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Wednesday, May 31, 2023

Incagliati 30 miliardi, piattaforma 110% non decolla - Agenzia ANSA

I crediti del Superbonus rimangono ancora incagliati e, a dispetto delle norme approvate per trovare una soluzione, stanno crescendo. Fino ad oltre 30 miliardi, secondo le stime diffuse dall'Ance, che calcola sul territorio ben 180.000 interventi bloccati, tra villette unifamiliari e condomini. Un danno enorme sia per le imprese sia per i livelli occupazionali, denuncia l'associaione, che chiede una proroga delle operazioni di 110% attualmente in corso.
    La situazione si è molto aggravata di recente, se si considera che solo quattro mesi fa l'Agenzia delle Entrate stimava incagli per 19 miliardi. Anche perchè, denuncia l'Ance, la piattaforma per l'acquisto dei crediti nata nel corso dell'esame parlamentare del decreto sulle cessioni non riesce proprio a decollare. La consapevolezza dello stato delle cose c'è anche nel governo: nel corso di un'interrogazione presentata dal M5S in Commissione Finanze della Camera la sottosegretaria al Mef Sandra Savino ha risposto dichiarando che la piena operatività della piattaforma "è prevista entro il mese di settembre". Ci sta lavorando EnelX, di concerto con alcuni istituti bancari, mentre a livello pubblico, come peraltro stabilito, non è stata intrapresa nessuna iniziativa diretta.
    Tra le banche e gli operatori, gli acquisti diretti sono ripresi da parte della stessa EnelX, di Unicredit dal 3 aprile scorso, di Intesa Sanpaolo e di Sparkasse, mentre Credit Agricole e Poste stanno al momento ultimando le procedure per dare avvio al procedimento.
    Banche e costruttori avevano proposto a inizio anno di compensare attraverso i modelli F24 i crediti relativi al superbonus. Il governo non aveva accettato e il decreto legge cessioni di febbraio, dice Ance, "dall'oggi al domani ha eliminato la cessione e lo sconto in fattura: i pilastri del successo della misura". Un provvedimento che è stato solo l'ultimo dei 20 cambiamenti normativi da quando esiste il 110%: "un continuo susseguirsi di modifiche che ha generato un'elevata confusione e inquietudine in tutti gli operatori". E così, lamenta l'associazione, le imprese, non riuscendo a cedere i crediti, si trovano senza soldi, perché di fatto non incassano per i lavori che eseguono. Questo, a sua volta, ha degli effetti sulla puntualità dei pagamenti dei lavoratori e delle filiere di fornitori, e porta infine al rallentamento o al blocco dei cantieri in corso.
    Per questo l'associazione dei costruttori chiede a gran voce una "proroga di almeno 6 mesi delle operazioni di 110% in corso, in modo da dare il tempo agli operatori di concludere gli interventi iniziati". Anche perché le ricadute positive della maxidetrazione ci sono, sottolinea ancora l'Ance, e sono testimoniate dall'Istat e anche dall'Ufficio parlamentare di bilancio in termini di Pil, ambiente, traguardi Pnrr raggiunti e benefici per le fasce meno abbienti. "Siamo consapevoli che è stato concepito come uno strumento straordinario, ma l'impianto tecnico, giuridico e dei controlli ha rappresentato una struttura ottima sulla quale costruire il futuro", afferma l'associazione. 
   

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Nuova Volkswagen Up si può comprare ora davvero ora a soli 3500 euro. Ecco come si deve fare - Business Online

Volkswagen up! è una city car elegante, caratterizzata da un portellone completamente in vetro, quattro posti comodi e un ampio bagagliaio in relazione alle sue dimensioni. Le versioni a 5 porte dispongono di vetri posteriori apribili a compasso.

La city car offre un buon livello di sterzo e stabilità. Il motore da 1.0 litri a tre cilindri, disponibile con potenza di 65 o 68 CV, fornisce una spinta sufficiente, sebbene non sia particolarmente silenzioso, ma offre un consumo ridotto. Un aspetto interessante è il costo ridotto dell'auto grazie a diversi incentivi disponibili attualmente. Vediamo meglio:

  • Sconti e incentivi regionali e provinciali per Volkswagen up!
  • Agevolazioni e promozioni comunali ancora migliori per Volkswagen up!

Sconti e incentivi regionali e provinciali per Volkswagen up!

Regione Lombardia ha recentemente introdotto agevolazioni esclusive per i residenti che possono essere cumulate con gli incentivi nazionali. Tra queste, spicca il programma "Rinnova Autovetture 2023" lanciato con l'obiettivo di incentivare la sostituzione dei veicoli inquinanti con automobili a zero emissioni o a basse emissioni.

Per accedere a tali sovvenzioni, è necessario rottamare un'auto alimentata esclusivamente a benzina fino alla classe Euro 2 inclusa o a gasolio fino alla classe Euro 5 inclusa. I sussidi offerti dalla Regione Lombardia, così come quelli a livello nazionale, variano in base al tipo di veicolo e alle emissioni. Nel caso della Volkswagen up!, ci si potrebbe avvantaggiare di un contributo che riduce il costo di circa 12.000 euro.

Nella provincia autonoma di Trento, allo scopo di agevolare l'acquisto di nuovi veicoli di categoria M1 esclusivamente elettrici da parte di privati con un prezzo di listino inferiore a 50.000 euro, sono previsti incentivi che richiedono la contemporanea rottamazione o sostituzione di veicoli M1 inquinanti con motori a benzina o diesel fino allo standard Euro 5. Il contributo erogato consiste in 3.000 euro per la rottamazione e 2.000 euro per la sostituzione. Considerando le condizioni di vendita più favorevoli, per l'acquisto di una Volkswagen up! sono sufficienti circa 11.000 euro.

Agevolazioni e promozioni comunali ancora migliori per Volkswagen up!

È possibile richiedere un contributo fino al prossimo 30 giugno per l'acquisto di un'auto elettrica con rottamazione anche nel Comune di Firenze.

In questo caso, lo sconto ammonta a 7.500 euro, che può essere cumulato con l'ecobonus statale di 5.000 euro, per un risparmio totale di 12.500 euro. In altre parole, è possibile portarsi a casa una Volkswagen up! con un investimento di circa 3.500 euro. Per i residenti, l'assegnazione dei finanziamenti è basata sul criterio dell'Isee, che considera le risorse economiche disponibili.

Il Comune di Genova ha quindi aperto un bando per la realizzazione di interventi finalizzati al miglioramento della qualità dell'aria, rivolti a privati, micro, piccole e medie imprese, lavoratori autonomi con partita Iva ed enti del terzo settore. Tra questi interventi è prevista l'erogazione di un contributo per l'acquisto di veicoli nuovi, a basso impatto ambientale, in cambio della rottamazione di mezzi più inquinanti già colpiti da precedenti ordinanze di limitazione del traffico o di prossima emissione.

Per i privati, gli importi massimi del contributo sono i seguenti: 800 euro per l'acquisto di ebike, moto e scooter ibridi ed elettrici; 9.000 euro per veicoli elettrici e a idrogeno; 6.000 euro per veicoli ibridi Euro 6D-temp o successivi; 5.000 euro per veicoli a metano, Gpl, benzina-metano o benzina-GPL Euro 6D-temp o successivi; 4.000 euro per veicoli a benzina Euro 6D-temp o successivi e a diesel Euro 6D-temp o successivi. In sintesi, è possibile acquistare una Volkswagen up! con un investimento di circa 7.000 euro.

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Nuovo Emc Wave 3 2023, Suv Gpl-benzina completo e all'avanguardia che sfida Dr (e non solo) a 21 mila euro - Business Online

L'offerta di suv a basso costo in Italia si arricchisce con il lancio di Emc Wave 3 2023. Eurasia Motor Company, dopo aver introdotto i marchi Great Wall e Haval sul mercato, punta sulla Wave 3 equipaggiata con motore a GPL e benzina.

Si tratta di un suv di origine cinese-italiana, prodotto direttamente nella smart factory di Ybin, situata nello Sichuan, dove EMC dispone di una linea di produzione dedicata. Una volta giunta in Italia, EMC prevede di installare di serie un impianto Gpl su tutte le Wave 3, e sta anche pianificando l'arrivo di una versione completamente elettrica, già disponibile in Cina. Ecco i dettagli:

  • Emc Wave 3 2023, così sfida Dr e non solo
  • Alla scoperta del nuovo Emc Wave 3 2023

Emc Wave 3 2023, così sfida Dr e non solo

Emc Wave 3 2023 entra in competizione diretta con Dacia Duster e Dr 5.0, entrambi disponibili nella versione a Gpl. Per quanto riguarda le caratteristiche innovative, questo Suv offre una telecamera a 360 gradi e un caricatore wireless per smartphone. Tra gli assistenti alla guida spiccano il sistema di mantenimento di corsia e il cruise control.

