Nel terzo trimestre 2021 l'Istat registra un aumento di 505 mila occupati rispetto al terzo trimestre del 2020 (+2,2%) e di 121 mila occupati rispetto al trimestre precedente (+0,5%) . Il tasso di occupazione sale al 58,4% mentre il tasso di disoccupazione scende al 9,2%. Dati salutati con soddisfazione dal presidente di Confindustria, Carlo Bonomi. "Siamo molto felici di questi dati, che confermano quello che avevamo sempre detto fin dalla discussione sullo sblocco dei licenziamenti: il problema delle imprese italiane oggi è trovare i profili professionali e assumere, non è licenziare", ha detto Bonomi all'arrivo a Genova all'assemblea pubblica di Confindustria.
I CONTRATTI A TERMINE - L'aumento dell'occupazione riguarda ancora soprattutto lavoro precario. Gli occupati a termine crescono e superano quota tre milioni, secondo quanto emerge dal Rapporto Istat sul mercato del lavoro nel terzo trimestre 2021. Nel periodo considerato sono 3.003.000 con un aumento del 2,3% sul trimestre precedente e del 13,1% sullo stesso trimestre del 2020. Gli occupati totali sono 22.919.000 (+0,5% sul trimestre precedente, +2,2% sullo stesso periodo del 2020) mentre i dipendenti sono 17.978.000 in aumento dello 0,9% su base congiunturale e del 3,3% su base tendenziale. Gli indipendenti sono ancora in calo a 4.942.000
I POSTI VACANTI - Aumentano intanto i posti vacanti e il tasso nel terzo trimestre 2021 è pari al 2%: pur mostrando un rallentamento della crescita (+0,2 punti percentuali rispetto al secondo trimestre 2021), si mantiene su livelli mai registrati (dal 2016, anno di inizio della serie). In termini tendenziali, l'incremento risulta ancora particolarmente marcato, pari a 0,9 punti percentuali.
GLI ALTRI DATI SUL LAVORO - Complessivamente l'input di lavoro, misurato dalle ore lavorate, è aumentato dell'1,4% rispetto al trimestre precedente e del 4,1% rispetto al terzo trimestre 2020.
Il numero di occupati, stimati dalla Rilevazione sulle forze di lavoro al netto degli effetti stagionali, è pari a 22 milioni 919 mila, in crescita rispetto al secondo trimestre 2021 (+121 mila, +0,5%). L'aumento riguarda i dipendenti permanenti (+88 mila, +0,6%) e quelli a termine (+68 mila, +2,3%), mentre tornano a calare gli indipendenti (-35 mila, -0,7%). Rispetto al terzo trimestre 2020, l'aumento dell'occupazione (+505 mila unità, +2,2%) interessa i dipendenti a tempo indeterminato (+228 mila, +1,5%) e, soprattutto, quelli a termine (+357 mila, +13,1%); per il decimo trimestre consecutivo si registra il calo degli indipendenti (-80 mila, -1,6%).
La crescita dell'occupazione coinvolge sia gli occupati a tempo pieno sia quelli a tempo parziale (+1,9% e +3,7%, rispettivamente). E' in diminuzione il numero di disoccupati (-308 mila in un anno, -12,0%) e quello degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (-453 mila, -3,3% in un anno).
Il tasso di occupazione sale al 58,4%, +0,4 punti sul trimestre precedente. L'aumento, che coinvolge uomini e donne e caratterizza tutte le ripartizioni, è più marcato tra i 15-34enni (+0,8 punti) rispetto ai 35-49enni (+0,4 punti) e ai 50-64enni (+0,1 punti). Il tasso di disoccupazione diminuisce per il secondo trimestre consecutivo portandosi al 9,2% (-0,5 punti in tre mesi); in lieve calo anche il tasso di inattività (-0,1 punti, al 35,2%). Continua la sostenuta crescita delle posizioni in somministrazione, con una variazione del 5,8% in termini congiunturali e del 29,8% su base annua.
LA PRODUTTIVITA' E IL COVID - Nel 2020 - in piena pandemia - la produttivita' del lavoro e' aumentata dell'1,3%, 'in un solo anno' come risultato di un calo delle ore lavorate piu' intenso di quello del valore aggiunto (rispettivamente -13,0% e -11,8%). La dinamica positiva della produttivita' segue un lungo periodo di crescita molto lenta, con una media dello 0,5% negli anni 2014-2020), si legge inoltre nel report dell'istat sulle misure della produttivita'.
Istat, 500mila occupati in più nel terzo trimestre rispetto al 2020 - ANSA Nuova Europa
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