Giovedì 14 settembre tavolo di concertazione con i sindacati
«Terremoto» a Torino, con epicentro tra corso Dante e Corso Massimo D’Azeglio. Nell’ex sede dell’Isvor Fiat, dal 2018 quartier generale in Italia di Santander Consumer Bank, è arrivato perentorio l’ordine di chiusura di tutte le 21 filiali del nostro Paese, due di queste in Piemonte, a Torino e Biella.
L’azienda iberica, guidata dal presidente Ettore Gotti Tedeschi e dell’ad Alberto Merchiori, oggi 13 settembre «ha consegnato ai sindacati la comunicazione inerente a un piano di ristrutturazione» nel quale viene stimato in eccedenza «il 14% del personale della banca», pari a 738 persone.
Giovedì 14 a Torino si terrà il primo «round» tra vertici della società e organizzazioni sindacali che si annuncia come un confronto durissimo. «La banca si occupa di finanziamenti al consumo, dall’auto ai prestiti personali, un settore che continua a crescere nel nostro Paese», afferma Cinzia Borgia, segretaria generale Fisac Cgil Piemonte e delegata nazionale per Santander. «Non c’è ragione per dichiarare esuberi — spiega la sindacalista —. Solo nel nostro territorio rischiano il posto di lavoro più di 40 persone».
Nel 2022 Santander Consumer Bank ha dichiarato profitti per 90 milioni, in netto calo rispetto all’anno precedente, 170 milioni, e tutti portati a riserva, ma l’ultimo rigo di bilancio è rimasto in territorio positivo. La flessione dei guadagni è dipesa dal termine della partnership con Banca Psa, confluita in Stellantis che garantiva un ampio dividendo. E oggi comincia il riordino della attività italiane. «Santander dice che vuole puntare sul digitale razionalizzando i costi e chiudendo le filiali. A noi questo piano pare una ritirata dall’Italia», conclude Borgia.
Neanche cinque anni fa veniva salutata con entusiasmo la notizia con cui si annunciava l’affitto per 10 anni dell’Isvor Fiat. Santander Consumer Bank, già presente negli uffici del Lingotto, si allargava con oltre 3 milioni di investimenti. «Torino per noi è centrale. La nuova sede ci permetterà di espanderci ancora», spiegava l’ad Alberto Merchiori. Gli uffici di corso Dante sono stati pensati come un quartier generale in grado di ospitare 500 persone. Oggi rischiano di scomparire tutte le filiali in Italia, e il 14% della forza lavoro.
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Santander Consumer Bank chiude tutte le filiali italiane. La Cgil: «In Piemonte più di 40 posti a rischio» - Corriere della Sera
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