La versione con cambio automatico di Emc Wave 3 è dotata di un sistema keyless, che consente l'avvio remoto dell'auto e la regolazione della temperatura dell'abitacolo.

Il sistema di infotainment è dotato di un display touch da 10,25 pollici gestito dal software proprietario Easy Connection. Per acquistare questo modello, è necessario un budget minimo di 21.000 euro, che sale a 24.000 euro nel caso si opti per il cambio automatico. Sono disponibili 5 colori tra cui scegliere: Diamond White, Sapphire Blue, Turquoise Blue, Quartz Grey e Ruby Red. Gli ordini per Emc Wave 3 saranno aperti a partire da settembre presso i 50 concessionari distribuiti in tutto il territorio italiano.

Alla scoperta del nuovo Emc Wave 3 2023

Emc Wave 3 2023 presenta dimensioni di 4,4 metri di lunghezza, 1,65 metri di altezza e poco più di 1,80 metri di larghezza. Il peso si aggira oltre i 1300 kg, mentre il passo è di 2,63 metri. Il bagagliaio offre una capacità di 310 litri con configurazione a 5 posti e può raggiungere i 1.100 litri abbattendo i sedili posteriori.

Il design del veicolo si basa sulla geometria della forma a diamante, con cerchi in lega a 5 razze da 18 pollici che ospitano robuste pinze freno a vista. Sul portellone posteriore è presente una barra luminosa a Led, mentre i grandi fari posteriori sono dotati di tecnologia Led. Il veicolo è caratterizzato da uno spoiler sportivo. Il tetto panoramico, resistente agli urti e insonorizzato, è incluso come dotazione di serie.

Internamente, sono presenti dettagli estetici come rivestimenti in eco-pelle per i sedili, un volante multifunzione e un cruscotto con display TFT completamente digitale da 7 pollici.

Nella versione attuale, Emc Wave 3 2023 è disponibile con motorizzazioni bifuel benzina-Gpl. Il motore ha una cilindrata di 1,5 litri e offre una potenza di 113 o 147 CV. L'unità aspirata è abbinata a un cambio manuale a sei marce, mentre il modello turbo è dotato di un cambio automatico a variazione continua. I consumi dichiarati sono di 7,3 litri per 100 chilometri per la versione aspirata e di circa 7,9 litri per 100 chilometri per il modello turbo.

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Tuesday, May 30, 2023

Perché auto Skoda costano così poco e reale affidabilità, qualità ma anche problemi in base test e possessori - Business Online

Skoda è un marchio automobilistico di origine ceca, fondato a Plzen nel 1923. Dopo una fase iniziale dedicata alla produzione di auto di lusso, negli anni 90 ha stabilito una collaborazione con Volkswagen, che alla fine ha portato all'acquisizione di Skoda come parte del gruppo.

Oggi, Skoda si distingue per la produzione di veicoli robusti e affidabili e si è concentrata sempre più sulla sicurezza e l'affidabilità, affermandosi come un leader nel settore automobilistico. Grazie all'affiliazione con Wolfsburg, Skoda ha intrapreso un percorso di innovazione nel settore dell'elettrificazione, e prevede di lanciare la sua prima gamma completamente a emissioni zero entro il 2025. Approfondiamo adesso:

  • Auto Skoda tra qualità e reale affidabilità
  • Problemi riscontrati da test e possessori con le auto Skoda

Auto Skoda tra qualità e reale affidabilità

Skoda si distingue per la produzione di auto di qualità, affidabili e longeve. Per chi dispone di un budget limitato, la scelta ideale è Skoda Fabia, mentre per prestazioni più ricercate, Skoda Kamiq è la soluzione consigliata.

La svolta per Skoda è avvenuta nel 1991, quando il marchio è entrato a far parte del gruppo Volkswagen. Grazie agli investimenti e allo sviluppo degli ultimi tre decenni, Skoda è passata da essere un leader di mercato regionale che produceva circa 200.000 veicoli all'anno a diventare un attore globale che ha consegnato oltre 1,24 milioni di veicoli in più di 100 paesi solo nel 2019.

Pur rinunciando a certi dettagli di stile, Skoda si concentra sull'affidabilità e sulla concretezza, riuscendo a mantenere prezzi competitivi per le sue auto.

Skoda è più economica rispetto ad Audi e Volkswagen perché quest'ultima produce solo alcune parti dei veicoli anziché l'intera auto. Di conseguenza, alcune caratteristiche possono essere simili a quelle di Audi e Volkswagen, ma non tutte. Questo si riflette in un prezzo inferiore per le vetture Skoda rispetto ad Audi o Volkswagen.

Skoda non è un marchio di auto di lusso. Molti tendono a paragonare Skoda ad Audi, Bmw Mercedes, ma non rientra nella stessa categoria. Tuttavia, Skoda è al pari affidabile offre un buon livello di comfort. Secondo J.D. Power, ad esempio, Skoda è tra i marchi automobilistici più affidabili sul mercato, registrando meno problemi ogni 100 veicoli rispetto a Bmw. Inoltre, le parti di ricambio e le riparazioni sono generalmente meno costose per Skoda rispetto alla maggior parte dei marchi di auto di lusso.

Skoda Octavia ha mantenuto con successo il punteggio di 5 stelle nei crash test Euro Ncap, anche dopo l'introduzione di nuovi e più rigorosi criteri di valutazione. Il best-seller del marchio ha ottenuto un punteggio totale dell'81%. Sotto i nuovi e più rigorosi criteri di prova, la quarta generazione della Skoda Octavia ha difeso con successo le 5 stelle ottenute nei crash test Euro Ncap, confermando chiaramente la sua reputazione di veicolo tra i più sicuri della sua categoria. La nuova valutazione sarà valida in tutta l'Unione Europea, nel Regno Unito e in Norvegia fino alla fine del 2028.

Skoda Octavia ha conseguito un notevole punteggio dell'86% per quanto riguarda la protezione degli occupanti adulti e l'84% per la protezione dei passeggeri bambini, su un totale di punteggio massimo. Riguardo ai sistemi di assistenza alla sicurezza di serie, Octavia ha registrato un miglioramento rispetto al 2019, aumentando dal 79% all'81%.

Problemi riscontrati da test e possessori con le auto Skoda

I richiami sono procedure tecniche ordinate dalle case automobilistiche per individuare e risolvere eventuali difetti di progettazione, anomalie dei componenti o problemi emersi durante la produzione del veicolo. I controlli e le eventuali operazioni di ripristino vengono effettuati gratuitamente dalla rete di assistenza autorizzata del produttore. Saltano fuori anche durante i test su strade e le prove dei possessori dell'auto.

I proprietari di veicoli potenzialmente difettosi ricevono una comunicazione formale che li invita a portare il veicolo presso un'officina autorizzata. Effettuare i controlli è fondamentale, soprattutto per ragioni di sicurezza: i richiami sono emessi dal costruttore per prevenire situazioni pericolose.

Skoda Karoq e Kodiaq. È stato rilevato che la saldatura che unisce la piastra del pedale del freno alla leva corrispondente potrebbe non essere stata eseguita correttamente. Al fine di evitare il rischio che i due componenti si separino sotto sforzo, rendendo di fatto impossibile la frenata, è possibile sottoporre il veicolo a un controllo gratuito presso qualsiasi officina autorizzata del produttore.

Skoda Citigo. È stata individuata la possibilità che l'occhiello di traino, che si trova negli attrezzi di bordo e viene avvitato nelle apposite sedi nei paraurti anteriore e posteriore, sia stato realizzato con un processo di saldatura non adeguato, riducendone la resistenza. Le forze di trazione potrebbero causarne la rottura, con il conseguente rischio di incidenti.

Skoda Octavia. Il modello di punta del marchio ceco presenta un sovraccarico della centralina ABS e ESP potrebbe disattivare questi due importanti sistemi di controllo elettronico. Ai proprietari dei 3.774 esemplari interessati è stata inviata una comunicazione formale che li invita a sottoporre il veicolo a un controllo in un'officina autorizzata.

Skoda Superb. La centralina del cambio DSG a doppia frizione con sei marce presenta un potenziale problema di instabilità che richiede una riprogrammazione. In alcuni esemplari, il sistema di controllo rileva un surriscaldamento della frizione a seguito di una sollecitazione eccessiva, anche se la temperatura effettiva rientra nei limiti di normalità e non si riscontrano anomalie evidenti. Per risolvere questa situazione, la centralina attiva la modalità di protezione, riducendo la potenza del motore. Al fine di risolvere questa problematica, necessaria la riprogrammazione della centralina.

