Vale oltre 200 milioni l’accordo commerciale siglato fra Tim (attraverso Fibercop) e Open Fiber che consentirà alla wholesale company guidata da Mario Rossetti di accedere a un mix di infrastrutture – fra quelle aeree e quelle localizzate presso le abitazioni – per spingere l’infrastrutturazione nelle aree bianche evitando duplicazioni.
Come anticipato nei giorni scorsi da CorCom nessuna criticità, dunque, con Kkr: il fondo americano, che vanta in Fibercop una quota del 37,5%, ha dato l’ok all’intesa nel corso del cda odierno. L’accordo commerciale sebbene sganciato dal piano per la rete unica di Tlc è comunque da considerarsi significativo: Fibercop e Open Fiber da “nemiche” diventano dunque partner e l’accordo rappresenta il primo passo verso la finalizzazione del piano per l’integrazione degli asset di rete fissa, la cosiddetta newco delle reti.
Il memorandum fra Tim e Cdp (azionista di maggioranza di Open Fiber con il 60% e in quota Tim con quasi il 10%) punta ad “avviare negoziazioni con l’obiettivo di addivenire alla stipulazione di un protocollo di intesa (memorandum of understanding) volto a definire gli obiettivi, il perimetro, la struttura e i principali criteri e parametri di valutazione relativi al progetto di integrazione”, comunicava Tim in una nota datata 2 aprile. La stipula dell’accordo era stata preventivata per il 30 aprile e dopo il via all’intesa commerciale odierna fra Fibercop e Open Fiber e secondo quanto risulta a CorCom è atteso a giorni.
Tim-Open Fiber, accordo da oltre 200 milioni per le aree bianche - CorCom
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