le licenze da parte di Ita ai bandi per il trasferimento degli asset.
Il primo punto che Giorgetti ha dovuto garantire con la Commissione è la discontinuità tra la nuova compagnia e il vecchio marchio Alitalia, che andrà a gara nel giro di due mesi, si apprende. In sostanza, il tempo di preparare le gare, ma prima un soggetto indipendente dovrà determinarne il prezzo. La stessa Ita, dice il ministro incontrando i giornalisti al Parlamento Europeo dopo un incontro con il presidente David Sassoli, “potrà partecipare alla gara” per recuperare il marchio. E anche per avere la maggioranza dell’handling - cosa che finora registrava la contrarietà della Commissione Europea - ma non della manutenzione, dove già ora è minoranza. E inoltre non ci sarà un trasferimento della base clienti del programma fedeltà, evidenziando che i bandi dovranno essere concorrenziali, trasparenti e aperti.
Quanto al personale, il nuovo vettore non potrà avere più di 5mila dipendenti, meno della metà degli attuali, e dai 55 ai 60 aerei, meno della metà della flotta attuale. Il personale potrà essere pescato anche da fuori Alitalia, non dovrà esserci un travaso automatico dalla vecchia alla nuova compagnia.
Sul 1 miliardo e 300 milioni di aiuto di Stato, la Commissione Europea continua a indagare, ma la questione verrà esaminata separatamente per fare in modo che non sia Ita a restituire i soldi se dovessero essere dichiarati fuori dalle regole, come potrebbe accadere. “La discontinuità” tra Alitalia e la newco Ita ”è una condizione indispensabile, quindi evidentemente ci sarà. Questo è quello che chiede la Commissione Ue ma che vuole anche il governo”, dice Giorgetti. Ita dovrà “dimostrare di stare sul mercato”, perché “non si può fare semplicemente l’azienda di Stato”.
Sul tavolo delle trattative, restano poi dei temi operativi. Per esempio, quando la vecchia Alitalia smetterà di vendere i biglietti, chi si farà carico di rimborsare i biglietti non operati, visto che non potrà farlo Ita in nome della discontinuità? Inoltre si sta lavorando per garantire la continuità territoriale con la Sardegna. Giorgetti conta che la nuova compagnia potrà essere operativa a partire da agosto o settembre, che è un po’ tardi visto che in questo modo Ita perderà gli incassi di metà o dell’intera stagione estiva.
Intanto in questi giorni di polemiche europee sul caso Minsk - lo scalo forzato di un volo Ryanair e l’arresto di Roman Protasevich, oppositore di Lukashenko - Alitalia è stata l’ultima delle grandi compagnie Ue ad accogliere l’invito del Consiglio europeo di non sorvolare la Bielorussia. Mentre Lufthansa ed Air France hanno agito subito, il vettore italiano ha deciso solo oggi. Non una bella figura, che non aiuta a livello europeo.
Giorgetti sbatte contro Vestager, che alza paletti sulla nuova Alitalia - L'HuffPost
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