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Wednesday, November 3, 2021

L’utile di Intesa Sanpaolo sale a 4,01 miliardi: agli azionisti un dividendo da 1,4 miliardi - La Stampa

L’utile netto di Intesa Sanpaolo nei primi nove mesi dell’anno è salito del 28,7% a 4,01 miliardi di euro (lo scorso anno, compreso il goodwill negativo provvisorio originato dall’acquisizione di Ubi banca, l’utile era stato di 6,4 miliardi, ndr). Nel terzo trimestre l’utile netto registrato dalla banca guidata da Carlo Messina è stato pari a 983 milioni di euro, in crescita rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso: per l’intero 2021, il gruppo aveva l’obiettivo di raggiungere quota 4 miliardi di utile. 

Anche per questo, il consiglio di amministrazione di Intesa Sanpaolo ha deliberato la distribuzione di un dividendo pari a 1,4 miliardi di euro (7,21 centesimi di euro per azione), come acconto dividendi a valere sui risultati del 2021: l’acconto sarà pagato il prossimo 24 novembre. 

Per quanto riguarda la politica dei dividendi, a valere sui risultati del 2021 si prevede, in linea con il Piano di Impresa 2018-2021, la distribuzione di un ammontare cash corrispondente a un payout ratio pari al 70% dell’utile netto.

Nei primi nove mesi dell’anno, Intesa Sanpaolo ha registrato interessi netti pari a 5,95 miliardi, in diminuzione del 4,2% rispetto ai 6,21 miliardi dello stesso periodo dell’anno scorso. Le commissioni nette sono pari a 7,01 miliardi (+11,5%). Il risultato dell’attività assicurativa ammonta a 1,22 miliardi. I proventi operativi netti sono pari a 15,77 miliardi (+3,4%). I costi operativi ammontano a 7,9 miliardi, in calo del 2,3% rispetto agli 8,1 miliardi dei primi nove mesi 2020, a seguito di una diminuzione dello 0,6% per le spese del personale, del 5,9% per le spese amministrative e del 3,3% per gli ammortamenti. 

Nei primi nove mesi dell’anno, il gruppo ha registrato una riduzione dei crediti deteriorati, al lordo delle rettifiche di valore, di circa 47 miliardi dal picco di settembre 2015 e di circa 34 miliardi dal dicembre 2017 superando in anticipo, per circa 8 miliardi, l’obiettivo di riduzione pari a circa 26 miliardi previsto per l’intero quadriennio del Piano di Impresa 2018-2021. Lo stock di crediti deteriorati scende a settembre 2021, rispetto a dicembre 2020, del 12,6% al lordo delle rettifiche di valore e del 14,9% al netto; l'incidenza dei crediti deteriorati sui crediti complessivi a settembre 2021 è stata pari al 3,8% al lordo delle rettifiche di valore e al 2% al netto. 

La banca sottolinea, inoltre, di aver fornito nei primi nove mesi dell’anno supporto all’economia reale con circa 58 miliardi di euro di nuovo credito a medio-lungo termine nei primi nove mesi 2021: 50 miliardi sono stati erogati in Italia, di cui circa 42 miliardi a famiglie e piccole e medie imprese. 

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