Secondo Federconsumatori si registra un aumento medio dei prezzi del 10,2% rispetto al 2022. I rincari più elevati sono quelli degli addobbi natalizi, dei regali di ultima generazione e, ovviamente, dei prodotti alimentari (+12%). Il vicepresidente Giordano a Fanpage.it: “Si stima che dei 43 miliardi che saranno erogati per le tredicesime nemmeno il 10% potrà essere utilizzato per fare gli acquisti natalizi”.
Intervista a Roberto Giordano
vice presidente Federconsumatori.
Saranno un Natale e un Capodanno più cari del solito quelli che si apprestano a vivere gli italiani. Secondo l'ultima indagine realizzata dall'O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori, si registra un aumento medio dei prezzi del 10,2% rispetto al 2022. I rincari più elevati sono quelli degli addobbi natalizi (+19%), i regali di ultima generazione (+14%) e, ovviamente, i prodotti alimentari (+12%).
"La questione è che tutto questo si innesca in un meccanismo inflattivo di aumento dei prezzi dove la fanno da padrone voci tristemente note come i tassi sui mutui e le bollette di luce e gas", ha commentato a Fanpage.it Roberto Giordano, vice presidente di Federconsumatori. Il quale ha aggiunto che "si stima che dei 43 miliardi che saranno erogati per le tredicesime per pensionati e lavoratori dipendenti, nemmeno il 10% potrà essere utilizzato per fare gli acquisti natalizi perché è già tutto impegnato nelle voci che abbiamo appena nominato".
A Natale aumentano prezzi di beni alimentari e viaggi
Secondo Giordano, le prossime festività natalizie cadono in un momento già particolarmente difficile per il potere d'acquisto degli italiani. "È un anno e mezzo che stiamo ponendo il problema del caro vita – ha precisato il vice presidente di Federconsumatori -, lo abbiamo fatto con iniziative pubbliche che abbiamo chiamato Pentole vuote proprio ad indicare il fatto che il fenomeno inflattivo sta erodendo il potere d'acquisto delle retribuzioni e delle pensioni, quindi per la maggior parte delle persone che vive in questo Paese. Questo è il problema essenziale, al netto anche delle variazioni dell'inflazione che negli ultimi due mesi è calata a tassi più accettabili. Questo significa che tutte le voci di acquisto hanno visto un incremento importante, in alcuni casi oltre l'inflazione indicata. Per esempi i beni alimentari o, adesso sotto Natale, i viaggi aumentano in misura assolutamente spropositata".
Secondo i calcoli di Federconsumatori, i beni alimentari presenta rincari che vanno dall'8 al 9% e addirittura i viaggi in media, anche a seconda del mezzo utilizzato, vedono aumenti che vanno dal 20 al 30%. "Abbiamo fatto anche uno studio sull'andamento dei beni tipicamente natalizi e le variazioni anche rispetto all'anno precedente sono significative", ha precisato Giordano.
Per panettone e cotechino rincari tra l'8 e il 24%
Secondo Giordano, nello specifico, dei beni tipicamente natalizi, pensiamo al panettone e al pandoro, "ci sono aumenti rispetto all'anno scorso che oscillano tra l'8 e il 10%. Per quanto riguarda zampone e cotechino con lenticchie abbiamo aumenti che vanno dal 13% al 24%". Per non parlare di frutta secca e torrone, che vedono aumenti tra il 23 e il 24%.
Nonostante i rincari e malgrado molte famiglie si trovino ancora in situazioni di difficoltà economica, gli italiani, fa sapere Federconsumatori, non rinunceranno del tutto ai regali di Natale, specialmente quelli per i più piccoli. Pure tra i giocattoli ci sono aumenti fino a oltre il 20%. "Abbiamo fatto una proposta – ha concluso Giordano – in cui chiediamo la proroga del mercato tutelato sull'energia (gas ed elettricità) che finiranno a gennaio e ad aprile, chiedendo maggior tempo per il passaggio con un processo di informazione per gli utenti. La situazione è diventata insostenibile".
Quanto spenderemo di più per il cenone di Natale e Capodanno: Aumenti dei prezzi fino al 24% - Fanpage.it
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