Corsa contro il tempo sulla cessione crediti. Si va verso la riapertura a più cessioni ma solo a soggetti autorizzati da Banca d'Italia. Palazzo Chigi sta studiando la questione e al ministero dell'economia si ipotizzano le correzioni sulla norma che blocca il passaggio dei crediti superiori a uno. Il punto è che la strada da scegliere sulla quale fare viaggiare le correzioni è ancora da decidere. Ieri è partito il pressing per accelerare sulle correzioni e utilizzare un decreto legge correttivo. In senato i parlamentari di ogni schieramento sono pronti a depositare emendamenti al decreto sostegni 3 (dl 4/22) che ancora deve però essere incardinato e iniziare il suo percorso di conversione in legge. Ma i sessanta giorni necessari per la conversione del decreto legge sono considerati troppi per una situazione che da più parti è indicata di elevata incertezza e di blocco non solo dei crediti ma anche dei lavori legati a essi. La parte del leone nelle procedure di cessione crediti la fa il canale dell'edilizia con i bonus legati ai lavori di ristrutturazione. Tra le correzioni allo studio potrebbe arrivare anche un emendamento interpretativo delle disposizioni già in essere con il decreto antifrodi, confluite nella legge di bilancio, che consenta nel caso di misura cautelare sul credito per l'accertamento della frode di non far perdere il diritto di utilizzo delle quote non fruite del credito dal momento in cui cessino gli effetti della misura cautelare. Allo stesso modo si lavora a una interpretazione normativa che chiarisca l'intangibilità del diritto ad utilizzare il credito di imposta per i cessionari che non hanno concorso in illeciti del beneficiario, delimitando altresì il campo di responsabilità del cessionario alla responsabilità in concorso nella genesi della detrazione di imposta. Infine si chiede di rafforzare il vaglio preventivo delle Entrate come una sorta di bollino di autenticità sulla circolazione della cessione. Una correzione insomma che metta al riparo gli intermediari dagli effetti dei sequestri. Mentre dai casi riscontrati al vaglio della magistratura emergono criticitiài nel ricorso allo strumento della autocertificazione dei documenti, tanto che è possibile ipotizzare a stretto giro chiarimenti proprio sulle analisi delle istanze in arrivo da parte degli organi di vigilanza. Sul fronte degli intermediari finanziari, dopo la sospensione di Poste e Cassa depositi e prestiti anche le banche di credito cooperativo hanno comunicato ai clienti la sospensione dell'attività (si veda ItaliaOggi del 2/2/22) mentre da UniCredit si conferma l'operatività aggiornata e adeguata alle più recenti modifiche normative del servizio di cessione dei crediti derivanti da bonus edilizi per gli acquisti tramite il canale banca. Stessa direzione per l'operatività delle cessioni percorsa anche Bnl. Ieri tutti i componenti del gruppo Movimento 5 Stelle del Senato hanno firmato un'interrogazione al ministero dell'economia in riferimento all'articolo 28 del dl 4/22 che limita la cessione dei crediti d'imposta legati ai bonus edilizi, Superbonus compreso. Nell'atto, che vede la prima firma del capogruppo in Commissione Finanze Emiliano Fenu, e ha tra i firmatari la capogruppo pentastellata a palazzo Madama Mariolina Castellone. I senatori chiedono al Ministero dell'economia, in riferimento all'art 28 del decreto, «in quali circostanze si siano verificate in misura maggiore le frodi, per quale ammontare di denaro e con quali modalità, oltre alla ripartizione regionale delle frodi rilevate; in quale fase dell'accertamento siano state evidenziate le irregolarità».
Cessione crediti in cerca di una via d’uscita - ItaliaOggi.it - Italia Oggi
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