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Monday, May 31, 2021

Mutuo giovani under 36, come richiederlo e gli effetti sul mercato immobiliare - idealista.it/news

Le misure per i mutui prima casa destinati ai giovani under 36 sono entrati in Gazzetta Ufficiale con la trasformazione in legge del decreto Sostegni bis. Ecco come richiederlo; Stefano Grassi, presidente di Affida, spiega poi a idealista/news quali saranno gli effetti della misura sul mercato immobiliare.

Giovani under 36, tasse prima casa e mutuo garantito

Con la conversione in legge del decreto Sostegni si ufficializzano le misure per i giovani under 36 per l’acquisto della prima casa, in particolare l’abolizione di alcune tasse e imposte e il mutuo garantito all’80% della quota capitale.

In particolare:

  • Si abolisce l'imposta di registro (o IVA) all’acquisto, le imposte ipotecaria e catastale e l'imposta sostitutiva nel mutuo prima casa per gli under 36;
  • Confermata l'estensione della garanzia Consap fino all'80% per le domande presentate fino al 30 giugno 2022;
  • Il Fondo è rifinanziato di 290 milioni di euro per il 2021 e di 250 milioni di euro per il 2022.

Mutuo prima casa under 36, i requisiti

Per accedere al mutuo prima casa under 36 attraverso l’accesso al Fondo Consap esteso dal decreto Sostegni bis, i requisiti sono i seguenti:

  • Sostituito il termine "lavoratore atipico fino a 35 anni di età" con "chi non ha ancora compiuto 36 anni";
  • Isee fino a 40.000 euro;
  • Domande da presentaredal 24 giugno 2021 al 30 giugno 2022

Mutuo prima casa con garanzia dello Stato: cosa cambia e quali effetti

“La misura sul mutuo prima casa per i giovani costituisce in definitiva una estensione della garanzia statale del fondo Consap, - spiega Stefano Grassi, presidente di Affida. -  Si tratta quindi di una situazione assolutamente migliorativa, perché si estende del 30% la garanzia statale, attualmente al 50%, abolendo inoltre le imposte sul mutuo e rendendo così più agevole l’accesso al finanziamento da parte dei giovani e l’erogazione da parte delle banche”.

Come gli operatori finanziari giudicano la garanzia statale sui mutui?

“Molto positivamente:  già la sola garanzia Consap ha fatto crescere molto il mercato, al punto che l’attività degli intermediari finanziari non si è mai fermata nemmeno con la pandemia. Anzi, quando alla fine dello scorso anno un errore nella redazione del Dpcm ha inibito per tre mesi l’accesso al fondo Consap ad alcune categorie di persone abbiamo visto letteralmente il panico: un grandissimo numero di operazioni avviate rischiava di saltare e si è vista davvero l’importanza della garanzia statale nel farle andare a buon fine. Per fortuna con l’approvazione del Dpcm successivo tutto è ripreso normalmente”.

Quali saranno gli effetti sul mercato allora dei mutui di Draghi per i giovani?

Visto che i benefici della garanzia statale vengono di fatto estesi, il mercato non potrà che accogliere molto bene questa iniziativa. Il mercato immobiliare e le erogazioni bancarie anche così, con un pil in calo dell’8,9% nel 2020, hanno retto bene l’urto della pandemia. Sono fiducioso che questa agevolazione, unita ai bonus, nei prossimi due o tre anni porteranno una crescita verticale del mercato.

Cosa rispondere a chi sostiene che la garanzia sui mutui per gli under 36 sia più per i genitori che per i figli?

Questo ragionamento mi sembra un po’ forzato. Nel nostro Paese le famiglie hanno sempre aiutato economicamente i figli: ora abbiamo la possibilità di accelerare il momento in cui i ragazzi possono avere una casa propria e iniziare a pianificare il resto del proprio futuro, cosa che spesso non è possibile con la preoccupazione di non potersi permettere di andare a vivere da soli. Non so come questa possa essere una cosa negativa.

Quali altre iniziative si potrebbero aggiungere per migliorare il mercato?

Il tema è sempre quello dei contratti precari che penalizzano l’erogazione dei finanziamenti da parte delle banche. Se si respingono le richieste di finanziamento è perché la banca non si fida di contratti non solidi. Il fondo Gasparrini dà un contributo, ma non tutti hanno i requisiti per accedervi. Certo, a questo punto intervengono i consulenti per cercare di trovare garanzie alternative in modo che le richieste di finanziamento possano essere comunque soddisfatte. Una situazione che con la pandemia è stata particolarmente presente perché, con la difficoltà di entrare in banca, si sono moltiplicate le consulenze da remoto, con un aumento molto importante del ricorso ai mediatori del credito.

Come fare per aiutare la solidità contrattuale dei giovani?

Si potrebbe pensare a iniziative strutturali per dare maggiore sicurezza alle banche anche nel finanziare le imprese. Perché i giovani comprano casa se hanno un lavoro stabile, il lavoro stabile c’è se le aziende crescono, e le aziende crescono se hanno finanziamenti. I quali a loro volta vengono erogati più volentieri se esistono maggiori garanzie. Quindi si spera che le iniziative come la garanzia Mcc per le aziende, introdotte come misura per la pandemia, diventino strutturali. Altro aspetto su cui intervenire è la digitalizzazione, che è già un pilastro del Recovery plan, ma nel settore dei finanziamenti aiuterebbe particolarmente. La burocrazia è ancora tale da ritardare anche di mesi una operazione, il che può far perdere delle occasioni di investimento e di crescita.

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Assicurazioni Generali in manovra su Cattolica: offerta da 1,18 miliardi per rafforzarsi e riprendere le… - Il Fatto Quotidiano

Le Generali si preparano a mangiarsi tutta Cattolica Assicurazioni e a rispondere all’accresciuta concorrenza di Unipol. La compagnia di Trieste ha annunciato l’intenzione di promuovere un’offerta pubblica di acquisto sulla totalità del capitale del gruppo veronese di cui aveva rilevato il 23,7% un anno fa.

Il piano dichiarato è togliere Cattolica dalla Borsa, integrarla con Trieste e massimizzare l’estrazione di valore rispetto a un’alleanza, come quella in corso, limitata ad alcuni ambiti, come l’asset management e il business della salute. Settori in cui si sta facendo largo la compagnia delle coop, anche grazie alle recenti nozze tra Intesa Sanpaolo e Ubi che hanno premiato via Stalingrado con uno strapuntino nell’appetitoso business della bancassicurazione, dopo che già aveva scalato il mercato della Rc Auto con l’operazione Fondiaria Sai. E senza contare le potenzialità dell’operazione Popolare di Sondrio di cui UnipolSai lunedì è arrivata a possedere più del 9% in pochi giorni.

Quanto a Generali – Cattolica, sul piatto la compagnia triestina ha messo 6,75 euro ad azione, pari a 1,18 miliardi di euro in caso di adesione totalitaria, con un premio del 15,3% rispetto alla chiusura di venerdì e del 40,5% rispetto alla media degli ultimi mesi. In Borsa il titolo Cattolica ha chiuso con un balzo del 15,1%, a 6,97 euro, segno che Piazza Affari potrebbe reclamare un ritocco. Bisognerà vedere quale sarà l’orientamento del cda di Verona e di Warren Buffett, che dispone del 9% della compagnia (che lascerebbe in caso con una piccola minusvalenza).

La decisione di lanciare l’Opa ha trovato compatto il consiglio delle Generali: la delibera è avvenuta all’unanimità, con il voto favorevole sia del vice presidente Francesco Gaetano Caltagirone che del rappresentante di Leonardo Del Vecchio, Romolo Bardin. In caso di successo il Leone, che impegnerà nell’Opa la metà dei 2,3 miliardi a disposizione per acquisizioni, metterà le mani su un gruppo da 3,4 milioni di clienti, 4,7 miliardi di euro di premi e circa 24 miliardi di attivi in gestione, con l’obiettivo di “consolidare la propria posizione nel mercato” italiano, diventando “il primo gruppo” nel ramo danni, e “rafforzandosi” nel vita.

L’integrazione genererà 80 milioni di sinergie a fronte di costi integrazione per 150-200 milioni e un’erosione di 7,8 punti dell’indice di solvibilità. Cattolica beneficerà “della solidità finanziaria e del supporto, della competenza, della tecnologia e della gamma di prodotti” del Leone, che promette di preservarne il marchio e il legame con il territorio, nonché di valorizzarne la vocazione al servizio del terzo settore, dell’agricoltura e della bancassicurazione.

L’offerta è subordinata al conseguimento di almeno il 66,7% del capitale, condizione a cui Generali si riserva di rinunciare purché raccolga il 50% più un’azione. Entro 20 giorni Trieste depositerà in Consob il documento d’offerta e chiederà le autorizzazioni preventive alle authority coinvolte. Una volta concluso l’iter autorizzativo il cda di Cattolica potrà fare le sue valutazioni, dopodiché l’offerta potrà partire per concludersi entro fine anno.

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La profezia di Visco sulle banche: quali spariranno - ilGiornale.it

Il modello della piccola banca tradizionale non regge più ed "è urgente" che venga rivisto anche con aggregazioni da fare "subito per sostenere la redditività". Il governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco, nelle considerazioni finali in occasione della presentazione della Relazione annuale sul 2020 è categorico: con i "diversi intermediari per la maggior parte di piccole dimensioni e con un'operatività tradizionale, presentano debolezze strutturali; in taluni casi esse sono dovute a un governo societario non adeguato e alla debolezza dei controlli interni, in altri alla ridotta capacità di accedere ai mercati dei capitali, di innovare e di sfruttare economie di scala e di diversificazione".