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Nuova Renault Scenic 2023-2024 si trasforma in Suv e potrebbe essere una delle rivelazioni dell'anno - Business Online

Con la creazioni delle divisioni Power focalizzata sui motori endotermici tradizionali, in particolare l'ibrido e Ampere dedicata alla produzione di modelli elettrici, Renault ha attivato due linee di prodotto distinte. La prima si occupa di navigare la transizione energetica in corso, mentre l'altra è proiettata verso il futuro.

La nuova Renault Scenic fa parte di quest'ultima e si prevede che sarà lanciata tra la fine del 2023 e l'inizio del 2024, con le prime consegne previste in quel periodo. Come anticipato, questa monovolume francese sarà trasformata in un suv e sarà alimentata esclusivamente da una batteria. Con la presentazione prevista nei prossimi mesi, faremo il punto su questo grande ritorno che, tuttavia, sembra rappresentare una vera e propria rivoluzione. Vediamo allora:

  • Come si trasforma Renault Scenic 2023-2024 in un suv
  • Renault Scenic 2023-2024: perché potrebbe essere una rivelazione dell'anno

Come si trasforma Renault Scenic 2023-2024 in un suv

La concept Scenic Vision offre una rappresentazione molto fedele dell'aspetto finale del veicolo, che potrebbe essere chiamato Renault Scenic E-Tech Electric. Possiamo aspettarci una carrozzeria caratterizzata da linee sfaccettate, grafiche luminose e incisive sia nella parte anteriore che posteriore, una nuova mascherina più compatta rispetto a modelli come l'Austral e grandi ruote da 20 pollici che dominano il contesto di un corpo vettura che non è eccessivamente alto.

La nuova Scénic avrà un'identità più da crossover che da vero suv e le sue dimensioni saranno quasi identiche a quelle della concept che l'ha preceduta, con una lunghezza di 4,49 metri, una larghezza di 1,90 metri e un'altezza di 1,59 metri.

Basata sulla stessa piattaforma della Renault Megane elettrica, la Cmf-Ev, Scenic sarà disponibile in diverse configurazioni di powertrain. Innanzitutto, ci sarà la possibilità di scegliere tra due dimensioni di batteria: una da 60 kWh, con un'autonomia nominale di oltre 400 chilometri, e un'altra di circa 90 kWh, per coloro che desiderano percorrenze superiori con ogni ricarica. Anche la potenza del sistema sarà offerta in due livelli, a seconda delle esigenze di prestazioni: ci aspettiamo una versione di base intorno ai 150 CV con una variante più potente che supera i 200 CV.

A differenza della Nissan Ariya, non sembra che ci sarà una versione a trazione integrale e, quindi, con due motori. Secondo fonti di stampa francesi, la nuova Scenic sarà anche oggetto di un rebadging con il marchio Mitsubishi: sarà uno dei due modelli elettrici dell'Alleanza che Mitsubishi utilizzerà per sviluppare ulteriori EV gemelle entro il 2025, nell'ambito dell'espansione progressiva della propria gamma di veicoli a zero emissioni.

Renault Scenic 2023-2024: perché potrebbe essere una rivelazione dell'anno

Se, come in passato, la Scenic continuerà a essere classificata nel segmento C in termini di dimensioni, il valore del passo segnerà un punto di svolta: con un aumento di 10 centimetri, l'abitabilità degli interni si avvicinerà a quella dei modelli di segmento superiore. Le immagini della concept Vision offrono solo una visione parziale dell'abitacolo; la plancia, i sedili e gli interni in generale presentano soluzioni che vedremo solo tra qualche anno sui modelli di serie Renault, verso la fine del decennio.

In modo più concreto, ci si aspetta che il layout dell'abitacolo della Scenic elettrica assomigli a quello della Megane E-Tech Electric, con i display strumentali e dell'infotainment basato su sistema operativo Google che formano una L dietro al volante. Potrebbe essere proposto un tunnel centrale scorrevole per garantire una certa versatilità agli interni solo a 5 posti, in linea con il passato monovolume del veicolo. In questo senso, è molto probabile che questa versione elettrica disponga di una panca posteriore scorrevole, come accade per l'Austral. Il prezzo previsto è di circa 35.000 euro.

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Nuova Citroen C3 2023, 2 versioni per l'attesa city car la prima a lanciare il nuovo Concept Oil - Business Online

La prossima generazione della Citroen C3 si sta preparando per il suo debutto in Italia quest'anno. Parliamo della quarta iterazione di questa apprezzata piccola vettura di segmento B, che gode di grande popolarità sia in Italia che all'estero, ed è offerta sia nella variante hatchback che nella versione crossover chiamata C3 Aircross.

Al momento, il produttore francese ha rilasciato poche informazioni ufficiali sulla C3 202, ma na delle novità più interessanti della nuova C3 sarà l'adozione della piattaforma CMP (Common Modular Platform), che è stata utilizzata con successo su altri modelli del Gruppo Stellantis, come la Citroen C4, la DS3 Crossback e la Peugeot 208. Facciamo il punto:

  • Come si rinnova Citroen C3 2023
  • Non sola una versione di Citroen C3 2023

Come si rinnova Citroen C3 2023

Le caratteristiche definitive in termini di stile e dimensioni della Citroen C3 2023 saranno annunciate, ma già possiamo fare alcune ipotesi. Secondo le ultime indiscrezioni, il modello sia ispirato alla concept Citroen Oli, presentata lo scorso settembre. Questa concept, che ha introdotto anche il nuovo stemma Citroen, si contraddistingue per un design minimalista e per essere stata sviluppata per la mobilità a zero emissioni.

La nuova C3 potrebbe essere declinata sia in una versione city car che in una crossover. Le case automobilistiche stanno infatti progressivamente abbandonando le city car a vantaggio dei piccoli crossover. Se così fosse, la versione sudamericana potrebbe darci qualche indicazione sullo stile del nuovo modello. Anche se non sono state diffuse informazioni sulla gamma di motorizzazioni, possiamo fargli un'idea osservando la nuova C3 recentemente lanciata in America Latina.

Questa versione della C3 offre diverse opzioni di propulsori, tra cui il motore 1.0 FireFly Flex da 75 cavalli, il 1.2 PureTech da 82 CV e il più potente motore a benzina 1.6 VTI da 115 CV, proposto anche in una variante Flex da 120 CV. Sicuramente si sta considerando la possibilità di offrire una versione completamente elettrica, così come alcune unità ibride con motori sia elettrici che termici.

Non sola una versione di Citroen C3 2023

La nuova Citroen C3 sarà disponibile in versione berlina a due volumi e city car, oppure esclusivamente nella configurazione crossover. I principali livelli di allestimento previsti saranno Live, Feel e Shine, con l'aggiunta di vari pacchetti e opzioni personalizzabili. Saranno offerte sia versioni con cambio manuale che con cambio automatico a 8 rapporti. Gli interni potranno essere personalizzati con una vasta gamma di combinazioni cromatiche, con rivestimenti disponibili in tessuto o pelle.

In riferimento alla Citroen Oli, si tratta di una city car innovativa caratterizzata da linee e proporzioni che si discostano dai tradizionali canoni di design, posizionandosi a metà strada tra un crossover e un pick-up ultra compatto.

L'obiettivo principale della Oli è offrire una soluzione di mobilità elettrica urbana che si contraddistingua per l'efficienza energetica e l'utilizzo di materiali sostenibili. Citroen punta a fornire un'alternativa alle vetture elettriche ingombranti, costose e pesanti, proponendo una soluzione completamente diversa basata sulla semplificazione e l'efficienza.

La vettura, adatta all'uso in città, per gite fuori porta o come vettura per la famiglia, presenta un peso di 1.000 kg e un'autonomia di 400 chilometri, con una velocità massima limitata a 110 chilometri orari e un consumo di 10 kWh ogni 100 chilometri. La trazione è fornita da un'unità elettrica alimentata da una batteria da 40 kWh, mentre le ruote ibride in acciaio e alluminio sono equipaggiate con pneumatici Goodyear Eagle GO concept.

Citroen Oli dimostra come sia possibile massimizzare il ciclo di vita di un prodotto fin dalla fase di concezione, grazie all'uso di materiali leggeri e riciclati e a processi di produzione sostenibili. L'ottimizzazione delle risorse e la sostenibilità ambientale sono stati al centro del progetto, che ha portato alla realizzazione di una city car altamente efficiente ed ecologica.

