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Wednesday, May 5, 2021

Vaccini: Pfizer e Moderna, seconda dose dopo 42 giorni per immunizzare più persone - Corriere della Sera

Vaccinare più in fretta coprendo la più ampia platea possibile di anziani in prima dose allungando da 21 (per Pfizer) e 28 (per Moderna) a 42 giorni il richiamo della seconda. È il parere del Comitato tecnico scientifico contenuto nella circolare con la quale ieri il ministero della Salute ha raccomandato di estendere l’intervallo tra le due somministrazioni dei vaccini a Rna messaggero. Il Cts evidenzia che «rimane una quota significativa di soggetti non vaccinati che, per connotazioni anagrafiche o patologie concomitanti, sono a elevato rischio di sviluppare forme di Covid-19 gravi o fatali». Si tratta di un suggerimento al momento non vincolante basato sui dati relativi alla discesa dei contagi su questa fascia d’età.

Sistemi di prenotazione

Si è notato un effetto positivo ma non ancora sufficiente a ridurre la pressione sul sistema ospedaliero in maniera strutturale se non si vaccinano in fretta — almeno con la prima dose, che garantisce già una buona copertura — tutti quelli a rischio. È presumibile che il parere diventi effettivo nei prossimi giorni cambiando i sistemi di prenotazione delle regioni. Chi aveva già prenotato la seconda dose la farà comunque nella data prevista; i nuovi appuntamenti potranno tenere invece conto della circolare. Saranno in ogni caso le Regioni a valutare. La considerazione della direzione Prevenzione del ministero della Salute, guidata da Gianni Rezza, è che resiste una quota di over 70 e 80 ancora non coperta: sarebbero circa 3,3 milioni di persone su oltre 10,5 milioni tra i 70 e gli 89 anni. Una quota sufficientemente ampia. Ci rientra chi non è stato ancora vaccinato ma si è prenotato. Ma anche i diffidenti al vaccino — sopratutto a quello di AstraZeneca di cui sarebbero ancora nei frigoriferi circa 2 milioni di fiale rispetto alle 6,6 milioni consegnate, con punte del 40% di rifiuti in Campania e Sicilia — chi è ideologicamente no-vax nonostante i rischi che questo comporta, i domiciliati non raggiungibili, le persone non coinvolte dai medici di base.

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Il nodo AstraZeneca

Considerando la capacità di approvvigionamento di vaccini che sta crescendo secondo le aspettative — ieri sono arrivate 2,1 milioni di dosi Pfizer mentre altre 360 mila di Moderna arriveranno oggi nell’hub di Pratica di Mare — conviene ritarare la campagna vaccinale riaprendo le prenotazioni anche al personale scolastico dopo l’ordinanza del 9 aprile del commissario Francesco Figliuolo che aveva fissato paletti più stringenti assegnando la priorità ai fragili e agli over 60. Ieri nell’incontro con le regioni il commissario ha spiegato il cambio di passo necessario per mantenere inalterata l’attuale velocità di crociera delle 500 mila punture al giorno. Quel che è certo è che c’è da lavorare su una campagna di comunicazione sul farmaco Vaxzevria perché sono in arrivo 7 milioni di fiale entro giugno, di cui un milione e mezzo circa verrà impiegata per i richiami del personale scolastico e militare. In Puglia e Basilicata il tasso di utilizzo del farmaco è più alto della media con il sistema della vaccinazione a sportello: si ottiene la somministrazione su base volontaria, soprattutto per la fascia under 60, utilizzando nel week-end le fiale rimaste nei frigoriferi. Un incentivo che può essere esteso se dovesse cadere la via preferenziale per il suo utilizzo agli anziani.

5 maggio 2021 (modifica il 5 maggio 2021 | 22:53)

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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