Le soluzioni indicate da Visco sono la stipula di accordi commerciali con altri operatori, la creazione di consorzi e, non ultime, operazioni di aggregazione. La situazione è invece molto più tranquilla per le grandi banche italiane vigilate direttamente dalla Bce (con l'eccezione di Mps che non viene però citata) e il governatore dopo anni può affermare che: "la distanza dalla media degli altri Paesi per patrimonializzazione e qualità dei prestiti si è sostanzialmente annullata".

Per tutte le banche, tuttavia, c'è un tema di redditività. Lo scorso anno, ricorda Visco, "il rendimento del capitale e delle riserve è sceso di tre punti percentuali, all'1,9%, risentendo soprattutto della crescita delle rettifiche. I bassi tassi di interesse, i costi elevati e la più intensa concorrenza alimentata dall'applicazione delle tecnologie digitali all'offerta di servizi finanziari comprimono la redditività". La mancata distribuzione dei dividendi chiesta da Bce e Banca d'Italia ha contribuito a rafforzare il patrimonio; ora però riorganizzare i processi produttivi e distributivi per migliorare l'offerta e ridurre i costi, che era una priorità prima dello scoppio della pandemia, diviene una condizione necessaria.

Nonostante l’accelerazione nella diffusione delle nuove tecnologie, secondo Visco "gli investimenti in informatica rimangono bassi". Nel 2020 sono cresciuti i bonifici online, le transazioni con carta via internet, i pagamenti elettronici, la quota di banche che consente alla clientela di gestire le richieste di finanziamento da remoto. "Il processo di rinnovamento delle infrastrutture – afferma il governatore –va accelerato adeguando al tempo stesso competenze e assetti organizzativi. Le banche che nel recente passato hanno maggiormente investito nelle tecnologie per la valutazione del rischio di credito sono state quelle che dallo scoppio della pandemia più hanno aumentato i finanziamenti alle imprese. Chi non saprà prepararsi in anticipo al cambiamento e non si adatterà con prontezza sarà destinato a perdere rapidamente terreno".

L'attività produttiva, in ogni caso, per il governatore si sta ora rafforzando. “Nel corso dei prossimi mesi, con il prosieguo della campagna vaccinale – dice –vi potrà essere un'accelerazione della ripresa. Secondo le nostre indagini più recenti le imprese già pianificano un deciso aumento degli investimenti; le famiglie appaiono più caute, ma con la normalizzazione della situazione sanitaria e la riduzione dell'incertezza l'elevato risparmio accumulato potrebbe gradualmente tradursi in maggiori consumi. Nella media dell'anno l'espansione del Pil potrebbe superare il 4%”.

Non mancano le prime reazioni alle parole di Visco. "Questa volta – sottolinea il presidente dell'Abi, Antonio Patuelli, commentando le considerazioni finali del governatore di Bankitalia - le banche non sono l'epicentro della crisi, ma collaborano alla soluzione della crisi". Patuelli ha ricordato che per le banche ci sono"nuovi ambiziosi obiettivi, come quello di scrutinare le imprese che hanno la possibilità di uscire bene dalla crisi e quelle che possono non avere speranza di uscirne". Tenendo conto che "gli aiuti alle imprese da parte delle istituzioni dovranno calare gradualmente quando la pandemia sarà finita".

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Autostrade: via libera di Atlantia alla cessione a Cassa Depositi e Prestiti - La Stampa

Gli azionisti di Atlantia hanno approvato la vendita di tutto l'88,06% di Atlantia in Autostrade per l'Italia al consorzio costituito da Cdp Equity, Blackstone Group international partners e Macquarie European Infrastructure Fund. L'ok è arrivato da 1.129 azionisti, pari a circa l'87% del capitale sociale rappresentato. I soci hanno preso parte (in modalità Covid) alla votazione, confermando a grande maggioranza la proposta del board di Atlantia. 

Il titolo della controllante di Aspi, che già nella mattinata si muoveva in rialzo attorno ai tre punti percentuali, dopo l'ufficializzazione del 'sì' dei soci ha registrato una buona corrente di vendite salendo oltre il 4% a un massimo di seduta a 16,3 euro, per poi ritracciare di qualche frazione e tornare a un rialzo del 3% a quota16,1.

Ora la palla passa al consiglio di amministrazione atteso per il 10 giugno, ma la partita è sostanzialmente chiusa: i Benetton lasciano a 22 anni dalla privatizzazione del 1999, come più volte invocato dal Movimento 5 Stelle. L'offerta del consorzio guidato da Cdp, arrivata con gli ultimi «affinamenti», dopo mesi di negoziati, il 29 aprile scorso, fissa a 9,1 miliardi il valore del 100% di Aspi e riconosce una ticking fee (la percentuale corrisposta per compensare i flussi di cassa tra la firma di un accordo e il closing) del 2% annuo sul prezzo dal primo gennaio 2021 alla data del closing dell'operazione. Percentuale che, secondo Atlantia, considerando il perfezionamento dell'operazione tra la fine del 2021 e il mese di marzo 2022 (termine ultimo per il closing), farebbe salire la valorizzazione a «circa 9,3 miliardi». Se si sommano anche le componenti aggiuntive del prezzo, ci si avvicinerebbe ai 9,5 miliardi della soglia minima della forchetta di prezzo indicata dagli advisor indipendenti ad Atlantia.

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Le Autostrade tornano allo Stato a tre anni dal Ponte: sì di Atlantia a Cdp. Ai Benetton 2,4 miliardi - Corriere della Sera

A quasi tre anni dal crollo del ponte Morandi a Genova le Autostrade tornano allo Stato. Si archivia quindi la lunga stagione dei Benetton, azionisti di riferimento della holding di controllo Atlantia che — tramite alcuni passaggi societari — è cominciata oltre venti anni fa dalla privatizzazione dell’Iri. I soci di Atlantia hanno approvato la vendita dell’88,06% di Autostrade per l’Italia al consorzio guidato da Cassa Depositi e Prestiti, al quale partecipano anche i fondi esteri Blackstone e Macquarie. L’ok è arrivato da circa l’87% del capitale che ha preso parte (in modalità Covid) alla votazione. Confermando così a grande maggioranza la proposta del board di Atlantia oggetto di una trattativa cominciata a luglio 2020 dopo l’accordo col governo precedente che sventò in extremis la revoca della concessione — che regola i rapporti tra lo Stato ed il gestore — in scadenza nel 2038.

Anche il fondo attivista Tci, che detiene il 10% del capitale, ha votato a favore nonostante le dichiarazioni pubbliche. Dei grandi soci istituzionali solo Lazard ha ritenuto l’offerta da 9,1 miliardi — e 200 milioni aggiuntivi come commissione per i flussi di cassa dal 1 gennaio 2021 alla data del closing prevista nel primo trimestre 2022 — non adeguata. La dismissione della società verrà formalizzata dal board di Atlantia del 10 giugno e la firma del contratto di vendita entro la fine di giugno. La dismissione di Autostrade verrà formalizzata da Atlantia nel consiglio di amministrazione convocato per il 10 giugno. Gli advisor della cordata sono stati Citi e Unicredit per Cdp, Rothschild per Macquarie e Lazard per Blackstone. Costamagna advisory strategica per i due fondi esteri. Per Edizione — la holding dei Benetton divisa in quattro quote paritetiche in rappresentanza di altrettanti rami della famiglia di Ponzano Veneto — significa una valorizzazione di circa 2,4 miliardi.

Ma sono soldi che resteranno in pancia ad Atlantia per investimenti futuri. Il debito di Atlantia è di circa 4,5 miliardi, l’assegno corrisposto dagli acquirenti sarà di circa otto miliardi. I restanti 1,1 miliardi potrebbero essere spesi per rilevare anche il 12% di Autostrade in mano agli investitori esteri: il fondo governativo cinese Silk Road e la compagnia assicurativa Allianz. Ma i soci di minoranza potrebbero restare nella compagine sociale visto che acquisirono la partecipazione nel 2017 a 1,7 miliardi. Uscendo dal capitale archivierebbero una minusvalenza a bilancio di 600 milioni che avrebbe poco senso visto che ora entra lo Stato, per interposta Cdp. Che controllerà il veicolo al 51% — ma non è escluso che in una seconda fase il fondo F2i potrebbe rilevarne l’11% — mentre il restante 49% sarà detenuto in quote paritetiche da Blackstone e Macquarie.

Il management di Atlantia invece può decidere di azzerare o meno l’indebitamento — avendo già de-consolidato il debito di Autostrade di 9,5 miliardi che resta in pancia alla società concessionaria — ma ha contratto prestiti a lungo termine a tassi di interesse contenuti. Restano utilizzabili altri quattro miliardi, più un miliardo di liquidità. Alcuni possibili fronti di investimento — per la holding di infrastrutturale che ora però si priva dell’asset più importante che pesava per il 30% dei ricavi (e del margine operativo lordo) — potrebbero essere aeroporti a vocazione turistica in Europa. Anche servizi di pagamento digitale tramite Telepass — altra controllata in portafoglio — ma anche partecipazioni autostradali tramite la piattaforma Abertis — il gestore di cui Atlantia è consocia al 50% delle azioni col gruppo spagnolo di costruzioni Acs — e progetti di mobilità integrata come i vertiporto negli scali di Fiumicino e Ciampino, cioè velivoli a decollo verticale per l’ultimo miglio di passeggeri e merci.

