Seduta pesante per i mercati azionari il 10 marzo dopo il rally della vigilia. Dopo un’apertura in calo, le mancate buone notizie sul fronte dei colloqui tra i ministri degli Esteri di Russia e Ucraina e - poi - gli annunci della Bce hanno appesantito i i listini europei. Francoforte conclude la giornata con un calo del 2,93%, Parigi del 2,83% mentre Londra lascia sul terreno l’1,27%. Nella seduta di oggi le Borse europee hanno bruciato circa 156 miliardi di capitalizzazione, calcolati sulla flessione (-1,69%) dell’indice d’area sull’indice Stoxx 600. La Bce «concluderà gli acquisti netti tramite il programma App nel terzo trimestre» se i dati in arrivo confermeranno lo scenario d’inflazione. «Gli acquisti netti mensili nell’ambito dell’Asset Purchase Programme ammonteranno a 40 miliardi di euro ad aprile, 30 miliardi di euro a maggio e 20 miliardi di euro a giugno. La calibrazione degli acquisti netti per il terzo trimestre dipenderà dai dati e rifletterà la sua valutazione in evoluzione delle prospettive».
Ftse Mib termina sul -4,2% a 22.886 punti
L’indice Ftse Mib termina sul -4,2% a 22.886 punti, bilancio che fa di Milano il peggiore listino in Europa. Sul listino male le banche che tornano a scendere, con Intesa -7,61%, Unicredit -7,17%, Bper -7,49%. Stellantis accusa un ribasso del 7,23%. Da notare per contro il progresso di Tim (+3,26%) in attesa del cda di domenica che discuterà dell’offerta di Kkr. Su anche Leonardo (+1,49%), bene Tenaris. Tra le altre blue chip Exor -5,44%, Azimut -11,04% dopo i dati e le previsioni 2022. Spread in forte rialzo a 164 punti (+13%).
Il vertice Ue a Versailles
L’attenzione ora è rivolta anche al vertice informale dei capi di Stato e di governo dell’Unione europea a Versailles, che si tiene dalla sera del 10 marzo all’11 marzo, dove tra gli argomenti di discussione ci sono anche le possibili modalità per ridurre la dipendenza del continente dall’energia russa, e alle decisioni che prenderà il consiglio direttivo della Bce, anche nell’ottica delle ricadute economiche del conflitto.
Petrolio e gas
Altro tema caldo riguarda le forniture di petrolio e gas russo, con ricadute sui prezzi che ormai da giorni sono in preda a una forte volatilità. Prosegue il rally del petrolio ma senza la volatilità dei giorni scorsi: il Wti di aprile è scambiato a fine seduta a 110,2 dollari (+1,3%) e il Brent di maggio a 113,1 dollari (+1,8%), mentre il gas naturale cala a 128 euro al megawattora (-18 per cento).
I cambi
Sul mercato valutario, l’euro guadagna leggermente terreno e passa di mano a 1,1006 dollari (da 1,0993 ieri in chiusura) e a 127,68 yen (127,31).
Borsa, seduta pesante dopo la Bce: Milano perde il 4,2%, spread a 164 punti - Corriere della Sera
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