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Monday, July 10, 2023

Nuovo deceto pignoramento case conti correnti beni con drastiche e importati modifiche in arrivo - Business Online

Cosa prevede il nuovo decreto per pignoramento conti correnti, beni, case sere più probabile e cosa potrebbe cambiare effettivamente? Dopo diverse novità già approvate relative al pignoramento, il governo Meloni sarebbe al lavoro per la definizione di ulteriori novità e modifiche che dovrebbero rientrare in un nuovo decreto. Vediamo di seguito cosa prevedono e novità già approvate per i pignoramenti di soldi, conti, case e altri beni.

  • Cosa è già cambiato per pignoramenti con novità già approvate
  • Nuovo decreto per pignoramento conti correnti, beni e case in arrivo


Cosa è già cambiato per pignoramento con novità già approvate

In attesa del nuovo decreto per il pignoramento di soldi, case o altri beni con nuove relative misure, sono già state approvate diverse modifiche relative al pignoramento con particolare riferimento al cosiddetto pignoramento verso terzi, che permette al creditore di procedere al recupero dei crediti presso il debitore ma in possesso di un altro soggetto.

Le novità approvate già prevedono ora che il pignoramento presso terzi, che può interessare soldi, case o altri beni, debba essere notificato al debitore iniziale del titolo esecutivo e dell’atto di precetto. Il pignoramento presso terzi coinvolge, infatti, tre soggetti che sono: 

  • creditore procedente, parte attiva in senso sostanziale e processuale;
  • debitore esecutato, parte passiva in senso sostanziale e processuale;
  • terzo pignorato, parte solo in senso processuale.
Sono state anche modificate le competenze del pignoramento presso terzi, per cui il pignoramento di beni mobili presso terzi, la competenza è del giudice (dunque il Tribunale) del luogo in cui si trovano i beni, mentre per il pignoramento di crediti la competenza è del giudice (quindi il Tribunale) del luogo in cui il debitore ha la residenza, il domicilio, la dimora o la sede.

L’unica eccezione in tal senso è rappresentata dal caso in cui il debitore è una pubblica amministrazione: la competenza, infatti, è del Tribunale del luogo in cui il terzo ha la residenza, il domicilio, la dimora o la sede.

Le novità relative al pignoramento presso terzi riguardano anche le procedure: dallo scorso giugno 2022, il pignoramento presso terzi deve, infatti, essere notificato al debitore iniziale del titolo esecutivo e dell’atto di precetto e la notifica può essere effettuata dall’avvocato anche a mezzo Pec, posta elettronica certificata, o tramite Ufficiale Giudiziario.

Dunque, i nuovi adempimenti per il pignoramento presso terzi sono a carico del difensore del creditore ed è sempre necessario notificare l'avvenuta iscrizione a ruolo sia al debitore esecutato che al terzo pignorato e la prova dell’avvenuta notifica deve essere depositata nel fascicolo della procedura esecutiva entro la data dell’udienza di comparizione indicata nell’atto di pignoramento presso terzi

Nuovo decreto per pignoramento conti correnti, beni e case in arrivo

Dopo le novità relative al pignoramento presso terzi già approvate, ora il governo Meloni si avvia a definire ulteriori modifiche per le procedure di pignoramento di soldi, case o altri beni, modifiche che potrebbero arrivare o con un apposito decreto ad hoc, e si spera a breve, o con la nuova riforma del fisco ufficiale, o, ancora, con la commutazione di alcune recenti sentenze sul pignoramento in leggi.

Sono, infatti, diverse le recenti sentenze che si sono espresse sul pignoramento di soldi, conti, case e altri beni e in attesa di diventare legge. La Corte di Cassazione, con una recente sentenza ha per esempio stabilito che anche il Tfs, Trattamento di fine servizio per i lavoratori dipendenti statali, e Tfr per i dipendenti privati possono essere pignorati, ma solo in determinati casi.

Secondo la Cassazione, un creditore, che sia lo Stato, Enti regionali, o comunali ecc, può chiedere il pignoramento della Tfs per recuperare debiti insoluti nei casi di cartelle esattoriali esecutive già avviate e non pagate e i limiti fissati per il pignoramento del Tfs e del Tfr sono nella misura del 20% della liquidazione, cioè di un quinto.

Un’altra recente sentenza della Corte di Appello di Milano si è espressa sui casi di inefficacia del provvedimento di pignoramento, spiegando che la mancata apposizione delle attestazioni di conformità sugli atti depositati all’atto dell’iscrizione a ruolo dell’espropriazione per un pignoramento immobiliare, determina l’inefficacia del pignoramento rilevabile d’ufficio ed insanabile. 

Altra recente, e storica, sentenza della Corte di Cassazione ha, inoltre, stabilito che, se un contratto bancario prevede clausole vessatorie e abusive, il debitore può opporsi al pignoramento immobiliare anche se non ha agito tempestivamente in passato lasciando scadere i termini e facendo diventare il decreto ingiuntivo definitivo. 

Per attuare la sentenza della Cassazione, però, è necessario che sussistano le seguenti condizioni: 

  • il debitore deve essere un consumatore; 
  • il contratto bancario deve contenere almeno una clausola vessatoria;
  • l’asta giudiziaria non deve essersi conclusa con l’assegnazione dell’immobile. 
Se sussistono tutte queste condizioni, il debitore può procedere con l’opposizione al pignoramento immobiliare. Per effetto della nuova sentenza della Cassazione, per decidere se effettivamente una casa può andare all’asta o essere riacquisita dal debitore, il giudice deve valutare prima se il decreto ingiuntivo è stato emesso sulla base di clausole abusive contrarie ai diritti del consumatore.

Grazie a questa sentenza della Corte di Cassazione sui pignoramenti di case già all’asta, molti debitori potranno riottenere le case già andate all’asta soggette al pignoramento immobiliare da parte di banche o finanziarie, a patto, come spiegato, di soddisfare le specifiche condizioni riportate. 

Le modifiche per il pignoramento di conti correnti, case e altri beni in arrivo, invece, con il nuovo deccreto dovrebbero interessare innanzitutto i tempi del procedimento, da rendere molto più rapidi  i tempi di riscossione dei debiti.

L’obiettivo è, infatti, quello di ridurre i passaggi attualmente previsti prima di arrivare al vero e proprio pignoramento di conti correnti, case o altri beni, che prevedono prima accertamento e avviso di pagamento da parte dell’ente titolare del credito, poi formazione del ruolo e consegna all’Agente per la riscossione e, infine, notifica della cartella da parte dell’Esattore al contribuente e solo dopo, in fase finale, avvio di pignoramento, ipoteche o fermi auto.

L’obiettivo del nuovo decreto sul pignoramento è, dunque, quello eliminare il passaggio sia di accertamento e avviso di pagamento da parte dell’ente titolare del credito e sia di formazione del ruolo e consegna all’Agente per la riscossione, con istituzione dell’accertamento esecutivo già al posto dell’invio della cartella esattoriale per arrivare in tempi più brevi direttamente all’incasso eliminando il ruolo delle cartelle. 


 

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