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Tuesday, July 18, 2023

Prezzo imposto benzina e diesel da Ue con inedita direttiva, ma già dal 1 agosto importante modifiche per legge - Business Online

Due importanti novità per gli automobilisti italiani. Innanzitutto la nuova direttiva europea 959 del 2023 del Parlamento e del Consiglio introduce la riforma del sistema ETS (Emission Trading System), che regola il commercio delle quote di emissione di CO2. Questo sistema rappresenta un mercato che, a partire dal 2005, ha consentito alle aziende di specifici settori energetici e industriali di ottenere l'autorizzazione a emettere inquinanti attraverso l'acquisto di tali quote.

Dopodiché a partire dal primo agosto 2023, entra in vigore l'obbligo per i distributori di carburante situati su strade e autostrade di affiggere un cartellone contenente i prezzi medi delle diverse tipologie di carburante disponibili presso il punto vendita, insieme ai prezzi effettivamente praticati. Si richiede che tali prezzi siano aggiornati quotidianamente, conformemente al decreto attuativo previsto dalla legge di conversione del decreto Carburanti. Vediamo meglio:

  • Inedita direttiva da Ue su prezzo imposto carburante
  • Nuove regole al via sui prezzi benzina, diesel

Inedita direttiva da Ue su prezzo imposto carburante

La nuova direttiva dell'Unione europea si estende al settore del trasporto marittimo e introduce un nuovo sistema di scambio delle quote di emissione di CO2, che coinvolge anche il settore del riscaldamento domestico e del trasporto su strada. Le compagnie petrolifere saranno soggette al pagamento per le emissioni di CO2 generate durante la produzione di carburanti, con il conseguente aumento dei costi che si rifletterà inevitabilmente sul prezzo finale della benzina e del gasolio. Il sistema entrerà in vigore nel 2027, e le prospettive sono allarmanti, soprattutto per gli automobilisti europei.

Per comprendere il rischio, è importante spiegare il meccanismo dei crediti di CO2, che coinvolge gli investimenti delle aziende in progetti di salvaguardia ambientale e di riduzione delle emissioni di gas serra. In cambio di tali investimenti, le aziende ottengono titoli o azioni verdi che possono essere venduti sul mercato. Questi titoli vengono acquistati dalle aziende che generano grandi quantità di CO2 a causa delle loro attività produttive e che devono quindi compensare le proprie emissioni. L'acquisto e il pagamento di questi crediti in euro per tonnellata di CO2 consentono di bilanciare le emissioni complessive, permettendo alle aziende di continuare a emettere.

Le istituzioni europee hanno l'obiettivo di limitare il prezzo delle quote di CO2 a un massimo di 45 euro per tonnellata, il che si tradurrebbe in un costo aggiuntivo di 10 centesimi per litro di benzina e 12 centesimi per litro di gasolio.

Alla luce dell'andamento dei prezzi nel mercato ETS attuale, le previsioni sono preoccupanti. Le aste europee hanno registrato un aumento del prezzo delle quote da 8,34 euro a tonnellata nel gennaio 2018 a una media prevista di 86,17 euro per il 2023 e 96,19 euro per il 2024, secondo un'analisi condotta dall'agenzia Reuters. Le previsioni per il 2025 indicano un prezzo medio di 104,84 euro a tonnellata.

Secondo le proiezioni dell'Agenzia Internazionale dell'Energia, il nuovo sistema di scambio coinvolgerà un numero molto maggiore di operatori rispetto al sistema attuale, il che comporterà un aumento della domanda e, di conseguenza, dei prezzi delle quote in vendita.

Il tutto è dovuto alla mancanza di un numero sufficiente di società impegnate nella generazione di quote tramite progetti ambientali, i quali richiedono tempi di realizzazione sempre più lunghi. Questa crescita esponenziale della domanda potrebbe portare il prezzo delle quote di CO2 a 200 euro per tonnellata, ovvero 53 centesimi per litro di gasolio e 47 centesimi per litro di benzina. Di conseguenza, se si applicasse questo aumento ai prezzi medi attuali dei carburanti, la benzina raggiungerebbe un prezzo di 2,288 euro al litro, mentre il gasolio costerebbe 2,191 euro al litro, al netto delle eventuali imposte.

Nuove regole al via sui prezzi benzina, diesel

Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy riceve le comunicazioni periodiche sui prezzi dei carburanti da parte dei distributori di carburanti operanti sul territorio nazionale. Successivamente, il Ministero elabora i dati raccolti calcolando la media aritmetica dei prezzi comunicati dagli esercenti delle stazioni di servizio situate al di fuori della rete autostradale, suddivisi per regioni e province autonome. I risultati di questi calcoli vengono pubblicati in formato aperto sul sito web istituzionale del Ministero.

Le modalità di comunicazione dei prezzi da parte dei distributori, sia in caso di variazione sia in assenza di variazioni, nonché le caratteristiche e le modalità di esposizione dei cartelloni contenenti le informazioni sui prezzi medi, sono regolate da un decreto attuativo emanato dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy.

I gestori delle stazioni di servizio, comprese quelle lungo la rete autostradale, sono tenuti ad esporre in modo ben visibile i cartelloni contenenti i prezzi medi di riferimento forniti dal Ministero. Al fine di facilitare la diffusione dei dati comunicati e delle medie dei prezzi pubblicate, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy sviluppa e mette a disposizione gratuitamente un'applicazione per dispositivi mobili, che consente agli utenti di consultare i prezzi medi e i prezzi effettivamente praticati dai singoli esercenti.

In pratica nelle stazioni di servizio situate al di fuori della rete autostradale, accanto al prezzo di vendita praticato, deve essere esposto il prezzo medio regionale fornito dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, calcolato sulla base dei prezzi comunicati dai gestori delle stazioni di servizio stesse. In questo modo, gli automobilisti possono verificare se il distributore sta applicando un prezzo in linea con la media regionale o se è superiore o inferiore ad essa, consentendo loro di prendere le opportune decisioni. Per le stazioni di servizio lungo le autostrade, il prezzo medio viene calcolato a livello nazionale.

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