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Thursday, March 9, 2023

Bonomi: «Rimodulazione aliquote? Non è questa la strada» - Il Sole 24 ORE

I punti chiave

2' di lettura

“Noi ci aspettiamo innanzitutto una riforma organica, perché se si parla solo di rimodulazione di alcune aliquote non è questa la strada”. Lo afferma Carlo Bonomi, presidente di Confindustria, commentando le prime indiscrezioni sulla riforma fiscale che approderà in consiglio dei ministri la prossima settimana.”Aspettiamo di vedere i testi, noi però ci aspettiamo un capovolgimento di quello che è il paradigma, cioè un fisco di impresa per la crescita perché siccome ho letto si pensa di utilizzare il fisco su strumenti come nuove assunzioni così, si sta sbagliando strada. Per le assunzioni ci sono i contributi, il fisco di impresa deve servire come leva di competitività e quindi favorire investimenti e capitalizzazione, cioè crescita”.

«Bce,d’accordo con Visco, rischi da tassi oltre il 3%»

“Condivido il monito del governatore Visco, l’ho sempre detto, un aumento dei tassi fino al 3% era condivisibile, andare oltre secondo me, si mette a rischio l’economia, perché l’idea di contenere un’inflazione, l’inflazione europea è diversa da quella americana lo sapete benissimo, solo tramite l’intervento sui tassi si rischia di passare dal contrasto all’inflazione alla recessione e quindi secondo me c’è bisogno di fare qualche riflessione maggiore”. Lo afferma Carlo Bonomi, presidente di Confindustria entrando a un incontro con l’Anci sul Pnrr in merito all’aumento ulteriore dei tassi annunciato dalla Bce.

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«Serve nuovo Patto Ue, prima crescita, poi stabilità»

Quanto alla revisione delle regole Ue sui conti pubblici, «credo che bisogna affrontare diversamente: si parla di patto di stabilità e crescita, io farei il patto di crescita e stabilità, perché la crescita che ci porta la stabilità. È ovvio che quelle che erano le regole prima della pandemia oggi non valgono più, bisogna pensare a un nuovo patto, ed è nell’interesse dell’Italia che si trovi un patto con delle regole per noi fondamentali, perché noi abbiamo un rapporto deficit-pil del 145%” ha detto Bonomi entrando a un incontro con l’Anci sul Pnrr. “Quindi - aggiunge - non possiamo stare sui mercati con il rischio di cui abbiamo parlato di tassi che aumentano, in una situazione così non ancora definita. La Commissione ha detto che entro il 2023 vuole arrivare alla definizione” del nuovo patto e “quindi dobbiamo partecipare al processo di definizione con delle regole ribadisco che guardino alla crescita”.

«Pnrr importante, ma ora c’è minore attenzione»

“Il Pnrr come sapete è uno strumento importantissimo, credo che ci sia in questo momento una minore attenzione ed è il motivo per cui noi abbiamo colto in maniera molto positiva questo invito da parte dell’Anci, proprio perché riteniamo che i sindaci, le città metropolitane con il loro territorio, possono scaricare veramente a terra una parte importante” del piano “e peraltro non vista, non solo per singolo territorio ma anche in sinergia” ha aggiunto Bonomi.

«Rdc, riduzione platea e politiche attive possibile soluzione»

Il connubio riduzione della platea e politiche attive potrebbe essere una soluzione per il Reddito di Cittadinanza. Così il presidente di Confindustria Carlo Bonomi. In riferimento alla Mia, la Misura di inclusione attiva che dovrebbe sostituire il Reddito di cittadinanza, Bonomi riflette che quelle di cui parla sono possibilità, anche perché al momento non c’è un testo della norma.

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