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Friday, November 19, 2021

Covid, torna lo spettro lockdown in Europa e le Borse girano in rosso - ilsole24ore.com

4' di lettura

(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) - Il temuto fantasma del lockdown torna a materializzarsi sui mercati europei, mandando in “rosso” i listini alla notizia che l’Austria si avvia verso tre settimane di stop, per tentare di frenare la quarta ondata del Covid, col timore che a stretto giro possa toccare alla Germania (dove in Baviera la situazione è già al limite). Chiusure anti-Covid che potrebbero minare la già fragile ripresa europea, raffreddando la domanda di energia globale, come testimonia il tonfo del greggio. In una seduta segnata anche dalle scadenze tecniche delle opzioni, le vendite hanno colpito in particolare i titoli bancari, tra i più sensibili all’andamento del “barometro” dell’economia, con petroliferi, compagnie aeree e settore auto in forte frenata. Contrastata Wall Street, con il Nasdaq che ha aggiornato ancora una volta il suo massimo storico. Al termine di una giornata nervosa, la peggiore è la Borsa austriaca (-3,1%) seguita dalle piazze dove è maggiore proprio il peso degli istituti di credito, cioè Madrid (-1,7%) e Milano (-1,2%). Intanto Parigi è scivolata dello 0,42%, Francoforte dello 0,38% e Londra dello 0,45 per cento.

Wall Street si muove contrastata, nuovo record per il Nasdaq

Viaggia contrastata Wall Street, dove gli indici appaiono in ripresa dopo l'inizio difficile di seduta. Lo S&P 500 è passato in positivo, quando il Nasdaq Composite, in rialzo dai primi scambi, ha invece già aggiornato il proprio massimo. Il Dow Jones, pur restando sotto la parità, si è allontanato dai minimi intraday. A incidere negativamente è la nuova ondata di casi di Covid-19 in Europa, dove si registrano nuove restrizioni e lockdown parziali, e i timori per l'inflazione. Sul fronte politico, è stato rimandato a oggi il voto alla Camera sul Build Back Better, il piano da circa 1.700 miliardi di dollari fortemente voluto dal presidente Joe Biden, che prevede interventi per l'assistenza sanitaria, l'istruzione, il clima, l'immigrazione e le tasse. Ieri, il Congressional Budget Office - l'agenzia federale che fornisce dati economici al Congresso statunitense - ha comunicato di prevedere che la legge farebbe salire il deficit federale di 367 miliardi nel prossimo decennio. Secondo il governo, invece, il piano non aggiungerà altro deficit: al contrario, lo farà diminuire di 112,5 miliardi. Nel frattempo, si torna a parlare di limite al debito federale, visto l'avvicinarsi della scadenza (metà dicembre) entro la quale gli Stato Uniti dovranno sospenderlo o aumentarlo per evitare il default: il leader della maggioranza in Senato, il democratico Chuck Schumer, e il leader della minoranza, il repubblicano Mitch McConnell, si sono incontrati ieri per discuterne.

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A Milano forti vendite sulle banche

Sul Ftse Mib si registra il crollo di UniCredit (-4,1%) su cui incidono in modo particolare le novità che arrivano da Vienna, visto che la Bank Austria è una delle sue controllate europee più importanti. In caduta Leonardo (-3,5%) con le incertezze legate alla vendita di Oto Melara. Tra i titoli bancari hanno perso quota Intesa Sanpaolo (-3,4%), Bper (-2,7%) e Banco Bpm (-2,6%). La debolezza del petrolio si è fatta sentire sui big energetici come Saipem (-3,1%) e Tenaris (-2,6%). Si salvano i farmaceutici come Recordati (+2,7%) e DiaSorin (+2,4%), mentre rimbalza Tim (+3,7%). La buona performance dei farmaceutici in tutta Europa, così come a Milano, si è registrata sulla prospettiva che l'aumento di contagi e ospedalizzazioni moltiplichi, di conseguenza, anche il volume di tamponi e la necessità di trattamenti medicinali. Fuori dal listino principale, scivola Autogrill (-6,3%) sulla prospettiva di nuove restrizioni in tutto il Vecchio Continente. Tra gli altri titoli in controtendenza il lusso con Ferrari (+2,2%) e l’high tech con il gruppo franco-italiano STMicroelectronics (+0,8%) in scia alla buon andamento a Wall Street dell’indice Nasdaq.

Ryanair sotto i riflettori a Londra

A Londra la compagnia aerea low cost irlandese Ryanair ha dichiarato di aver comunicato alla UK Financial Conduct Authority (Fca) il delisting dalla Borsa di Londra delle proprie azioni. L'ultimo giorno di negoziazione è il 17 dicembre. A seguito del delisting a Londra, la società continuerà ad avere una quotazione sul mercato regolamentato Euronext Dublino che offre agli azionisti il grado di protezione più elevato, incluso il rispetto del codice di corporate governance del Regno Unito. La compagnia irlandese ricorda inoltre che le proprie azioni sono scambiate sul Nasdaq tramite gli Adr, i certificati depositari americani, riservati a titoli emessi su mercati finanziari fuori dagli Usa. L'intenzione di lasciare la Borsa di Londra era stata annunciata dalla compagnia qualche settimana fa.

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