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In Francia prima fabbrica Acc di batterie per le auto elettriche - Ultima Ora - Agenzia ANSA

(ANSA) - DOUVRIN, 30 MAG - Apre i battenti nel nord della Francia, a Billy-Berclau, vicino al sito storico di Psa a Douvrin, la prima fabbrica europea per la produzione di batterie per le auto elettriche di Acc, società di Stellantis, TotalEnergies e Mercedes. All'inaugurazione sono presenti il ceo di Acc, Yann Vincent, il ceo di Stellanti Carlos Tavares e il presidente John Elkann, il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, i ministri francesi Bruno Le Maire, Agnes Pannier-Runachere e Roland Lescure, il ministro dei Trasporti franceseVolker Wissing e l'ad della Mercedes Ola Kallenius. "Qui siamo nel futuro, è un grande progetto europeo" ha commentato Elkann.
    Il primo blocco produttivo sarà operativo alla fine del 2023 con un aumento graduale programmato della produzione nel 2024.
    "È il primo passo di un progetto colossale che prevede la nascita di altre due gigafactory in Germania, a Kaiserslautern e in Italia, a Termoli, che inizieranno la produzione nel 2025 e nel 2026. Oggi le batterie rappresentano intorno al 40% dei costi di un veicolo elettrico e sono quasi tutte prodotte in Asia", spiega il ceo di Acc Vincent.
    Dal 2030 i tre stabilimenti europei, che avranno ciascuno una capacità di 40 Gwh e circa 2.000 dipendenti, produrranno complessivamente 2 milioni e mezzo di batterie all'anno che andranno a equipeggiare le auto elettriche di Stellantis e Mercedes. Supportato da 7 miliardi di euro di investimenti, con il contributo di fondi pubblici il progetto di Acc aiuterà la transizione verso la mobilità sostenibile. Confermata la tabella di marcia per Termoli con un investimento di oltre 2 miliardi e l'inizio della produzione nel 2026. (ANSA).
   

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Monday, May 29, 2023

Borsa Italiana, il commento della seduta del 29 maggio 2023 - SoldiOnline.it

Oggi la borsa di Londra e Wall Street resteranno chiuse per festività. Senza direzione i titoli del settore bancario: in rosso IntesaSanpaolo, sale Banca MPS

piazza-affari-rossoI maggiori indici di Borsa Italiana e le principali piazze finanziarie europee registrano variazioni frazionali nella prima seduta della settimana. Oggi Wall Street e la borsa di Londra resteranno chiuse per festività.

Alle ore 11.55 il FTSEMib era in calo dello 0,53% a 26.572 punti, dopo aver oscillato tra un minimo di 26.534 punti e un massimo di 26.881 punti. Alla stessa ora il FTSE Italia All Share era in ribasso dello 0,54%. Performance negative anche per il FTSE Italia Mid Cap (-0,57%) e per il FTSE Italia Star (-0,69%).

Il bitcoin ha toccato i 28.000 dollari (oltre 26.000 euro).

Lo spread Btp-Bund rimane sotto i 185 punti, con il rendimento del Btp decennale che sceso al 4,3%.

L’euro oscilla tra gli 1,07 e gli 1,075 dollari.

Senza direzione i titoli del settore bancario.

IntesaSanpaolo perde un punto percentuale (-0,98% a 2,223 euro). Dalle comunicazioni diffuse dalla Consob si apprende che dal 19 maggio The Goldman Sachs Group è accreditata di una partecipazione aggregata del 5,97% del capitale dell’istituto guidato da Carlo Messina.

In rosso anche il BancoBPM (-1,68%).

In forte rialzo, invece, il Monte dei Paschi di Siena (+1,15% a 2,12 euro).

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Modello F24 IMU 2023: come si compila e quali codici tributo usare - Trend-online.com

L'IMU, o Imposta Municipale Unica, è una tassa che va pagata in base alle proprietà immobiliari possedute, ad esclusione della prima casa, ovvero quella in cui si vive stabilmente.

Per provvedere al pagamento dell'imposta, ogni anno si versano due quote distinte, ovvero l'acconto, con scadenza entro il 16 giugno, e il saldo, con scadenza alla fine dell'anno.

Per provvedere al pagamento correttamente, si deve utilizzare un modello F24 per l'IMU, inserendo alcune informazioni come il codice del Comune a cui si sta versando l'imposta. Vediamo tutti i passaggi e quali codici tributo utilizzare.

Modello F24 per il pagamento dell'IMU

Per effettuare il pagamento dell'IMU si usa il modello F24, lo stesso documento con cui si vanno a pagare anche altre imposte allo stato e al fisco. Trattandosi di un'imposta da versare al Comune, è necessario avere a disposizione il codice specifico del Comune a cui si procede al pagamento.

Come anticipato, questa tassa si paga in due quote annuali, per cui per quest'anno sono presenti le seguenti scadenze:

  • acconto: entro il 16 giugno 2023;

  • saldo: entro il 31 dicembre 2023.

Il Comune fornisce al contribuente tutte le informazioni per il pagamento, come la cifra a cui fare riferimento, che deriva da un calcolo effettuato in base alla rendita catastale e l'aliquota stabilita dal Comune di riferimento.

Il Modello F24 si utilizza per provvedere al pagamento, e vanno inseriti dati specifici come: le informazioni sul soggetto che sta pagando, il codice del Comune specifico, l'indicazione sul tipo di pagamento (acconto o saldo), il numero di immobili, il codice tributo, l'esenzione per abitazione principale, l'anno di pagamento, le somme da versare.

I codici tributo da inserire fanno riferimento al tipo di pagamento che viene effettuato, ovvero all'immobile su cui viene pagata l'imposta.

Codici tributo IMU 2023 da inserire nel Modello F24

I codici tributo da inserire sul Modello F24 per pagare l'IMU nel 2023 sono i seguenti, indicati anche dall'Agenzia delle Entrate:

  • Codice tributo 3912: imposta municipale propria su abitazione principale e relative pertinenze - articolo 13, c. 7, d.l. 201/2011 - comune;

  • Codice tributo 3913: imposta municipale propria per fabbricati rurali ad uso strumentale - comune;

  • Codice tributo 3914: imposta municipale propria per i terreni - comune;

  • Codice tributo 3915: imposta municipale propria per i terreni - stato;

  • Codice tributo 3916: imposta municipale propria per le aree fabbricabili - comune;

  • Codice tributo 3917: imposta municipale propria per le aree fabbricabili - stato;

  • Codice tributo 3918: imposta municipale propria per gli altri fabbricati - comune;

  • Codice tributo 3919: imposta municipale propria per gli altri fabbricati - stato;

  • Codice tributo 3923: imposta municipale propria - interessi da accertamento - comune;

  • Codice tributo 3924: imposta municipale propria - sanzioni da accertamento - comune;

  • Codice tributo 3925: imposta municipale propria per gli immobili ad uso produttivo classificati nel gruppo catastale d - stato;

  • Codice tributo 3930: imposta municipale propria per gli immobili ad uso produttivo classificati nel gruppo catastale d - incremento comune.

Questi codici tributo vanno inseriti nel Modello F24 per provvedere al pagamento dell'acconto e del saldo 2023, attraverso la sezione "Imu e altri tributi locali".

Quando non si paga l'IMU

Attualmente in Italia non è previsto il pagamento dell'imposta sulle prime case, ovvero sulle abitazioni in cui si risiede stabilmente. Tuttavia esistono anche altri casi di esonero da questa tassa, e alcuni sono stati introdotti piuttosto di recente.

Un esempio è quello degli immobili occupati abusivamente: su queste abitazioni non è previsto il pagamento dell'IMU, tuttavia va dimostrato che la casa sia effettivamente occupata.

Sono esonerati dal pagamento i proprietari di case occupate abusivamente che hanno presentato una regolare denuncia all'autorità giudiziaria.

Questa novità è stata introdotta a seguito del periodo di pandemia, quando molte case sono state occupate abusivamente e le associazioni di proprietari hanno iniziato a presentare il problema chiedendo un supporto al governo.

Tuttavia questo non è l'unico caso di esenzione, perché anche per le zone che sono state al centro di eventi naturali calamitosi viene previsto un esonero al pagamento dell'imposta.

Si parla quindi di territori dell'Emilia-Romagna, del Veneto e della Lombardia, che accedono ad una particolare esenzione. Per conoscere le informazioni specifiche sulla tassa nel proprio comune, è consigliato informarsi sui siti ufficiali o presso gli uffici degli stessi.

