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(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Avvio in deciso calo per il FTSE MIB di Piazza Affari con i titoli dei principali istituti di credito che non riescono a fare prezzo, zavorrati dalla notizia che ieri il governo ha approvato un Dl che prevede una tassa sugli extraprofitti delle banche. Deboli anche le altre principali Borse del Vecchio Continente: il FT-SE 100 di Londra, del CAC 40 di Parigi e del DAX 40 di Francoforte. Sul fronte macro, l'inflazione tedesca di luglio è stata confermata al +0,3% su mese e al +6,2% su anno, quando sale l'attesa per l'inflazione Usa che sarà pubblicata giovedì 10 agosto, mentre venerdì 11 sarà la volta dei prezzi alla produzione. Intanto, il surplus della bilancia commerciale cinese è salito oltre le attese, anche se l'export ha accusato una flessione del 14,5% su base annua contro una attesa di -13,2%: si tratta del calo più rilevante da febbraio 2020. A livello globale, gli investitori si chiedono quando la Federal Reserve comincerà a tagliare i tassi d'interesse, dopo undici rialzi in meno di un anno e mezzo. Un taglio dei tassi d'interesse è possibile nella prima metà del 2024, ma dipenderà dai dati, secondo John Williams, presidente della Fed di New York. Per Michelle Bowman, componente del board della Fed, potrebbero essere però necessari altri rialzi, se non si riuscirà a far scendere l'inflazione al 2%.
A Milano banche in rosso con la tassa sugli extraprofitti
A Milano, sono in profondo rosso i principali titoli bancari dopo la notizia che nel Dl Omnibus è stata inserita, a sorpresa, una norma per tassare al 40% i margini di interesse maturati dalle banche. Così perdono Bper , Banco Bpm, Intesa Sanpaolo, Banca Mps, Unicredit e Mediobanca. In decisa flessione anche il risparmio gestito, con Finecobank che va giù, così come Banca Mediolanum e Banca Generali. Nel Dl Omnibus approvato dal Consiglio dei ministri è previsto un prelievo sui profitti delle banche per destinare gli introiti a misure sui mutui prima casa e al taglio delle tasse: dalle prime stime che circolano sul mercato si ipotizza un gettito tra i 2 e i 3 miliardi.
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Euro su soglia 1,1 dollari, greggio in lieve calo
Sul mercato dei cambi, l'euro è tornato sotto la soglia di 1,1 dollari passa di mano a 1,099 dollari (1,1002 ieri in chiusura). La moneta unica vale anche 157,232 yen (156,567), mentre il rapporto dollaro/yen è a 143,044 (142,309). In calo il prezzo del petrolio: il contratto consegna Ottobre sul Brent perde lo 0,56% a 84,86 dollari al barile e quello scadenza Settembre sul Wti lo 0,54% a 81,5 dollari al barile. Infine, ad Amsterdam il prezzo del gas scende dello 0,75% a 30,26 euro al megawattora.
Spread cala a 165 punti , giù rendimento 10 anni a 4,16%
È stabile lo spread tra BTp e Bund mentre scende il rendimento del titolo italiano a 10 anni. Il differenziale di rendimento tra il BTp decennale benchmark (Isin IT0005518128) e il titolo tedesco di pari durata è indicato a 165 punti base, uno in meno rispetto all'ultima posizione della chiusura di lunedì. Contrazione più significativa per il rendimento del BTp decennale benchmark che si attesta al 4,16%, dal 4,25% del riferimento precedente.
Tokyo chiude a +0,4% tra lo yen debole e i conti delle aziende
Secondo timido rialzo consecutivo per la Borsa di Tokyo dopo la pesante performance della prima settimana di agosto (-1,8%). L'indice NIKKEI 225 ha chiuso le contrattazioni in rialzo dello 0,4% mentre il più ampio indice Topix è salito dello 0,35%. Il recupero è stato favorito dall'andamento di Wall Street e dall'indebolimento dello yen giapponese, tornato a scambiare sopra 143 per un dollaro e in area 157,5 per un euro, ma anche dall'attesa dei risultati aziendali di big come Softbank Group e Kawasaki Heavy Industries. In rialzo dello 0,58% Toshiba nel giorno in cui è partita l'offerta pubblica d'acquisto da parte di un consorzio guidato dai fondi Japan Industrial Partners che valorizza l'azienda di elettronica circa 14 miliardi di dollari.
Borsa, crollano le banche con tassa su extraprofitti. Milano la peggiore in Europa - Il Sole 24 ORE
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