MILANO. Sono segnali di distensione quelli che arrivano da Vivendi, primo socio di Tim con il 23,75%, all’indomani del terzo round del tavolo che, al ministero delle Imprese e del made in Italy, vede il confronto tra i grandi soci dell’ex monopolista e il governo per dare vita a una «rete nazionale» e dare un futuro al gruppo stretto dalla morsa dei debiti e di una concorrenza senza quartiere. Arnaud de Puyfontaine, ad del gruppo francese, dichiara di essere «grato a questo Governo ed in particolar modo al Mimit e al ministro Urso, e agli altri dicasteri competenti, per aver creato le condizioni e un clima sereno e costruttivo che accompagna il lavoro dei tavoli tra governo e azionisti di maggioranza di Tim, con l'obbiettivo di trovare una soluzione condivisa che risponda agli obiettivi di Governo e che soddisfi tutti gli stakeholders nell'interesse del Paese».
Il manager francese «ritiene che questo clima sia propedeutico per considerare altri investimenti in Italia che possano suggellare la partnership tra Italia e Francia». Già al termine dei colloqui di giovedì, i partecipanti avevano fatto filtrare la soddisfazione per i passi in avanti compiuti, nel considerare una soluzione che permetta di dividere la rete, destinata a tornare nell’alveo del controllo pubblico, dai servizi, in cui invece il gruppo francese appare essere interessato a crescere. Al centro del dibattito di queste ore c’è proprio il modo per rendere sostenibile la futura società di servizi in termini di debito (in parte da abbattere attraverso la vendita di alcuni asset a cominciare da Sparkle, caricando poi buona parte di quanto rimane sulla società di rete) e di personale, anche attraverso incentivi governativi e la riqualificazione degli addetti.
Il prossimo appuntamento sarà dopo Natale, il 29 di dicembre. Anche se appare improbabile al momento che una soluzione definitiva venga trovata in quella sede, è possibile che il governo possa a sua volta emettere un comunicato per mettere dei punti fermi sullo stato dell’arte e indicare una via per approdare, nei primi mesi del 2023, a un’operazione di mercato che metta al sicuro il gruppo e la rete, considerata strategica dal governo Meloni, anche ai fini della sicurezza nazionale.
Tim, l'apertura di Vivendi: “Grazie al governo, clima sereno e costruttivo” - La Stampa
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