Dopo mesi di relativa tranquillità i prezzi di benzina e gasolio tornano a salire prepotentemente, con il diesel stabilmente più caro. Una rapida analisi sulle ragioni dei due fenomeni
Gli automobilisti se ne sono già accorti, il prezzo di diesel e benzina è tornato a crescere toccando livelli sconosciuti negli ultimi mesi. Un fenomeno atteso a causa dell’abolizione dello sconto sulle accise introdotto alla fine di marzo dello scorso anno per calmierare l’impennata dei costi energetici. Un provvedimento a termine, sia perché è estremamente costoso (Gazzetta Motori lo aveva evidenziato già lo scorso ottobre) sia perché una sua proroga indefinita violerebbe le raccomandazioni di Bruxelles, che una volta superata l’emergenza prevedono misure mirate in sostituzione dei bonus generalizzati. Tradotto: no alle sovvenzioni “a pioggia” e spazio a quelle delimitate da paletti come il reddito o il settore economico.
Occhio alla speculazione
—Riavvolgendo rapidamente il nastro, il 24 marzo del 2022 il governo Draghi ha introdotto uno sconto sulle accise che gravano su benzina e gasolio pari a 30 centesimi (25 più Iva), rinnovato a più riprese. Poi, il governo Meloni ha dovuto affrontare il nodo decidendo, inevitabilmente, per uno stop in due tempi: dal 1° dicembre lo sconto è sceso a 18 centesimi, dal 1° gennaio è sparito del tutto. Di conseguenza, i prezzi alla pompa sono lievitati. Serpeggia anche il sospetto che qualcuno stia speculando spingendo i prezzi ben più in alto rispetto all’incremento dovuto all’eliminazione dello sconto sulle accise, su questo punto si sono attivati il ministero dell’Economia, la guardia di finanza e la procura di Roma.
Gasolio più caro
—Con o senza lo sconto sulle accise, il diesel rimane stabilmente più caro della benzina, un fenomeno che dipende dagli usi tipici dei diversi carburanti. Il gasolio viene utilizzato nelle attività economiche, macchine movimento terra, motori industriali, autotrasporto, settori che nel periodo più acuto della pandemia hanno subìto una contrazione per poi conoscere una domanda in rapida ripresa e, quindi, un’impennata dei consumi di carburante. La ripartenza post-pandemia, a fronte di una produzione rallentata, ha portato ad un aumento generalizzato del prezzo dei carburanti, dalla benzina al gasolio.
Diesel oltre 2,5 euro al litro?
—Sul gasolio in particolare pesa la guerra in Ucraina, perché fino a prima del conflitto l’Unione Europea acquistava dalla Russia circa il 30% del gasolio, 25 milioni di tonnellate sulle 80 che importiamo in totale. Le sanzioni decise dalle autorità europee hanno imposto un progressivo taglio alle importazioni da Mosca, incluse quelle di petrolio e prodotti raffinati. Dallo scorso 5 dicembre è attivo l’embargo sulle importazioni di petrolio da Mosca, ma dal prossimo 5 febbraio scatterà anche quello sui prodotti raffinati, incluso il gasolio, che potrebbe schizzare ben oltre quota 2,5 euro al litro.
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Carburanti: perché i prezzi aumentano e il diesel costa più della benzina - La Gazzetta dello Sport
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