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Modello F24 IMU 2023: come si compila e quali codici tributo usare - Trend-online.com
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Sunday, May 28, 2023

Nuova Lexus Lbx 2023, il tanto atteso Suv compatto economico è pronto e rappresenta una svolta storica - Business Online

Il 5 giugno verrà svelata una nuova vettura della casa automobilistica Lexus, denominata LBX, che rappresenterà il modello più compatto dell'intera gamma del marchio giapponese. Questa notizia proviene direttamente dalla casa automobilistica e viene accompagnata da due immagini teaser che offrono un'anteprima del look del crossover. Secondo le prime informazioni disponibili, il veicolo sarà strettamente correlato alla Toyota Yaris Cross.

Il debutto del suv LBX è molto atteso nella gamma Lexus, poiché si tratta di un SUV compatto derivato dalla Yaris Cross, ma con un design più elegante e sofisticato. La strategia di Lexus di puntare sull'eleganza e sulla tecnologia ibrida potrebbe rivelarsi un successo per l'azienda, soprattutto considerando l'interesse crescente degli automobilisti per soluzioni sostenibili. Questo interesse è alimentato sia da normative più rigorose che da incentivi all'acquisto in vigore.

La combinazione di design raffinato, tecnologia ibrida e dimensioni compatte potrebbe posizionare il LBX come una scelta attraente per i consumatori che cercano un suv dal look elegante e al contempo sostenibile dal punto di vista ambientale.

Con l'aumento delle preoccupazioni per l'ecologia e la crescente consapevolezza dei consumatori riguardo all'impatto ambientale, la nuova proposta di Lexus potrebbe soddisfare le aspettative di un pubblico sempre più orientato verso soluzioni di mobilità sostenibile. Vediamo allora:

  • Come sarà la nuova Lexus Lbx 2023
  • Perché Lbx 2023 è importante per Lexus

Come sarà la nuova Lexus Lbx 2023

Il prossimo modello Lexus LBX 2023 sarà basato sulla piattaforma GA-B utilizzata anche dalla Toyota Yaris Cross. Ma il suo design sarà unico, con un posteriore caratterizzato da una linea di luci a Led che avvolge l'intero portellone. Il frontale si distinguerà per fari affilati e una calandra a clessidra, un elemento distintivo del design di tutte le vetture Lexus. Le dimensioni della LBX non si discosteranno molto da quelle della Toyota Yaris Cross, con una lunghezza di circa 4,18 metri, larghezza di 1,77 metri e altezza di 1,60 metri.

Rispetto alla Yaris Cross, la LBX presenterà differenze in termini di cerchi in lega, colorazioni e rivestimenti interni, per conferire un tocco di maggiore prestigio al crossover giapponese. Per quanto riguarda le motorizzazioni, è possibile che la LBX adotti le stesse unità 1.5 full hybrid a benzina utilizzate nella Yaris Cross.

Oggi tutte le versioni della Toyota erogano una potenza di 116 CV, con la possibilità di scegliere tra varianti a trazione anteriore o integrale. L'abbinamento sarà esclusivamente con un cambio automatico a variazione continua. Non è escluso che Lexus apporti alcune modifiche per differenziare il proprio modello, ma al momento non sono state annunciate versioni ibride plug-in o completamente elettriche.

Infine, riguardo ai prezzi, attualmente Toyota Yaris Cross ha un prezzo di partenza di circa 28.000 euro. Si ipotizza che la Lexus LBX possa essere proposta con un prezzo compreso tra 28.000 e 30.000 euro, ma potrebbero essere applicati incentivi che la renderebbero disponibile anche a 25.000 euro.

Perché Lbx 2023 è importante per Lexus

Il nuovo modello Lexus LBX rappresenta una progressione della strategia aziendale di Lexus, focalizzata sulla fornitura di veicoli premium con tecnologia avanzata e un'esperienza di guida di alta qualità. Con il suo design sofisticato, tecnologia all'avanguardia e approccio sostenibile, il modello LBX mira a catturare l'attenzione e a emergere come una delle proposte più interessanti nel suo segmento di mercato.

Attualmente, l'offerta di prodotti Lexus è caratterizzata da vetture moderne e sofisticate, posizionate principalmente nella fascia alta del mercato. Il modello CT 200h rappresenta l'unica eccezione, rivolgendosi a un pubblico più ampio, sebbene il passare degli anni ne abbia ridotto l'attrattiva. Pertanto, si ritiene che Lexus stia valutando l'opportunità di sviluppare un B-Suv dal design audace e dinamico, distanziandosi dalla Toyota Motor Corporation. Da qui l'importanza strategica del Lexus LBX 2023, che potrebbe essere commercializzato a un prezzo di circa 30.000 euro.

La denominazione LBX scelta da Lexus non segue lo schema alfanumerico comune utilizzato dal marchio per identificare segmento e motorizzazione dei modelli.

Due possibili spiegazioni sono prese in considerazione: potrebbe essere un modello esclusivo per il mercato europeo o potrebbe essere alimentato da energia elettrica. Attualmente, queste domande sono ancora oggetto di studio e occorre attendere ulteriori informazioni per avere una risposta definitiva.

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Case, prezzi troppo alti (non solo a Milano): compravendite in calo del 15% - Corriere della Sera

Case, nel 2023 crolla il giro d’affari: 18 miliardi di euro in meno

Quasi 18 miliardi di euro. È la stima del calo del giro d’affari direttamente connesso alla compravendita di case che si potrebbe registrare nel 2023. Alla cifra va aggiunto tutto l’enorme indotto che ruota attorno ai passaggi di proprietà: compensi ad agenzie e notai, traslochi, acquisti di mobili, ristrutturazioni. E, corollario inevitabile, minori entrate fiscali. Alla stima sul calo del fatturato si giunge partendo dalle previsioni di Nomisma, secondo cui quest’anno le transazioni residenziali caleranno del 14,6% rispetto al livello record dello scorso anno, scendendo da 784 mila a 670 mila.
A 18 miliardi, come calo del giro d’affari complessivo, si arriva calcolando una decurtazione proporzionale al calo delle vendite sui 123,2 miliardi di giro d’affari nel 2022 indicato nel rapporto sul mercato residenziale Entrate-Abi.

Leggi anche:
- Mutui green, così si finanzia la ristrutturazione di casa (a prova di regole Ue)

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Case, nel 2023 crolla il giro d’affari: 18 miliardi di euro in meno

Quasi 18 miliardi di euro. È la stima del calo del giro d’affari direttamente connesso alla compravendita di case che si potrebbe registrare nel 2023. Alla cifra va aggiunto tutto l’enorme indotto che ruota attorno ai passaggi di proprietà: compensi ad agenzie e notai, traslochi, acquisti di mobili, ristrutturazioni. E, corollario inevitabile, minori entrate fiscali. Alla stima sul calo del fatturato si giunge partendo dalle previsioni di Nomisma, secondo cui quest’anno le transazioni residenziali caleranno del 14,6% rispetto al livello record dello scorso anno, scendendo da 784 mila a 670 mila.
A 18 miliardi, come calo del giro d’affari complessivo, si arriva calcolando una decurtazione proporzionale al calo delle vendite sui 123,2 miliardi di giro d’affari nel 2022 indicato nel rapporto sul mercato residenziale Entrate-Abi.

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Saturday, May 27, 2023

Pignoramento soldi, case e beni, nuove regole europee si affiancano a importanti modifiche ora già in vigore - Business Online

Quali sono le nuove regole europee su pignoramento soldi, case e beni, che si affiancano alle importanti modifiche ora in vigore? Cambiano le regole per procedure, limiti e competenze del pignoramento sia di soldi che di case e altri beni, procedura che porta al prelievo forzoso al debitore per il saldo dei debiti, appunto, contratti con creditori.

  • Quali sono le nuove regole europee su pignoramento di soldi, case e beni 
  • Importanti modifiche già in vigore per pignoramento soldi, case e beni

Quali sono le nuove regole europee su pignoramento di soldi, case e beni

Le nuove regole sul pignoramento di soldi, case e beni derivano dalla recente sentenza della Corte di Giustizia europea che si è recentemente espressa sulle procedure di pignoramento sia di case, che soldi e altri beni, affermando che se il contratto stipulato tra banca e cliente prevede clausole abusive, il cliente può fare ricorso anche se è già stata avviata la procedura di pignoramento.