Con il voto favorevole dei soci si archivia la lunga stagione del contenzioso col governo. In cui la revoca della concessione è stata agitata più volte ma avrebbe innescato un procedimento amministrativo col rischio di un maxi-indennizzo da dover riconoscere ad Atlantia. Una trattativa durata quasi tre anni, con un decreto Milleproroghe che ha spostato l’ago della bilancia verso la parte pubblica perché ha riconosciuto il diritto di subentro dell’Anas in caso di revoca. È passato tramite il giudizio della Corte Costituzionale che decretò illegittimo il ricorso di Autostrade per essere stata estromessa dalla ricostruzione del Ponte San Giorgio, di cui ha però pagato il corrispettivo di circa 600 milioni. Soldi che fanno parte dell’indennizzo per il sistema-Genova da 3,4 miliardi. Il comitato delle vittime del Morandi però si dice deluso per l’esito perché ci sono «fondi pubblici che vanno a remunerare questa società». ll processo ha appena finito la fase delle indagini preliminari: 69 persone hanno ricevuto l’avviso di conclusione indagini. Si attendono le richieste di rinvio a giudizio.

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Molti prodotti Nestlé non sono salutari, dice Nestlé - Il Post

Banca d’Italia, dalla pandemia ai licenziamenti: le considerazioni di Visco davanti a soli 50 presenti - Corriere della Sera

Le vaccinazioni vanno avanti a ritmo serrato, il Paese sta ripartendo e l’economia inizia a dare segnali di crescita non più momentanei che consentono un ottimismo cauto e ragionato. È un quadro difficile ma con più speranze rispetto al 2020, quello in cui si svolgeranno, lunedì 31 maggio, le considerazioni finali del governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco. La pandemia, anche se i numeri sono in discesa, è ancora ben presente tanto che l’appuntamento, come nel 2020, si svolgerà in forma ridotta e mantenendo le rigide regole anti Covid. E così pure quest’anno il governatore parlerà, oltre che al direttorio e alle prime linee, a un ristretto numero di invitati, una cinquantina, scelti fra l’economia, la finanza e le forze sociali: fra gli altri, il presidente di Confindustria Carlo Bonomi, dell’Abi Antonio Patuelli, i presidenti di Intesa Sanpaolo Gian Maria Gros Pietro e di Unicredit Pier Carlo Padoan, gli esponenti della Bce (ed ex Bankitalia), Andrea Enria e Fabio Panetta, leader sindacali e rappresentanti del Parlamento.

Gli scenari della pandemia

Nessuno, come prassi, del governo a rimarcare l’autonomia dell’istituto centrale. Non ci sarà la folla di giornalisti ma l’evento sarà trasmesso in diretta sul sito della banca e sulla Rai. Il governatore, come di consueto, limerà fino all’ultimo le parole della sua relazione. La solida base su cui si baserà il suo discorso sono i lavori scientifici degli organismi internazionali e degli esperti della Banca d’Italia la quale è riuscita a produrre, pur fra le mille difficoltà di reperire dati statistici solidi in tempi di Covid, una serie di paper, analisi e stime, per descrivere i danni e gli scenari futuri della pandemia. A questi Visco aggiungerà le valutazioni sue e del direttorio, in parte già espresse in questi mesi. Da quelle parole si evince come il governatore condivida la visione di un ragionevole ottimismo dei suoi ex colleghi di Banca d’Italia ora al governo, il presidente Mario Draghi e il ministro dell’Economia Daniele Franco. Il nostro Paese, dopo la catastrofe umana ed economica del 2020, potrebbe vedere un rimbalzo del Pil di oltre il 4% quest’anno.

Il nodo licenziamenti

Certo le sfide sono enormi. Via Nazionale ha più volte chiesto, in diverse sedi, di mantenere gli stimoli e gli aiuti all’economia a livello di Bce e di governi fino a quando necessario, organizzando una transizione ordinata. Le stime degli esperti della Banca d’Italia di una possibile impennata dei licenziamenti di 500 mila persone quando cadrà il divieto di farlo, sono state citate dai sindacati per chiedere all’esecutivo di rinnovare tale misura. Gli esperti della Banca hanno però anche sottolineato come tale misura abbia contribuito a sostenere il reddito delle famiglie ma non ha salvato comunque dalla distruzione di posti nel privato fra soggetti più fragili come giovani e donne. Inoltre hanno rilevato come un eccessivo prolungamento del blocco potrebbe bloccare la riorganizzazione di settori e la riallocazione dei lavoratori. Visco, come altri banchieri centrali, sta insistendo in questi mesi anche sull’opportunità della transizione ecologica sia per la Bce (che con i suoi acquisti di asset orienta il mercato) sia della finanza privata. In questo la Ue, che negli ultimi anni aveva perso smalto nello sviluppo del Pil, potrebbe essere leader del cambiamento terminando la sua dipendenza dall’estero delle fonti fossili.

Le aggregazioni bancarie

E infine le banche e il sistema finanziario. Le misure straordinarie varate dal governo come garanzie e moratorie hanno consentito di evitare una stretta del credito e fallimenti a catena ma ora, come nel caso dei licenziamenti, si avvicina il ritorno alla normalità. Più volte la Bce e la stessa vigilanza nazionale hanno ammonito gli istituti a iniziare a vagliare i crediti che non saranno ripagati per evitare una improvvisa esplosione di Npl. A Francoforte e a Roma l’attenzione è soprattutto verso quelle banche medie e piccole meno in grado di reperire capitali. Per queste la strada delle aggregazioni resta una opzione, seppure non l’unica. Di sicuro dopo qualche mese la “febbre di fusioni” del mercato è ripartita e la vigilanza dovrà esaminare nuovi scenari visto che la tecnologia e il post Covid hanno cambiato il volto delle banche e del loro rapporto con la clientela.

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Autostrade, parola ai soci sulla vendita a Cdp. Atlantia pensa già il dopo - Il Sole 24 ORE

I punti chiave

3' di lettura

La parola passa ai soci, per un verdetto già scritto. Oggi, lunedì 31 maggio, l’assemblea di Atlantia dirà la sua sull’offerta del consorzio costituito da Cdp Equity, Blackstone e Macquarie per l’88,06% di Aspi, che dopo un ritocco da 200 milioni valuta il 100% di Autostrade in 9,3 miliardi. Il voto dei soci avrà valore consultivo per il cda, ma il sì è scontato e il consiglio - che quell’accordo l’ha faticosamente costruito - si è già espresso chiaramente, dunque solo un imprevisto dell’ultima ora potrebbe bloccare un processo ormai in dirittura d’arrivo: domani dopo il voto è già convocato un cda di Atlantia che ratificherà l’esito e ne fisserà un altro per il 10, quando prenderà la decisione finale. Destinata a chiudere un braccio di ferro iniziato all’indomani del crollo del Ponte Morandi, da cui sono passati quasi tre anni.

L’assemblea di lunedì

Dopo tanti colpi di scena, l’assemblea pare invece scontata perché - con un’affluenza in linea con le precedenti assemblee, dunque sopra il 70% - i due principali soci, Atlantia e Fondazione Crt, già si sono espressi per il sì, che dovrebbe arrivare anche dagli istituzionali viste le raccomandazioni in tal senso dei proxy advisor Glass Lewis, Iss e Frontis. Tutti favorevoli all’operazione in virtù di ragioni economiche ma soprattutto per pragmatismo: dato lo scenario di profonda incertezza che si prolunga da oltre due anni e l’assenza di alternative (se non quella di iniziare una contesa giuridica con il Governo), si tratta della migliore opzione possibile sul tavolo.

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La road map dell’accordo

La firma con Cassa, che nel frattempo avrà visto insediarsi Dario Scannapieco nel ruolo di ad, è attesa per fine giugno, mentre la seconda parte dell’anno servirà a smarcare tutte le formalità necessarie per il closing atteso entro fine anno. Tra queste c’è anche il nuovo Pef, il piano economico finanziario, in sospeso tra Ministero delle Infrastrutture e Cipe dall’autunno scorso, che però potrebbe vedere la luce già in estate in caso di semaforo verde all’accordo.

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La mossa di S&P

Chi vivrà come una svolta questa tappa è anche Atlantia: la cessione di Aspi consentirà alla holding di avviare una rotazione degli asset in cantiere da tempo, con nuovi investimenti grazie alla liquidità ottenuta. A dare una misura di quello che aspetta la società è stata S&P, che in una risposta fornita ai soci in vista dell’assemblea di domani ha spiegato che con l’uscita di Autostrade dal perimetro il rating della holding e della concessionaria potrebbero essere “scollegati” poiché i legami finanziari tra le due società saranno separati. Non è un dettaglio, visto che la stessa Standard & Poor’s nei mesi scorsi aveva tagliato di ben cinque notch a BB- le valutazioni di Atlantia e Aspi dopo la tragedia di Genova e lo scontro con il Governo sulla concessione. L’agenzia per ora ha precisato come, nell’eventualità che il controllo passi a Cassa e fondi, il rischio di credito di Aspi diminuirebbe in modo rilevante anche se non è chiaro ancora quanta esposizione manterrebbe ai rischi indiretti legati al crollo del Ponte di Genova. Non è chiaro se tutto questo basterà a riportare il rating al grado d’investimento, ma con la firma sul contratto Aspi diventerebbe una società collegata al Governo, come Eni, Snam o Terna. Per la holding Atlantia, invece «i proventi della cessione sarebbero più che superiori ai suoi debiti di 3,75 miliardi, lasciando spazio, a potenziali acquisizioni». Con una maggiore diversificazione, questo è certo.

