Dopo mesi di fibrillazioni e speranze, e una fake news pubblicata ieri sul canale X della Sec, l’autorità di regolamentazione della Borsa americana ha approvato mercoledì i primi ETF per investire direttamente in bitcoin, la più grande criptovaluta in circolazione. Una mossa, attesissima dagli addetti del settore, che apre ufficialmente al grande pubblico degli investitori uno strumento finanziario nato contro la finanza ufficiale. Da oggi scambiare bitcoin sarà molto più semplice: non sarà più necessario aprire un conto sulle piattaforme di trading di criptovalute o possedere un portfolio digitale. Gli ETF – exchange-traded fund – sono fondi passivi, usati per molti altri tipi di investimenti, che permettono di investire in asset o in gruppi di assett finanziari senza doverli comprare direttamente. Le richieste approvate sono 11, tra cui quelle di BlackRock, Fidelity, Invesco e VanEcki.


Dall’illegalità alla piazza finanziaria più importante del mondo

Se è vero che il via libera rappresenta un timbro di legittimità verso i bitcoin, sbaglia chi lo interpreta come un sostegno da parte delle autorità americane, da sempre molto scettiche nei confronti delle criptovalute, considerate troppo rischiose e soggette a manipolazioni e riciclaggio. Prova ne è l’atteggiamento da sempre contrario del capo della Sec, il democratico Gary Gensler, e confermato dalla commissaria Caroline Crenshaw, che nel suo discorso di ieri ha detto: «Sono preoccupata che questi prodotti inonderanno i mercati e finiranno direttamente nei conti pensionistici delle famiglie americane che non possono certo permettersi di perdere i propri risparmi a causa delle frodi e delle manipolazioni che appaiono prevalenti nei mercati spot dei bitcoin».


L’andamento della criptovaluta

Mentre l’Europa resta tiepida, la borsa americana ​​festeggia il risultato: in apertura il Bitcoin è in rialzo del 6% a 49mila dollari. Vola anche Ether, la seconda criptovaluta più popolare, che segna un balzo del 10% a 2.600 dollari. Il valore del bitcoin è aumentato di oltre il 70% negli ultimi mesi in previsione di questa mossa dell’autorità americana – come dicono a Wall Street: sell the news buy the rumors – , e questa settimana ha raggiunto il suo livello più alto da marzo 2022. Il picco della criptovaluta (69.000 dollari) è stato raggiunto a novembre 2021, mentre il minimo storico (16mila dollari) è stato toccato nel dicembre 2022 dopo il crollo di FTX. Proprio la grande volatilità della moneta potrebbe essere arginata da questa operazione, che ha come ulteriore obiettivo quello di chiamare molti più investitori in un settore considerato ancora troppo di nicchia. Gli analisti di Standard Chartered hanno infatti dichiarato all’agenzia di stampa Reuters che gli ETF potrebbero attirare dai 50 ai 100 miliardi di dollari solo quest’anno.