Stando a quanto previsto dalle norme europee attuali, sono considerate clausole contrattuali abusive quelle che non rispettano principi di buona fede ed equità, come:

  • risarcimento per inadempienza contrattuale da parte della banca;
  • esclusione o limite alla responsabilità della banca se il consumatore muore o subisce lesioni per un atto o un'omissione da parte dello stesso istituto di credito;
  • risarcimento unilaterale per annullamento, che permette alla banca di trattenere gli anticipi se il consumatore annulla il contratto;
  • modifiche unilaterali del contratto, che permettono all'istituto di credito di apportare modifiche ad un contratto unilateralmente senza obbligo di fornire alcune giustificazione;
  • annullamento con breve preavviso, che permette all'istituto di credito di risolvere un contratto senza un termine fisso di scadenza in breve tempo;
  • clausole occulte, che rappresentano un vincolo per i clienti ma non sono chiaramente specificate prima della firma del contratto;
  • annullamento del contratto unilaterale da parte della banca in determinati casi e condizioni;
  • proroghe automatiche dei contratti a tempo determinato, per cui ogni cliente deve obbligatoriamente comunicare la sua intenzione di risoluzione del contratto prima della sua scadenza per evitare proroghe automatiche.

Importanti modifiche già in vigore per pignoramento soldi, case e beni

La nuova sentenza europea che prevede novità sulle modalità del pignoramento si aggiunge alle altre importanti modifiche già in vigore per pignoramento di soldi, case e altri beni, a partire dai nuovi limiti previsti per il pignoramento di soldi.

Sono stati, infatti, stabiliti nuovi limiti al pignoramento di stipendi e conto correnti, che vengono aggiornati ogni anno perché variano e dipendono dall’importo dell’assegno sociale, che si modifica ogni anno, perché è soggetto a rivalutazione. 

Per il 2023, per effetto della nuova rivalutazione, l’importo dell’assegno sociale è aumentato a 503,27 euro al mese per 13 mensilità e il pignoramento dello stipendio dipende dall’importo dell’assegno sociale perché, come stabilito dalle leggi in vigore, non si può pignorare il minimo vitale, pari al doppio dell’assegno sociale e non può mai essere inferiore a mille euro. 

Se, dunque, l’importo dell’assegno sociale è di 503,27 euro, il minimo vitale 2023 è di 1.006,54 euro ed è impignorabile mentre il pignoramento dello stipendio può avvenire in misure differenti oltre tale importo.

Secondo le leggi in vigore, infatti, si può pignorare lo stipendio secondo i limiti previsti dalla legge sia presso il datore di lavoro e sia sul conto corrente dove viene accreditato. In particolare, si può pignorare lo stipendio presso il datore di lavoro nel 2023 solo nel limite di un quinto, mentre se il creditore è Agenzia Entrate Riscossione, i limiti per il pignoramento dello stipendio sono di:

  1. un quinto per stipendi sopra 5.000 euro;
  2. un settimo per stipendi fino a 5.000 euro;
  3. un decimo per stipendi fino a 2.500 euro
Per quanto riguarda i limiti di pignoramento su un conto corrente, le leggi prevedono, in base al saldo disponibile sul conto, la possibilità di pignorare solo la parte eccedente il triplo dell’assegno sociale, cioè 1.404,30 euro (considerando l’importo dell’assegno sociale di 503,27 euro).

Ulteriori novità già approvate relative al pignoramento riguardano il pignoramento verso terzi, meccanismo che permette al creditore di procedere al recupero dei crediti presso il debitore ma in possesso di un altro soggetto.

Il pignoramento presso terzi viene notificato al debitore iniziale del titolo esecutivo e dell’atto di precetto. Il pignoramento presso terzi coinvolge, infatti, tre soggetti che sono: 
creditore procedente, parte attiva in senso sostanziale e processuale;
debitore esecutato, parte passiva in senso sostanziale e processuale;
terzo pignorato, parte solo in senso processuale.

Il pignoramento versi terzi viene notificato al debitore iniziale del titolo esecutivo e dell’atto di precetto e le recenti novità sul pignoramento riguardano le competenze. E’, infatti, previsto che per il pignoramento di beni mobili presso terzi, la competenza sia del giudice, quindi il tribunale, del luogo in cui si trovano i beni, mentre per il pignoramento di crediti la competenza sia del giudice del luogo in cui il debitore ha la residenza, il domicilio, la dimora o la sede.

Se, invece, il debitore è una pubblica amministrazione, la competenza è del Tribunale del luogo in cui il terzo ha la residenza, il domicilio, la dimora o la sede.

Le novità relative al pignoramento riguardano anche le procedure: il pignoramento presso terzi deve, infatti, essere notificato al debitore iniziale del titolo esecutivo e dell’atto di precetto e la notifica può essere effettuata dall’avvocato tramite Pec, posta elettronica certificata, o tramite Ufficiale Giudiziario.

Dallo scorso giugno 2022, nelle procedure pignoramento presso terzi, i nuovi adempimenti sono a carico del difensore del creditore ed è sempre necessario notificare l'avvenuta iscrizione a ruolo sia al debitore esecutato che al terzo pignorato e la prova dell’avvenuta notifica deve essere depositata nel fascicolo della procedura esecutiva entro la data dell’udienza di comparizione indicata nell’atto di pignoramento presso terzi. 


 

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Rossi (Tim): tlc in sofferenza per la concorrenza dei colossi tech - Il Sole 24 ORE

Stiglitz, rischio recessione in Usa e Europa, da rialzo tassi impatto su credito

Nonostante qualche segnale di miglioramento dell’economia, in Europa e negli Stati Uniti, una recessione è ancora possibile, visti i molteplici rischi legati all’incremento dell’inflazione e alla politica delle banche centrali. «Penso ci sia un rischio di recessione, la Germania è già entrata in recessione tecnica. Penso che negli Stati Uniti il problema sia peggiore di quanto si crede, perché con l'inasprimento della politica monetaria si hanno ricadute anche sulla disponibilità di credito». Lo ha detto Joseph Stiglitz, premio Nobel per l’economia nel 2003 e professore della Columbia University, a margine del panel a cui partecipa nell’ambito della XVIII edizione del Festival dell'Economia di Trento, intitolata “Il futuro del futuro. Le sfide di un mondo nuovo”, organizzato dal Gruppo 24 Ore e Trentino Marketing.

«La crisi finanziaria, con il crack della Silicon Valley Bank e le difficoltà di altre banche regionali, implica che gli istituti avranno un approccio più conservativo sull'erogazione di prestiti. Secondo alcuni questo è l’equivalente di un ulteriore rialzo di uno o due punti percentuali dei tassi di interesse, inoltre molti temono che la Federal Reserve possa alzare ulteriormente il costo del denaro. C'è quindi un rischio di rallentamento», ha detto l’economista. Certo negli Stati Uniti sono state varate consistenti misure di stimolo, come l'Ira e il Chips Act, e «questo potrebbe controbilanciare una parte della contrazione monetaria».

Nel Vecchio Continente la situazione potrebbe essere più complicata: «Temo che in Europa, dove non ci sono stimoli fiscali altrettanto potenti, non ci sarà questo controbilanciamento. E temo anche che l’accordo che si sta definendo negli Stati Uniti con la frangia estremista del partito repubblicano per risolvere il problema dell'innalzamento del tetto del debito potrebbe indebolire l'economia. Quindi sia negli Stati Uniti sia in Europa penso ci siano minacce reale che potrebbero fare aumentare la probabilità di recessione», ha spiegato.

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Friday, May 26, 2023

Istat, fiducia inverte rotta, giù per consumatori e imprese - Agenzia ANSA

A maggio si stima una flessione sia dell'indice del clima di fiducia dei consumatori (da 105,5 a 105,1), sia dell'indice composito del clima di fiducia delle imprese che passa da 110,4 a 108,7. Lo rileva l'Istat. "Il clima di fiducia delle imprese diminuisce dopo due mesi consecutivi di crescita", evidenzia l'Istituto di statistica, spiegando che "la flessione dell'indice esprime un generale peggioramento della fiducia in tutti i comparti indagati più accentuato nelle costruzioni". Anche per i consumatori l'indice inverte rotta dopo essere cresciuto per tre mesi consecutivi e si riporta "sul livello dello scorso marzo". 
   

In particolare sul fronte dei consumatori, "l'indice sintetizza un diffuso deterioramento delle opinioni", spiega l'Istat. Il clima economico aumenta da 119,0 a 119,8 mentre quello personale, corrente e futuro diminuiscono (rispettivamente, da 100,9 a 100,1, da 100,2 a 100,0 e da 113,3 a 112,6). Con riferimento alle imprese, il clima di fiducia peggiora in tutti i comparti indagati: nella manifattura e nelle costruzioni l'indice scende, rispettivamente, da 102,8 a 101,4 e da 164,2 a 159,4; nei servizi di mercato cala da 105,5 a 104,1 e nel commercio diminuisce da 112,9 a 111,6. In relazione alle componenti degli indici di fiducia, nella manifattura e nelle costruzioni tutte le variabili registrano un andamento negativo. Nei servizi di mercato opinioni sul livello degli ordini in miglioramento si uniscono a giudizi sull'andamento degli affari e ad aspettative sugli ordini in peggioramento. Nel commercio al dettaglio tutte le componenti si deteriorano. A livello settoriale, nella manifattura si segnala un aumento della fiducia solo nei beni di consumo mentre nelle costruzioni tutti i settori coperti dall'indagine evidenziano un peggioramento dell'indice. Per quanto riguarda il comparto dei servizi di mercato - rileva la statistica - il trasporto e magazzinaggio e l'informazione e comunicazione registrano un aumento dell'indice; nel commercio al dettaglio il peggioramento della fiducia emerge solo nella grande distribuzione mentre in quella tradizionale l'indice è in risalita.

