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Friday, February 18, 2022

Le Borse di oggi. 18 febbraio. Cresce la tensione sull'Ucraina, i listini Ue chiudono deboli - La Repubblica

MILANO - I mercati europei continuano a muoversi al ritmo delle notizie che arrivano dal fronte ucraino. Gli spiragli di dialogo tra Stati Uniti e Russia sul dossier ucraino infondono fiducia solo fino a un certo punto agli investitori. Funzionari dei due Paesi dovrebbero incontrarsi la prossima settimana nel tentativo di raffreddare gli animi tra i due Paesi e scongiurare un conflitto la cui probabilità, aveva detto il presidente americano Joe Biden nei giorni scorsi, è "molto alta". Così come suona allarmante la scelta di Putin di presenziare ad esercitazioni di lancio di missili e il suo dire che la "situazione sta peggiorando".

I segnali di aumento della tensione nel corso della giornata hanno appesantito la chiusrua delle Borse europee: Milano ha chiuso con l'indice Ftse Mib in calo dello 0,61% a 26.506 punti e con l'Ftse All share in ribasso dello 0,58% a quota 28.888. Francoforte è scivolata dell'1,4% in finale, con titoli come Delivery Hero in calo dell'8%, Zalando di quattro punti percentuali e Allianz del 3,7%. Il listino di Madrid ha segnato un ribasso dello 0,9%, Amsterdam dello 0,8%, Londra dello 0,3% e Parigi dello 0,2%. Positiva, a Piazza Affari, la reazione dell'Eni ai conti che hanno superato le attese. Dopo aver visto i future per larga parte in rialzo, Wall Street procede in territorio negativo e amplia i cali: a metà seduta, il Dow Jones perde lo 0,83%, lo S&P 500 lo 0,93% e il Nasdaq cede l'1,5%.

Sono stati negativi gli umori sulla sponda asiatica, con il maxi rialzo dei contagi ad Hong Kong e Tokyo che chiude a -0,41%, scontando un dato sull'inflazione inferiore alle attese.

Lo spread tra Btp e Bund tedeschi a 10 anni resta stabile in conclusione dell'ultima seduta della settimana: il differenziale è a 163 punti base rispetto ai 162 dell'avvio di giornata. Il rendimento del prodotto del Tesoro è all'1,83% rispetto all'1,85% della partenza.

Tra le valute l'euro apre stabile sopra quota 1,13 dollari. La moneta unica passa di mano a 1,1371 dollari. I segnali di distensione raffreddano anche gli acquisti sullo yen, tradizionale bene rifugio, che in mattinata inverte la rotta rispetto al paniera di valute tradizionali.

Stessa dinamica anche per l'oro, che dopo gloi acquisti degli ultimi giorni inverte la rotta e cala in avvio di giornata: il metallo prezoso è scambiato a 1.890,78 dollari l'oncia, in ribasso dello 0,40%. Sempre dal lato delle commodities è in discesa anche il petrolio: il Wti passa di mano a 91,28 dollari al barile (-0,52%), mentre il Brent è trattato a 92,54 dollari (-0,46%).

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