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Thursday, June 3, 2021

Tesla aumenta i prezzi delle auto: i "costi sono in rialzo" - HDmotori

La politica dei prezzi di Tesla non è mai stata chiara. La casa automobilistica ha sempre applicato tagli al listino o rincari, anche di una certa rilevanza, senza alcun preavviso e senza mai giustificare il motivo reale. Nel corso del 2021, la casa automobilistica americana ha applicato diversi aumenti ai prezzi delle Model 3 e Model Y. Fortunatamente, questo ha riguardato quasi sempre il solo mercato americano.

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Auto 06 Mar

AUMENTANO I COSTI DELLE MATERIE PRIME

I rincari sono stati dell'ordine di poche centinaia di dollari alla volta, ma nel corso dei mesi sono diventati, complessivamente, una cifra importante. Basti dire che da febbraio, una Model 3 Standard Range Plus è passata da 37.000 dollari a 40.000 dollari. Una Model Y Long Range invece, da poco meno di 50.000 dollari a 52.000 dollari. Tesla non ha mai voluto spiegare i motivi di questi continui piccoli aumenti.

Finalmente, Elon Musk ha chiarito la situazione. L'occasione è avvenuta quando degli utenti hanno chiesto come mai Tesla avesse rimosso il supporto lombare nel sedile del passeggero nelle ultime Model 3/Y consegnate ai clienti. Secondo Musk, i log delle auto mostrano un utilizzo molto limitato di questo dispositivo. Dunque, non vale il costo visto che non viene quasi mai utilizzato. Una scelta che, però, sarebbe legata soprattutto alla carenza di forniture visto che anche BMW starebbe avendo il medesimo problema con questo dispositivo.

La cosa più interessante, però, è la spiegazione sull'aumento di prezzo. Musk evidenzia che i costi sono in aumento a causa della forte pressione sui prezzi della catena di approvvigionamento in tutto il settore. In particolare, l'aumento riguarderebbe soprattutto le materie prime. Il CEO di Tesla non è entrato nei particolari ma diverse materie prime per l'industria automobilistica tra cui rame, alluminio e acciaio hanno registrato un importante aumento dei prezzi dall'inizio dell'anno.

Aumento di costi che Tesla è costretta poi a riversare sui clienti con un incremento dei prezzi di listino delle sue auto. Sarà interessante capire come il costruttore intenderà affrontare la questione in futuro visto che il suo obiettivo sarebbe quello di ridurre il prezzo delle auto nel tempo per renderle più accessibili e non di aumentarlo. L'indotto, dunque, sta aumentando i prezzi e questo problema si aggiunge anche alla difficoltà di reperire i semiconduttori di cui le moderne auto sono sempre più dipendenti.

TESLA E LA CRISI DEI CHIP

Al riguardo, Elon Musk, commentando i dati del primo trimestre, aveva sottolineato che la sua azienda era riuscita a contenere il problema aumentando i fornitori, riuscendo a sviluppare rapidamente nuovi firmware per le nuove componenti. Parlando, invece, del trimestre in corso, il CEO di Tesla ha sottolineato il momento difficile e che il problema maggiore della catena di approvvigionamento riguarda, ovviamente, i semiconduttori.

E con uno dei suoi suoi commenti "coloriti", Musk punta il dito sulle altre aziende che stanno ordinando più chip del necessario, proprio come le persone che hanno accumulato carta igienica all'inizio della pandemia. Secondo il CEO di Tesla, dunque, le aziende spinte dalla paura di rimanere senza chip ne starebbero ordinando in eccesso.

Per Musk, comunque, non si tratterebbe di un problema di lungo termine anche se diversi analisti affermano che la crisi durerà ancora a lungo. Comunque, secondo un rapporto del Financial Times, sembra che Tesla si stia muovendo rapidamente per contenere il problema delle fornitore dei semiconduttori adottando diverse misure tra cui pagare in anticipo i fornitori e persino acquistare una fabbrica di chip.

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