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Come scaricare la patente auto digitale sul cellulare e poter avere tutti i suoi vantaggi già ora - Business Online

La patente è un documento di estrema importanza che certifica l'abilità di guidare specifici tipi di veicoli e garantisce il riconoscimento del suo titolare. È fondamentale avere sempre con sé tale documento per evitare di incorrere in sanzioni anche di natura economica significativa.

A breve sarà molto più semplice evitare spiacevoli dimenticanze grazie all'introduzione della patente digitale. Nell'ottica di una digitalizzazione dei documenti, la Commissione europea e il Governo italiano hanno deciso di accelerare l'implementazione della patente digitale, e secondo le previsioni, questa potrebbe diventare disponibile già entro il 2023. Ma quali sono le principali modifiche introdotte dalla patente digitale? Vediamo in questo articolo:

  • Patente auto digitale, come fare a scaricarla sul cellulare
  • Quali sono i vantaggi della patente auto digitale

Patente auto digitale, come fare a scaricarla sul cellulare

La patente digitale è l'equivalente elettronico della tradizionale patente di guida in formato cartaceo e plastificato. Conserva tutte le informazioni e le caratteristiche del documento tradizionale. Questo progetto è stato oggetto di discussione da diversi anni, ma entro il 2023 potrebbe finalmente concretizzarsi. La patente digitale viene memorizzata in un'applicazione affidabile e sicura per dispositivi mobili e può essere mostrata come documento di riconoscimento a chiunque sia autorizzato a visionarlo.

I conducenti non avranno più bisogno di portare con sé il documento cartaceo. La patente digitale presenta un codice QR che consente di accedere a tutti i dati del titolare e al certificato di guida del conducente, semplificando le consuete procedure di controllo da parte delle autorità competenti.

La patente digitale sarà disponibile tramite l'applicazione IO, che richiede il download e l'installazione. Si tratta di un'app italiana sviluppata e gestita da PagoPA S.p.A., una società pubblica, con l'obiettivo di agevolare le comunicazioni tra enti pubblici e cittadini, semplificando le pratiche e i pagamenti relativi ai servizi pubblici.

L'applicazione è gratuita e una volta installata, è necessario effettuare l'accesso utilizzando Spid (Sistema Pubblico di Identità Digitale) o la Carta d'identità elettronica. Dopo il primo accesso, ogni login richiederà un'autorizzazione biometrica, come il riconoscimento del volto o l'impronta digitale, a seconda delle funzionalità del dispositivo utilizzato.

Quali sono i vantaggi della patente auto digitale

La digitalizzazione della patente di guida offre numerosi vantaggi. Riduce significativamente i rischi di smarrimento, furto, falsificazione e deterioramento del documento. La patente è sempre accessibile all'utente, indipendentemente dal dispositivo utilizzato. Sarà sufficiente accedere all'applicazione con le credenziali personali per visualizzare il documento.

Tutte le informazioni associate alla patente, come lo stato del documento, la data di scadenza e i punti disponibili, vengono aggiornate in tempo reale. Il titolare può tenere traccia di queste informazioni accedendo semplicemente all'app.

Con la patente digitale, migliora la comunicazione tra gli enti pubblici e i cittadini. I conducenti riceveranno notifiche direttamente sul proprio smartphone riguardo alle scadenze imminenti dei documenti, ai pagamenti da effettuare (come il bollo auto), ai rinnovi e alle sanzioni pendenti. Il livello di sicurezza è elevato per tutti i tipi di patente, poiché l'accesso all'applicazione è consentito solo tramite un sistema di identità digitale certificata, come Spid o la Carta d'identità elettronica (Cie).

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Thursday, May 25, 2023

La Germania entra in recessione. Pil in calo dello 0,3% nei primi tre mesi del 2023 - Il Fatto Quotidiano

La tanto temuta recessione tedesca alla fine è arrivata. Un po’ a sorpresa, visto che è frutto di una revisione del dato sul prodotto interno lordo del primo trimestre del 2023 che inizialmente era stato stimato con crescita zero. Invece l’ufficio tedesco di statistica ha oggi aggiornato la cifra a – 0,3%. Anno su anno il ribasso è dello 0,5%. La flessione segue quella dello 0,5% degli ultimi tre mesi del 2022 e tecnicamente, quando si registrano due trimestri consecutivi con il segno meno, si parla di recessione. Il calo è per di più piuttosto anomalo nel panorama economico europeo di cui la Germania è il peso massimo. Nella prima parte del 2023 l’area euro è cresciuta dello 0,1% con l’Italia che ha segnato un + 0,5%. Per l’intero 2023 il Fondo monetario internazionale prevede un Pil tedesco lievemente negativo (- 0,1%) mentre nel 2024 dovrebbe rivedersi il segno più (+ 1,1%).

Negli ultimi giorni sono arrivati una serie di dati negativi che non lasciano ben sperare per un pronto recupero nel secondo trimestre dell’anno. In particolare l’indice Pmi manifatturiero (in sostanza un termometro dell’attività industriale) è risultato al di sotto delle attese. Così come l’export di aprile calato del 5,7% su marzo. La Germania paga più di altri paesi la crisi energetica con la Russia da cui era fortemente dipendente per le sue forniture così come il complicarsi delle relazioni con la Cina, paese con cui Berlino ha stretti legami commerciali. Ma ci sono anche problemi di domanda interna. “La prudenza delle famiglie ad acquistare è emersa in vari settori”, ha affermato Destatis spiegando che “Le famiglie hanno speso meno per cibo e bevande, abbigliamento e calzature oltre che per l’arredamento“. Hanno anche acquistato meno auto elettriche poiché gli incentivi sono stati ridotti. Come tutte le economie della zona euro, anche quella tedesca è alle prese con i contraccolpi dell’aumento dei tassi di interesse che tende a frenare la crescita con l’obiettivo di contrastare l’inflazione. A cascata il rallentamento tedesco potrebbe riverberarsi su tutta l’Europa, Italia in testa visto che l’apparato industriale del Nord Italia è fortemente integrato con quello della Germania.

“Se la Germania non cresce non è una buona notizia per l’Europa. Sappiamo che l’economia tedesca si riprenderà nei prossimi mesi e quindi non darei troppa importanza alle recessioni tecniche”, commenta il commissario europeo agli affari Economici, Paolo Gentiloni, dal Festival dell’Economia di Trento. “Ci sono – ha aggiunto – diversi livelli di crescita. L’Italia, ad esempio, ha avuto dei buoni livelli di crescita negli ultimi tre anni e conserva anche della crescita per quest’anno. La manifattura italiana è molto legata a quella tedesca e quindi la situazione in Germania può influire anche nel nostro Paese. E comunque, come italiani, non dobbiamo certo rallegrarci di un rallentamento della Germania”.

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Il Tribunale Ue boccia gli aiuti alle compagnie italiane. Forse domani la firma tra Ita Airways e Lufthansa

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Borsa Italiana, il commento della seduta del 25 maggio 2023 - SoldiOnline.it

Generali in positivo: la compagnia assicurativa ha comunicato i risultati finanziari del 1° trimestre del 2023. In altalena in bancari e i petroliferi

mercato-neutroI maggiori indici di Borsa Italiana e le principali piazze finanziarie europee registrano ribassi frazionali, in una seduta caratterizzata da diversi cambi di direzione.

Alle ore 13.00 il FTSEMib era in calo dello 0,21% a 26.470 punti, dopo aver oscillato tra un minimo di 26.287 punti e un massimo di 26.585 punti. Alla stessa ora il FTSE Italia All Share era in flessione dello 0,18%. Segno più, invece, per il FTSE Italia Mid Cap (+0,03%) e il FTSE Italia Star (+0,03%).

Il bitcoin si è avvicinato ai 26.000 dollari (meno di 24.500 euro).

Lo spread Btp-Bund si è ristretto sotto i 185 punti, con il rendimento del Btp decennale oscilla tra i 4,3% e il 4,35%.

L’euro resta sotto gli 1,075 dollari.