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Nuova Kia Sportage: le prime immagini - AlVolante

UNA NUOVO CORSO - La Kia ha inaugurato un nuovo e più audace corso stilistico che proiettare la casa coreana verso la prossima fase della sua evoluzione. Uno dei primi modelli a segnalare questa discontinuità sarà la nuova Kia Sportage, la suv media che nella sua quintagenerazione introdurrà una serie di novità stilistiche che la renderanno molto diversa da quella attuale.

UNO STILE DI ROTTURA - Dopo le prime indiscrezioni e i muletti “pizzicati” nei test di rito, la Kia diffonde ufficialmente le prime immagini teaser che ci danno un’idea dei cambiamenti. Il frontale della nuova Kia Sportage, appena visibile nelle immagini, sarà caratterizzato da una mascherina di dimensioni importanti a sviluppo orizzontale, con i fari di forma triangolare ai lati. Il profilo laterale appare piuttosto pulito; si nota una vistosa bombatura all’altezza delle ruote posteriori che si raccorda con il retro. Qui troviamo dei fanali che “toccano” la fiancata e che sono raccordati tra loro da una striscia luminosa a led. Presente un piccolo spoiler montato sulla parte superiore del lunotto che contribuisce a conferire carattere alla vista posteriore dell’auto.

UN MEGA SCHERMO - Completamente inediti anche gli interni della Kia Sportage. Strumentazione e sistema multimediale sono inglobati all’interno di un medesimo pannello curvo, peculiarità che rende tutto più razionale e moderno. I comandi fisici sono infatti ridotto all’osso e buona parte delle funzionalità saranno controllabili direttamente dal grande pannello touch.

A TUTTO IBRIDO - Non sono stati svelati dettagli sui motori che equipaggeranno la quinta generazione della Kia Sportage, che sarà rivelata a luglio 2021 in Sud Corea. Probabilmente però, condividendo ossatura e meccanica con la recente Hyundai Tucson, è ipotizzabile la presenza, oltre di un classico 1.6 turbodiesel con 116 CV, di un motore ibrido basato sul 4 cilindri 1.6 litri turbo per complessivi 230 CV e, successivamente, di un ibrido plug-in dotato di una batteria da 13,8 kWh e di un'autonomia completamente elettrica di circa 50 km. Entrambi gli ibridi saranno accoppiati a un nuovo cambio automatico a 6 velocità e alla trazione integrale standard.

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Generali lancia Opa su Cattolica: il titolo vola in borsa - Corriere della Sera

Le Assicurazioni Generali hanno lanciato un’offerta pubblica di acquisto volontaria totalitaria su Cattolica a un prezzo di 6,75 euro per azione che mira a delistare le assicurazioni veronesi dalla Borsa. Il consiglio di amministrazione di Generali, che si è riunito sotto la presidenza di Gabriele Galateri di Genola - si legge in una nota - «ha approvato all’unanimità l’offerta pubblica». Alla seduta ha partecipato il capitale sociale nella sua interezza, e a favore dell’operazione, secondo quanto si apprende, si è espresso anche il vicepresidente vicario Francesco Gaetano Caltagirone, che in passato sarebbe stato critico su alcune scelte nella gestione del gruppo. Il perfezionamento dell’operazione è previsto entro la fine del 2021, una volta ottenute le autorizzazioni regolamentari.

Il premio di oltre il 15% ai soci

Il corrispettivo — precisa il gruppo guidato da Philippe Donnet — incorpora un premio per i soci pari al 15,3% rispetto al prezzo ufficiale delle azioni rilevato alla chiusura del 28 maggio 2021 e +40,5%2 rispetto alla media aritmetica, ponderata per i volumi scambiati, dei prezzi ufficiali per azione degli ultimi sei mesi precedenti al 28 maggio 2021. Tra i soci rilevanti, Cattolica ha Warren Buffet che è entrato nel 2017 e attraverso Berkshire Hathaway controlla Gen Re che detiene poco più del 9% di Cattolica, e la Fondazione Banca del Monte di Lombardia con oltre il 3,1 per cento e da Cariverona. La Fondazione, socia dell’assicuratore veronese per circa l’1% del capitale, ha fatto sapere che valuterà, come da prassi di mercato, l’operazione in ottica di rilevanza per il suo portafoglio finanziario.

Cattolica, balzo in Borsa

Il titolo della compagnia assicurativa veronese, dopo aver faticato a fare prezzo per eccesso di rialzo, vola in Borsa: poco dopo le 10 del mattino le azioni segnano un balzo del 12,8% a 6,83 euro quindi sopra il prezzo dell’Opa mentre Generali sale dello 0,09% a 16,86 euro (guarda qui le quotazioni di Borsa Italiana in tempo reale). Verso le 13 le azioni di Cattolica guadagnano qualcosa in più e viaggiano quasi verso un balzo del 13% a 6,84 euro, mentre le Generali salgono dello 0,45% a 16,92 euro ad azione.

Generali, esborso fino a 1,2 miliardi

La compagnia del Leone, che nei mesi scorsi aveva rilevato il 24% di Cattolica in aumento di capitale, ha infatti rotto gli indugi annunciando un’operazione che avrà un esborso massimo di 1,176 miliardi. Il gruppo triestino, che ha 2,3 miliardi in cassa disponibili per l’M&A, in una nota motiva l’offerta con «l’obiettivo di consolidare la propria posizione nel mercato assicurativo italiano, in coerenza con le linee guida del piano strategico di Generali 2021». In quest’ottica «l’acquisizione di Cattolica permetterebbe di diventare il primo gruppo nel mercato danni e di rafforzare la propria presenza nel mercato vita». L’obiettivo è anche la revoca dalla quotazione delle azioni Cattolica, che favorisce «gli obiettivi di integrazione, di creazione di sinergie e di crescita» dei due gruppi assicurativi. Generali sono assistite da Rothschild & Co Italia, Bank of America Europe Dac, succursale di Milano e da Mediobanca Banca di Credito Finanziario, quali advisor finanziari, e da Gianni & Origoni, quale consulente legale.

Il focus sulla digitalizzazione

«Il settore assicurativo italiano ed europeo - si legge nel documento sull’Opa Generali - che si trova oggi ad affrontare importanti cambiamenti che vedranno l’innovazione tecnologica di prodotto e processo come i principali driver per la creazione di valore. In tale contesto di riferimento, gli operatori di grande dimensione come Generali ricopriranno un ruolo sempre più rilevante e con conseguenti benefici diretti sulla clientela in termini di prodotti e servizi, grazie anche alla capacità di sostenere importanti investimenti in digitalizzazione e nuove tecnologie». La partnership strategica avviata con l’Emittente il 24 giugno 2020 «ha messo in luce la complementarietà del modello di business di Cattolica con quello di Generali, in particolare l’ampia base di clientela focalizzata su segmenti specifici (i.e, agricolo, imprenditoriale e professionale, mondo religioso, associativo, cooperativo e piccole e medie imprese), la rete agenziale estesa e stabile, il forte orientamento a sostenere l’economia locale e un sistema di valori simili».

Sinergie per oltre 80 milioni

Una volta finalizzata l’opa su Cattolica, la profittabilità del gruppo Generali beneficerà di sinergie da costi operativi, eccellenza tecnica e ricavi che si prevede raggiungano, a regime, un valore al lordo delle imposte pari oltre 80 milioni all’anno. I benefici deriveranno principalmente da economie di scala, la capacità di Generali di snellire i processi, l’estensione della capacità produttiva, nonché dalla capacità di ottimizzare, tra l’altro, il rischio dell’attività di sottoscrizione. I relativi costi di integrazione di Cattolica sono stimati complessivamente in circa 150-200 milioni al lordo delle imposte, da sostenere nei prossimi quattro anni.

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Generali lancia Opa su Cattolica: il titolo vola in borsa - Corriere della Sera
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Generali lancia Opa su Cattolica a 6,75 euro. Obiettivo delisting - Il Sole 24 ORE

La ratio dell'operazione e gli impatti finanziari-industriali

Cattolica è diventata di recente società per azione e ha visto la nomina del nuovo consiglio di amministrazione: entrambi passaggi di discontinuità rispetto a un passato in cui - causa anche i ribassi dei mercati del 2020 - Ivass ha richiesto un aumento di capitale da 500 milioni, di cui 300 già versati da Generali.
L’Offerta - approvata all'unanimità dal cda di Generali e che avrà un impatto sulla Solvency del Leone stimato in 7,8 punti percentuale - "permetterà di valorizzare ulteriormente le caratteristiche distintive di Cattolica, anche grazie al contributo tecnologico e dimensionale di Generali, permettendo la realizzazione di importanti economie di scala e sinergie industriali, con una particolare attenzione al mantenimento di alcuni elementi essenziali di Cattolica quali la tutela dell’identità e del legame storico il territorio, il mantenimento del brand e la valorizzazione di esperienze e asset con riferimento al settore agricolo-assicurativo, al terzo settore (associativo ed enti religiosi) e alla bancassurance in una logica di sviluppo e valorizzazione dell’attività".

