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«Seguiremo fino in fondo la strada che abbiamo intrapreso». Nel dibattito sul rinnovo del contratto collettivo nazionale dei bancari Abi entra anche il ceo di UniCredit, Andrea Orcel che, al ventiduesimo congresso della Fabi, ha ricordato: «Noi siamo ancora nel Casl e quelle negoziazioni vengono gestite in quella sede. Seguiremo fino in fondo la nostra strada». Come banca, dice Orcel, noi abbiamo delle caratteristiche determinate: «Noi assumiamo mentre altri non assumono. Noi non chiudiamo sportelli e gli altri li chiudono. Noi facciamo formazione e abbiamo deciso di fare formazione a 360° sulle nostre persone. La remunerazione è importante ed è basata su meritocrazia. Dal 2021 abbiamo dimostrato che siamo la banca in Italia che paga meglio, che ha aumentato di più i premi di produttività e i bonus più di tutti gli altri. Abbiamo investito più di 100 milioni di euro per compensare l’aumento del caro prezzi sulle fasce più basse dei nostri colleghi».
Sull’apertura sull’aumento di 435 euro mensili, a precisa domanda del segretario generale della Fabi, Orcel dice che è al Casl di Abi che si deve chiedere. In generale però «non c’è una differenza di vedute sulle persone della banca. Devono essere riconosciute per quello che fanno ed essere remunerate correttamente. Sul principio e e sulla sostanza non c’è un dibattito, su come arrivare sì», dice Orcel.
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In attesa della conclusione delle assemblee dei bancari che dovranno dare il via libera alla piattaforma per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro, stanno già iniziando ad emergere alcune posizioni sul fronte datoriale che rappresentano dei veri e propri punti di partenza per il negoziato che potrebbe cominciare già nella prima metà di luglio, come è emerso al congresso della Fabi.
Quello più netto è stato sicuramente espresso da Carlo Messina, il ceo della più grande banca del Paese, Intesa Sanpaolo, che ha fatto una chiara apertura sulla richiesta di aumento economico mensile di 435 euro, definendolo un aumento accettabile.
Se il presidente dell’Abi, Antonio Patuelli, ha preferito non esprimersi prima delle assemblee dei lavoratori, la numero uno del Comitato affari sindacali e del lavoro, Ilaria Dalla Riva, ha sottolineato che «il ceo Messina parla per la sua azienda» e che come presidente del Casl il suo ruolo «è diverso e dovrà portare a una sintesi tra banche tutte diverse tra loro». Sicuramente per i sindacati, a partire dalla Fabi, guidata da Lando Maria Sileoni, l’apertura del ceo di Intesa Sanpaolo è un «punto di partenza» e Abi deve «prendere atto che Intesa ha fatto questa apertura, anche se vi ha lasciati spiazzati. E si deve partire da lì».
Contratto bancari, Orcel: non c’è dibattito sull’aumento ma su come arrivarci - Il Sole 24 ORE
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