Dopo una seduta nera segnata dal fallimento dell’incontro in Turchia per tenutare un negoziato tra Russia e Ucraina e dalle dichiarazioni di Christine Lagarde della Bce sui tassi di interesse, le borse europee rimbalzano. A metà seduta a Milano il Ftse Mib cresce del 0,68% a 23.069 punti, Francoforte è la migliore con il Dax che sale del’1,33%; seguono Madrid che avanza dello 0,95% e Parigi a +0,85%; Londra termina a +0,79%. I listini, quindi, sembrano credere alle parole del presidente russo Vladimir Putin rilasciate al collega bielorusso Aleksandr Lukashenko che ha parlato di “sviluppi positivi” nel processo di negoziazione con l’Ucraina. A dar man forte ai mercati anche le dichiarazioni del portavoce del Cremlino, Dmytry Peskov, che ha annunciato che «nessuno esclude un incontro tra il presidente russo, Vladimir Putin, e il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky. È concettualmente possibile, ma prima le delegazioni devono fare la loro parte per far sì che si raggiungano dei risultati». Gli investitori hanno, quindi, preferito mantenere un atteggiamento prudente, preoccupati anche dall’impatto delle sanzioni economiche imposte alla Russia (il presidente americano Joe Biden ha annunciato che il G7 ha revocato lo status di «nazione più favorita» negli scambi commerciali a Mosca) e dalle prospettive di stretta della politica monetaria da parte delle banche centrali.
Materie prime e cambi
Mentre il conflitto in Ucraina, comunque, continua, i leader dell’Unione europea hanno affermato di di essere pronti a nuove sanzioni, mentre la Russia chiede la riunione del Consiglio di sicurezza dell’Onu. In vista, appunto, di nuove sanzioni e dell’aggravarsi della situazione internazionale, sul mercato dell’energia allungano i prezzi del petrolio che salgono di oltre tre punti percentuali: il Brent maggio arriva a 111,86 dollari al barile (+2,31%) e il Wti aprile a 109,08 dollari al barile (+2,89%). Anche il gas è in rialzo del 4,4% in Europa a 132 al megawattora. In lieve calo il prezzo del lingotto (-0,27%) che tratta sotto i 2 mila dollari l’oncia, a 1.967 dollari l’oncia. Torna a scendere sotto quota 1,10 il cambio euro/dollaro ha fatto uno scatto al rialzo fino a 1,0940 (da 1,1008 in chiusura alla seduta del 10 marzo), mentre il dollaro sullo yen ai massimi dal 2017 a 117,11 (+0,65%) ed euro/yen a 128,12 (da 127,68).
Piazza Affari
A Piazza Affari Leonardo vola a +11,5%, dopo un quarto trimestre migliore delle previsioni e soprattutto una guidance 2022 in linea con le attese anche se gli analisti sottolineano i flussi di cassa superiori al previsto. Bene anche Iveco (+5,14%) e Tim (+4,8%) in attesa del cda di domenica che dovrà esprimersi da un lato, sull’offerta di Kkr e dall’altro sui piani per la rete unica insieme a Open Fiber. Giù Saipem (-2,7%) e Unicredit (-1,09%). Bene Interpump (+3,46%), Cnh Industrial (+3,29%), Unipol (+3,17%), Finecobank (+2,46%), Banca Generali (+2,41%) e Banco Bpm (+2,28%), mentre hanno perso terreno Eni (-0,52%), Bper (-0,56%) e Nexi (-1,08%). Nel resto del listino Tesmec è salita del 5,04% dopo la pubblicazione dei conti 2021, anno che ha visto la società tornare in utile dopo il rosso del 2020. In evidenza Mondo Tv France (+12,03%), Websolute (+9,65%) e Tecma Solutions (+9,18%), mentre le vendite hanno colpito Somec (-5,63%), Powersoft (-6,22%) e Gequity (-7,14%). Chiusura a 159 punti base per lo spread tra Btp e Bund tedesco, con il rendimento del decennale italiano all’1,87% sul mercato secondario.
Borsa, Europa crede alle parole di Putin e chiude positiva. Milano a +0,68% - Corriere della Sera
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