Inoltre l'Offerta stessa "permetterà il conseguimento di benefici significativi per tutti gli stakeholders dell’emittente, cioè azionisti, clienti, agenti, dipendenti, comunità e ambiente". Inoltre, si prevede "che, a regime, l’operazione porti ad un aumento dell’incidenza degli utili derivanti dal business danni, coerentemente con le preferenze strategiche in termini di allocazione di risorse per la crescita inorganica".

Le condizioni di efficacia e le sinergie

Tra le condizioni di efficacia dell'Offerta c'è il raggiungimento di almeno il 66,67% del capitale o in seconda istanza del 50% più un azione (oggi Generali detiene il 23,672%) e il fatto che Cattolica non dia corso alla seconda tranche di aumento di capitale da 200 milioni. Tra gli obiettivi finanziari e industriali spiccano invece "un incremento della scala dimensionale di Generali in Europa e un’accelerazione della diversificazione del business mix a favore del segmento danni" e il "conseguimento di sinergie operative di costo e di sinergie incrementali da eccellenza tecnica e ricavo (stimate, a regime, superiori a 80 milioni ante imposte per anno), derivanti da economie di scala" mentre "i relativi costi di integrazione sono stimati complessivamente in circa 150-200 milioni ante imposte, da sostenersi nel corso dei prossimi quattro anni".

In relazione all’Offerta, Generali è assistita da Rothschild, Bank of America e da Mediobanca Banca di Credito Finanziario, quali advisor finanziari, e da Gianni & Origoni, quale consulente legale.

(Il Sole 24 Ore Radiocor)

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Europa prudente. A Piazza Affari tris di Opa, vola Cattolica dopo la mossa di Generali - Il Sole 24 ORE

I punti chiave

3' di lettura

Seduta senza scossoni per le Borse europee, che si muovono in ordine sparso in una giornata - quella del 31 maggio - caratterizzata anche dalla chiusura di Londra e New York per festività. Gli investitori valutano il dato sull'attività manifatturiera cinese, la cui ripresa sembra aver raggiunto il picco, e l'andamento della pandemia da coronavirus. In generale, gli osservatori registrano il rialzo dei listini asiatici, con l'eccezione di Tokyo, piegata dalle preoccupazioni dovute all'esteso stato di emergenza per frenare il contagio da Covid-19. Ma a Piazza Affari è il giorno del lancio delle opa con lo strappo di Cattolica Ass dopo l’offerta totalitaria di Generali, mentre Fly ritocca il prezzo per Carraro e il fondo Asterion punta al delisting di Retelit (ma c’è sempre il nodo "golden power"). Il focus nel FTSE MIB è anche sulla holding Atlantia in attesa dell'assemblea degli azionisti chiamata ad esprimersi, dopo mesi e mesi di trattative, sull'offerta Cdp-fondi per Autostrade per l'Italia. A dare una mano alla Borsa milanese anche le considerazioni del governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, sulla ripresa: «Nel corso dei prossimi mesi, con il prosieguo della campagna vaccinale, vi potrà essere un'accelerazione» con la previsione che «nella media dell'anno l'espansione del Pil potrebbe superare il 4%».

Sul fronte macro, l'appuntamento cruciale della settimana sarà venerdì 4 giugno con le indicazioni sul mercato del lavoro statunitense, guardato con attenzione dopo la delusione per il dato di aprile. Il 2 giugno toccherà ai prezzi dell’Eurozona e al Pil italiano finale del primo trimestre, mentre dagli Stati Uniti arriveranno le valutazioni della Federa Reserve sull’economia ("Beige book").

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A Piazza Affari tris di Opa, strappa Cattolica

A Piazza Affari è quindi il giorno delle tre Opa, spesso premiate con rialzi in doppia cifra. È il caso della compagna Cattolica Ass, balzata subito al di sopra dei 6,75 euro offerti da Generali. La compagnia del Leone, che nei mesi scorsi aveva rilevato il 24% di Cattolica in aumento di capitale, ha infatti rotto gli indugi annunciando un'operazione che avrà un esborso massimo di 1,2 miliardi circa. In luce in particolare la holding Atlantia in attesa dell'assemblea degli azionisti chiamata ad esprimersi, dopo mesi e mesi di trattative, sull'offerta Cdp-fondi per Autostrade per l'Italia. Bene il risparmio gestito con Banca Mediolanum e il lusso con Moncler. In fondo al listino, Enel e A2a.

Al di fuori del paniere principale, vola invece Retelit dopo il lancio dell’offerta da parte del fondo Asterion con l’obiettivo del delisting. Sale anche Carraro dopo che Fly ha alzato il prezzo della propria offerta di acquisto, ma senza prolungare il periodo di adesione.

Andamento Piazza Affari FTSE Mib

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Spread stabile a 109 punti, tasso allo 0,93%

Livelli invariati, intanto, per lo spread tra BTp e Bund. Il differenziale di rendimento tra il BTp decennale benchmark e il pari scadenza tedesco è indicato a 109 punti base, stabile sui livelli della vigilia. In rialzo frazionale il rendimento del BTp decennale che ha segnato una prima posizione allo 0,93%, dallo 0,92% del riferimento precedente.

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Bitcoin, dove andrà dopo lo scivolone del 42% (alcuni dicono a centomila dollari) - Corriere della Sera

Quanto si rischia

Il crollo del 42% subìto in meno di due settimane dal Bitcoin è l’altra faccia, speculare, della corsa sfrenata da 256 punti percentuali realizzata nel 2020. Ci ricorda che si tratta di un mercato molto speculativo, adatto solo a chi ha nervi saldi.

E pazienza. Non significa, però, che questo mondo vada demonizzato a prescindere: se è vero che l’11% dei 3.400 investitori istituzionali interpellati a marzo da J.P. Morgan in un sondaggio ha già acquistato criptovalute e un altro 22% esprime l’intenzione di farlo, ci sarà un motivo. Forse la recente caduta ha raffreddato un po’ l’entusiasmo. Ma sono in molti a scommettere che presto o tardi il Bitcoin si rialzerà. Come dalle precedenti cadute. La questione è: fin dove arriveranno le quotazioni della regina delle criptovalute?

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Domanda contributi a fondo perduto, doppio binario nel Sostegni bis - Informazione Fiscale

Domanda contributi a fondo perduto, si è chiusa il 28 maggio 2021 la finestra per le istanze relative al primo decreto Sostegni. Ora tocca al decreto Sostegni bis che, tra le novità, prevede regole differenziate in merito agli importi riconosciuti, con un doppio binario per i già beneficiari degli aiuti e gli esclusi. Cambiano per tutti i requisiti.

Contributi a fondo perduto, chiusa la finestra la domanda relativa al decreto Sostegni, si attende dall’Agenzia delle Entrate il provvedimento relativo ai nuovi aiuti previsti dal decreto Sostegni bis.

Entro il 28 maggio 2021 bisognava presentare domanda per beneficiare sia del fondo perduto del primo decreto Sostegni che per il pagamento automatico delle somme previste dall’articolo 1, comma 1 del decreto n. 73/2021.

Ora si attendono le nuove istruzioni operative per le domande relative al bonus a fondo perduto previsto dal decreto Sostegni bis che, al comma 5 dell’articolo 1, introduce un contributo a “doppio binario”.

Per calcolare il calo medio mensile di fatturato e corrispettivi bisognerà prendere come riferimento il dato relativo al periodo tra aprile 2020 e marzo 2021, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Cambiano anche le regole per calcolare l’importo riconosciuto, ma solo per le partite IVA escluse dal primo decreto Sostegni.

A definire regole e tempi per presentare domanda sarà l’Agenzia delle Entrate che, questa volta, dovrà individuare gli elementi da indicare nell’istanza per dichiarare il rispetto dei limiti relativi agli aiuti di Stato.

Domanda contributi a fondo perduto, doppio binario nel Sostegni bis

Il sistema stratificato disegnato dal decreto Sostegni bis in relazione ai contributi a fondo perduto prenderà il via con le domande per quello che è stato definito come il “bonus alternativo”.

Si tratta del contributo a fondo perduto riconosciuto agli esercenti attività d’impresa, arte o professione e ai produttori di reddito agrario che nel periodo compreso tra il 1° aprile 2020 e il 31 marzo 2021 hanno registrato una riduzione di fatturato e corrispettivi pari almeno al 30 per cento rispetto al periodo tra il 1° aprile 2019 e il 31 marzo 2020.

Potrà fare domanda solo chi non supera il limite di 10 milioni di euro di ricavi e compensi nel 2019.

Il nuovo contributo guarda ad un periodo temporale diverso rispetto ai precedenti aiuti, e questo per tutte le partite IVA.

Diverse sono invece le regole per il calcolo dell’importo spettante. Chi ha già beneficiato delle risorse del decreto Sostegni, e quindi anche della seconda quota di pari importo riconosciuta ai sensi dell’articolo 1, comma 1 del decreto Sostegni bis, avrà eventualmente diritto ad un conguaglio.

Per le partite IVA che non hanno avuto accesso al primo fondo perduto del 2021, debuttano invece nuove percentuali per calcolare l’importo spettante, fino al 90 per cento della perdita media mensile registrata.

Domanda contributi a fondo perduto, a chi spetta il conguaglio del decreto Sostegni bis

I titolari di partita IVA che, dopo aver presentato domanda per il contributo previsto dall’articolo 1 del decreto n. 41/2021 abbiano beneficiato del pagamento automatico del nuovo importo riconosciuto dal Sostegni bis, potranno accedere al bonus alternativo solo per la differenza tra le somme già erogate e il nuovo importo calcolato per il periodo marzo/aprile.

