La Bce lascia invariati i tassi di interesse di riferimento al 4,5% per la terza volta, dopo dieci rialzi consecutivi. Fermi anche i tassi sui depositi delle banche presso la Bce (4%) e i tassi sulle operazioni di rifinanziamento marginale (4,75%).
Christine Lagarde, nella consueta conferenza stampa al termine della riunione di politica monetaria, ha affermato che «il consenso nel Consiglio dei governatori valuta prematuro discutere di un taglio dei tassi». Ergo, non se n’è discusso. Ma conferma i commenti rilasciati a Bloomberg a Davos la scorsa settimana, quando riteneva «probabile un taglio dei tassi di interesse in estate».
Oggi più che mai, però, la Bce dipende dai dati, a causa delle tensioni geopolitiche, soprattutto in seguito alla guerra in Medio Oriente (con le ricadute sul traffico merci nel Maro Rosso), che potrebbe far «aumentare i costi dell’energia e frenare il commercio internazionale», spiega l’avvocata-banchiera. I costi delle spedizioni aumentano, come i ritardi delle consegne. «Siamo molto attenti agli sviluppi nella Regione», dice. Quindi «i rischi per l’economia restano al ribasso».
Già nell’ultimo trimestre del 2023 è «probabile che l’economia dell’area euro abbia registrato una stagnazione». I dati in arrivo continuano a segnalare debolezza nel breve termine, ma alcuni indicatori di indagini di lungo periodo segnalano una ripresa della crescita in un prossimo futuro», sostiene la presidente Bce. Però, essendo soltanto a gennaio, è troppo presto fare delle previsioni sui primi tre mesi dell’anno. Il mercato del lavoro è rimasto robusto. Il tasso di disoccupazione, al 6,4% a novembre, è tornato al livello più basso dall’inizio dell’euro e sempre più lavoratori sono entrati nella forza lavoro. E tutti gli indicatori dell’inflazione (ad eccezione di quella domestica) sono in flessione.
Ma è all’aumento dei salari che la Bce guarda con particolare attenzione. «Il processo di disinflazione sta proseguendo» e la Bce registra «una stabilizzazione del rialzo degli stipendi», perciò «la direzione è buona», commenta Lagarde.
Lagarde replica anche al presunto scontento del personale della Bce rivelato da un sondaggio interno pubblicato da Politico. «La Bce realizza tanti sondaggi interni», spiega la presidente, ricordando che «oltre l’80% dei dipendenti è felice di lavorare alla Bce» e che «oltre il 75% consiglierebbe a un amico di lavorare alla Bce». E aggiunge: «Queste risposte mi rendono orgogliosa e mi incoraggiano. Io sono irrilevante, l’importante è guidare questa istituzione di gente di talento in modo che possa assolvere al proprio mandato. Per il resto io come persona sono irrilevante».
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Taglio tassi Bce rimandato ai prossimi mesi: per ora restano al 4,5% - Corriere della Sera
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