Obiettivo finale: flat tax per tutti. I vincoli costituzionali
Dopo lo scontato via libera del Parlamento al disegno di legge delega sulla riforma fiscale, quello che nei progetti dovrebbe essere il nuovo fisco targato Meloni si appresta a mettere le mani sulla revisione dell’Irpef. Obiettivo finale è l’aliquota unica. Non sono però scomparse le critiche all’idea di una flat tax per tutti, dato che l’articolo 53 della Costituzione è chiaro quando parla di progressività dell’imposta che i cittadini, anche stranieri, sono tenuti a versare. Questa infatti deve essere proporzionale all’aumentare della loro possibilità economica. In altre parole, secondo il principio costituzionale, l’imposta deve crescere con il crescere del reddito, mentre la flat tax è l’esatto contrario: la tassa “piatta” e unica prevede infatti che tutti i contribuenti paghino la stessa percentuale del proprio reddito in tasse, indipendentemente da quanto fatturano. Ecco che allora il governo parla di “flat tax universale nel senso della progressività”. La progressività sarebbe assicurata, secondo il governo, attraverso una serie di detrazioni e deduzioni. L’obiettivo “flat tax per tutti” è comunque di fine legislatura. Dunque, c’è tempo per vedere come il governo concretamente riuscirà nel suo obiettivo pur rispettando l’articolo 53. Intanto, la road map è stata tracciata. Vediamo allora quali ne sono i principali step e come potrebbero influire sugli stipendi degli italiani.
15 ago 2023
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Nuove aliquote Irpef, l’effetto sugli stipendi: cosa cambia, chi ci guadagna | Le tabelle - Corriere della Sera
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