In tal caso, si avrà diritto all’eventuale maggior valore emerso. Il contributo a fondo perduto già corrisposto sarà scomputato da quello da riconoscere.

Per calcolare l’importo del nuovo contributo a fondo perduto alternativo bisognerà applicare alla perdita media mensile di fatturato o corrispettivi registrata nel periodo dal 1° aprile 2020 al 31 marzo 2021 rispetto al periodo dal 1° aprile 2019 al 31 marzo 2020 le seguenti percentuali:

  • 60 per cento per i soggetti con ricavi e compensi non superiori a centomila euro;
  • 50 per cento per i soggetti con ricavi o compensi superiori a centomila euro e fino a quattrocentomila euro;
  • 40 per cento per i soggetti con ricavi o compensi superiori a quattrocentomila euro e fino a 1 milione di euro;
  • 30 per cento per i soggetti con ricavi o compensi superiori a 1 milione di euro e fino a 5 milioni di euro;
  • 20 per cento per i soggetti con ricavi o compensi superiori a 5 milioni di euro e fino a 10 milioni di euro.

Domanda contributi a fondo perduto, per gli esclusi importo fino al 90 per cento

Il decreto Sostegni bis prevede criteri di calcolo più convenienti per le partite IVA escluse dai precedenti aiuti.

Chi non ha beneficiato delle somme previste dall’articolo 1 del decreto n. 41/2021 dovrà calcolare l’importo spettante applicando alla differenza di fatturato e corrispettivi le seguenti percentuali:

  • 90 per cento per i soggetti con ricavi e compensi non superiori a centomila euro;
  • 70 per cento per i soggetti con ricavi o compensi superiori a centomila euro e fino a quattrocentomila euro;
  • 50 per cento per i soggetti con ricavi o compensi superiori a quattrocentomila euro e fino a 1 milione di euro;
  • 40 per cento per i soggetti con ricavi o compensi superiori a 1 milione di euro e fino a 5 milioni di euro;
  • 30 per cento per i soggetti con ricavi o compensi superiori a 5 milioni di euro e fino a 10 milioni di euro.

La logica perseguita è chiara: il decreto Sostegni bis mira a tutelare anche chi, fino ad oggi, non ha potuto beneficiare del bonus a fondo perduto, secondo un criterio perequativo.

A differenza delle precedenti edizioni, il nuovo contributo a fondo perduto non prevede l’erogazione di un importo minimo di 1.000 euro o 2.000 euro.

Viene invece fissato a 150.000 euro l’importo massimo del contributo riconosciuto a ciascun titolare di partita IVA.

Contributi a fondo perduto, il decreto Sostegni bis chiama in campo l’Agenzia delle Entrate: nel modulo anche gli aiuti di Stato

Per passare dalla teoria alla pratica è atteso il provvedimento dell’Agenzia delle Entrate che, come in precedenza, dovrà definire le regole per fare domanda, i dati da indicare e la scadenza per l’invio.

Secondo quanto previsto dal decreto Sostegni bis, ci saranno 60 giorni di tempo dalla data di avvio della procedura telematica per l’invio dell’istanza.

Il decreto Sostegni bis rischia però di “appesantire” i dati da indicare nella domanda.

L’Agenzia delle Entrate dovrà definire gli elementi che il titolare di partita IVA dovrà indicare ai fini del rispetto di condizioni e limiti per l’accesso agli aiuti di Stato, secondo quanto previsto dal Temporary Framework.

Ulteriore aspetto al quale prestare attenzione è relativo ai prerequisiti per richiedere le somme: prima di presentare domanda sarà necessario aver trasmesso le Lipe del primo trimestre 2021, in scadenza lunedì 31 maggio. Un adempimento che, ovviamente, riguarda solo i soggetti obbligati all’invio delle comunicazioni delle liquidazioni IVA trimestrali.

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Alfa Romeo, non basterà la Giulia a salvare il Biscione - FormulaPassion.it

Non basteranno le emozioni a risollevare l’Alfa Romeo, che nel 2020 ha venduto solo 35.718 auto, un numero preoccupantemente basso se si pensa che nello stesso periodo le 911 uscite dagli stabilimenti Porsche hanno raggiunto quota 34.328. Le Giulia GTA e GTAm sono un bellissimo regalo ai pochi appassionati che potranno permettersele e aiuteranno a rimpinguare le casse del Biscione che però, per riprendere a correre davvero, ha un disperato bisogno di modelli freschi in grado di allargare la gamma, aumentando i volumi di vendita. La corsa alle rivali tedesche sembra una missione impossibile, ma il prestigio del marchio e il potenziale valore dell’asset impongono interventi rapidi ed efficaci per invertire la tendenza. È la grande sfida che il CEO di Stellantis, Carlos Tavares, ha affidato a Jean Philippe Imparato, salito sul ponte di comando della casa milanese con passione e con le migliori intenzioni per lasciare il segno. Ma quali mosse ha in mente il nuovo amministratore delegato dell’Alfa Romeo per rilanciare il marchio?

Alfa Romeo GTV e Duetto, Imparato approva

Il nuovo piano industriale non parte da un foglio bianco. Imparato ha ricevuto in eredità una gamma incredibilmente scarna, con Giulia e Stelvio praticamente ferme ai blocchi di partenza e una Giulietta ormai lontana dai suoi giorni migliori, ma anche il tanto atteso concept SUV Tonale, che dovrebbe finalmente trasformarsi in un’auto vera e, nella migliore delle ipotesi, mettere le ruote su strada a metà 20221. Potrebbe essere il primo tassello di un puzzle in cui la casa del Biscione, incalzata dalle concessionarie, ha deciso d’inserire a stretto giro almeno un altro modello a ruote alte. Con un focus sull’elettrificazione, finalmente. Tonale, che sul mercato dovrà vedersela con rivali del calibro di BMW X1 e Audi Q3, non nascerà come un modello 100% elettrico, ma avrà motorizzazioni ibride ricaricabili, lasciando a un modello più piccolo l’onore e l’onere di portare al debutto nella gamma del Biscione l’alimentazione a sola batteria.

Alfa Romeo nella lista nera per affidabilità

Su questo nuovo SUV si sa già qualcosa. Di certo sarà il più piccolo della gamma a ruote alta della casa milanese – che per ora comprende il solo Stelvio e nel 2022 dovrebbe ampliarsi proprio con Tonale – e come i fratelli maggiori anch’esso potrebbe avere il nome di un valico alpino. Qualcuno ipotizza Palade, il passo che mette in comunicazione Merano con Fondo in val di Non. Staremo a vedere, anche se non è questo il punto, dato che la vera sfida sarà ottenere un’auto in grado di regalare il piacere di guida di un’Alfa Romeo sfruttando la piattaforma eCMP del gruppo PSA. Più che su modelli realmente sportivi, è su quest’architettura, che ha posto le basi per il successo di modelli compatti a trazione anteriore come le nuove Peugeot 208, Opel Corsa e le loro derivate a ruote alte 2008 e Mokka, che Alfa Romeo sembra voler riporre buona parte delle sue ambizioni per tornare ai piani alti dell’industria automobilistica.

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Sunday, May 30, 2021

Sputi e calci sul volo Ibiza-Milano, donna rifiuta di usare la mascherina: “Mio fratello è maresciallo” - Il Riformista

Sputi e insulti e calci. Tutto perché rifiutava di mettere la mascherina e perché non accettava i richiami e le osservazioni degli altri passeggeri. È scoppiato un caso intorno al volo Ibiza-Milano di Ryanair le cui immagini stanno facendo il giro dei social network in queste ore. I video sono stati rilanciati anche da giornali e media.

La donna dà in escandescenze, lancia insulti pesanti, tira calci, sputa. Gli altri passeggeri l’avevano ripresa perché non indossava la mascherina. Poi hanno preso anche loro a replicare. Alcuni l’hanno ripresa con i loro smartphone. Lei ha detto che denuncerà. Ha tirato in ballo il fratello maresciallo e la cognata giudice – dai video sembra anche contraddirsi in qualche passaggio.

Insomma  è scoppiato il caos, si è sfiorata la rissa. La donna, che appare agitata, è stata richiamata inutilmente dagli assistenti di bordo. In uno dei video la si vede tirare calci verso un uomo mentre alcune persone la immobilizzano. Successivamente ha pubblicato un video sui suoi canali Instagram annunciando conseguenze legali per chi la sta attaccando.

L’atteggiamento della donna ha indispettito e agitato tutte le persone a bordo. Le regole anti-covid vogliono che si indossi la mascherina per tutta la durata del viaggio. Alcune compagnie dettato l’obbligo della chirurgica o del modello FFPP2. Il dispositivo può essere tolto solo per mangiare e per bere.

Giornalista professionista. Ha frequentato studiato e si è laureato in lingue. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Ha collaborato con l’agenzia di stampa AdnKronos. Ha scritto di sport, cultura, spettacoli.

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Bari, denunciata passeggera di Bari sul volo «movimentato» di ritorno da Ibiza - La Gazzetta del Mezzogiorno

Bari - Non ha voluto indossare la mascherina mentre viaggiava su un volo Ryanair partito dalla Spagna, da Ibiza, e diretto a Orio al Serio (Bergamo) e alle proteste dei viaggiatori ha reagito insultandoli.

