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Monday, January 10, 2022

Il lockdown affossa l'industria dei preservativi. E il re dei condom si dà ai guanti in gomma - La Repubblica

MILANO - La convivenza forzata tra le mura di casa non ha acceso l'industria dei profilattici, anzi. Più che il contatto prolungato con i partner ha potuto il distanziamento sociale, che ha abbattuto gli incontri occasionali e gli affari dei signori del condom. Questo racconta la parabola di Karex, colosso malese che produce un preservativo su cinque in circolazione nel mondo, il cui amministratore delegato Goh Miah Kiat ha lamentato al Nikkei Asia di aver subìto, negli ultimi due anni, fino al -40% dell'uso dei suoi prodotti. "Colpa" delle saracinesche abbassate su hotel e motel, che - in particolare nei Paesi meno sviluppati - offrono intimità alle coppie in fuga da case sovraffollate. L'industria del sesso a pagamento, per solito un fattore del mercato, ha poi fatto mancare il suo apporto. E così anche questa filiera si è ritrovata a muoversi al ritmo delle chiusure.

A inizio pandemia, quando fu l'Est del mondo a fermarsi, la stessa Karex avvertì che il globo rischiava di trovarsi senza contraccettivi, travolto da un boom di domanda e produzioni bloccate. Fu una previsione azzardata. Nell'estate 2020, la Durex brindava a un balzo delle vendite per l'affievolimento del distanziamento che aveva ridotto le "occasioni di contatto intimo". Lo stesso ritornello si è riproposto la scorsa primavera, quando l'industria pronosticava mesi caldissimi, nei quali il vaccino sarebbe stato il lasciapassare (anche) per le avventure tra le lenzuola. Sentori di una "hot summer vax", così era stata definita, che si sono via via ridimensionati. Match.com redige ogni anno un rapporto sui single americani e nell'ultima edizione c'è l'impressione di un cambio strutturale nelle abitudini intime di scapoli&Co. Le previsioni libertine "si sono rivelate completamente sbagliate" e il sesso rapido può aspettare: per oltre il 70% un rapporto fin dai primi incontri è off-limits. In Italia, una rielaborazione dell'Ufficio Studi Coop sul rapporto "2022 Coming Soon", Bibbia di tendenze e consumi, dice che il sesso è scivolato in fondo alle priorità post-pandemia: il 64% mette tra i buoni propositi il prendersi cura di sé, il 63% l'equilibrio vita-lavoro e solo il 24% la ricerca di un partner. Immaginando un futuro "normale", solo il 6% dichiara di voler "trovare e dare amore". E non è allora un caso che le vendite di preservativi nella Grande distribuzione tricolore siano state nel 2021 del 10% sotto il pre-pandemia, dato Nielsen confermato dall'andamento della linea a marchio Coop "Fallo Protetto". Da non sottovalutare, poi, le conseguenze del Covid sulla salute sessuale in genere: secondo il Trinity College di Dublino, il "peso psicologico senza precedenti", soprattutto per le donne che si sono sobbarcate il grosso degli extra-carichi familiari, ha ridotto il desiderio per più d'una su due.

Il mercato globale dei profilattici non se la passava bene neppure prima della pandemia. Secondo Iri Research, veniva da un calo delle vendite del 2,4 e del 3,4% nel 2017 e 2018, prima di rimbalzare (+1,2%) nel 2019 e quindi cedere di schianto nel 2020 (-4,4%). Tanti i fattori alla base del rallentamento: dalla maturità posticipata delle nuove generazioni, alle alternative di contraccezione, fino ai social media che distraggono i più giovani.

La campagna vaccinale è l'alleato numero uno dell'industria, che deve anche affrontare i problemi per rincaro delle materie prime e costi di spedizione. Ora le prospettive tornano ad esser meno tetre, e la stessa Karex - che di norma spedisce 5,5 miliardi di preservativi in 140 Paesi - sta riportando gli stabilimenti a pieno ritmo. Per gli analisi citati dal Nikkei, però, non è scontato un rapido recupero. All'appello manca un grande "cliente" dell'industria dei contraccettivi: la sanità pubblica. Le campagne governative di distribuzione dei condom si sono interrotte causa Covid, si è lamentato Goh. Alcuni sistemi, come l'inglese Nhs, hanno chiuso le cliniche, a cominciare da quelle dedicate al benessere sessuale. Ecco perché, per diversificare sfruttando le proprie competenze, la Karex si sta lanciando nel business dei guanti in gomma, altro fiore all'occhiello dell'industria malese. Questo, sì, spinto dal desiderio di protezione emerso con la pandemia: punta a produrne 2 miliardi e mezzo di pezzi l'anno.

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