Rottamazione quater, scadenza del 5 dicembre 2023 con non poche difficoltà nel pagamento delle somme dovute. Chi ha scelto il canale PagoPA ha dovuto fare i conti con l'impossibilità di versamento, problema risolto nel tardo pomeriggio. Una situazione non nuova ma che evidenzia i limiti della PA digitale, nonostante le buone intenzioni
Rottamazione quater, la storia si ripete.
Così come avvenuto per la prima rata, anche la scadenza del 5 dicembre 2023 relativa al pagamento della seconda quota dovuta ha dovuto fare i conti con i malfunzionamenti di PagoPA.
Diverse le segnalazioni di contribuenti ed intermediari impossibilitati ad utilizzare questo canale per versare le somme dovute, il tutto nel giorno clou dei pagamenti per evitare di decadere dai benefici accordati.
Rottamazione quater, la scadenza della seconda rata manda PagoPA in tilt
Il canale PagoPA consente di versare i bollettini della rottamazione quater mediante i canali telematici di banche e Poste, anche mediante i servizi di home banking messi a propria disposizione da parte degli Istituti di credito.
Una via quindi semplice e, almeno in teoria, abbastanza immediata per versare le rate della rottamazione quater in autonomia. Nella pratica però la possibilità di pagare le somme dovute mediante PagoPA fa i conti con i disservizi riscontrati a ridosso di scadenza, così come avvenuto nella giornata del 5 dicembre 2023.
Sono numerose infatti le segnalazioni pervenute alla redazione di Informazione Fiscale da parte di contribuenti che hanno avuto difficoltà nel pagamento della seconda rata della rottamazione quater.
PagoPA è andato in tilt insomma, e solo nel tardo pomeriggio è tornata pienamente operativa la procedura per il versamento delle somme dovute mediante i servizi online delle banche.
Una difficoltà non da poco, che ha interessato non solo la scadenza del 5 dicembre ma anche quella della prima rata della rottamazione quater, e che evidenzia quindi le difficoltà del canale PagoPA se messo “sotto stress”.
Alle richieste di una proroga del termine ultimo di versamento legate alle difficoltà economiche degli aderenti alla rottamazione quater (a fronte di due scadenze ravvicinate e importanti sul fronte delle somme dovute), si affianca quindi ora quella di un rinvio - o meglio una rimessione in termini - legata ai problemi tecnici che hanno caratterizzato il giorno di scadenza.
PagoPA in tilt, luci e ombre per il servizio pubblico di pagamento di tasse, imposte e non solo
È diventato ormai capillare l’utilizzo del canale PagoPA, piattaforma digitale che consente di versare le somme dovute alla Pubblica Amministrazione e non solo. Il canale accoglie anche le bollette di luce e gas, per i fornitori che vi hanno aderito, ed è utilizzato anche per i pagamenti verso alcuni enti privati.
Un servizio quindi in fase di crescita, come dimostrano i numeri riportati nel sito di PagoPA: nel solo 2023 sono state gestite 360.415.572 transazioni, per un controvalore economico di quasi 77 miliardi.
Dal 2016, anno di lancio della piattaforma, sono invece state gestite oltre 1 miliardo di transazioni, per un controvalore che si avvicina ai 203 miliardi di euro.
Non si può quindi parlare di un servizio in fase di test ma, al contrario, di una procedura ormai rodata che assume un ruolo di spicco nel piano di digitalizzazione dei servizi pubblici.
Eppure, l’esperienza della rottamazione quater dovrebbe far riflettere sui limiti del digitale e delle piattaforme pubbliche, che fin troppo spesso vanno in tilt sotto scadenza, quando invece dovrebbero essere capaci di gestire una mole elevata e concomitante di accessi.
Una prova che per il momento non è stata superata e che avrà delle conseguenze importanti per chi è stato interessato dal blocco dei pagamenti con PagoPA. L’omesso o tardivo versamento delle rate della rottamazione dopo il 5 dicembre comporta il venir meno dei benefici accordati.
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