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Thursday, May 27, 2021

Alitalia, domani metà stipendio. Sì Ue ad accordo: sindacati annunciano sciopero il 18 giugno - Rai News

Alitalia pagherà domani solo il 50% degli stipendi ai dipendenti. Lo hanno comunicato i tre commissari straordinari della compagnia in una comunicazione ai dipendenti. "A seguito dell'approvazione di ieri del finanziamento per Alitalia, ed in attesa dei tempi necessari alla effettiva erogazione dello stesso - si legge nella comunicazione - provvediamo in ogni caso al pagamento, con valuta domani 28 maggio, del 50% degli stipendi". "Stiamo lavorando per accelerare il pagamento del rimanente 50%, che sarà accreditato non appena avremo evidenza circa i tempi di erogazione delle risorse stanziate per la compagnia", concludono  Gabriele Fava, Giuseppe Leogrande e Daniele Santosuosso.
 
Ieri è arrivato il via libera Ue per la nuova Alitalia che partirà entro agosto con tagli alla flotta e al personale: non più di sessanta aerei, i dipendenti saranno dimezzati (con circa 5 mila esuberi) e ci saranno meno rotte. I servizi di handling (tutta l'assistenza a terra) e la manutenzione resteranno fuori dal perimetro e dovranno essere gestiti da un'azienda non legata alla nuova compagnia. A Ita verrà trasferita solo la parte aviazione e la nuova società potra' partecipare alla gara per il marchio Alitalia ma anche per i servizi a terra e la manutenzione.  
 
 Accordo con Ue: meno aerei e dipendenti

Dopo un lungo e sofferto negoziato il governo italiano e la Commissione europea hanno raggiunto un'intesa comune sui parametri chiave per garantire la discontinuità economica tra Ita e Alitalia. Lo ha reso noto ieri l'esecutivo europeo al termine della riunione a Bruxelles tra la vice presidente esecutiva, Margrethe Vestager, che ha la delega alla Concorrenza, e il ministro allo Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, con il ministro dell'Economia, Daniele Franco, in collegamento video da Roma. Bruxelles ha chiesto dunque un taglio netto con il passato. La Commissione ha anche fatto sapere che sta portando a termine la sua indagine sui prestiti ponte da 400 e 900 milioni di euro concessi tra il 2017 e il 2019 ad Alitalia.
 
"Inizia il percorso tecnico per la nascita di una compagnia sostenibile, la nuova Alitalia che dovrà essere operativa il prima possibile, ragionevolmente ad agosto", ha commentato Giorgetti, che resta comunque con i piedi per terra: "Abbiamo fatto dei passi in avanti ma non è finita: ci sono altri passaggi tecnici e non solo, ma sicuramente oggi è una tappa importante verso la soluzione del problema".
 
La priorità ora è "garantire l'operatività per la stagione estiva" poi "ci sarà la nuova compagnia che partirà alle condizioni che si stanno definendo", ha chiarito Giorgetti. E proprio su queste si giocherà la partita decisiva nei prossimi giorni, a partire dal marchio su cui andava avanti un braccio di ferro tra Roma e Bruxelles. "La nuova compagnia potrà partecipare alla gara per il marchio", ha assicurato il responsabile del Mise.   
 
Il ministro dell'Economia, Franco, aveva anticipato prima dell'incontro che il perimetro di Ita sarà "piu' contenuto rispetto ad Alitalia in termini di rotte, flotta e attività collegate ma coerente con l'impostazione del piano della nuova societa' e capace di assicurare lo sviluppo anche occupazionale". Con l'obiettivo di "restituire al Paese un vettore nazionale di trasporto aereo capace di assicurare collegamenti interni e al di fuori dei confini nazionali, di garantire lo sviluppo dell'operatività e dell'occupazione operando a condizioni di redditività tali da generare un ritorno economico per l'azionista pubblico".
 
Sindacati scettici: solito balletto cifre, sciopero il 18 giugno

"Siamo alle solite: un balletto di cifre che preoccupa i lavoratori e intanto la vicenda Alitalia non vede ancora una conclusione positiva". Lo dichiarano i Segretari generali di Filt-Cgil Stefano Malorgio, Fit-Cisl Salvatore Pellecchia e Uiltrasporti Claudio Tarlazzi, aggiungendo che: "Non è possibile che Alitalia resti commissariata dal 2017, con versioni altalenanti sul numero degli aerei e quindi degli esuberi. E in tutto questo il tempo passa; la stagione estiva, la più redditizia, è già cominciata; la cassa viene bruciata; gli stipendi non arrivano regolarmente; la concorrenza si mangia gli spazi della compagnia di bandiera. La situazione insomma continua a peggiorare e noi continuiamo ad apprendere le notizie dai media nonostante abbiamo sollecitato già da febbraio l'attivazione di una cabina di regia coi quattro Ministeri competenti per trovare le soluzioni necessarie al rilancio del vettore".
 
 Concludono Malorgio, Pellecchia e Tarlazzi: "Deve essere chiaro una volta per tutte se vogliamo o no una compagnia di bandiera all'altezza delle concorrenti degli altri paesi europei e che faccia gli interessi economici italiani senza fare macelleria sociale lasciando senza lavoro migliaia di lavoratrici e lavoratori. Ciò tenuto conto anche degli obiettivi previsti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza che mira al rilancio dell'economia italiana: un progetto di difficile attuazione qualora la NewCo partisse con le ali tarpate". Tutte queste ragioni stanno alla base dello sciopero previsto per il 18 giugno, unitamente alle ulteriori problematiche che affliggono i lavoratori dell'intero settore del trasporto aereo.

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