Roma, 24 dicembre 2023 – Sistemata la manovra, che dopo il via libera del Senato si prepara alla seconda lettura blindata alla Camera, il governo apre il cantiere Milleproroghe. Il tradizionale provvedimento di fine anno che allunga i tempi per norme, versamenti e discipline di ogni genere, è atteso nell’ultimo consiglio dei ministri dell’anno, giovedì 28 dicembre, insieme a 4 decreti attuativi della delega fiscale, compreso quello sull’Irpef, rinviato dalla scorsa riunione.
Il lavoro sul Milleproroghe prende le mosse innanzitutto da quello che è rimasto fuori dalla manovra. A partire dal dossier Superbonus, non ancora archiviato del tutto, dalle pensioni e dallo smart working. Durante i lavori sulla legge di bilancio in Senato è spuntata la proposta di un Sal straordinario senza proroghe né oneri. Ma al ministero dell’Economia prima di qualunque mossa si attendono le ultime proiezioni sui costi dell’incentivo, che a novembre aveva già sfondato i 96 miliardi.
Smart working e pensioni sotto la lente. Resta da risolvere il nodo Superbonus
Le decisioni dipendono dal "problema di tenuta dei conti pubblici", chiarisce il ministro Giancarlo Giorgetti, avvertendo che ogni mese di proroga costa 4,5 miliardi. Ma Forza Italia tiene alto il pressing e assicura che "ci sarà attenzione" da parte del governo. Per un eventuale intervento, oltre al Milleproroghe, c’è anche l’ipotesi di un decreto ad hoc, che a quel punto approderebbe al cdm del 28. Il provvedimento potrebbe contenere anche una stretta su altre forme di agevolazioni legate alla casa.
Smart working e pensioni sotto la lente. Resta da risolvere il nodo Superbonus - QUOTIDIANO NAZIONALE
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