Sul volo è così scoppiato il caos, tra parolacce e insulti poi diventati reciproci: l’episodio risale a martedì scorso, ma alcuni video postati negli ultimi giorni sui social, e diventati virali, hanno acceso i riflettori sul fatto.

La passeggera ha dato in escandescenze, insultando, tirando calci, alzando le mani contro una donna sua vicina di posto: veri e propri momenti di tensione con i passeggeri e lo stewart che hanno tentato, invano, di calmarla. Stanchi, i passeggeri hanno prima cercato di convincerla a tranquillizzarsi, poi si sono lasciati andare a loro volta a frasi piuttosto pesanti.

La donna, di Bari, una volta atterrata a Orio al Serio, è stata denunciata. 

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Sospensione delle rate dei mutui: cosa c'è da sapere - ilGiornale.it

La sospensione delle rate dei mutui sarà possibile fino alla fine dell'anno grazie a quanto previsto dal cosiddetto dl sostegni-bis: una sospensione che, è bene ricordarlo, non scatta in automatico e che ovviamente comporterà un incremento degli interessi da pagare.

Il "fondo Gasparini", ampliato anche agli autonomi col dl 18/2020, era stato introdotto per venire incontro ai contribuenti in difficoltà col pagamento del mutuo a causa della pandemia e delle conseguenti rigide misure imposte dal governo.

Con l'art.64, il dl Sostegni-bis proroga la sospensione, che comunque non sarà automatica ma necessiterà di specifica richiesta. Sospensioni che hanno in un certo senso contenuto la rischiosità del credito concesso alle famiglie: secondo le stime del Sistema di Informazioni Creditizie del Crif, il tasso di default è cresciuto ora fino all'1,4%. "In questo scenario ancora pesantemente condizionato dall’emergenza pandemica", spiega il direttore Antonio Deledda, come riportato da Il Sole 24 Ore,"le moratorie per la sospensione delle rate hanno giocato un ruolo fondamentale per contenere la crescita della rischiosità. Purtroppo la dinamica dei redditi e le prospettive non positive del mercato del lavoro potrebbero incidere in modo negativo sulla capacità di riprendere il pagamento delle rate al termine del periodo di sospensione".

Grazie alle moratorie, spiega il Crif, il 3,6% dei contratti rateali risulta sospeso. Ad incidere sono soprattutto i mutui con rate più consistenti (laddove gli importi sono minimi, come nel caso di un finanziamento concesso per l'acquisto di un cellulare, le richieste sono meno numerose). Questa specifica sospensione dei mutui significa mettere in standby una rata media da 744 euro per un importo residuo medio di 107.687 euro.

Sospensione, cosa sapere

La sospensione del pagamento delle rate del mutuo (fino a 18 mesi), è concessa anche ad autonomi e liberi professionisti, compresi quindi commercianti ed artigiani, che abbiano subito una riduzione del proprio fatturato a causa della pandemia, ai mutuatari che hanno attinto dal Fondo di garanzia per i mutui prima casa, ed alle cooperative edilizie a proprietà indivisa. Anche i contribuenti che hanno già potuto beneficiare della sospensione del mutuo per 18 mesi (o di due distinti periodi di sospensione), sempre che poi abbiano ripreso da almeno 3 mesi a pagare regolarmente le rate, rientrano tra i beneficiari della manovra.

Permane, ovviamente, la possibilità di accedere alla sospensione anche per tutti coloro che abbiano perso il proprio impiego subordinato o atipico, o per quanti hanno subito una riduzione dell'orario di lavoro per un periodo minimo di 30 giorni. Lo stesso è previsto in caso di morte del mutuatario, ma anche in caso di handicap o grave invalidità civile (superiore all'80%).

Tenendo presente che per accedere a tale beneficio non è necessario presentare il proprio Isee, il mutuo non può superare i 400mila euro e la sospensione può essere ottenuta per un massimo di 18 rate mensili (il numero di queste è strettamente connesso alla riduzione dell'orario di lavoro subita dal mutuatario).

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Insulti, calci e sputi in aereo: passeggera litiga con tutti sul volo da Ibiza (e il video diventa... - ilmattino.it

Momenti di tensione ieri sul volo Ryanair da Ibiza a Orio al Serio (Bergamo), a causa della violenta lite di una donna con gli altri passeggeri a bordo. La notizia arriva dai social, dove il video ha cominciato a circolare con insistenza fino a diventare virale. Le tensioni sarebbero cominciate già all'imbarco, a causa del mancato rispetto del distanziamento da parte della protagonista di questa vicenda. Una volta decollato l'aereo, la donna ha cominciato ad andare in escandescenze, prendendosela prima con una passeggera - colei che l'avebbe accusata di non aver tenuto la distanza di sicurezza - poi con gli steward, fino a ingaggiare un duello fisico e verbale con tutte le persone che provavano a calmarla. Il tutto tenendo la mascherina abbassata. La donna, di Bari, una volta atterrata a Orio al Serio, è stata denunciata. ​ 

Covid Foligno, sul treno si rifiuta di mettere la mascherina: «Devo bere». Poi minaccia il capotreno, 30enne italiana multata

IL VIDEO - Nel video la ragazza insulta una passeggera, le tira i capelli, si dimena e addirittura sputa. «Non sai chi sono io», dice furibonda, mentre invano intervengono gli steward. In un altro filmato si vede la donna circondata da passeggeri e steward che cercano di calmarla, ma lei oppone resistenza con calci e spintoni. Urla e tensione a bordo, un volo che i passeggeri che da Ibiza tornavano in Italia certamente non dimenticheranno mai. 

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La nuova Rolls-Royce Boat Tail: praticamente uno yacht da strada - La Gazzetta dello Sport

Ecco il primo esemplare della serie esclusiva, fortemente ispirata al mare, che ha portato alla nascita della divisione Coachbuilding

Dire che la Boat Tail, nuova perla della Rolls Royce, è un’automobile sarebbe riduttivo per più motivi. Il primo: acquistandola si entra subito a far parte di un particolare club esclusivo. Il secondo: come suggerisce il nome, si avvicina ad un altro mondo caratterizzato dal lusso, quello delle barche. Il terzo: la creazione apre una nuova era di cui si è già avuto un esempio, nel 2017, con la Sweptail dove si va ben oltre il concetto della personalizzazione (sfrenata) espresso dalla casa inglese. Qui si parla di vera e propria genesi di un veicolo attraverso la stretta collaborazione tra committente e casa madre. Il lusso all’ennesima potenza nato da un lavoro di quattro anni, mettendo carrozzieri, ingegneri e designer della Rolls Royce a confronto con tre clienti affezionati per creare altrettante vetture realmente su misura.

È LUNGA 580 CM

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Vista l’esclusività della proposta, basata sulla creazione di dettagli di stile su un'impostazione di carrozzeria comune, è nata Rolls Royce Coachbuilding che diventerà parte integrante dell'offerta, per intercettare le richieste dei clienti ben al di là delle soluzioni Bespoke, su misura. La casa afferma che sono state costruite 1.813 nuove componenti e che al progetto hanno partecipato più di 20 persone. Solo il telaio ha richiesto otto mesi di lavorazione ed è stato realizzato su misura anche un impianto audio da 15 altoparlanti. Non siamo lontani quindi dalla filosofia dei cantieri di superyacht. Il primo esemplare, lungo 580 cm, è stato realizzato su richiesta di una coppia di appassionati, già proprietari di una Rolls Royce del 1932. Introduce novità negli stilemi di famiglia, a partire dalla fascia frontale con una calandra parte integrante del muso e non applicazione a sé.

COME UN DECK

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Le forme della Boat Tail si richiamano a quelle degli yacht con un frontale imponente e una coda infinita. Le lavorazioni centrali del progetto sono passate dalla riduzione estrema dei punti di accoppiamento tra lamierati, dettaglio che spicca nella realizzazione del quarto posteriore, dietro la portiera, in un unico elemento e con il "deck" dove è chiara l'ispirazione nautica. Una Rolls a "coda di barca" non poteva che avere un volume posteriore con tratti nautici. Replica un po' il ponte di poppa, infatti, la realizzazione in Caleidolegno color antracite, mentre la copertura dell'abitacolo ha i punti di attacco della tensostruttura quasi fosse un tendalino da barca. I tratti di esclusività sono parecchi - come la curvatura del parabrezza, avvolgente intorno ai montanti anteriori - ma il punto focale del progetto resta la coda. Per la cronaca, approvati i bozzetti digitali, Rolls Royce ha prodotto una copia in argilla in scala reale per affinare ulteriormente il design e i dettagli.

NEL BLU

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Il cliente ha scelto il blu per la carrozzeria con le finiture metallizzate e i cristalli incorporati nella verniciatura che donano un look che cambia a seconda della luce. Il cofano presenta sfumature di blu e lo stesso colore si ritrova negli eleganti cerchi in lega. Anche l'abitacolo è rifinito in blu, impreziosito dai rivestimenti in pelle e in fibra di carbonio. La plancia nel medesimo legno Caleidolegno color antracite presenta un orologio pregiato Bovet 1822 e una penna Montblanc da collezione, specifica per l'abbinamento alla Boat Tail. Le attenzioni maniacali si estendono finanche all'angolazione (a 55°) dei punti di cucitura a contrasto sui sedili, per richiamare, a portiere aperte e nella porzione bassa dell'auto, i flutti del mare. Con un minimo di fantasia.

