Ita Airways ha iniziato le sue operazioni utilizzando in media 37 aerei al giorno per le rotte nazionali ed euro-mediterranee (sui 42 finora presi da Alitalia), ma operando più voli della vecchia compagnia perché ha impiegato di più la flotta a disposizione. Qualche Airbus A319 ha effettuato anche otto decolli quotidiani, valore simile alle prestazioni delle low cost che secondo gli addetti ai lavori sono quelle che ottimizzano meglio i jet. È quanto emerge da un’analisi del Corriere della Sera sui collegamenti della nuova compagnia di bandiera nel periodo 18-27 ottobre sui dati delle piattaforme specializzate ed Eurocontrol.
Movimenti e passeggeri
Nel comunicato ufficiale di venerdì Ita Airways rivela che nelle prime due settimane (15-28 settembre) ha effettuato 2.764 voli con un tasso di riempimento del 57%. Studiando l’utilizzo degli Airbus A319 e A320 si ottiene una media ponderata di 161 sedili per velivolo e poco più di 197 voli al giorno: moltiplicandoli si arriva a quasi 32 mila posti messi in vendita. Considerando il fattore di carico del 57% questo porta a oltre 18.100 i passeggeri imbarcati quotidianamente, per un totale stimato nel periodo di riferimento di circa 254 mila viaggiatori. Da quanto apprende il Corriere all’inizio Ita Airways ha avuto meno aerei di quelli previsti per alcuni ritardi della manutenzione di Alitalia. Nelle prossime settimane è previsto un incremento di flotta e quindi dei collegamenti.
L’utilizzo medio
A livello operativo secondo i dati raccolti per il Corriere da Francesco Porta di «Malpensa Insiders» nei dieci giorni di analisi (18-27 ottobre) la nuova compagnia ha utilizzato fino a 18 Airbus A319 e 24 A320. La media giornaliera è di 37 jet. La flotta complessiva iniziale di Ita Airways è di 52 aerei: 45 per il corto e medio raggio (A319 e A320), 7 di lungo raggio (A330). Questi ultimi inizieranno ad essere impiegati con l’avvio delle rotte intercontinentali a partire dalla Roma-New York che decollerà il 4 novembre. Ogni giorno gli Airbus hanno effettuato in media poco più di 6 voli: si nota un maggior utilizzo degli A319 (6,5 voli) rispetto agli A320 (6 decolli). Sono tassi di utilizzo simili alle low cost Ryanair e Wizz Air, cosa che secondo gli esperti incide in modo positivo sui costi gestionali della compagnia.
I confronti
Per quanto riguarda i movimenti il picco massimo — nei dieci giorni considerati — è stato toccato il 27 ottobre con 219 voli (tra nazionali e internazionali). Prendendo quel giorno come riferimento, un mercoledì, si nota come rispetto al giorno equivalente del 2019 (quando non c’era il Covid e operava Alitalia) il calo dei movimenti è del 53,6% , in miglioramento del 15% rispetto alle attività della vecchia compagnia che il 13 ottobre, il penultimo giorno di servizio, segnava -78,15% rispetto al periodo equivalente del 2019. Nel 2022 la flotta di Ita Airways è previsto salga a 78 velivoli, per arrivare a 105 entro il 2025.
Il panorama in Europa
Da novembre in avanti i confronti con Alitalia, sia nel 2020 sia nel 2019 diventano più problematici. Questo perché l’anno passato era iniziata la seconda ondata della pandemica che ha portato il Paese a introdurre nuove restrizioni e le zone a colori. E nel 2019 ovviamente il Covid-19 non c’era. L’unico elemento che avrà senso calcolare sarà il tasso di recupero dei movimenti (e dei passeggeri) rispetto ai valori pre-coronavirus. Nell’ultima settimana in Europa secondo Eurocontrol solo Wizz Air (+7,7%) e Volotea (+1,1%, grazie alla continuità territoriale sarda) hanno aumentato le operazioni rispetto alla settimana equivalente del 2019. Tutti gli altri vettori registrano valori negativi, anche se sono tutti in recupero. Ora però è iniziata la stagione invernale (dal 31 ottobre 2021 al 26 marzo 2022) che nel trasporto aereo costituisce il periodo peggiore per i conti delle aziende perché scendono i passeggeri e quindi i ricavi. L’obiettivo per tutti nei prossimi cinque mesi sarà non perdere troppi soldi.
Ita Airways, meno aerei ma più voli: così è decollata la nuova compagnia - Corriere della Sera
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