Il mercato dei bonus edilizi nel 2023 è in stallo perché le imprese, che hanno praticato lo sconto in fattura, non riescono a cedere i crediti corrispondenti alla detrazione e si trovano in crisi di liquidità.
Tuttavia, la situazione dei bonus edilizi 2023 potrebbe sbloccarsi perché le banche hanno una capienza fiscale complessiva pari a 7,2 miliardi di euro e possono quindi acquistare ulteriori crediti fiscali.
Ad affermarlo è stato Ernesto Maria Ruffini, direttore dell’Agenzia delle Entrate, che ieri in audizione sul disegno di legge di conversione del DL 11/2023 ha fornito una serie di dati sullo stato dei bonus edilizi del 2023 e degli anni precedenti.
Superbonus e bonus edilizi 2023, capienza delle banche per 7,2 miliardi
Dall’analisi di Ruffini sembrano esserci prospettive incoraggianti sia per il Superbonus sia per i bonus edilizi nel 2023 e negli anni successivi.Per quanto riguarda la capacità delle banche di assorbire i crediti corrispondenti al Superbonus e ai bonus edilizi nel 2023, Ruffini ha riportato i dati dei modelli F24 presentati nel 2022, da cui risulta che le banche hanno versato 20,4 miliardi di euro di tributi e contributi, che possono ragionevolmente ritenersi ricorrenti e hanno utilizzato in compensazione crediti per complessivi 3,7 miliardi di euro, altrettanto ricorrenti, quindi diversi dai crediti corrispondenti ai bonus edilizi.
Considerando le rate dei bonus edilizi 2023, attualmente a disposizione delle banche, pari a circa 9,5 miliardi di euro, risulterebbe una capacità di acquistare e assorbire in compensazione ulteriori bonus edilizi per circa 7,2 miliardi di euro su base annua. Si arriva a questa cifra, relativa ai bonus edilizi 2023, sottraendo dai debiti ricorrenti (20,4 miliardi di euro) la rata annua dei bonus edilizi per il 2023 (9,5 miliardi) e i crediti ricorrenti (3,7 miliardi).
Superbonus e bonus edilizi dopo il 2023, capacità di acquisto fino a 15 miliardi all'anno
Ruffini ha spiegato che, applicando la stessa metodologia per il Superbonus e i bonus edilizi dopo il 2023, le banche avrebbero una capacità di acquistare e assorbire in compensazione ulteriori crediti su base annua, in media, pari a:- 6,9 miliardi di euro per ciascuno degli anni dal 2024 al 2026 (debiti ricorrenti 20,4, meno rata media anni 2024/2026 bonus edilizi 9,8, meno crediti ricorrenti 3,7);
- 15 miliardi di euro per ciascuno degli anni dal 2027 al 2031 (debiti ricorrenti 20,4, meno rata media anni 2027-2031 bonus edilizi, 1,7 meno crediti ricorrenti 3,7).
Bonus edilizi 2023 e Superbonus, dalle assicurazioni acquisti per 10,2 miliardi
Riguardo alle compagnie di assicurazione, ha illustrato Ruffini, risulterebbe una capacità di acquistare e assorbire in compensazione crediti fiscali corrispondenti ai bonus edilizi 2023 e al Superbonus per 10,2 miliardi di euro su base annua.
Bonus edilizi 2023, la fotografia dei crediti bloccati
Allargando la visuale a tutti i bonus edilizi, non solo per il 2023, Ruffini ha spiegato che i bonus edilizi fermi nei cassetti fiscali delle imprese sono il 18,4% del totale, per un valore di 20,39 miliardi di euro.La maggior parte dei crediti bloccati si trovano invece nel sistema bancario, che ha acquistato il 46,3% dei crediti totali, per un valore pari a 51,29 miliardi.
Secondo i dati forniti da Ruffini, i bonus edilizi, dal 2020 al 2023, hanno generato crediti fiscali per 110,841 miliardi di euro. Sul totale, 61,92 miliardi sono relativi al Superbonus.
Ruffini ha poi sottolineato che in quasi 3 anni sono state effettuate 13 milioni e 511mila operazioni di sconto in fattura e cessione del credito. Le cessioni primarie e gli sconti relativi al 2022 saranno comunicate entro il 31 marzo 2023, quindi da aprile si conoscerà il numero delle operazioni totali.
Superbonus e bonus edilizi, nel 2023 si sbloccheranno le cessioni?
Le parole di Ruffini potrebbero incoraggiare le imprese, che avrebbero la speranza di trovare nuovi sbocchi per i crediti relativi al Superbonus e ai bonus edilizi nel 2023.Se le banche riprenderanno ad acquistare i crediti fiscali relativi ai bonus edilizi, molte imprese potranno uscire dallo stato di crisi.
L’acquisto dei crediti relativi ai bonus edilizi nel 2023 potrebbe sbloccarsi anche per effetto del DL 11/2023, che ha elencato i documenti che evitano la responsabilità solidale del cessionario.
Acquisendo i documenti indicati, le banche o le imprese, eventualmente coinvolte, loro malgrado, in un’operazione fraudolenta, non ricadrebbero nei casi di dolo o colpa grave che determinano la responsabilità solidale del cessionario.
A questa misura potrebbe aggiungersi la compensazione dei crediti di imposta con il modello F24, come ipotizzato dal Governo su suggerimento del mondo bancario e delle imprese di costruzione. Secondo Ruffini, si tratta di una soluzione praticabile. A suo avviso, “si può ragionevolmente ritenere che le rate annuali dei crediti in capo alle imprese del settore costruzioni potrebbero essere assorbite dal sistema bancario e assicurativo”.
Ma il DL 11/2023 ha anche un’altra faccia perché, sempre sul fronte del Superbonus e dei bonus edilizi, nel 2023 ha bloccato lo sconto in fattura e la cessione del credito relativi a nuovi lavori e ha vietato alle Amministrazioni l'acquisto dei crediti fiscali.
Si tratta di un limite che ha colto di sorpresa gli operatori del settore. Governo e maggioranza stanno ora ragionando sulla possibilità di prevedere un periodo transitorio affinchè le nuove regole non impattino eccessivamente sui bonus edilizi nel 2023.
Bonus edilizi 2023, banche e assicurazioni possono comprare crediti per 17,4 miliardi di euro - Edilportale.com
Read More
No comments:
Post a Comment