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Sunday, December 31, 2023

La lunga attesa a tavola, poi il brindisi: buon 2024! - La Provincia di Cremona e Crema

Appena archiviate le cene della Vigilia e da poco superati i pranzi di Natale in famiglia, è già il momento di prepararsi al Capodanno. Sarà festa grande, questa sera: lunga attesa e poi calici alzati. Al netto delle preoccupazioni per il Covid, con contestuale assalto alle farmacie per il tampone ‘libera-tutti’. E con buona pace degli oltre seimila, tra cremonesi e cremaschi, a letto con la febbre. E se in tanti hanno deciso di aspettare la mezzanotte serviti ai tavoli dei ristoranti locali, praticamente tutti esauriti, altrettanti hanno scelto di rimanere in casa. Rivolgendosi alle gastronomie cittadine per imbastire una tavola degna dell’anno nuovo.

A CREMONA

La trazione cremonese impone il cotechino, il salame da pentola e quello all’aglio, i classici salumi, le immancabili lenticchie, le mostarde e i sottoli. «Quest’anno, però, per noi è la pasta fresca a farla da padrone — spiega Patrizia Pisati, della gastronomia il Tandem di corso Garibaldi —. In particolare quella ripiena: tortelli di zucca, di ricotta e spinaci e i marubini sono molto richiesti». Un settore che sembra non andare mai in crisi, quello del ‘buon gusto’: le specialità del territorio rappresentano una spesa fissa e costante negli anni per molte famiglie. E oltretutto, almeno a sentire gli esercenti, nell’aumento generale del costo della vita l’incremento dei prezzi in gastronomia è stato meno sentito che in altri settori.

Così, anche per questo oltre che per rigoroso rispetto della tradizione, in molti non vogliono rinunciare ad allestire una ricca tavola per le occasioni speciali, magari confidando nelle parole del proverbio popolare: ‘Chi mangia lenticchie a Capodanno, conta quattrini tutto l’anno’. Una tendenza confermata anche per quel che riguarda il mercato del vino: «Mi sembra che tra vendite e ordinazioni siamo nel solco degli anni passati — conferma Marina Salada, dell’Emporio Vini e Sapori —. A Capodanno poi una bottiglia di spumante e un vino da tavola per accompagnare le portate, non possono proprio mancare. Per questo motivo il nostro mercato non conosce oscillazioni troppo significative».


Un settore fiorente, ma non certo statico: «Quest’anno – infatti – la domanda della nostra clientela si è concentrata sui vini naturali, sulla produzione senza additivi e più in linea con la crescente attenzione delle persone per la sostenibilità». E non è solo il territorio cremonese ad affidarsi alla nostra tradizione: «Come ditta centrale noi vendiamo a spacci e negozi in tutto il nord Italia e ci stiamo ritagliando una buona fetta di mercato anche all’estero — testimonia Carlo Vittori di Sperlari —. Non abbiamo ancora un’analisi generale della stagione di vendite ma per il momento posso dire che non registriamo una crisi rispetto agli scorsi anni. Anzi: proprio su una delle eccellenze del nostro territorio, la mostarda, abbiamo avviato una campagna di promozione che ha dato ottimi frutti, portando in questo modo un po’ di Cremona nel resto d’Italia e nel mondo».


Tradizione ed etica vanno dunque a braccetto in questa chiusura d’anno 2023, anche se per alcuni resta un po’ di amaro in bocca: «Con così tante persone bloccate a casa dall’influenza che ha colpito così duramente sotto le feste abbiamo vissuto un Natale a dir poco in sordina, sia umanamente che lavorativamente — racconta ancora Patrizia della gastronomia il Tandem —. Speriamo che l’anno nuovo ci porti anche un po’ di rinnovata salute!».

A CREMA

Sono giornate febbrili alla gastronomia Scandelli, negozio storico di via Cavour, all’angolo con via Civerchi, dove da generazioni i cremaschi trovano il meglio della cucina locale, regionale e nazionale. Piatti pronti per tutti i giorni, ma anche sfiziosità. E per Natale e Capodanno il menu si è ulteriormente arricchito, incontrando il gusto dei clienti. «Per il cenone proponiamo piatti tipici in ossequio alla tradizione cremasca e lombarda – sottolinea Giorgio Scandelli –: dal super classico cotechino con le lenticchie, che sulla tavola di Capodanno non deve mai mancare, ai patè, dalle torte salate alle polpette di pesce. Come sempre abbiamo diverse richieste anche per proposte che si rifanno alla cucina tipica milanese: il patè di vitello, le tartine in gelatina, il vitello tonnato. Altro must di queste cene e pranzi delle feste è il nostro salame nostrano. Non si rinuncia ad affettarlo in tavola».

Ogni anno la gastronomia introduce qualche novità nel menu, così come si riscontrano delle differenze tra le scelte dei clienti. «C’è chi per il cenone ama ordinare sempre le stesse cose – conclude il titolare – e chi invece si lascia guidare. Rispetto al recente passato devo dire che quest’anno abbiamo venduto meno caviale. Ovviamente abbiamo nel menu anche i super classici per i più piccoli. La lasagna su tutte, un piatto che fa sempre felici i bambini, così come gli adulti. Per il resto le prenotazioni sono andate a gonfie vele e anche il bilancio del Natale è molto positivo».

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