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Tuesday, June 15, 2021

Vaccini, il caso AstraZeneca fa diminuire le somministrazioni: -17% nel fine settimana - Il Sole 24 ORE

I punti chiave

2' di lettura

Il cambio delle indicazioni per AstraZeneca - secondo la disposizione del ministero della Salute da somministrare solo agli ultra 60enni - fa sentire i suoi effetti sulla campagna di vaccinazione di massa. Se sul lungo periodo il problema sarà avere sufficienti scorte anti-Covid Pfizer e Moderna per assicurare la seconda dose agli over 60 già vaccinati con il siero dell’azienda anglo-svedese (oltre a dover vincere la diffidenza verso il mix di vaccini), nell’immediato la riconversione dei piani regionali e il conseguente caos rallentano la velocità delle dosi inoculate: -17,6% nel fine settimana del 12 e 13 giugno rispetto a sabato e domenica precedenti (5 e 6 giugno).

Il rallentamento

Con l’inizio del mese di giugno la campagna di vaccinazione ha preso a girare a ritmo sostenuto: il 4 giugno si è toccata la quota di 625.802 dosi somministrate (il numero più alto finora raggiunto) e una settimana più tardi (11 giugno) la media mobile a sette giorni faceva registrare 600mila iniezioni quotidiane. Ma la modifica (la quarta da inizio anno) delle raccomandazioni relative all’uso di AstraZeneca sembra avere già ripercussioni: alcune Regioni hanno sospeso le prenotazioni per gli under 60 con il vaccino sviluppato a Oxford e cancellato gli open day, autorizzati a maggio dallo Comitato tecnico scientifico. Sabato 12 giugno le dosi somministrate sono state 521.883, -12,6% rispetto al giorno precedente e -15% rispetto allo stesso giorno della settimana precedente. Decelerazione anche la domenica: le 402.652 somministrazioni della giornata sono un quinto in meno (-20,8%) rispetto alla domenica precedente (6 giugno). Nel complesso il fine settimana ha fatto registrare un arretramento del 17,6%.

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L’impatto di AstraZeneca

A mancare è stato soprattutto il contributo di AstraZeneca (la Lombardia ha sospeso i richiami interessati dalla vaccinazione eterologa fino al 16 giugno). Sabato 12 giugno sono state somministrate circa 26.300 dosi, -60% rispetto a sette giorni prima. Domenica 13 giugno poco più di 17mila dosi AstraZeneca: -74% al confronto con domenica 6 giugno. Se verranno confermate le previsioni sugli arrivi fino alla fine del terzo trimestre, l’Italia rischia di ritrovarsi nei frigoriferi milioni di dosi di Astrazeneca inutilizzabili, alle quali potrebbero aggiungersi quelle dell’altro vaccino a vettore virale Johnson & Johnson se il Cts dovesse decidere di equiparlarlo al vaccino della società anglo-svedese (già adesso è raccomandato per chi ha da 60 anni in su).

Le scorte

I vaccini AstraZeneca consegnati alle Regioni e non ancora utilizzati sono 1,1 milioni; quelli J&J sono 601mila. In totale 1,7 milioni di dosi. Vincenzo De Luca, presidente della Campania, ha annunciato il rifiuto della vaccinazione eterologa («chi ha fatto la prima dose di Astrazeneca sopra i 60 anni può completare il ciclo con una seconda dose Astrazeneca») e ha fatto sapere che la Regione non somministrerà più dosi di vaccino a vettori virali a nessuna fascia di età. Al momento la Campania ne possiede 176mila.

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