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Tuesday, December 12, 2023

Bankitalia, nuovo record per i tassi dei mutui a ottobre. E 200 mila famiglie non sono riuscite a pagare la rata nel 2023 - la Repubblica

MILANO – Nuovo record dei tassi sui mutui per comprare casa. Ad aggiornare al rialzo la corsa del costo dei prestiti che grava sulle famiglie italiane è la canonica rilevazione di Bankitalia, che punta il faro sull’andamento del mercatao di ottobre. In quel mese, i tassi di interesse sui prestiti erogati nel mese alle famiglie per l'acquisto di abitazioni comprensivi delle spese accessorie sono saliti al 4,72% dal 4,65% di settembre.

In lieve calo invece il Taeg sulle nuove erogazioni di credito al consumo (Tasso annuo effettivo globale, indicatore che sintetizza tutti i costi a carico dei consumatori): si è collocato al 10,46% dal 10,52 nel mese precedente. I tassi passivi sul complesso dei depositi in essere sono stati pari allo 0,92 per cento (0,86 nel mese precedente).

Proprio ottobre era stato il mese che aveva segnato lo stop ai rialzi dei tassi della Bce, quel ciclo di inasprimento del costo del denaro che aveva caratterizzato le dieci precedenti sedute della Banca centrale europea. Riunito ad Atene, a fine ottobre il Consiglio direttivo di Francoforte aveva deciso di lasciare fermi i tassi: quello sui rifinanziamenti principali al 4,50%, quello sui depositi al 4%, e quello sui prestiti marginali al 4,75%.

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L’ottimismo del mercato sui tagli dei tassi

La Bce si riunirà giovedì prossimo, 14 dicembre, per aggiornare le stime sull’Eurozona e dare indicazioni sulla politica monetaria. L’aspettativa dei mercati è ormai per tagli al costo del denaro fin dalla prima metà del 2024, sia da parte della Fed che della Bce. Ronald Temple, Chief Market Strategist Lazard, crede però che l’impostazione degli investitori sia “troppo da colomba”. Concorda di fatto Konstantin Veit, Portfolio Manager di Pimco, che prevede per la riunione di dicembre tassi invariati e commenta: “Attualmente il mercato si aspetta circa sei tagli per il prossimo anno, a partire già da marzo. Rimaniamo scettici sul fatto che la Bce taglierà i tassi così presto come il mercato sta prezzando, poiché le prospettive sull'inflazione sottostante rimangono incerte”.

Caro tassi, 200 milia famiglie non sono riuscite a rimborsare almeno una rata

In attesa dei prossimi sviluppi, il caro tassi ha messo in seria difficoltà le famiglie italiane. Secondo un'indagine commissionata da Facile.it a Mup research e Norstat, si stima che quasi 200mila famiglie italiane con un mutuo a tasso variabile non siano riuscite a rimborsare una o più rate nell'ultimo anno.

Un dato che va letto soprattutto alla luce degli aumenti che hanno colpito i mutui variabili; considerando un finanziamento medio, da gennaio 2022 a oggi le rate sono cresciute fino al 65%, con un aggravio complessivo di oltre 3.100 euro.

E sempre secondo l'indagine, tra chi ha un mutuo a tasso variabile, quasi 1 su 2 ha dichiarato che potrebbe avere seri problemi con i pagamenti se le rate rimarranno a lungo su questi livelli.

Anche questa indagine fa riferimento al possibile cambio di scenario legato ai tagli dei tassi Bce. Che potrebbero riflettersi sul mercato dei mutui: i futures sull’Euribor (il riferimento per i mutui variabili, ndr), indicano che l’indice potrebbe scendere già da marzo 2024, passando dall’attuale 3,95% al 3,68%, per chiudere l’anno al 2,68% a dicembre 2024. “Se ciò avvenisse, la rata del mutuo medio presa in esame passerebbe dai 750 euro attuali ai 731 euro di marzo 2024, per poi arrivare a dicembre 2024 a 660 euro”, dice Facile.it.

Numeri, questi del portale, che s’intrecciano con quelli di un’altra ricerca – di Esdebitami Retake con Nomisma – sulla fragilità finanziaria delle famiglie italiane, che nell’88% dei casi hanno affrontato il 2023 con “strategie pridenziali e di risparmio”. Rispetto a un anno fa, ad esempio, il 37% delle famiglie dichiara di aver tagliato le spese per il tempo libero, il 36% per le attività culturali e il 21% per quelle sportive. E una famiglia su tre è pronta a ridurre le spese complessive per far quadrare i conti. A fronte di una spesa imprevista di 5.000 euro, soltanto il 17% degli intervistati si dichiara pronto a gestirla senza nessuna difficoltà, mentre il 21% non saprebbe proprio come fare.

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