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Wednesday, October 5, 2022

Twitter, altro colpo di scena: Musk costretto a comprare una società molto malata - Corriere della Sera

di Massimo Gaggi

Il fondatore di Tesla ha capito di non aver chance in tribunale e ha quindi cambiato di nuovo idea, acquisterà la società al prezzo originario: 44 miliardi di euro

NEW YORK - Mai scrivere la parola fine su una vicenda con un protagonista imprevedibile come Elon Musk. Ma quella emersa a sorpresa ieri potrebbe essere la svolta decisiva nella disputa su Twitter, con l’uomo più ricco del mondo che, dopo essere entrato nella rete sociale in modo inizialmente amichevole, essere poi passato alla scalata ostile e aver provato a ritirare la sua offerta dopo che il board di Twitter l’aveva accettata, ora cambia di nuovo rotta: a due settimane dal processo richiesto da Twitter per obbligare Meta a rispettare gli impegni presi, Musk annuncia non solo che comprerà ma anche che pagherà per intero l’elevatissimo prezzo offerto sei mesi fa, quando i mercati erano molto più in salute.

Perché l’uomo più ricco del mondo ci ripensa e prende il controllo di una società che versa in condizioni molto peggiori rispetto ad aprile, quando lanciò la sua sfida (a Wall Street c’è chi chiama Twitter walking dead, morto che cammina) accettando di pagare l’elevatissimo prezzo originario di 54,20 dollari per azione? Una risposta chiara ancora non c’è, ma dagli indizi raccolti pare che Musk si sia convinto di avere pochissime possibilità di spuntarla nelle aule dei tribunali. I cavilli che aveva sollevato per cercare di non perfezionare l’acquisto si sono rivelati, appunto, cavilli: dal sospetto che gli account fantasma – quelli dietro i quali c’è un robot anziché un utente vero – sono più del 5 per cento dichiarato da Twitter alla carenza dei sistemi informatici di tutela della privacy degli utenti denunciata qualche giorno fa da un ex dipendente della società. E così, a due settimane dall’inizio del processo che avrebbe aperto per lui una via crucis lunga, costosa e quasi certamente perdente, Musk ha ricambiato le carte in tavola: ieri mattina si è diffusa la voce di una sua lettera nella quale offriva a Twitter di chiudere la vertenza con l’acquisto della società. In Borsa il titolo, sospeso due volte, è schizzato in alto del 22 per cento.

In serata la conferma: Twitter ha accettato l’offerta. Ora c’è chi si aspetta ancora colpi di scena, qualche beffarda diavoleria di Elon. Ma prevale la sensazione che stavolta la spavalderia sia servita a poco: Musk è finito sotto scacco. E, in una partita nella quale gli attori fin qui sono stati, oltre al tycoon di Tesla, il fondatore di Twitter, Jack Dorsey, che aveva chiamato Musk per rivitalizzarla e che poi è uscito di scena e Parag Agrawal, l’amministratore delegato che ha tentato di collaborare con Musk, ma poi è finito in rotta di collisione fino a diventare il bersaglio dei suoi feroci attacchi, spunta un altro protagonista: il presidente di Twitter, Bret Taylor. Calmo e metodico quanto Musk è impulsivo, abituato a lavorare discretamente, sottotraccia, mentre Elon passa da un proclama a un ultimatum, Taylor dapprima ha cercato di ricucire il rapporto col miliardario. Poi, preso atto della rottura insanabile, ha costruito un agguerrito team legale con l’obiettivo di costringere Musk a rispettare gli impegni presi e senza sconti rispetto all’elevatissimo prezzo offerto prima che Tesla e tutto il mercato tecnologico perdessero circa il 30-40 per cento del loro valore.

Passo dopo passo, Taylor si è convinto che Musk non disponeva di carte tali da convincere il giudice del tribunale del Delaware a dargli ragione, e l’ha chiuso in un angolo. Sempre uomo più ricco del mondo, ma con assai meno disponibilità liquide e la necessità di pagare interessi molto più alti sui prestiti contratti per finanziare una parte di un affare che gli costerà 44 miliardi di dollari, Musk rileva una società che non è mai stata redditizia, ma ora versa addirittura in una crisi profonda: crollo degli introiti pubblicitari, numero degli utenti che non cresce, emorragia di manager e cervelli tecnologici che abbandonano Twitter scoraggiati. Musk azzererà i vertici della società nella quale inserirà uomini suoi (non un problema per Taylor che è anche co-amministratore delegato di Salesforce). E poi tenterà di trasformare Twitter in qualcosa di diverso: forse il nucleo di Xcom, la nuova piattaforma che Elon ha in mente e che potrebbe essere rete sociale, ed erogatore di servizi alla persona, informativi e finanziari. Sempre che il personale della società che gli è ostile e teme per il suo futuro, non si metta di traverso.

5 ottobre 2022 (modifica il 5 ottobre 2022 | 06:47)

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