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(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Dopo il rally delle ultime giornate, innescato dall'allentamento delle pressioni sui rendimenti dei titoli di Stato, le Borse europee virano decisamente in "rosso" e in alcuni casi, come Milano e Madrid, arrivano a perdere il 2% intorno a metà seduta. Si affievolisce così la speranza che le Banche centrali allentino la presa sui tassi a causa di un eccessivo rallentamento dell'economia, ammorbidendo una strategia monetaria fin qui molto aggressiva. Un auspicio che, almeno nelle precedenti sedute, aveva innescato la rimonta di bond e azionario, che però ha avuto vita breve.
In questo clima, si muove in territorio negativo l'indice milanese FTSE MIB, in particolare dopo che Moody's ha fornito un aggiornamento sulla valutazione del credito sovrano italiano, evidenziando come eventuali deviazioni dal Pnrr, la mancata attuazione delle riforme e significativo indebolimento delle prospettive di crescita potrebbero pesare sul rating. Piazza Affari è la peggiore assieme a Madrid (IBEX 35) ma perdono quota, seppur in modo meno accentuato, anche le Borse di Francoforte (DAX 30), Londra (FT-SE 100) e Parigi (CAC 40). Negativi i future a Wall Street. Cruciali ora saranno i dati sull'occupazione Usa: nelle prossime ore sono attesi quelli sul lavoro nel settore privato, il 6 ottobre le richieste di sussidi e il giorno dopo il dato generale, fondamentale per orientare le decisioni della Fed. Intanto, si intensificano le tensioni tra Mosca e Kiev - con la Russia che, secondo il Times, starebbe preparando un test nucleare al confine con l'Ucraina - e sale la "temperatura" nel Pacifico con i test missilistici di Stati Uniti e Corea del Sud in risposta al lancio di un missile intercontinentale nordcoreano a raggio intermedio sopra il Giappone, mentre sul fronte energetico Gazprom ha deciso di riprendere le forniture all'Italia e la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, ha detto che Bruxelles «è pronta a discutere un tetto per il prezzo del gas utilizzato per produrre elettricità». I riflettori sono puntati in particolare sul meeting dell'Opec+, con gli osservatori che attendono un taglio della produzione di petrolio nell'ordine di circa 2 milioni di barili al giorno.
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A Piazza Affari balzo Saipem, giù auto e banche
A Piazza Affari, in un Ftse Mib quasi tutto in "rosso" si salva Banca Generali al centro delle indiscrezioni per una possibile acquisizione da parte di Mediobanca. Dopo una prima parte di seduta in rialzo, vira in "rosso" Nexi, così come perde quota Stmicroelectron che ha deciso di investire 730 milioni in Italia per nuovo impianto per supportare la domanda crescente di dispositivi per applicazioni automotive e industriali. Vendite sui petrolieri, con in testa Tenaris, ma nel comparto oil fa eccezione Saipem, a metà seduta il titolo migliore del listino principale, mentre gli occhi del mercato restano fissi sulla riunione dell'Opec+ che, secondo gli osservatori, potrebbe decidere un taglio della produzione di 2 milioni di barili al giorno. Debole il settore auto, tra i più penalizzati in questa fase, con Pirelli & C e Stellantis che registrano alcune tra le performance peggiori assieme a Hera ed Enel e Banco Bpm. Limita i danni Atlantia dopo il via libera anche da parte del cda della società all'opa di Edizione-Blackstone che partirà il 10 ottobre ed è finalizzata al delisting della società.
Eurozona, indice Pmi servizi al minimo da 20 mesi
A settembre l'indice Pmi servizi dell'Eurozona è sceso a 48,8 punti dai 49,8 di agosto scorso. Si tratta del minimo da 20 mesi. L'indice composito, media tra i servizi e la manifattura, è sceso da 48,9 punti di agosto ai 48,1 di settembre. È il minimo da 19 mesi. Risultato sotto quota 50 indica contrazione. Commentando i dati finali, Chris Williamson, capo economista aziendale presso S&P Global Market Intelligence ha detto: «Qualsiasi speranza che l'Eurozona eviti la recessione è ulteriormente diminuita dal calo sempre più accentuato dell'attività imprenditorialesegnalato dagli indici Pmi».
Spread risale in area 237 punti, rendimento al 4,3%
In rialzo lo spread tra BTp e Bund. Il differenziale di rendimento tra il BTp decennale benchmark e il pari scadenza tedesco, infatti, verso metà seduta è indicato a 237 punti base, cinque punti in più rispetto ai 232 punti base della chiusura del 4 ottobre. Risale anche il rendimento del BTp decennale benchmark che si muove sopra il 4,3% dal 4,20% dell'ultimo riferimento.
Le Borse frenano dopo il rally, Milano e Madrid maglie nere. Attesa per il vertice Opec+ sul ... - Il Sole 24 ORE
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