DOPPIO VANO

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Visto che poche cose regalano piacere quanto un pic-nic in mare, ecco che la Boat Tail è stata attrezzata con la stessa filosofia. Il doppio vano bagagli ospita un completissimo set con tanto di calici, posate e tovaglioli griffati Rolls-Royce. È presente anche uno scompartimento per tenere al sicuro lo Champagne, con le dimensioni del vano calcolate al millimetro per accogliere il numero giusto di bottiglie (Armand de Brignac, per gli appassionati) come voluto dal cliente. Su un lato, invece, ci sono tutte le stoviglie per una cena firmata con posate logate ‘Boat Tail’ da Christophle. E ancora, per ripararsi dal sole o dalle intemperie si può utilizzare l'ombrello a scomparsa installato al centro del bagagliaio. Si è pensato anche agli sgabelli: nel vano si trovano due modelli dell'italiana Promemoria. Il tocco di classe, ai limiti della follia: per creare il sistema di regolazione della temperatura nel complesso vano bagagli sono state realizzate cinque centraline differenti e il tutto è stato testato con temperature tra -20 e 80°C. Guai ad avere cibo e Champagne fuori dai canoni corretti di servizio…(anche perché il prezzo stimato è superiore ai 20 milioni di euro).

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Vaccino Lazio, da domani prenotazione per Open Week (2-6 giugno) Astrazeneca aperto a 18 anni in poi: come scegliere il centro - ilmessaggero.it

Nel Lazio tra poche ore avrà inizio la Open week di vaccinazioni. Una serie di Open Day per permettere a quanti più possibile di sottoporsi al vaccino anti Covid. Le giornate aperte saranno quelle tra il 2 e il 6 giugno, durante le quali tutti i maggiorenni (quindi chi è nato dal 2003 in avanti) potranno fare la prima dose di AstraZeneca. Cambia per la Open Week la modalità di prenotazione finora conosciuta per l'apertura a fasce d'età. Per prenotarsi sarà infatti necessario presentare un ticket virtuale e la tessera sanitaria. Gli appuntamenti saranno prenotabili fino ad esaurimento della disponibilità.

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Come prenotare

Per la prenotazione del vaccino nell'Open Week bisogna ottenere il ticket virtuale. Come? La Regione Lazio ha messo a disposizione un'app, UFirst, sulla quale saranno disponibili i ticket da lunedì 31 maggio fino ad esaurimento disponibilità. Con il ticket virtuale è consentito lo spostamento per raggiungere il punto di somministrazione e il rientro nella propria abitazione durante le ore del coprifuoco. Andrà presentato al centro vaccinale insieme alla tessera sanitaria. Un'unica modalità, quindi, a differenza delle occasioni precedenti nelle quali si poteva prenotare anche attraverso il sito web. 

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Chi si può prenotare

Questa è la grande novità degli Open Day del 2-6 giugno: sono stati aperti a tutti i maggiorenni (quindi tutti i nati dal 2003 in poi). Una bella notizia per i ragazzi che aspettavano il proprio turno e che comunque avevano ricevuto già rassicurazioni con le prenotazioni aperte a tutti dal 3 giugno annunciate da Figliuolo. L'apertura ai maggiorenni è un esperimento già riuscito a Caserta, dove la Asl competente aveva organizzato l’11 maggio un Open Day AstraZeneca di 24 ore per chi aveva più di 18 anni.

Quale vaccino

Il vaccino somministrato negli Open Day del 2, 3, 4, 5  e 6 giugno sarà Astrazeneca, che ora è stato riconosciuto con il nome di Vaxzevria. Non c'è nessun divieto di somministrare questo tipo di farmaco agli under 60, ma solo una raccomandazione dell'Ema. Sarà il medico del centro vaccinale dove si è prenotato che, durante il triage prevaccinale (ovvero nel colloquio prima dell'iniezione), valutarà eventuali incompatibilità con il singolo paziente.

Quando prenotare

Le prenotazioni saranno aperte lunedì 31 maggio, ma la Regione non ha ancora indicato un orario (che è ancora in fase di definizione). Nelle ultime occasioni sono state aperte alle 16 del giovedì precedente, quindi in questo caso l'orario potrebbe rimanere invariato. Il via così sarebbe alle 16 di lunedì 31 maggio. In tantissimi saranno pronti sulla piattaforma per accaparrarsi un posto, visto che i posti sono limitati. L'annuncio arriverà comunque anche sui canali social e sul sito di Salute Lazio.


Centri vaccinali Open day

Questa la lista dei centri che hanno somministrato i vaccini nei precedenti Open Day. Considerata la mole prevista di prenotazioni non è escluso che alla lista se ne aggiugano altri che verranno comunicati dalla Regione e dalle singole Asl.

ASL ROMA 1

  • Stazione Termini, Piazza dei Cinquecento - Roma, sabato e  domenica, dalle 18.00 alle 24.00
  • Cupa George Eastman, V.le Regina Elena, 287 B - Roma, sabato e  domenica, dalle 08.00 alle 13.00 e dalle 19.00 alle 24.00
  • Hub Acea, Via delle Cave Ardeatine, 36 - Roma, sabato e  domenica, dalle 8.00 alle 20.00
  • Ospedale Cristo Re, via delle Calasanziane 25, domenica, dalle ore 08.00 alle 20.00
  • Ospedale Sant'Andrea Via di Grottarossa, 1039 - Roma, sabato e  domenica, dalle 19.00 alle 24.00

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ASL ROMA 2

  • Struttura NUVOLA (EUR), Via Asia, 40 - Roma, sabato e domenica, dalle 20.00 alle 24.00
  • Cecchignola, Viale del'Esercito - 00143 Roma, domenica dalle 9.00 alle 19.00
  • Centro Anziani Portonaccio Via Filippo Meda, 147 - Roma sabato e domenica dalle 10.00 alle 19.00
  • La Vela Di Calatrava - Ptv Viale dell'Archiginnasio - Roma sabato e domenica dalle 20.00 alle 24.00
  • Centro vaccinale CESA Campus Via Alvaro Del Portillo 5 - Roma sabato e domenica dalle 20.00 alle 24.00

ASL ROMA 3

Polo Natatorio Ostia, Via delle Quinqueremi, 100 - Ostia (Roma), sabato e domenica, dalle 20.00 alle 23.00

ASL ROMA 4

  • Centro Vaccinale Rignano Flaminio, Via dell'Aquila Montelarco, snc - Rignano Flaminio (Roma), sabato e domenica, dalle 8.30 alle 23.00
  • Drive-in Porto Civitavecchia, L.go della Pace Civitavecchia (Roma), sabato e domenica dalle 08.30 alle 23.00

ASL ROMA 5

Valmontone Outlet, Via dei Lecci - Valmontone, sabato e domenica, dalle 16.00 alle 24.00

Scuderie Estensi Piazza Giuseppe Garibaldi snc - Tivoli (Roma) sabato e domenica sabato dalle 15.00 alle 22.00 - domenica dalle 09.00 alle 22.00

ASL ROMA 6

  • Casa della Salute di Villa Albani, Via Aldobrandini, 32 - Anzio, sabato e domenica, dalle 8.00 alle 20.00
  • Casa della Salute di Rocca Priora, Via Malpasso d'Acqua - Rocca Priora, sabato e domenica, dalle 8.00 alle 20.00
  • Ospedale Regina Apostolorum, Via S. Francesco d'Assisi, 50 - Albano (Roma) sabato e domenica dalle 08.30 alle 14.30

  • Casa di cura Villa delle Querce  Via delle Vigne, 19 - Nemi (Roma) sabato e domenica dalle 08.00 alle 15.00

  • Casa di cura S.Raffaele  Via S.Silvestro, 67 - Montecompatri (Roma) sabato e domenica dalle 08.00 alle 18.00

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ASL FROSINONE

PSC Components, Via Casilina, Km 90.200 - Torrice (Frosinone), sabato e domenica, dalle 16.00  alle 20.00

Centro Diagnostico -  Arce Via Casilina Nord, Km111,700 (Frosinone) sabato e domenica dalle 10.00 alle 24.00

Rsa Villa degli Ulivi  Via Tascitara - Sant'Elia Fiume Rapido (Frosinone) sabato dalle 08.30 alle 13.00

ASL LATINA

  • Amministrazione provinciale, Via Olivastro Spaventola - Formia (Latina), sabato e domenica, dalle 19.00 alle 24.00
  • Teatro San Francesco, Via dei Cappuccini, 36 - Latina ,sabato e domenica, dalle 19.00 alle 24.00
  • Ospedale S.G. Di Dio  Via S. Magno, 5 - Fondi (Latina) sabato e domenica dalle 19.00 alle 24.00

ASL RIETI

Caserma Verdirosi, Piazza Beata Colomba -  Rieti, sabato e domenica, dalle 8.00 alle 22.00

ASL VITERBO
 

  • Grotticella Via della Mazzetta, 1 - Viterbo sabato e domenica sabato dalle 9:00 alle 23:00 - domenica dalle 9:00 alle 18:00
  • Sala Mice Piazza G. Mazzini 2 - Civita Castellana (VT) sabato e domenica sabato dalle 9:00 alle 23:00 - domenica dalle 9:00 alle 18:00
  • Centro Diurno Anziani - Tarquinia Via delle Torri - Tarquinia (Viterbo) sabato e domenica sabato dalle 09:00 alle 23:00 - domenica dalle 09:00 alle 18:00

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