Generali guadagna lo 0,06% a 17,885 euro. La compagnia assicurativa ha comunicato i risultati finanziari del 1° trimestre del 2023. I dati hanno mostrato un miglioramento della redditività e dei premi lordi. Il management del Leone di Trieste ha confermato gli obiettivi strategici e finanziari per il 2023 e la politica dei dividendi per il triennio 2022-2024.

In altalena in bancari.

Spicca il rialzo di UniCredit (+0,9% a 18,488 euro).

Seduta volatile per i titoli del settore petrolifero, dopo che il prezzo del greggio a New York (contratto con scadenza a luglio 2023) è sceso a 73 dollari al barile. ENI registra una flessione dell’1,44% a 13,176 euro.

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Eurovita, sblocco riscatti: ipotesi proroga a settembre - Advisoronline

La possibilità si fa ogni giorno più concreta: i riscatti delle polizze Eurovita potrebbero essere congelati fino a settembre. E’ quanto si legge su le pagine de La Stampa. Quindi non più a fine luglio come ipotizzato la settimana scorsa. L’annuncio della proroga potrebbe arrivare a breve, visto che nei prossimi giorni si terrà un nuovo incontro tra l’amministrazione straordinaria e le controparti.

E' questo lo scenario che si sta delineando intorno alla compagnia di assicurazione finita in amministrazione straordinaria dopo che l'azionista Cinven si è rifiutato di versare nuovo capitale, con l'indice di solvibilità finito sotto il livello di guardia. Se è vero che le principali compagnie del mercato (Intesa Sanpaolo Vita, Poste Vita, Generali, Unipol e Allianz) e le banche distributrici delle polizze (tra loro Fideuram, Credem, Fineco, Sparkasse), anche su pressing del ministero dell'Economia, sembrano consapevoli della necessità di evitare la liquidazione coatta amministrativa di Eurovita, è ugualmente evidente che mettere a punto il piano non è affatto semplice.

Lo schema allo studio è infatti complesso e prevede la divisione di Eurovita in cinque rami d'azienda, tutti della stessa dimensione, che verrebbero poi rilevati dai big. In questo modo scomparirebbe la compagnia e il brand mentre i sottoscrittori delle polizze si ritroverebbero con in mano un contratto con Generali oppure con Unipol, Allianz, Poste o Intesa, ovviamente con tutte le garanzie che ciò comporta. In altre parole, il comparto si farebbe carico del rischio assicurativo e dei costi connessi all'integrazione del ramo d'azienda, compreso l'assorbimento del personale ad esso correlato. Tutto ciò mettendo sul piatto un controvalore complessivo stimabile in 500 milioni.

È comprensibile che tutto questo non possa essere realizzato in appena un mese e mezzo, solo la migrazione delle polizze richiederebbe tempistiche ben più lunghe. Ecco perché, nel solco dello schema a cinque appena delineato, l'obiettivo sarebbe quello di arrivare per il prima possibile con un accordo vincolante sottoscritto tra tutti i soggetti seduti attorno al tavolo. Un passaggio sufficiente, si spiega, per poter sciogliere l'ultimo nodo rimasto: il coinvolgimento nella partita delle banche distributrici, ossia gli istituti che hanno collocato presso i loro clienti contratti Eurovita, e dunque Sparkasse, Credem, Fineco e Fideuram. Messo il sigillo all'intesa a cascata potrebbe dunque scattare il via libera ai riscatti.

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Wednesday, May 24, 2023

La festa è finita: l'abbonamento a Netflix non potrà condividere fuori casa - AGI - Agenzia Italia

AGI - Netflix ha annunciato che i propri utenti in circa 100 altri Paesi dovranno pagare un extra per condividere i loro codici di accesso al servizio con persone che non fanno parte del loro nucleo familiare. Si tratta di un'iniziativa della società nell'ambito della sua strategia di incrementare i ricavi.

Netflix sta testando questa nuova formula da un anno e l'ha già implementata in particolare in Canada, dopo un 2022 chiuso con una perdita di abbonati nella prima metà dell'anno, per poi riprendersi nel secondo semestre. "Più di 100 milioni di famiglie condividono il loro account, il che influisce sulla nostra capacità di investire in grandi film e serie TV", aveva dichiarato Netflix a febbraio in un comunicato.

Prezzi e strategia

I prezzi variano da Paese a Paese. Le famiglie statunitensi dovranno pagare quasi 8 dollari in più al mese per consentire a un ospite di utilizzare il proprio account. "Il tuo account Netflix è per te e per le persone che vivono con te, cioè il tuo nucleo familiare", si legge nella mail che la piattaforma sta inviando a tutti gli abbonati interessati.

Chi è "un utente extra" in Italia dovrà pagare un costo ulteriore pari a 4,99 euro al mese, scrive Netflix nella mail che ha iniziato a inviare ai propri abbonati nel Belpaese.

Il messaggio indica inoltre le due possibili soluzioni per coloro che già condividono i propri identificativi: possono aggiungere un ulteriore abbonato pagando il supplemento, oppure trasferire il profilo di una persona esterna al nucleo familiare. Quest'ultima dovrà sottoscrivere il proprio abbonamento, mantenendo però inalterato il proprio profilo.

Netflix precisa inoltre che gli abbonati continueranno a poter guardare i loro programmi anche quando sono in viaggio. L'azienda americana, che conta più di 232 milioni di abbonati, ha aggiunto un abbonamento più economico con pubblicità alla fine del 2022, dopo anni di riluttanza. Secondo l'azienda, questa modalità ora conta quasi 5 milioni di utenti attivi mensili.

La strategia di limitare la condivisione delle password era invece rimasta indietro. Tuttavia, i test e le implementazioni in America Latina e più recentemente in Canada hanno avuto successo, secondo Greg Peters, co-Ceo dell'azienda.

"All'inizio ci sono state delle cancellazioni. Poi le persone che usavano credenziali prese in prestito creano i propri account e aggiungono profili, e noi recuperiamo terreno in termini di abbonamenti e ricavi", aveva assicurato nel corso di una conferenza con gli analisti ad aprile. 

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Mediobanca, nel piano 3,7 miliardi ai soci in tre anni - Il Sole 24 ORE

I punti chiave

2' di lettura

Nel piano al 2026 Mediobanca conta di remunerare gli azionisti con 3,7 miliardi di euro in tre anni (+70%) con un pay out del 70% e dividendi per 2,7 miliardi nonché con il riacquisto e la cancellazione di azioni proprie per 1 miliardo. Viene introdotto un interim dividend.
Nel piano, denominato ’One brand one culture’, Mediobanca ha come obiettivo 3,8 miliardi di ricavi in tre anni (+6%) e un utile per azione a 1,8 euro (equity per share +15%). Lo si legge nella nota diffusa all’indomani del cda.

Nagel: in programma crescita delle attività a basso assorbimento di capitale

«Con il piano One brand - one culture, Mediobanca intende realizzare una crescita sostanziale delle attività a basso assorbimento di capitale, puntando a conseguire i migliori rendimenti di settore, associati a un basso profilo di rischio e a un significativo aumento della remunerazione degli azionisti. Questo entusiasmante percorso sarà compiuto rimanendo ancorati alla ’scuola di banca responsabile’ saldamente radicata nel dna della banca». E’ il commento di Alberto Nagel, amministratore delegato di Mediobanca, al nuovo piano.

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Generali continuerà a contribuire ai risultati

La divisione insurance di Mediobanca, pressoché interamente rappresentato dalla partecipazione in Assicurazioni Generali (pari al 13%), «continuerà a contribuire in maniera positiva alla creazione dei ricavi (attesi raggiungere 0,5 miliardi, +6%) e degli utili del gruppo, migliorandone stabilità e visibilità», si legge nella nota sul nuovo piano al 2026. La valenza dell’investimento risiede nell’ottima e crescente redditività (Rorwa dal 2,7% al 3,2%), ulteriormente rafforzata dalla permanenza dell’applicazione del Danish Compromise, nella decorrelazione rispetto all’andamento macro, nella produzione di elevato cash flow e nell’opzione di valore che assicura al gruppo Mediobanca in termini di risorse disponibili e attivabili in caso di operazioni di crescita esterna.

L’autunno di rinnovo

Il piano presentato oggi dal vertice inizia il percorso di avvicinamento all’assemblea dell’ottobre prossimo, quando andrà rinnovato il cda in scadenza. Per il ceo Alberto Nagel e il presidente Renato Pagliaro il test sarà sulla scelta di campo degli azionisti forti, in particolare di Delfin (la holding degli eredi di Leonardo Del Vecchio) e Caltagirone, che in totale possiedono quasi il 30% del capitale.

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