Vodafone ha rifiutato l’offerta da 11,5 miliardi di euro per le sue attività di telefonia mobile in Italia avanzata dal gruppo francese Iliad e dal fondo Apax partners. Il gruppo inglese della telefonia che in Italia dispone di una quota di mercato ha detto no perché “non è nel miglior interesse dei soci”. Respingendo l’offerta il Consiglio e la direzione di Vodafone sottolineano di rimanere “concentrati sulla fornitura di valore per gli azionisti attraverso una combinazione della sua strategia di crescita organica a medio termine e dell’ottimizzazione continua del portafoglio” anche se si “continuano a perseguire pragmaticamente diverse opportunità di consolidamento che accrescano il valore per fornire strutture di mercato sostenibili nei suoi principali mercati europei, inclusa l’Italia” precisa la nota.
Incassato il rifiuto Iliad ha affermato che “perseguirà la sua strategia stand-alone” (ossia da solo). Il gruppo fondato da Xavier Niel e operativo in Italia dal 2018, non rilancia ma difende la sua proposta: “aveva i meriti di riflettere un premio molto elevato per Vodafone Italia; essere un’offerta in contanti al 100%; beneficiare a pieno del forte sostegno finanziario di una delle prime 3 banche europee e di un partner finanziario; rispondere alla volontà del management di Vodafone di consolidamento in Italia; essere nel migliore interesse degli azionisti di Vodafone”. Inizialmente Iliad aveva anche ipotizzato un’unione delle attività senza una vera e propria acquisizione. L’unione dei due gruppi avrebbe verosimilmente permesso di alleggerire la pressione competitiva sul mercato italiano consentendo agli operatori di accrescere i margini di profitto.
D’accordo con Iliad il quotidiano finanziario britannico Financial Times che dedica oggi un commento alla vicenda giudicando l’affondo dei francesi “imbarazzante” per Vodafone i cui piani per consolidare le telecomunicazioni europee appaiono “sempre più traballanti”. Il board di Vodafone “dovrebbe considerare di negoziare, anche se potrebbe farlo a malincuore” sostiene però il quotidiano parlando della “debolezza di Vodafone Italia”. “Gli analisti avevano valutato Vodafone Italia a partire da 8 miliardi di euro, cinque volte l’ebitda (gli utili prima del pagamento di tasse ed interessi sui debiti, ndr)” ma “negli ultimi due anni, non ha realizzato alcun utile operativo”. “È probabile che il mercato delle telecomunicazioni in Italia resti fiacco – segnala tra l’altro il quotidiano. La riduzione di quattro operatori principali a tre stabilizzerebbe i prezzi. Un collegamento porterebbe anche risparmi sul marketing e sull’amministrazione. In tre anni questi benefici annuali potrebbero essere di circa 500 milioni di euro al lordo delle imposte” e “capitalizzati, al netto delle imposte, i benefici dovrebbero superare i 2,5 miliardi di euro“.
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