Rechercher dans ce blog

Thursday, July 20, 2023

Caro mutui, accordo raggiunto tra Mef e Abi: allungamento della durata e passaggio dal variabile al fisso per… - La Stampa

Possibilità di allungare la durata dei mutui in modo da alleggerire il peso della rata, ampliamento della platea dei mutui a tasso variabile che possono passare al meno rischioso e anche un po’ meno oneroso tasso fisso, il tutto pubblicizzando al massimo la possibilità, per chi è in difficoltà economica, di sospendere del tutto per 18 mesi il pagamento delle rate, attivando il Fondo «Gasparrini». Opzione valida per chi ha un mutuo fino a 250mila euro.

È un accordo in tre mosse quello raggiunto tra Ministero dell’Economia e Abi, l’associazione delle banche, che lo ha fatto proprio trasformandolo in una circolare che verrà ora inviata alle associate. Le quali resteranno comunque libere di aderire o meno all’iniziativa e decidere sia di quanto consentire l’allungamento della durata che l’allargamento dell’area di chi può beneficiare del passaggio al tasso fisso. Opzione oggi consentita a chi ha un reddito Isee non superiore a 35mila euro e un mutuo non più alto di 200 milioni. Parametri che potrebbero essere innalzati rispettivamente a 45mila e 400mila euro. Tutto è però basato su una moral suasion che sia al Mef che nella stessa Abi si dicono convinti possa funzionare. Anche perché più di questo nero su bianco non si poteva mettere senza correre il rischio di incappare in un richiamo dell’Anti-trust.

Si tratta di un accordo che impatta comunque su ben 425 miliardi di euro erogati sotto forma di mutui alle famiglie italiane, di cui il 67% a tasso fisso e il 37% al variabile.

«L’Abi – è scritto nel testo che la stessa associazione sta per diffondere tra le banche - raccomanda che ai primi segnali di possibili difficoltà il titolare del mutuo si rivolga alla propria banca per valutare le possibili soluzioni per affrontare l’aumento dei tassi di interesse».

Soluzioni che consistono nella possibilità di «concordare con la propria banca l’allungamento della durata del proprio mutuo o chiedere una revisione di altre condizioni contrattuali». Coloro che hanno scelto un mutuo a tasso variabile in Italia hanno una un ulteriore serie di possibilità per modificare le condizioni contrattuali del proprio mutuo, tra queste: la «surrogazione» o «portabilità dei mutui» che consente – senza spese – di cambiare la banca mutuante e modificare le caratteristiche del finanziamento originario in termini, ad esempio, di durata, la tipologia di tasso interesse o livello di quest’ultimo. Poi la rinegoziazione dei contratti di mutuo ipotecario introdotta dall’art.1, comma 322, della Legge 29 dicembre 2022, n. 197 (Legge di Bilancio 2023), per cui il mutuatario ha il diritto di ottenere, a determinate condizioni, la trasformazione del mutuo da tasso variabile a tasso fisso».

L’Abi ricorda poi che «esiste la possibilità di sospendere il pagamento delle rate dei mutui per le famiglie in difficoltà attraverso l’attivazione da parte delle banche del Fondo di solidarietà per i mutui».

Tutto questo dovrà però avvenire nel rispetto dei paletti posti dall’Eba, l’Associazione bancaria europea: ossia che non si sia andati oltre i 90 giorni consecutivi di mancato pagamento e che la ricontrattazione del mutuo non costi alla banca più dell’1% del valore del prestito stesso. Questo vuol dire che qualora si opti per un allungamento della durata del mutuo, non ci saranno oneri a carico del mutuatario per le pratiche amministrative necessarie al cambio, ma questi finirà comunque per pagare un maggiore importo in termini di interessi per evitare che la banca, rimettendoci oltre il fatidico 1%, debba poi dichiare insolvente il mutuatario. Con tutto quel che ne consegue in termini di impossibilità ad accedere in futuro a nuove linee di credito.

Però è indubbio che allungando i tempi di rimborso la rata diventi più leggera. Tanto per capire, con un mutuo di 200mila euro a 25 anni sottoscritto nel 2018, passando a una durata di 29 anni la rata verrebbe a ridursi da 1.298 a 980 euro.

Tra le altre possibilità di chiedere una revisione delle condizioni contrattuali, le singole banche potrebbero anche scegliere di far rimborsare per un certo numero di anni solo gli interessi sul debito, facendo poi riprendere regolarmente il rimborso del capitale, che le banche andrebbero ad accantonare proprio per non dover poi essere costrette a dichiarare in default i mutuatari. Ipotizzando un mutuo ventennale sottoscritto nel 2013 con tasso al 5%, la rata di soli interessi per un periodo mettiamo di 4 anni scenderebbe da 984 a 374 euro. Ma scaduta la tregua, ossia quando si torna a rimborsare anche il capitale, la rata diventa ancora più pesante di prima, perché la parte di ammortamento del prestito si spalmerebbe su meno anni. Quindi una mossa utile in casi disperati ma poco conveniente.

Adblock test (Why?)


Caro mutui, accordo raggiunto tra Mef e Abi: allungamento della durata e passaggio dal variabile al fisso per… - La Stampa
Read More

No comments:

Post a Comment

Tim in Borsa chiude a +2,2% in attesa offerta Kkr su Sparkle - Ultima ora - Ansa.it - Agenzia ANSA

Tim chiude tonica in Borsa e indossa la maglia rosa nel listino principale, in attesa dell'offerta di Kkr per Sparkle e il dossier su N...