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I prossimi passi sono noti. In questa riunione di giugno, ad Amsterdam, si metterà la parola fine anche agli acquisti di titoli del secondo quantitative easing. A luglio si procederà a un primo rialzo dei tassi, presumibilmente di 0,25 punti percentuali. A settembre, con un secondo rialzo, il costo ufficiale del credito monetario tornerà a quota zero, dall'attuale -50%.
Verso il livello neutrale
I passi successivi saranno in funzione dei dati in arrivo, ma l’obiettivo è - almeno... - il livello neutrale dei tassi, compreso tra l’1% e il 2% secondo le indicazioni del governatore della Banque de France François Villeroy de Galhau. Non è poi escluso – almeno secondo le indiscrezioni raccolte dal Financial Times – che verrà lanciato un programma di acquisti finalizzato a ridimensionare gli spread, nel caso in cui dovessero andare «sotto stress».
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Il blog di Christine Lagarde
La presidente della Banca centrale europea, Christine Lagarde, ha usato uno strumento inconsueto, il blog della Bce – in assenza di una conferenza stampa intermedia tra aprile e giugno – per fissare il percorso dei tassi di politica monetaria. Era opportuno. Dopo la riunione di aprile, la situazione è cambiata ed era necessario dare qualche certezza agli operatori economico.
Inflazione «conclamata»
I rincari, ormai, costituiscono un'inflazione conclamata: un aumento generalizzato dei prezzi, e non semplicemente un'accelerazione dell'indice sulla spinta di alcuni beni particolarmente “pesanti”, come energia e alimentari. Ad aprile il 75% dei beni contenuti nell'indice Eurostat – l'indicazione è della stessa Lagarde – hanno registrato aumenti superiori all'obiettivo del 2%.
Il balzo dei salari negoziati
Le aspettative di mercato possono anche essere relativamente sotto controllo, ma qualcosa ha preoccupato i banchieri centrali: a marzo – la rilevazione è trimestrale – i salari negoziati hanno segnato un'incremento del 2,82%, in accelerazione dall'1,58% di dicembre. È il massimo da marzo 2009 e potrebbe essere il primo segnale importante di second-round effects: aspettative che si trasformano in fatti concreti. Se così fosse, la Bce avrebbe l'obbligo di intervenire: tutte le aziende con pricing power potrebbero scaricare questi aumenti dei costi sui consumatori, alimentando nuova inflazione.
Bce, al via la normalizzazione dei tassi - Il Sole 24 ORE
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