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Thursday, November 4, 2021

MPS, i risultati dei primi nove mesi del 2021 - SoldiOnline.it

Il Monte dei Paschi di Siena ha segnalato che al 30 settembre 2021, come nei due trimestri precedenti, non è emerso alcuno shortfall né si prevede che lo stesso emerga nei 12 mesi dalla data di riferimento

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palazzo-salimbeni-mpsMonte dei Paschi di Siena ha comunicato i risultati finanziari dei primi nove mesi del 2021.

MPS, i conti economici dei primi nove mesi del 2021

Nel periodo gennaio-settembre il Monte dei Paschi di Siena ha realizzato un margine di intermediazione primario pari a 2,01 miliardi di euro, in linea con il risultato ottenuto nei primi nove mesi dell’esercizio precedente (2,03 miliardi di euro). Il margine di interesse è risultato pari a 898,5 milioni di euro, in contrazione dell’8,2% rispetto ai 978,7 milioni dello stesso periodo del 2020. La flessione è stata guidata prevalentemente dal minor contributo del portafoglio non performing derivante, in particolare, dal deconsolidamento del portafoglio “Hydra M” avvenuto a fine 2020. Al contrario, i ricavi complessivi sono saliti a 2,27 miliardi di euro, in crescita del 3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Questa dinamica è da ricondurre soprattutto alla crescita delle commissioni nette, principalmente per i maggiori proventi sulla gestione del risparmio e, in particolare, sul collocamento prodotti e alla crescita degli altri ricavi della gestione finanziaria.

Il risultato operativo netto è tornato positivo per 647,9 milioni di euro, rispetto al rosso di 46,4 milioni contabilizzato nei primi nove mesi dello scorso anno.

Il Monte dei Paschi di Siena ha terminato il periodo gennaio-settembre con un utile netto per 388,1 milioni di euro, dalla perdita di 1,52 miliardi contabilizzata nei primi tre trimestri dello scorso anno.

MPS, aggregati patrimoniali a fine settembre 2021

Al 30 settembre 2021 i finanziamenti verso la clientela dell’istituto si erano attestati a 81,2 miliardi di euro, in diminuzione di 0,2 miliardi rispetto al valore al 30 giugno 2021, principalmente per la minor operatività in PCT (-0,6 miliardi di euro).

Alla stessa data le esposizioni deteriorate lorde erano pari a 4,3 miliardi di euro, in lieve incremento rispetto al dato del 31 dicembre 2020 (pari a 4 miliardi di euro) e rispetto al 30 giugno 2021 (pari a 4,2 miliardi di euro).

L’esposizione netta in termini di crediti deteriorati del gruppo si era attestata a 2,3 miliardi di euro, in leggera crescita sia rispetto al 31 dicembre 2020 sia rispetto al 30 giugno 2021. Di conseguenza, a fine settembre 2021 rapporto tra crediti deteriorati netti e crediti clientela netti risultava pari al 2,8%, in leggero aumento rispetto a dicembre 2020 (pari a 2,6%) ma stabile rispetto a giungo 2021.

Alla stessa data, la percentuale di copertura dei crediti deteriorati si era attestata al 46,5%, in lieve calo rispetto a giugno 2021 (pari a 46,9%).

I ratio patrimoniali di MPS a fine settembre 2021

Per quanto riguarda i coefficienti patrimoniali, al 30 settembre 2021 il Common Equity Tier 1 Ratio si era attestato al 12,3% (in aumento dal 12,1% di fine 2020) ed il Total Capital Ratio era risultato pari a 15,9%, che si confronta con il valore del 15,8% registrato a fine 2020.

Sempre a fine settembre 2021 il patrimonio netto di MPS e di pertinenza di terzi risultava pari a circa 6,3 miliardi di euro, in aumento di 0,48 miliardi di euro rispetto al 31 dicembre 2020, grazie all’incremento delle riserve da valutazione e all’utile di periodo.

Al 30 settembre 2021 le attività in titoli dell’istituto erano pari a 25 miliardi di euro, in aumento di 3,3 miliardi rispetto al 31 dicembre 2020, in relazione all’incremento della componente di negoziazione riferibile, in particolare, alla controllata MPS Capital Services, solo in parte compensato dalla flessione delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva e della componente a costo ammortizzato.

MPS, l’outlook

Il Monte dei Paschi di Siena ha segnalato che al 30 settembre 2021, come nei due trimestri precedenti, non è emerso alcuno shortfall né si prevede che lo stesso emerga nei 12 mesi dalla data di riferimento, ovvero entro il 30 settembre 2022. L’azzeramento dello shortfall atteso a 12 mesi deriva dagli effetti delle azioni di capital management già realizzate, dall’evoluzione del capitale e dei risk weighted assets e dalla previsione che l’aggiornamento dei modelli interni alle EBA Guidelines avvenga oltre l’orizzonte di valutazione.

Il Monte dei Paschi di Siena ha aggiunto che è stata avviata una preliminare interlocuzione con l’azionista di riferimento che, nel confermare il supporto all’attività della banca, ha informato il management di contatti già intercorsi con DG Comp, finalizzati a una proroga della presenza del MEF nell’azionariato dell’istituto e alle necessarie iniziative sul capitale che la banca dovrà assumere.

Di conseguenza, il Monte dei Paschi di Siena procederà alla revisione del proprio business plan per il nuovo arco temporale 2022-2026. La revisione potrebbe contenere ulteriori elementi di discontinuità rispetto a quanto già ipotizzato in vista delle precedenti discussioni con DG Comp. “Questa iniziativa è propedeutica a un aumento di capitale a condizioni di mercato da realizzarsi nel 2022, in relazione al quale, sulla base delle interlocuzioni in corso, è ragionevole attendersi il sostegno del socio di riferimento”, ha puntualizzato l’istituto senese.

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