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Saturday, March 5, 2022

Borsa e guerra: cosa devono sapere gli investitori per tenere al riparo i risparmi di una vita - La Stampa

La tragedia sul fronte ucraino sta mettendo alla prova i nervi dei piccoli investitori. I crolli di Borsa sono certamente preoccupazioni trascurabili rispetto al dramma che stanno vivendo in queste ore le popolazioni coinvolte nella guerra tra Russia e Ucraina. Sull’onda di brutte notizie dei giorni scorsi, le Borse sono state travolte dalle vendite segnando fortissimi ribassi e i piccoli portafogli adesso hanno paura di perdere i propri risparmi. La scorsa settimana, i listini delle principali piazze europee sono caduti ai minimi degli ultimi 12 mesi. Milano ha perso il 13% mentre titoli molto presenti nei portafogli dei risparmiatori come Generali, Eni, Intesa Sanpaolo e Unicredit sono scesi tra il 7 e il 20%. Nella direzione opposta si sono mossi invece oro, azioni minerarie aurifere, dollaro Usa e franco svizzero e, in misura minore, yen giapponese e sterlina britannica. Ma cosa c’è da sapere e come proteggere gli investimenti in questa fase così difficile?

Attenzione all’emotività

La prima riflessione che fanno gli esperti di gestione dei patrimoni è di non lasciarsi andare all’emotività, vale a dire di non vendere perché dominati dalla paura. «Questo tipo di decisioni vanno prese con razionalità - spiega Gianluca Verzelli, strategist di Banca Aletti -. Sennò il rischio è di peggiorare la situazione». E in questi giorni si moltiplicano i confronti con altri momenti difficili nella Storia. Un esempio? Dopo Pearl Harbor, i mercati sono sprofondati ma hanno recuperato tutto in soli 12 mesi. Un andamento simile si è registrato dopo tutti i grandi scossoni geopolitici degli ultimi decenni.

La seconda riflessione degli esperti è che è strettamente legata alla prima riguarda l’orizzonte temporale di investimento. In pratica il consiglio è di chiudere gli occhi sull’istante e di guardare a un periodo lungo di 10-15 anni. «Oggi più che mai è importante concentrarsi sul quadro generale nel medio e lungo termine – raccomanda Roberto Rossignoli, Portfolio Manager Moneyfarm -. La Storia insegna che i mercati tendono a sovra-reagire alle crisi».

La regola della diversificazione

Più in generale, al di là della difficile fase contingente, il consiglio degli esperti è quello di diversificare i propri investimenti. Come? Per esempio puntando su un paniere globale che contiene le azioni societarie delle più grandi aziende al mondo. E’ il caso classico dell’indice Msci World su cui sono costruiti molti etf, gli indici quotati a basso costo. La scorsa settimana questo indice globale ha perso il 2,8%, un ribasso contenuto rispetto a quanto successo in Europa.

«In questa fase una certa duration, l'oro e le valute rifugio possono fornire un cuscinetto agli asset rischiosi – dicono gli esperti di Amundi -. Le azioni, che hanno un’ampia liquidità, saranno il primo obiettivo di riduzione del rischio per i mercati e il credito probabilmente seguirà. Nel complesso, sarà fondamentale mantenere della liquidità come “cuscinetto” e sarà cruciale un’elevata attenzione alla liquidabilità degli attivi».

Il risveglio dell’oro

L’oro è il primo pensiero degli investitori nei momenti di grande difficoltà. A far salire il metallo prezioso è in questa fase anche il timore di un’inflazione alta in arrivo, spinta dal rialzo delle materie prime. L’oro la scorsa settimana è salito di quasi cinque punti percentuali a quota 1.973 dollari mentre da inizio anno ha guadagnato già 130 dollari. «Come beni rifugio, crediamo che l'oro e le azioni aurifere saranno i segmenti principali che guadagnano di più da un'invasione russa dell'Ucraina – dice Joe Foster, Portfolio Manager, Gold Strategy di VanEck -. Le sanzioni promesse dagli Stati Uniti alla Russia potrebbero far salire i prezzi dell'energia, aumentando ulteriormente le pressioni inflazionistiche». E quindi il prezzo dell’oro e delle società di estrazione del metallo giallo.

La strategia dei dividendi

I dividendi sono considerati un paracadute che attutisce le cadute in Borsa. Il listino italiano ha storicamente offerto dividendi molto interessanti. Titoli come Generali, Eni, Enel, A2A così come le grandi banche sono tra i preferiti di chi sceglie questo tipo di strategia perché pagano anche il 5%. Questa strada si può percorrere con i tanti etf o con i fondi comuni d’investimento che offrono all’investitore un paniere di azioni ad alto dividendo su cui investire.

Le materie prime

Il contesto legato alla crisi in Ucraina sta spingendo in alto materie prime come petrolio, gas naturale, alluminio ma anche grano e soia. Si tratta di posizioni che possono aiutare i risparmiatori a proteggersi sia dalla volatilità in Borsa, sia dall’inflazione. Oltre a fornire diversificazione, questi strumenti possono rappresentare uno scudo contro crisi geopolitiche e inflazione. «Inoltre, nel medio-lungo termine, questa esposizione potrebbe offrire ritorni interessanti, spinta da carenze causate da crescenti pressioni per un'economia green e da condizioni meteorologiche più estreme» dice Roberto Rossignoli -. Si tratta tuttavia di scelte che vanno fatte con cautela. Gli strumenti per puntar su questo tipo di asset sono da valutare con cura e occorre saperli utilizzare.

I Btp hanno retto

I titoli di Stato sono spesso una quota importante nei portafogli dei risparmiatori italiani che storicamente amano puntare sui Btp. Va detto che il debito dell’Italia è riuscito a tenere testa alla volatilità dei giorni scorsi. Alcune emissioni, quelle a più lunga durata e quelle legate all’inflazione italiana, hanno addirittura guadagnato terreno sulla parte di prezzo. «La nostra opinione sui titoli di Stato è che, nonostante i ritorni attesi siano ancora bassi, rappresentino anch’essi uno strumento diversificatore unico, come mostrato dal rendimento positivo durante la crisi russo-ucraina – risponde Roberto Rossignoli -. Ciò detto, dati i bassi livelli di tassi nominali e reali, continuiamo a privilegiare alternative più rischiose e strumenti come high yield e titoli di Stato in valuta forte dei mercati emergenti».

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