L'acquisizione di Credit Suisse (CS) da parte di UBS comporterà probabilmente un totale di 3’000 licenziamenti in Svizzera: 1’000 di questi riguardano l'integrazione di CS Svizzera nel gruppo bancario, mentre altri 2’000 concernono altre aree di attività locali dell'istituto rilevato.
Lo ha dichiarato giovedì mattina il presidente della direzione di UBS Sergio Ermotti in una teleconferenza con gli analisti. Di primo mattino con un comunicato UBS aveva annunciato che avrebbe integrato completamente l'unità elvetica di Credit Suisse. Questa soluzione è "di gran lunga" la migliore, ha sostenuto Ermotti.
Le analisi hanno inoltre anche confermato la necessità dell'acquisizione. Per CS non era solo una questione di liquidità: l'istituto non avrebbe più potuto sopravvivere da solo, ha argomentato il 63enne.
ASIB: maggior parte dei posti di lavoro salvaguardati
Nonostante l’integrazione di Credit Suisse da parte di UBS, in Svizzera moltissimi posti di lavoro nel settore bancario verranno salvati, ha dichiarato per parte sua Natalia Ferrara. La co-direttrice dell’ASIB, l’Associazione svizzera degli impiegati di banca, ospite della trasmissione RSI Modem in mattinata, prima del'annuncio ufficiale, aveva dichiarato: “Nel corso della mattinata Sergio Ermotti (direttore generale di UBS, ndr) riferirà personalmente dell’impatto sui posti di lavoro in Svizzera e vi posso dire che sono dispiaciuta che il marchio sparisca e per le molte collaboratrici e collaboratori che fino a questa mattina speravano che ci sarebbe ancora stata nel Paese una seconda banca importante, ma posso però anche dire che la maggior parte dei posti di lavoro nella Confederazione verranno salvaguardati”.
Si ipotizzavano infatti fino a 10'000 posti di lavoro cancellati in Svizzera.
Ai nostri microfoni, Ferrara ha poi spiegato che l’ASIB vede in questa decisione “un’importante assunzione di responsabilità da parte di UBS” e che la scelta “è il risultato del lavoro di tutti i partner sociali”.
Il Governo deplora i tagli
Il Consiglio federale ha reagito con una presa di posizione scritta alle novità annunciate giovedì da UBS e in particolare alla notizia dei 3'000 esuberi nei prossimi anni in Svizzera. Il Governo deplora i tagli, ha fatto sapere Guy Parmelin. Il ministro dell'economia, tuttavia, sottolinea anche la soddisfazione dell'Esecutivo per il fatto che i partner sociali - l'istituto da una parte e i rappresentanti del personale dall'altra - abbiano saputo trovare un'intesa.
UBS-Credit Suisse, in vista 3'000 licenziamenti in Svizzera - RSI.ch Informazione
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